Brecht 2016 - 3 Opere da 3 Soldi
direzione artistica | Marcello Cava, Antonella Gargano, Mauro Ponzi;
drammaturgia | Pina Catanzariti;
comunicazione | Giacomo Fabbri; organizzazione | Davide Ambrogi; responsabile tecnico | Paolo Franco;
ufficio stampa | Marta Volterra; collaborazione | Margherita Arioli, Marzia Procaccini, Letizia Russo
tra luoghi-non luoghi e recupero di spazi urbani,
Roma rende omaggio al grande autore del ‘900
Nel sessantesimo anniversario della sua morte, Roma ha reso omaggio a Bertolt Brecht con
“BRECHT 2016 Tre opere per tre soldi” un nuovo progetto sperimentale (a cura di Marcello
Cava, Antonella Gargano e Mauro Ponzi) all’insegna del recupero degli spazi urbani e di una
riflessione quanto mai attuale su economia e finanza attraverso l’opera di uno dei più grandi
drammaturghi di tutti i tempi. Una rassegna che ha visto insieme giovani studenti, docenti
universitari, professionisti di grande valore come Nicola D’Eramo e Paolo Musio e grandi nomi dello
spettacolo come Galatea Ranzi e Paolo Bonacelli per riportare all’attenzione tre opere teatrali di
Bertolt Brecht (1898-1956) e proporre al pubblico l’attualità dei suoi temi, legati all’economia e al
denaro. Dopo il viaggio del Teatro Mobile, Nuovo Carro di Tespi con “Ascesa e Caduta della Città
di Mahagonny ”, che si è svolto venerdì 9 nel Quartiere Coppedè, anima liberty della Capitale ,
sabato 10 nei contesti urbani del quartiere Tuscolano e domenica 11 nella “natura in città” presso la
sede di Agricoltura Nuova nella Riserva Naturale di Decima Malafede , e dopo il secondo
episodio della “trilogia brechtiana sul denaro e l’economia” con alcuni frammenti di “Opera da Tre
Soldi”, il gran finale di “BRECHT 2016 Tre opere per tre soldi”, è stato affidato dal 23 al 25
settembre a Galatea Ranzi e Paolo Bonacelli che negli spazi urbani dell’ex Mattatoio, nel cuore
storico dei “macelli” romani hanno dato voce ad un’inedita versione di “Santa Giovanna dei Macelli”.
La “Santa Giovanna”, un radiodramma del 1932, è stato letto attraverso la lente della
contemporaneità e in un originale viaggio si è trasformato in progetto itinerante e in un percorso
storico, fisico e contemporaneo, attualizzando le riflessioni del drammaturgo e sviluppando
sperimentalmente la formula di itinerario per spettatore-visitatore audioricevente ideata da Marcello
Cava e già proposta ai Fori Imperiali e ai Musei Capitolini.
“Ascesa e Caduta della Città di Mahagonny” ha trovato la sua compiuta realizzazione dopo il
fortunato esperimento del “Teatro Mobile nella città rete” realizzato nell’Estate Romana 2015, in una
ideale soluzione di continuità. Il Teatro Mobile ha viaggiato questa volta in alcuni luoghi-non luoghi
della città: dal quartiere Coppedè, agli spazi urbani nei pressi di un supermercato in disuso fino ad un
luogo “naturale” della campagna romana.
Sono due le Mahagonny di Brecht e Weill. Il 17 luglio del 1927 al “Kurhaus” di Baden Baden ha luogo nell’ambito del festival “Deutsche
Kammermusik 1927” la ‘prima’ del “Songspiel” che ripropone, come esempio di lavoro comune tra i due, 5 testi della brechtiana
Hauspostille (Libro di devozioni domestiche) per la musica di Kurt Weill. Tra il 1928 e il 1929 Brecht rimette mano al “Songspiel” e l’opera
Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny) verrà eseguita al “Neues Theater” di Lipsia il 9 marzo 1930. La
“città inventata”, di cui si diceva nel “Songspiel”, è diventata concretamente una “città rete”: Mahagonny, insomma, è in senso concreto e
insieme simbolico, il punto di partenza, con il nome evocato in apertura del testo – «Perciò in questo luogo fondiamo una città e
chiamiamola Mahagonny, ossia città-rete!» – e allo stesso tempo la meta – «A Mahagonny, avanti!» –. La forma dell’opera è utilizzata da
Brecht e Weill per un radicale confronto con il mondo capitalista, dominato dal denaro e dallo sfruttamento. Nelle sue Note all’opera
Ascesa e caduta della città di Mahagonny, del 1931, Brecht scriveva: «L’opera Mahagonny, per quanto culinaria sia –tanto culinaria quanto
a un’opera si conviene – comporta già una funzione di modificazione della società, appunto perché mette in discussione il culinarismo,
perché attacca la società che ha bisogno di simili opere». Mahagonny dunque, nonostante il suo aspetto, la sua luna verde dell’Alabama e i
suoi whisky-bar non è per Brecht tanto o soltanto la città americana, ma la città tout court, l’iconizzazione della società dei consumi.
Fondiamo qui una città
Chiamiamola città-rete
Fondiamo la città-rete
Trappola metropolitana
Ovunque lavoro e fatica
Ma gli uomini non desiderano
Che fare quello che vogliono
Solo piacere
Niente dolore.
Issate una bandiera
Perché tutti possano vederci.
Apriremo un bar:
Sarà il centro
Della città-rete
Dove tutto è possibile.
Solo piacere
Niente dolore.
TRINITA’ e WILLY Una città- rete esiste soltanto perché il mondo è ingiusto, perché non c’è pace, né tranquillità e
non c’è nessuna certezza.
E’ seguito poi uno studio su frammenti da “Opera da Tre Soldi”, il capolavoro brechtiano questa
volta realizzato come microazione sperimentale è stato ambientato in uno spazio “da recuperare”
ovvero la ex Scuola Mazzini dell’Opera Pia Sarina Nathan in Trastevere.
L’Opera da tre soldi (Die Dreigroschenopera) venne rappresentata per la prima volta il 31 agosto 1928.
Costruita attorno al principio secondo il quale “Il denaro regge il mondo” – un principio che tutti i personaggi,
nessuno escluso, sembrano far proprio –, l’Opera da tre soldi fa ricorso a un preciso vocabolario dell’economia che
elenca libri mastri, assegni, licenze e utili netti.
Ad essere ‘mostrata’ è l’equivalenza tra “Geschäftsleute”, gente d’affari, e “Banditen”, delinquenti comuni.
Insomma una perfetta e perversa interscambiabilità tra l’organizzazione imprenditoriale e quella criminale, tra lo
sceriffo capo di Londra e il boss dei banditi, che culmina nella morale rovesciata proclamata da Macheath:
« Cosa vale un ladruncolo rispetto al banchiere? Che cos’è un furto in una banca di fronte alla
fondazione di una banca?».
La conclusione è stata affidata all’utopia dei “soldi virtuosi” con un progetto itinerante che ha
attraversato gli spazi dell’ex Mattatoio di Testaccio con “Santa Giovanna dei Macelli”.
In Santa Giovanna dei macelli (Die Heilige Johanna der Schlachthöfe), scritta tra il 1929 e il 1930, i mattatoi di Chicago
costituiscono il luogo, concreto e simbolico allo stesso tempo, delle lotte tra gli industriali della carne, delle
speculazioni degli allevatori di bestiame e dei profitti del mercato azionario. È un mondo, quello che Brecht
mette in scena, che, come dice Giovanna, «è simile a un macello», dove c’è chi «fa guadagno di carne guasta» e
dove «persino l’aria ha un prezzo».
Santa Giovanna dei macelli è dunque vicina non solo cronologicamente all’Opera da tre soldi, ma anche nella messa a
fuoco, sia pure da prospettive tra loro apparentemente diverse, di una cinica dimensione economica.
Se il denaro costituisce il filo tematico che unisce i due testi, anche sul piano della scrittura scenica l’Opera da tre
soldi e Santa Giovanna dei macelli si servono in modo analogo dello strumento parodistico nei confronti del genere
drammatico tradizionale. «È un trionfo della forma aperta» scriveva Herbert Jhering recensendo la ‘prima’
dell’Opera da tre soldi. E se i 3 finali con un happy end, l’uso dei cartelli e dei titoli delle scene, il gioco della
citazione con i rinvii biblici, la musica di Kurt Weill e i songs sono gli elementi che fanno dell’Opera da tre soldi –
come dirà lo stesso Brecht – «il più fortunato esempio del teatro epico», la Santa Giovanna dei macelli usa in chiave
parodistica il riferimento alla Fanciulla d’Orléans schilleriana.
“L’economia uccide” (Papa Francesco)
Ricordi, Cridle? Giorni fa andavamo,
noi due, traverso i Macelli — era sera.
Eravamo presso alle macchine nuove.
Cridle, ti ricordi di quel bue
biondo, grande, ingenuo, gli occhi al cielo,
che fu ammazzato?
Quanto sangue!
La manifestazione “Brecht 2016” è stata realizzata con il contributo di Roma Capitale in collaborazione con la SIAE nell’
edizione 2016 dell’ESTATE ROMANA: “Roma, una Cultura Capitale” . Potendo accogliere un numero limitato di
visitatori-spettatori, la partecipazione agli eventi in programma – sempre gratuita – è stata possibile solo su prenotazione, in
www.brechtialia.it
DIREZIONE ARTISTICA
Antonella Gargano
Laureata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della “Sapienza Università di Roma” è professore ordinario di
Germanistica presso la stessa Facoltà. È membro del collegio docenti del Dottorato in Scienze del testo ed è
stata membro del collegio docenti di diversi dottorati anche internazionali. È stata Presidente di Corsi di laurea
(Triennale, Magistrale), delegata del Rettore (Università di Macerata) e ha svolto diverse attività istituzionali
all’interno della Facoltà e del Dipartimento di appartenenza.È stata Presidente dell’Associazione Italiana di
Germanistica (AIG).I suoi principali ambiti di ricerca sono la letteratura del Novecento con una particolare
attenzione alle avanguardie, al teatro e alla cultura della Repubblica di Weimar.
Mauro Ponzi
È professore ordinario di Germanistica presso Facoltà di Lettere e Filosofia della “Sapienza Università di Roma”.
È stato Visiting professor presso l’Università di Roskilde (Danimarca) e presso la “Heinrich-Heine-Universität”
di Düsseldorf e ha svolto diverse attività istituzionali all’interno della Facoltà e del Dipartimento di appartenenza.
È stato coordinatore nazionale di diversi progetti di ricerca, tra i quali un progetto PRIN sulla “Klassische
Moderne”. Dirige la rivista di letteratura e cultura tedesca “links” (Pisa-Roma) e lo "Hermann-Hesse-Jahrbuch"
(Niemeyer, Tübingen).
I suoi campi di ricerca sono Goethe, la letteratura della repubblica di Weimar e la cultura tedesca contemporanea
con particolare riferimento ai mass-media.
Marcello Cava
Laureato in Lettere con il massimo dei voti e la lode nel 1990 in Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Roma “La
Sapienza” (la sua tesi su “Titus Andronicus e la messinscena di Peter Stein”, relatore prof. Ferruccio Marotti, è stata pubblicata in dispensa
come testo principale per il corso monografico dell’a.a. 1990-91). Ha pubblicato saggi su “Tito Andronico” (programma di sala, Teatro
Stabile di Genova, 1989 e su “Il libro di Teatro”, Bulzoni 1990) e su altri testi teatrali (“Fortuna scenica di Assassinio nella Cattedrale”,
Meeting 1990, “La fortuna scenica di Lulu di Wedekind”, Programma di sala 1990, “Zio Vanja in scena”, Programma di sala 1991) e uno
studio sul teatro inglese dell’Ottocento (dispense IV Cattedra Storia del teatro e dello Spettacolo 1991). Ha curato la realizzazione della
dispensa “Amleto sullo schermo” per il Centro Teatro Ateneo (1992) ed ha tenuto, dal 1998 al 2004, vari laboratori teorici e pratici per il
Dipartimento di Musica e Spettacolo e per il Centro Teatro Ateneo dell’Università di Roma “La Sapienza”.
È stato assistente alla regia di Peter Stein (Tito Andronico, 1989 e poi borsista del CNR a Salisburgo e a Berlino, 1992) e successivamente,
tra gli altri, di Gabriele Lavia (1991-93) e aiuto regista di Massimo Castri (dal 1993 al 1996) collaborando con molti dei principali teatri
stabili italiani.
Come regista ha collaborato con Maddalena Crippa (“La lavatrice”), Massimo Verdastro (serate dedicate a testi di Lina Prosa e Nino
Gennaro e videoteatro al teatro Garibaldi di Palermo e ad Ivrea), Ubaldo Soddu e Arturo Annecchino (prima dell’opera lirica “Amor di
Ludmilla”, Acquario Romano, 1997).
Ha fondato, nel 1996, Progetto Ambra, un’associazione che ha promosso e prodotto eventi e progetti video per tutelare e recuperare il
teatro Ambra-Jovinelli di Roma, vincolato nel 1997 e poi invece distrutto nel 1998. Con l’associazione è stato regista di “Vladimir
Maiakovski”, spettacolo-concerto (Ambra Jovinelli, 31 luglio 1996), “Due Ambra Due” (eventi, esposizioni ed incontri 21 e 22 ottobre
1996), “Nerone” di Ettore Petrolini spettacolo-concerto (13 giugno 1997). Ha inoltre curato la versione radiofonica de “Il Funambolo” di
Jean Genet (Radiotre RAI) e realizzato, in collaborazione con il Centro Teatro Ateneo, nel 1998, il progetto “Octavia, una tragedia
romana”, prima rappresentazione assoluta (una tragedia al Museo: aula ottagona del Museo Nazionale Romano, gennaio 1998, una
tragedia alla Radio, Radiotre RAI, giugno 1998, una tragedia romana al Teatro Romano di Ostia Antica, 20-21-22 agosto 1998)
Ha collaborato con importanti istituzioni quali:
il Teatro di Roma (progetto su Alberto Savinio, 1999 e “Una settimana da leggere”, 1999 e 2000 - serate tematiche al Teatro Argentina
letture d’autore con Roberto Herlitzka, Ennio Fantastichini, Paolo Bonacelli e Piera degli Esposti accompagnati dal vivo da Dj, e poi
concerti di Raina Kabaivanska, Pierre Favre e Vandermark 5, progetti di Walter Pedullà);
il Piccolo Teatro di Milano (regia di “Andiamo” di Ludovica Ripa di Meana con Franca Nuti, Laura Marinoni, Aldo Reggiani e gli
interventi di Vittorio Sermonti e Sergio Givone, progetto di Luca Ronconi), l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (regia degli interventi
musicali dal vivo nella mostra “I colori della Musica” a Palazzo Barberini, musiche di De Rossi Re, progetto di Luciano Berio);
il Centro Teatro Ateneo dell’Università di Roma “La Sapienza” (laboratori di messinscena su Marinetti e Vitrac - 2000-02 e “Le Troiane”
di J.P. Sartre 2009-10) e, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria, ”Vita di Galileo” di Brecht nel chiostro di San Pietro in Vincoli
(luglio 2003, maggio 2004, maggio 2005, febbraio 2006, luglio 2009, settembre 2012-13, dicembre 2014) e “Drammi Didattici” di Brecht
(marzo 2004, febbraio 2005, aprile 2013) e “I Fisici” di Dürrenmatt (maggio 2005, febbraio 2006).
Nel 1999 ha fondato l’associazione “Ombra”, con la quale ha prodotto il film “Baal” di Bertolt Brecht (progetto videoteatrale per luoghi
di Roma), e realizzato “Pier Paolo Pasolini, in memoria di uno scrittore” con Massimo Popolizio e musica dal vivo di Zu (teatro di Ostia
Antica, 7 agosto 2001).
Con “Ombra associazione”, e poi con “Alyax soc coop”, ha progettato e realizzato i seguenti progetti:
il progetto su Jean-Paul Sartre, che ha visto, in collaborazione con le tre università romane e varie istituzioni comunali e regionali, la messa
in scena in luoghi emblematici di Roma e dell’Italia di “Morti senza sepoltura” (Rialto al Sant’Ambrogio novembre 2000, Teatro India
novembre 2001, Museo della Liberazione di Via Tasso, 2002, San Severo al Pendino di Napoli aprile 2002, Sant’Anna di Stazzema, aprile
2003), “Porte Chiuse” (Teatro India, auditorium di Mecenate e Museo Napoleonico, 2004-2005) e “Le Mosche” (lettura scenica presso
l’Aula magna di Roma Tre e de “La Sapienza”, centenario della nascita di Sartre, 2005, spettacolo a Palazzo Altemps, aprile 2013 e alla
Centrale Montemartini, novembre 2015);“Spaziaroma, per una ricognizione dei luoghi della cultura e dello spettacolo a Roma” con il Prof.
Giorgio Muratore (Facoltà di Architettura di Valle Giulia) serie di convegni, visite guidate, spettacoli, concerti e pubblicazioni realizzati
con il sostegno di istituzioni regionali e comunali, in vari luoghi di Roma (2002-2005).Dal 2005 è il direttore artistico di “Alyax soc coop”,
una cooperativa sociale che si occupa di progetti e servizi legati alla cultura e allo spettacolo.Come insegnante e conduttore di laboratori
teorici e pratici ha collaborato con il Dipartimento di Musica e Spettacolo e con il Centro Teatro Ateneo, tenendo lezioni e seminari come
professore a contratto e curando pubblicazioni (1990-2010).Negli a.a. 2006-2007 e 2007-2008 è stato professore a contratto di Istituzioni
di Regia presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università “La Sapienza”.Ha condotto laboratori rivolti a studenti liceali di Scuole
Superiori nell’ambito dei progetti “Il Collegio Romano” (2012-13 e 14) con Liceo E.Q. Visconti, nell’ambito di “Classicidentro” con i
Licei Visconti, Virgilio e Giulio Cesare (2014); inoltre condotto un laboratorio sul Teatro Classico con saggio finale dedicato a “Troiane”
da Euripide (nella riscrittura di Sartre) presso il Liceo Virgilio di Roma (primo semestre 2014) e Casa Internazionale delle Donne (marzo
2015). Ha condotto, dal settembre 2014, il progetto “Teatro e Scuola: esperimenti sul teatro didattico del Novecento: La Lezione e la
Guerra” vedi www.alyax.org) nell’ambito dei progetti “Scuola on Demand” di Regione Lazio. Ha ideato il progetto Teatro Mobile con una
serie di manifestazioni anche per Estate Romana 2015 e, nell’ambito di Shakespeare 2016 Memoria di Roma, ha ideato e realizzato le
anteprime del “Viaggio con Giulio Cesare ai Fori Imperiali”.Da anni lavora sui grandi autori della tradizione ed è specializzato nella
realizzazione di messinscene pertinenti, creative e non invasive, in luoghi significativi della città di Roma nella convinzione-certezza che
l’evento teatrale, in quanto unico ed irriproducibile, tragga forza, e non limite, dalla singolarità spaziotemporale che lo genera.