Come si forma il nocciolo di una galassia?

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Roma, 22 giugno 2015 COMUNICATO STAMPA Come si forma il nocciolo di una galassia? Una ricerca, cui partecipa la Sapienza, prende in esame il rapporto tra buchi neri super massicci e ammassi stellari al centro della Via Lattea e di altre galassie Galassie come la Via Lattea, alla quale appartiene il nostro sistema solare, sono il concentrato di una quantità enorme di fenomeni stellari ancora sconosciuti che aspettano di essere compresi. Una ricerca coordinata dalla Sapienza, a cui partecipano lʹuniversità di Tor Vergata e le università statunitensi Northwestern e Salt Lake City, indaga sulla formazione del nucleo di queste galassie, e in particolare sulla relazione tra buchi neri super massicci (SMBH) e ammassi nucleari stellari (NSC). Sebbene la loro esistenza sia ben accertata, non è ancora chiaro quale relazione leghi SMBH e NSC, né quale ruolo abbia l’uno rispetto al processo di formazione dell’altro. Uno dei possibili scenari è il modello migratorio, secondo cui i gli NSC si formerebbero dalla collisione di ammassi stellari, enormi aggregati che possono contenere fino a un milione di stelle, che raggiungono le zone più interne della galassie in cui sono contenuti a causa del meccanismo fisico chiamato attrito dinamico. In tale contesto la ricerca, pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal, prende in esame il processo di formazione di un ammasso nucleare stellare attorno a un buco nero, molto simile a quello contenuto nella Via Lattea, utilizzando sofisticatissime simulazioni al computer che hanno permesso, per la prima volta, di riprodurre l’evoluzione di un nucleo galattico con un livello di risoluzione mai raggiunto. In particolare, per modellizzare la galassia ospite, sono state usate recentissime osservazioni di Henize 2‐10, una galassia localizzata a 34 milioni di anni luce nella costellazione dei Pesci. Questa galassia ospita al suo interno un buco nero super massiccio simile a quello della nostra galassia e 11 ammassi stellari che gli orbitano intorno, e quindi rappresenta un laboratorio unico per studiare il meccanismo di formazione di un ammasso nucleare stellare compatibile con quello della nostra Via Lattea. Da quanto osservato, il modello migratorio riproduce molto bene il meccanismo di formazione dei NSC, evidenziando che esso può avvenire anche in presenza di un SMBH Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
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pre‐esistente. I risultati ottenuti suggeriscono che i buchi neri super massicci e gli ammassi nucleari stellari, sebbene interagiscano in maniera significativa, molto probabilmente non condividono lo stesso meccanismo di formazione. “La ricerca utilizza dati informativi come input per simulazioni al computer che mirano a prevedere l’evoluzione futura di una galassia che, come la nostra, contiene un buco nero super massiccio al centro”, afferma Roberto Capuzzo Dolcetta, docente di Astrofisica alla Sapienza,“ e rappresenta un importante passo in avanti verso una più completa comprensione dei fenomeni di creazione dei nuclei delle galassie, dei buchi neri super massicci lì presenti, nonché dei particolarissimi processi fisici che vi avvengono”. *Manuel Arca Sedda, Roberto Capuzzo Dolcetta, Fabio Antonini, Anil Chandra Seth “Henize 2‐10: the ongoing formation of a nuclear star cluster around a massive black hole” The Astrophysical Journal, 10.1088/0004‐637X/806/2/220 Focus Oggi sappiamo che il nucleo della Via Lattea contiene al centro un buco nero super massiccio (SMBH), che ha una massa di oltre 4 milioni di stelle come il Sole.Attorno a questo buco nero si muovono stelle ad alta velocità, accelerate dal suo intensissimo campo gravitazionale. L’insieme di queste stelle (circa 10 milioni) forma un oggetto molto denso e luminoso, comunemente chiamato ammasso nucleare stellare (NSC), perché, appunto, abita nel nucleo della galassia.La Via Lattea non rappresenta una galassia speciale, infatti la maggior parte delle galassie ellittiche e spirali di tipo primitivo osservate fino ad oggi ospitano SMBH e NSC. In particolare, sappiamo che alcune galassie contengono solo uno dei due oggetti, mentre altre (come la Via Lattea) li contengono entrambi. Info Roberto Capuzzo Dolcetta dipartimento di Fisica T (+39) 06 49914535 [email protected] Manuel Arca Sedda dipartimento di Fisica T (+39) 06 49913487 [email protected] Come si forma il nocciolo di una galassia? Lo rivela uno studio della Sapienza
ADNKRONOS
Come si forma il nocciolo di una galassia? Lo
rivela uno studio della Sapienza
Una ricerca prende in esame il rapporto tra buchi neri super massicci e ammassi stellari al
centro della Via Lattea e di altre galassie
http://www.adnkronos.com/2015/06/23/come-forma-nocciolo-una-galassia-rivela-unostudio-della-sapienza_e9lKDjtBT4Atf78nFYxWrJ.html
Astrofisica, simulata l'evoluzione del nucleo di una
galassia
Ricerca italiana pubblicata su "The Astrophysical Journal"
Roma, 26 giu. (askanews) - Galassie come la Via Lattea, alla quale appartiene il nostro sistema solare, sono il concentrato di una
quantità enorme di fenomeni stellari ancora sconosciuti che aspettano di essere compresi. Una ricerca coordinata dalla "Sapienza"
(primo autore Manuel Arca Sedda dell'Università di Tor Vergata), - si legge su Media Inaf, il notiziario online dell'Istituto nazionale
di Astrofisica - ha indagato sulla formazione del nucleo di queste galassie, e in particolare sulla relazione tra buchi neri super
massicci (SMBH) e ammassi nucleari stellari (NSC). Sebbene la loro esistenza sia ben accertata, non è ancora chiaro quale relazione
leghi SMBH e NSC, né quale ruolo abbia l'uno rispetto al processo di formazione dell'altro.
Uno dei possibili scenari è il modello migratorio, secondo cui gli ammassi nucleari stellari si formerebbero dalla collisione di
ammassi stellari, enormi aggregati che possono contenere fino a un milione di stelle, che raggiungono le zone più interne della
galassie in cui sono contenuti a causa del meccanismo fisico chiamato attrito dinamico.
In tale contesto la ricerca, pubblicata sulla rivista "The Astrophysical Journal", prende in esame il processo di formazione di un
ammasso nucleare stellare attorno a un buco nero, molto simile a quello contenuto nella Via Lattea, utilizzando sofisticatissime
simulazioni al computer che hanno permesso, per la prima volta, di riprodurre l'evoluzione di un nucleo galattico con un livello di
risoluzione mai raggiunto.
In particolare, per modellizzare la galassia ospite, sono state usate recentissime osservazioni di Henize 2-10, una galassia localizzata
a 34 milioni di anni luce nella costellazione dei Pesci. Questa galassia ospita al suo interno un buco nero super massiccio simile a
quello della nostra galassia e 11 ammassi stellari che gli orbitano intorno, e quindi rappresenta un laboratorio unico per studiare il
meccanismo di formazione di un ammasso nucleare stellare compatibile con quello della nostra Via Lattea. Da quanto osservato, il
modello migratorio riproduce molto bene il meccanismo di formazione dei NSC, evidenziando che esso può avvenire anche in
presenza di un SMBH pre-esistente. I risultati ottenuti suggeriscono che i buchi neri super massicci e gli ammassi nucleari stellari,
sebbene interagiscano in maniera significativa, molto probabilmente non condividono lo stesso meccanismo di formazione.
"La ricerca utilizza dati informativi come input per simulazioni al computer che mirano a prevedere l'evoluzione futura di una
galassia che, come la nostra, contiene un buco nero super massiccio al centro", afferma Roberto Capuzzo Dolcetta, docente di
Astrofisica alla Sapienza, "e rappresenta un importante passo in avanti verso una più completa comprensione dei fenomeni di
creazione dei nuclei delle galassie, dei buchi neri super massicci lì presenti, nonché dei particolarissimi processi fisici che vi
avvengono".
ASTRONOMIA
Milano, 24 giugno 2015 - 16:35
Come si forma il nocciolo galassie
In quattro video dell’Università La Sapienza di Roma la riproduzione di come si muovono gli
ammassi stellari prima di dare vita alle galassie
di Redazione Roma Online
1.
La spirale intorno al buco nero
Il video mostra gli 11 ammassi stellari della galassia Henize 2-10, ognuno rappresentato da pallini
bianchi, che spiraleggiano verso un buco nero super-massiccio, rappresentato da un pallino rosso.
http://roma.corriere.it/cronaca/cards/come-si-forma-nocciolo-galassie/spirale-intorno-buconero_principale.shtml
Anche il nucleo della galassia è rappresentato da singole particelle, ma essendo queste oltre un
milione non sono rappresentate nel video per motivi di visibilità.
24 giugno 2015 | 16:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2.
Le “collisioni” fra gli ammassi stellari
Il video mostra la collisione degli 11 ammassi stellari della galassia Henize 2-10. I diversi colori
corrispondono a diverse densità superficiali. In particolare, le zone più chiare indicano regioni più
dense.
http://roma.corriere.it/cronaca/cards/come-si-forma-nocciolo-galassie/collisioni-gli-ammassistellari.shtml
In questa configurazione, gli ammassi stellari sono inizialmente posizionati casualmente all’interno
del nucleo galattico, mentre il centro del nucleo ospita un buco nero con una massa 2 milioni di
volte la massa del Sole.
24 giugno 2015 | 16:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3.
L’orbita circolare degli ammassi stellari
In questa configurazione, gli ammassi stellari sono inizialmente posizionati tutti sul piano
perpendicolare alla linea di vista dell’osservatore e si muovono su orbite quasi circolari, come
suggerito da recenti osservazioni.
http://roma.corriere.it/cronaca/cards/come-si-forma-nocciolo-galassie/orbita-circolare-ammassistellari.shtml
24 giugno 2015 | 16:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4.
Gli ammassi stellari senza il buco nero
In questa configurazione il nucleo galattico non contiene alcun buco nero.
http://roma.corriere.it/cronaca/cards/come-si-forma-nocciolo-galassie/gli-ammassi-stellari-senzabuco-nero.shtml
24 giugno 2015 | 16:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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