LEZIONE 9

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Offerta in concorrenza perfetta:
il lato dei costi
Cap.6
Curva di offerta
• Per capire meglio le origini della curva di
offerta consideriamo ora una impresa che
debba decidere quale livello di produzione
adottare
• Innanzitutto ipotizziamo di porci nel Breve
Periodo
– Breve periodo
• Un arco di tempo durante il quale almeno alcuni fattori
produttivi di un’impresa non possono essere modificati
– Lungo periodo
• Un arco di tempo durante il quale tutti i fattori produttivi
dell’impresa possono essere modificati
La produzione nel breve periodo
• Altri concetti chiave
• Fattore di produzione
• Un input utilizzato nella produzione di un bene o di un
servizio
• Fattore fisso di produzione
– Un input la cui quantità non è modificata nel
breve periodo
• Fattore variabile di produzione
– Un input la cui quantità può essere modificata nel
breve periodo (ad esempio consideriamo il lavoro)
La produzione nel breve periodo
• Ipotesi
– Un’impresa produce bottiglie di vetro
– Due fattori di produzione
• Lavoro (variabile anche nel breve periodo)
• Capitale (fisso)
– Macchina per la produzione di bottiglie
Numero di dipendenti e output di un
produttore di bottiglie di vetro
Osservazione: l’incremento di output per ogni lavoratore addizionale comincia a
diminuire dopo il terzo lavoratore.
Numero di dipendenti e output di un
produttore di bottiglie di vetro
• Legge dei rendimenti decrescenti
– Una proprietà della relazione tra la quantità
prodotta di un bene o servizio e l’ammontare
variabile di un fattore
– Stabilisce che quando gli altri fattori produttivi
sono dati, gli incrementi successivi del fattore
variabile genereranno aumenti sempre più ridotti
di prodotto
(fino anche a una riduzione di produzione dovuta a
qualche forma di sovraffollamento)
Alcuni importanti concetti relativi ai costi
• Costo fisso l’ammontare di tutte le spese affrontate
dall’impresa per i fattori fissi di produzione; spese
per l’utilizzo di un input che vanno pagate
indipendentemente da se e quanto si produce, non
dipende dall’ammontare prodotto (es. il canone di
affitto per il luogo in cui hai I macchinari)
• Costo variabile l’ammontare di tutte le spese
affrontate dall’impresa per acquistare/pagare i fattori
variabili di produzione (remunerazione pagata ai
propri dipendenti) sarà variabile al variare della
quantità prodotta
• Costo totale l’ammontare di tutte le spese affrontate
dall’impresa per acquistare i fattori di produzione sia
fissi sia variabili
Alcuni importanti concetti relativi ai
costi
• Costo marginale : incremento dei costi totali
all’incremento di un’unità del prodotto
∆TC
MC =
∆Output
Costi fisso, variabile, totale e marginale
della produzione di bottiglie
Alcuni importanti concetti relativi ai
costi
• Costo medio variabile e costo totale medio
– Costo totale medio
• Costo totale diviso per l’output totale
– Costo medio variabile
• Costo variabile diviso per l’output totale
Costo medio variabile e costo medio
totale della produzione di bottiglie
Le curve di costo marginale, di costo medio
variabile e di costo medio totale di un produttore di
bottiglie
•La curve MC taglia sia la curva AVC sia ATC in corrispondenza del loro punto
di minimo. La parte della curva di costo marginale con pendenza positiva
identifica l’intervallo di cui i rendimenti sono decrescenti
• Le curve di costo medio di breve periodo
hanno quell’andamento in quanto all’inizio si
ha un vantaggio derivante dallo “spalmare” i
costi fissi su una quantità di produzione via via
più vasta, ma questo vantaggio va a poco a
poco a perdersi quando aumentando la
produzione diventa più rilevante il calo
dell’efficienza produttiva connessa ai
rendimenti decrescenti (nel breve periodo
aumento solo il fattore variabile)
Poniamoci nel lungo periodo
• Nel lungo periodo
– La legge dei rendimenti decrescenti puo’ avere
meno rilievo
– Perchè sia il capitale sia il lavoro (comunque tutti
gli input) possono essere aumentati nel modo
conveniente
– Si possono implementare nuove tecnologie che
possono abbassare i costi unitari
Produzione nel lungo periodo
• Economie di scala
– Quando i costi medi unitari diminuiscono al
crescere dei volumi di produzione o di vendita
Economie e diseconomie di scala
• Se il costo medio totale di lungo periodo
diminuisce al crescere della quantità prodotta
diciamo che si hanno economie di scala.
• In caso contrario si parla di diseconomie di
scala
• Se il costo medio totale resta invariato si parla
di rendimenti costanti di scala
Cosa provoca le economie o
diseconomie di scala
• Spesso le economie di scala derivano dal fatto che
aumentando la produzione si possono
implementare tecnologie più costose ed efficaci e il
livello di specializzazione degli addetti aumenta
• Oltre un certo livello, tuttavia, si generano problemi
di coordinamento (se impresa troppo grande
management ampio, difficoltà a coordinarsi etc.)
• Ecco perché curve di costo medio di lungo periodo
“normalmente” sono a U
• Possiamo quindi “entrare” nelle scelte di
produzione dell’impresa (e quindi approfondire
definitivamente il concetto di curva di offerta)
• Resta prima però da chiarire il punto relativo
all’obiettivo dell’impresa.
• L’impresa nel produrre affronta i costi (che
hanno le dinamiche studiate di rendimenti
decrescenti nel breve periodo etc).
• Qual è però l’obiettivo dell’impresa?
Obiettivo dell’impresa
• La massimizzazione del profitto
– Profitto
• Ricavi totali – Tutti i costi (espliciti & impliciti)
• Impresa che massimizza il profitto
– Un’impresa il cui primo obiettivo è quello di portare al
massimo livello possibile il profitto
Imprese che massimizzano il profitto in
mercati perfettamente concorrenziali
• La curva di offerta che noi consideriamo nel
modello “standard” è basata sull’ipotesi di
imprese che max il profitto in mercati
perfettamente concorrenziali
• Mercato perfettamente concorrenziale
– Un mercato dove nessun produttore ha un’influenza
significativa sul prezzo di mercato del prodotto
• Impresa price-taker
– Impresa che non ha influenza sul prezzo al quale
vende il suo prodotto
La concorrenza perfetta
• Le caratteristiche della concorrenza perfetta
– Tutte le imprese vendono lo stesso prodotto
standardizzato.
– Il mercato presenta molti compratori e venditori
ciascuno dei quali acquista o vende solo una
piccola quota dlle quantità totale scambiata
– Le risorse produttive sono mobili
– Compratori e venditori hanno informazione
perfetta
La curva di domanda per un’impresa
perfettamente concorrenziale
•La curva di domanda della singola impresa (b) è una retta orizzontale tracciata in
corrispondenza del livello del prezzo di mercato.
• Quindi il livello di equilibrio del prezzo in un
mercato perfettamente concorrenziale si
forma dall’intersezione fra domanda e offerta
aggregata e ogni singola impresa prende quel
prezzo come dato
• La scelta dell’impresa in concorrenza è quindi
quella di definire la quantità ottima (che
massimizza il profitto) dato quel prezzo
Quale scelta porta alla max
del profitto?
• La “regola” di scelta è quella di guardare le
grandezze al margine…
• Costi marginali e benefici marginali.
• Qual è il costo marginale dell’impresa e quale
il beneficio?
Costo medio variabile e costo medio
totale della produzione di bottiglie
Prodotto, ricavi, costi e profitto
Si noti che:
• Un aumento del prezzo del prodotto
determina un incremento del livello di output
che massimizza il profitto (ecco la curva di
offerta che ha pendenza positiva)
• Una riduzione del tasso salariale fa scendere il
costo marginale e di nuovo aumento il livello
di output che massimizza il profitto
• La quantità di output che massimizza il
profitto è indipendente dai costi fissi (perché
questi non incidono sui costi marginali)
Sospensione della produzione e/o
uscita dal mercato
• Se l’impresa decide di produrre, allora la scelta
ottima è di produrre una quantità tale per cui
il prezzo è uguale al costo marginale.
• Tuttavia esisteranno situazioni in cui produrre
non è conveniente.
• Per capire da cosa dipende la scelta se
produrre o meno, dobbiamo distinguere tra
sospensione temporanea della produzione e
sospensione totale
• La differenza rilevante, in questo caso, è che se
l’impresa decide di sospendere solo
temporaneamente la produzione, non
recupera i costi fissi.
• Supponiamo che i prezzi siano così bassi che la
vendita delle diverse unità è tale da non
consentire per nessun livello di quantità
prodotta e venduta di avere dei ricavi maggiori
dei costi variabili
• Sospendendo l’attività, si riducono le perdite
(resteranno come perdite solo i costi fissi)
• E’ opportuno sospendere la produzione se:
• RT<CV
• Dividendo entrambi i termini per Q:
• RT/Q<CV/Q
• Poiché RT=PxQ e CV/Q altro non sono che i
costi medi variabili, si ha che è opportuno
sospendere temporaneamente la produzione
se:
• P<CMeV
• Immaginate una gelateria che fa molti incassi
in estate. Conviene tenere chiuso il locale
d’inverno? (se tiene chiuso certamente non
recupera i costi fissi (il costo di affitto del
locale ad esempio), ma non va incontro ai
costi variabili legati alla produzione invernale
• Tenendo chiuso “temporaneamente” si
abbattono alcuni costi, quali?
• I costi variabili (es. la luce, le materie prime)
• Dunque la scelta relativa a sospendere
temporaneamente la produzione si basa sul
confronto fra ricavo totale (realizzato tenendo
aperto) e costo totale VARIABILE (sostenuto
tenendo aperto)
Interruzione dell’attività e uscita dal mercato
• Se un produttore decide di uscire dal mercato,
alcuni costi fissi diventano recuperabili:
• Es. un agricoltore che decide di cessare l’attività può
vendere la terra e recuperare una parte del valore
• Dunque la scelta se uscire definitivamente dal
mercato deve tenere conto anche della possibilità di
recuperare i costi fissi
•
• Se un produttore producendo ricava meno di
quanto spende in totale, allora gli conviene
cessare completamente l’attività:
• Uscire dal mercato conviene se:
• RT<CT
• Cioè; RT/Q<CT/Q
• Ossia P< CMeT
Imprese che massimizzano il profitto in
mercati perfettamente concorrenziali
• Un’impresa redditizia
– Un’impresa per la quale i ricavi totali eccedono i
costi totali
• Profitti = TR – TC or (P x Q) - (ATC x Q)
– Per essere redditizia: P > ATC
Prezzo = Costo marginale: regola di massimizzazione
del profitto per imprese perfettamente concorrenziali
Prezzo = costo marginale: regola di massimizzazione
del profitto per imprese perfettamente concorrenziali
• Se P > MC
– L’impresa può aumentare il profitto espandendo la
produzione e le vendite
• Se P < MC
– L’impresa può incrementare il profitto riducendo
la produzione e le vendite
Calcolare il profitto graficamente
• Il profitto è uguale a (P – ATC) x Q, che corrisponde all’area
del rettangolo in grigio
.
Un profitto negativo
• Quando il prezzo è minore di ATC
La legge dell’offerta
• I produttori mettono in vendita una quantita’ maggiore di
un bene quando il suo prezzo sale
– Analogia con la legge della domanda
• Nel caso dell’offerta e’ valida sicuramente solo nel breve
periodo, perche’ nel lungo periodo la legge dei rendimenti
decrescenti potrebbe non essere valida
• I produttori possono modificare la quantita’ di tutti gli input
impiegati
• Questo porta a curve di offerta che potrebbero essere ad
esempio orizzontali
• In ogni caso è sempre vero che la curva di offerta
dell’impresa (sia nel BP sia nel LP) perfettamente
concorrenziale coincide con la sua curva di costo marginale
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