Verbale n. 14 - Diocesi Messina

annuncio pubblicitario
Verbale n. 14 (Convocazione del 26 gennaio 2012)
Il 26 gennaio 2012, nei locali del seminario arcivescovile, si riunisce, dalle 10.00 alle 12.30, il
Consiglio presbiterale diocesano con il seguente ordine del giorno:
1. Ora Media.
2. Lettura ed approvazione del Verbale dell’incontro precedente.
3. Tempo di riflessione e di confronto tra vescovo e consiglieri. Al centro della riflessione e del
confronto: «la comune missione pastorale e la vita pastorale dei presbiteri: bisogni, necessità,
esigenze, ma anche doveri e responsabilità nei riguardi del vescovo, del presbiterio, della comunità
parrocchiale, del vicariato e della diocesi» (Lettera pastorale: “Li chiamò… stette con loro… li
mandò…”, p. 23).
4. Relazione dell’Ufficio Tecnico sulla chiesa del Carmine a Milazzo. Richiesta di parere
sull’accettazione della donazione di detta chiesa da parte dell’Ordine dei Carmelitani.
5. La Cattedrale come parrocchia. Richiesta di un parere alla luce dell’esperienza maturata.
6. Varie ed eventuali.
Preghiera, lettura ed approvazione del verbale
1) Sono presenti 28 consiglieri. Assenti giustificati Franco Arrigo, Massimo Briguglio, Tindaro
Cocivera, Vincenzo D’Arrigo jr, Giuseppe Mirabito. Presiede l’arcivescovo mons. Calogero La
Piana. Modera l’incontro mons. Salvatore Trifirò.
2) La riunione inizia con la preghiera dell’ora media e prosegue con la lettura e l’approvazione del
verbale della riunione del 20.10.2011.
Chiesa del Carmine a Milazzo
3) L’Arcivescovo, introducendo il quarto punto all’odg: «Relazione dell’Ufficio Tecnico sulla
chiesa del Carmine a Milazzo. Richiesta di parere sull’accettazione della donazione di detta chiesa
da parte dell’Ordine dei Carmelitani», comunica anzitutto che la chiesa del Carmine, affidata ai
padri carmelitani della provincia di Malta, appartiene al patrimonio edilizio della diocesi di Messina
Lipari S. Lucia del Mela, invita quindi l’ingegnere Gringeri prima e p. Giovanni Scimone dopo a
relazionare sullo stato della chiesa del Carmine. L’uno e l’altro, con l’ausilio anche di alcune
diapositive, descrivono la condizione di degrado nella quale versano e la chiesa del Carmine e i
locali ad essa annessi. Numerose le infiltrazioni d’acqua, diffusa l’umidità, fatiscenti gli infissi e i
servizi igienici, necessari e urgenti gli interventi di pronto soccorso. Dopo la relazione,
intervengono alcuni consiglieri. Queste, in sintesi, le loro considerazioni.
a) La chiesa del Carmine, che si presenta con una stabile struttura e una veste logora, merita grande
attenzione per la sua storia, il suo valore artistico e la sua ubicazione assolutamente centrale. Tre in
particolare le urgenze: la chiarificazione e la soluzione di eventuali problemi giuridici, il recupero
dell’argenteria, se c’è; il rapporto con la confraternita S. Maria della Pietà collocata nei locali della
chiesa (Gaetano Modesto).
b) Per il restauro della chiesa e dei locali annessi è opportuno, anzi doveroso, chiedere un
contributo ai padri carmelitani. Eventuale rettore della chiesa sia il parroco del duomo di Milazzo
(Santino Colosi).
Vescovo e presbiteri
4) Esauriti gli interventi, l’Arcivescovo introduce il terzo punto all’odg: «Tempo di riflessione e di
confronto tra vescovo e consiglieri. Al centro della riflessione e del confronto: “la comune missione
pastorale e la vita pastorale dei presbiteri: bisogni, necessità, esigenze, ma anche doveri e
responsabilità nei riguardi del vescovo, del presbiterio, della comunità parrocchiale, del vicariato e
della diocesi”» (Lettera pastorale: “Li chiamò… stette con loro… li mandò…”, p. 23). Seguono
alcuni interventi.
a) Santo Colosi accenna alle lettere anonime indirizzate al vescovo e a qualcuno dei suoi
collaboratori. Lettere che esprimono amarezza, disagio e malcontento. Che invitano ad analisi più
attente e pacate. Che invitano alla riflessione. Che pongono con forza alcune domande: «cosa sta
succedendo ai presbiteri?», «perché tra vescovo e presbiteri, tra presbiteri e presbiteri, tra presbiteri
e laici si avverte un certo malessere?». Colosi si interroga anche sull’opportunità di avere in diocesi
un visitatore apostolico con il compito di aiutare a fare discernimento. Colosi auspica infine che
all’interno della diocesi ci sia comunicazione franca, sincera e rispettosa.
b) Franco Pati riprende la riflessione di Colosi e richiama all’attenzione dei consiglieri la necessità
di interrogarsi su atteggiamenti e comportamenti che causano sfiducia e diffidenza e non
favoriscono, quindi, la comunione presbiterale. Dichiara di non condividere l’idea di chiedere un
visitatore apostolico. Auspica infine un’approfondita presa di coscienza delle responsabilità che
presbiteri e laici hanno in tempi di disorientamento morale.
c) Nino Merlino, dopo aver richiamato l’invito di Gesù all’unità (Gv 17,10), invita tutti
all’attenzione reciproca, all’ascolto sincero, all’aiuto vicendevole, al dialogo rispettoso. Che i
presbiteri si cerchino, si incontrino, si parlino. Si ritrovino insieme con gioia. E, se necessario, siano
capaci di autocritica.
d) Felice Scalia ricorda il contesto di incredulità diffusa nel quale vive l’uomo di oggi e richiama al
coraggio dell’annuncio e della testimonianza. Invita tutti alla ricostituzione di un clima di fiducia,
discrezione e rispetto. Ricorda anche la necessità di avere e coltivare le virtù della pazienza e della
perseveranza.
e) Nino Basile invita a non dare importanza alcuna alle lettere anonime. Quel che conta è
adoperarsi perché ci sia un clima di fiducia, sincerità e collaborazione.
f) Angelo Oteri suggerisce l’opportunità di fare un buon esame di coscienza per verificare in modo
particolare alcuni aspetti di vita: la tensione verso l’unità e la comunione, le dinamiche della
maturità umana, il recupero della dimensione soprannaturale, il potenziamento della mentalità di
fede.
g) Vincenzo Di Mura richiama la necessità di avere e coltivare tratti necessari della vita: quali, ad
esempio, la verità, la sincerità, la semplicità, la trasparenza. L’uomo, ogni uomo, deve rispondere a
Dio di pensieri, atteggiamenti, comportamenti ed esperienze.
h) Cesare Di Pietro invita all’ascolto reciproco, al dialogo fraterno. Ascolto e dialogo liberi da
eventuali pregiudizi che rendono difficile o impossibile qualsiasi incontro umano.
i) Raimondo Frattallone, infine, sottolinea la necessità di non dare importanza alcuna alle lettere
anonime. Qualsiasi problema può e deve essere affrontato con il vescovo.
La cattedrale come parrocchia
5) L’Arcivescovo introduce, quindi, la riflessione sul quinto punto all’ordine del giorno: «La
Cattedrale come parrocchia. Richiesta di un parere alla luce dell’esperienza maturata». Nel suo
intervento, l’Arcivescovo fa notare che intorno al complesso monumentale della basilica cattedrale
ruotano diverse realtà: l’ente basilica cattedrale, la parrocchia, il capitolo, il campanile, il tesoro,
l’opera del duomo, il museo. Alcuni di questi enti hanno uno statuto. Non mancano problemi
d’intesa e di collaborazione. È possibile operare in sinergia? L’Arcivescovo comunica di avere
chiesto due relazioni: una a mons. Angelo Oteri, primo parroco della cattedrale, e una a mons.
Letterio Gulletta, attuale parroco. Dopo l’introduzione dell’Arcivescovo, intervengono alcuni
consiglieri.
a) Angelo Oteri dichiara di avere vissuto con gioia e gratificazione umana e spirituale la sua
esperienza di parroco della cattedrale. Ricorda che la parrocchia della cattedrale non ha locali per
attività di ordine formativo. Riconosce che non è semplice mettere insieme realtà diverse e
compresenti. E che, tutto sommato, non è necessario che la cattedrale sia parrocchia.
b) Antonio La Rosa e Santo Colosi si interrogano e interrogano sulla bontà pastorale di scelte che
avrebbero meritato maggiore cautela. Francesco Gullo chiede di sapere che cosa c’è sotto la parola
cattedrale. Sergio Siracusano infine ritiene che sia opportuno affidare al capitolo della cattedrale ciò
che riguarda la liturgia e all’opera del duomo tutto il resto.
Conclusione
6. Prima di chiudere l’incontro, l’Arcivescovo fa alcune comunicazioni: don Giuseppe La Speme,
dal 1° gennaio 2012, è il nuovo economo diocesano; la settimana teologica si svolgerà dal 6 all’8
febbraio nella basilica cattedrale; una scheda di riflessione guiderà l’incontro del vescovo con i
presbiteri nei vari vicariati; l’arcivescovo incontrerà singolarmente presbiteri che operano in
diocesi. L’Arcivescovo ricorda la celebrazione di alcune Giornate Mondiali: quella della vita e
quella del malato e la presentazione del Dossier sull’immigrazione.
Ringrazia, infine, i consiglieri per i loro contributi di idee e di esperienze e chiude l’incontro con la
preghiera.
La riunione finisce alla 12.45.
Letto ed approvato nella riunione del 17 maggio 2012.
Il segretario
Mons. Pietro Aliquò
Il Presidente
+ Calogero La Piana
Arcivescovo
Scarica