Lezione 3 Diagramma HR Effetto Doppler Il Diagramma HR Il Sole si trova all’incirca al centro del diagramma HR nel mezzo della sequenza principale. La sue caratteristiche spettrali e di massa si possono considerare tipiche di una stella di medie dimensioni, quindi rappresentative della popolazione stellare della sequenza principale. Cosa rappresenta? • Il diagramma HR è di fondamentale importanza per lo studio dell’evoluzione stellare. • In base alla posizione di una stella nel diagramma, si possono dedurre le principali proprietà fisiche e lo stadio evolutivo in cui la stella si trova. • Nel diagramma HR la luminosità o la magnitudine assoluta delle stelle viene riportata sull’asse delle ordinate con valori crescenti, mentre la temperatura o l’indice di colore lungo l’asse delle ascisse con valori decrescenti. La Sequenza Principale • La maggior parte delle stelle si trova raggruppata lungo una fascia detta Sequenza Principale (SP), che attraversa il piano in diagonale, passando dalle alte alle basse temperature e luminosità. • La luminosità delle stelle in SP è proporzionale alla massa stellare M, quindi la SP è anche una sequenza di masse composta da: – Sottonane (in basso a destra del diagramma HR). – Stelle Nane molto calde ma di piccola superficie. – Giganti Blu (in alto a sinistra del diagramma HR). Stelle Fuori Sequenza Principale – Stelle di pre-sequenza; si distribuiscono all’incirca lungo una linea verticale sulla destra a temperature inferiori ai 2000 gradi. Quando incomincia la fusione nucleare si spostano verso la sequenza principale, ciascuna nel punto che corrisponde alla propria massa. – Nane Bianche; in basso a sinistra (alte temperature e basse luminosità): stelle molto piccole, calde e compatte. Esse emettono grandi quantità di energia per unità di superficie, per le loro dimensioni ridotte la superficie irradiante, quindi la luminosità totale è bassa. – Giganti Rosse; in alto a destra nel diagramma (alte luminosità, basse temperature): gli strati esterni sono molto espansi, quindi pur non avendo alte temperature hanno una grande superficie irradiante e un’alta luminosità. Le stelle si muovono • Il moto stellare è per la maggior parte a noi invisibile, per via delle grandi distanze. • La velocità di una stella può essere stimata se la direzione del moto è perpendicolare alla linea che unisce l’occhio dell’osservatore alla stella stessa. • Se il corpo celeste si allontana/avvicina rispetto all’osservatore la stima (velocità radiale) è fornita dalla spettroscopia L'effetto Doppler • E’ un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde. • Per quelle onde che si trasmettono in un mezzo, come le onde sonore, la velocità dell'osservatore e dell'emettitore vanno considerate in relazione a quella del mezzo in cui sono trasmesse le onde. L'effetto Doppler totale può quindi derivare dal moto di entrambi, ed ognuno di essi è analizzato separatamente. Fig.1: Onde prodotte da sorgente fissa Fig. 2: Onde prodotte da sorgente mobile L'effetto Doppler applicato alle onde luminose • Interpretato come dovuto ad un effettivo moto della sorgente è usato per misurare la velocità con cui stelle e galassie si stanno avvicinando/allontanando da noi. • L'uso dell'effetto Doppler in astronomia si basa sul fatto che lo spettro elettromagnetico emesso dagli oggetti celesti non è continuo, ma mostra delle linee spettrali a frequenze ben definite, correlate con le energie necessarie ad eccitare gli elettroni di vari elementi chimici. • L'effetto Doppler è riconoscibile quando le linee spettrali non si trovano alle frequenze ottenute in laboratorio, utilizzando una sorgente stazionaria. La differenza in frequenza può essere tradotta direttamente in velocità utilizzando apposite formule. • Poiché i colori posti ai due estremi dello spettro visibile sono il blu (per lunghezze d'onda più corte) e il rosso (per lunghezze d'onda più lunghe), l'effetto Doppler è spesso chiamato spostamento verso il rosso se diminuisce la λ della luce, e spostamento verso il blu se l'aumenta. Le righe scure visibili nello spettro del Sole si ritrovano negli spettri delle galassie (stesso fenomeno fisico) spostate verso il rosso. Nei dati reali, le frecce indicano la posizione delle righe scure in tre galassie sempre più lontane. Le galassie molto lontane dalla nostra si allontanano con una grande velocità. Il loro spettro è molto spostato verso il rosso. Le Nebulose • Sono nubi di materia interstellare in cui gas e polvere sono presenti in quantità e composizione chimica variabile secondo il tipo di oggetto. Si può distinguere tra: nebulose ad emissione, nebulose in riflessione, nebulose oscure. • Le nebulose ad emissione sono solitamente associate a giovani ammassi stellari e devono il loro aspetto nel visibile proprio all’intensa radiazione ultravioletta che questo tipo di stelle emette. • Anche stelle di tipo spettrale più avanzato “accendono” delle nebulose, le cosiddette nebulose in riflessione: sono nubi di polvere che riflettono la luce di stelle vicine. • In particolari direzioni (come sul piano galattico) la densità della polvere è tale da impedire alla luce emessa dalle stelle di sfondo di attraversare le nubi interstellari, dando così origine ad una nebulosa oscura. Di fatto queste nebulose sono visibili perché si stagliano su campi stellari molto ricchi di stelle. • Il mezzo interstellare è il materiale rarefatto costituito da gas e polvere che si trova tra le stelle all'interno di una galassia. Nascita di una stella • Le stelle nascono nelle nebulose, ossia nei resti delle esplosioni che hanno segnato la fine di altre stelle • La nascita di una stella avviene quando una grande quantità di materia (soprattutto gas) si concentra, all'interno di una nebulosa, in uno spazio sempre più piccolo, per effetto dell'esplosione di una stella vicina. Questi nuclei di materia aumentano di consistenza grazie all'azione della forza di gravità. • L'addensarsi del gas in uno spazio più piccolo ne causa la diminuzione del volume e l'aumento della temperatura. Nel caso in questione il gas è il più semplice e abbondante dell'intero universo, ovvero l’idrogeno (H). • L'idrogeno, però, non e' l'unico gas presente in queste nubi: troviamo elio e altri elementi ancora meno numerosi, comprese particelle di polvere cosmica • Di solito, dentro una nebulosa, si formano molte stelle che all’inizio sono legate una all’altra dalla forza gravitazionale: si parla di ammasso aperto. Poi ognuna si allontana dalle altre, vivendo la sua vita indipendente Future stelle La nebulosa viene compressa dal gas disperso da una stella esplosa La superficie della nebulosa è illuminata dalle radiazioni ultraviolette delle stelle vicine che fanno evaporare il gas A mano a mano che la nebulosa è dispersa dalla radiazione ultravioletta, il nucleo più denso comincia a vedersi Il nucleo è ormai ben visibile. La sua ombra protegge una colonna di gas dietro ad esso. Alla fine il nucleo si separa dalla nebulosa, nascondendo al suo interno la stella in formazione All’interno delle strutture “a colonna” il gas raggiunge ormai temperature molto alte ed è enormemente concentrato. Comincia ad emettere luce, ma la materia fredda che lo circonda la nasconde: la stella si sta formando dentro un involucro scuro Durata della vita di una stella • La futura vita della stella dipende essenzialmente dalla sua massa iniziale • Più è grande alla nascita e più corta sarà la sua esistenza (le più grandi vivono una decina di milioni di anni; le più piccole vivono più di 10 miliardi di anni) • Le stelle più grandi sono anche le più calde Temperatura e colore • Le stelle più calde e grandi hanno colore azzurro (giganti azzurre), le più piccole e fredde hanno colore rosso. Il Sole ha dimensioni medie ed è di colore giallo 3000o C 6000 10000 30000 Temperatura superficiale Attenzione: le giganti e super-giganti rosse sono invece stelle ormai prossime alla loro fine • Affinché una stella cominci a vivere è necessario che sia talmente massiccia da portare la temperatura al suo centro (nucleo) fino a qualche milione di gradi • Se è troppo piccola non riesce a raggiungere la temperatura sufficiente e sopravvive come una nana bruna per miliardi e miliardi di anni, non molto diversa dal pianeta Giove Le stelle più grandi Betelgeuse Vega Sole Antares Arturo Aldebaran Vega Le galassie • Una galassia è un insieme di corpi celesti (stelle, nebulose, pianeti) gravitazionalmente legati tra loro • Hanno forme e dimensioni molto varie • A loro volta si riuniscono in ammassi di galassie Formazione delle galassie • Anche le galassie, come le stelle, si formano in zone di sovradensità • Non serve un meccanismo di raffreddamento come per le stelle, dato che non sono rette dalla pressione di un gas • Che cosa si oppone al collasso della struttura sotto l’azione della gravità? Il momento angolare • Una particella di massa m situata nel punto P ha una quantità di moto p=mv che si suppone giaccia nel piano xy • La particella ha un momento angolare l = rxp = m(rxv) rispetto all’origine O • Il vettore momento angolare è orientato nella direzione dell’asse z • r = vettore posizione della particella riferito all’origine O Conservazione del momento angolare • Il momento angolare di un sistema su cui non agisce un momento di forze esterne • Il momento di una forza τ= rxF è il prodotto vettoriale della forza per r • Come l’impulso (la velocità) di un corpo su cui non agiscono forze non cambia, il momento angolare (la velocità angolare) non cambia se sul sistema non agiscono momenti netti di forze esterne: significa che l’asse di rotazione rimane fisso