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IL VIRUS HPV NEL MASCHIO
L’HPV è un virus che colpisce sia gli uomini che le donne.
I dati disponibili non consentono una stima definitiva della frequenza di prevalenza.
Considerando, nella letteratura mondiale, i dati ottenuti sulle popolazioni di studenti
universitari, militari di leva, popolazione maschile sana sessualmente attiva è possibile
stimare una prevalenza media di più del 30% di uomini affetti dal virus. Se si considerano i
partner di donne infette o trattate per patologie HPV-correlate, la prevalenza arriva al 72%.
L’andamento è continuo ed elevato in tutti i gruppi di età, non sovrapponibile a quello
femminile (in cui è massimo prima dei 25 anni d’età per poi avere un secondo picco in
corrispondenza della menopausa).
Prevalenza di HPV genitale maschile per fasce di età
Fonte: Giuliano, 2008
La sintomatologia HPV-correlata nel maschio si può manifestare con lesioni delle mucose e/o
cutanee rilevate all’esame clinico accurato oppure con patologie più complesse ma, nella
maggior parte dei casi, l’infezione è asintomatica e si esprime sottoforma di infezioni
cosiddette “latenti” o “subcliniche”.
In accordo con le raccomandazioni delle Linee Guida sulle Malattie a Trasmissione Sessuale
statunitensi (CDC, 2006), ogni partner sessuale maschio di una donna affetta da infezione da
HPV dovrebbe essere esaminato allo scopo di evidenziare, e all’occorrenza trattare, eventuali
lesioni.
HPV e fertilità
Nel maschio la presenza dell’HPV è stata da tempo documentata a carico dell’apparato
riproduttivo. È stato inoltre dimostrato che il virus, se presente nel liquido seminale, è in
grado di legarsi agli spermatozoi e rimanere adeso alla loro superficie determinando una
significativa riduzione della motilità e rivelandosi così una possibile causa di infertilità.
Inoltre, un recente studio, condotto su 199 coppie che si sono sottoposte a un trattamento di
fecondazione assistita, ha dimostrato che se l’uomo era portatore del virus HPV si osservava
una più elevata percentuale di insuccesso, cosa che non si verificava quando ad essere positiva
era la donna.
La vaccinazione
Attualmente sono disponibili dati di efficacia del vaccino quadrivalente nella popolazione
maschile per la prevenzione di lesioni genitali esterne e anali. Si tratta di uno studio condotto
su giovani maschi di età compresa tra 16 e 26 anni (quadrivalente n=1.397, placebo n=1.408).
Nell’analisi per-protocol, l’efficacia profilattica nei confronti delle lesioni genitali esterne
(condilomi genitali, neoplasie intraepiteliali e cancro perianale, perineale e del pene) da HPV
6, 11, 16, 18) è stata del 90,4% (IC95% 69-98).
In una sottoanalisi dello stesso studio è stata mostrata, relativamente alle lesioni precancerose
dell’ano, un’efficacia del 92%. Questi dati sono alla base dell’estensione delle indicazioni
USA del vaccino quadrivalente per la prevenzione dei condilomi genitali e dei tumori anali in
maschi e femmine fino a 26 anni. In Europa, nel mese di agosto 2011, l’European Medicines
Agency (EMA) ha dato parere positivo all’estensione delle indicazioni del quadrivalente nei
maschi fino a 26 anni. Modelli matematici mostrano che il beneficio di una campagna di
immunizzazione negli uomini si rifletterebbe positivamente anche sulla riduzione del bacino
totale di infetti e sulla conseguente riduzione del numero potenziale di contatti a rischio. Il
valore della vaccinazione sarebbe ancora più elevato se considerassimo anche la riduzione
attesa del rischio del cancro anale (Ca) HPV-associato nelle popolazioni a più elevato rischio,
come gli omosessuali e i maschi con infezione da HIV. Alla base di questi risultati, dalla fine
del 2011 alcuni Paesi come gli USA, il Canada e l’Australia hanno optato per
l’immunizzazione di entrambi i sessi nella coorte dei dodicenni .
HPV e patologie correlate
Fonte: Conferenza di Consenso sulle patologie da papilloma virus umano nel maschio, marzo 2011
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