Il sistema concentrazionario nazista

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Il sistema concentrazionario nazista
Premessa
A partire dal periodo compreso tra le due guerre, in tutta Europa, sotto pressione di una “nuova
scienza”, l’eugenetica, e nel quadro di un’inquietante febbre nazionalista, si attuano politiche di
eliminazione e di controllo dei “devianti sociali” e degli stranieri. Nella Germania nazista tali
politiche giungeranno a forme di una violenza e brutalità inimmaginabili.
Secondo Hitler (che assume il potere nel 1933) la razza ariana, di cui i Tedeschi erano i massimi
rappresentanti, era superiore a tutte le altre ed era destinata a comandare sui popoli considerati
inferiori, in particolare gli Ebrei, gli Slavi e i Rom.
Gli Ebrei per Hitler erano colpevoli del marxismo, del capitalismo finanziario, della sconfitta della
Germania nella I guerra mondiale e della Rivoluzione Bolscevica.
I Tedeschi dovevano diventare il popolo dominatore, tutte le etnie di sangue e lingua tedesca si
sarebbero riunite nel grande Reich che si sarebbe ampliato fino a comprendere l’Europa orientale.
Lì si trovava il nemico principale: la Russia “ebraico-marxista” che doveva essere annientata.
Ma andava anche risolto il problema ebraico. Gli ebrei erano infatti parte integrante della società
tedesca: erano commercianti, liberi professionisti, negozianti, impiegati pubblici, insegnanti che
dovevano essere espulsi, allontanati dal corpo della società tedesca.
Per evitare dunque che la razza ariana potesse contaminarsi, anche attraverso il contatto con le altre
“razze”, furono stabilite leggi antiebraiche e in seguito anche contro i Rom (due popoli costituiti da
“sottouomini” da sterminare).
Tappe fondamentali della politica persecutoria e discriminatoria:
1935: (settembre)vengono emanate le leggi di Norimberga che dividono il popolo in razze (Legge
sulla cittadinanza del Reich – Legge in difesa del sangue e dell’onore dei Tedeschi).
1938: (novembre) notte dei cristalli; culmine delle politica antiebraica; la questione zingara è una
“questione di razza”.
1942: (gennaio) Conferenza di Wannesee per la “soluzione finale” della “questione ebraica”;
(dicembre) Decreto di Auschwitz per la “soluzione finale” della “questione zingara”.
Strumenti fondamentali della politica dello stato razziale tedesco.
Le SS
Le SS furono il quasi il simbolo, furono un elemento fondamentale, caratterizzante del Reich
“millenario” voluto da Hitler, basato sul regime del partito unico, sull’idea della supremazia
razziale del popolo tedesco, sulle premesse della sua igiene razziale e della lotta antibolscevica,
antiliberale e antireligiosa.
L’Organizzazione delle SS era una complessa macchina politico-militare rigidamente strutturata,
inquadrata e legata fin dal suo nascere più che al partito e allo Stato alla persona del fuhrer.
La loro origine risale al marzo del 1923 (minuscola truppa selezionata dalle SA). La prima
manifestazione pubblica si attua nel 1926 (Waimar); sotto la guida di Himmler, dal 1929 al 1933, il
piccolo distaccamento aumentò enormemente (da 280 uomini a 52.000).
Le SS erano state create principalmente per due impieghi: da una parte per perfezionare il nuovo
potere del sistema nazionalsocialista, dall’altra per eliminare ogni opposizione. Himmler instaurò in
tutta la Germania un sistema di “paura e terrore”, un sistema che afferrava tutti i settori della vita sia
di quella pubblica che di quella privata.
La più dura espressione e allo stesso tempo il mezzo più efficace di questo sistema furono i campi
di concentramento.
I campi di concentramento
Il regime nazista, appena insediato, costituisce dei campi nei quali rinchiudere gli oppositori
politici.
Così, il 20 marzo 1933, il prefetto di Monaco annuncia l’apertura a Dachau, un quartiere periferico
della città, di un campo di rieducazione nel quale vengono rinchiusi i militanti comunisti, gli
oppositori politici, soprattutto quelli ebrei, gli asociali e i criminali comuni arrestati in base al
Decreto per la protezione del popolo e dello stato tedesco emanato dal Presidente del Reich il 28
febbraio del 1933 come misura di “risanamento pubblico”.
La gestione dei Campi di rieducazione, diventati col tempo di concentramento, è affidata
inizialmente alla Gestapo, costituita all’interno delle SS (nel 1934 tutti i Lager passeranno sotto il
controllo diretto delle SS, al comando di Heinrich Himmler).
Nel luglio del 1935 ne diventa Ispettore il Generale delle SS Theodor Eicke, già comandante del
campo di Dachau, che in pochi anni organizza una vasta rete di campi di concentramento, che si
allarga notevolmente durante la guerra.
E’ difficile fornire delle cifre precise sul numero dei Campi o Lager che i nazisti istituiscono nel
Reich, nei territori occupati e negli stati vassalli; tenendo conto delle svariate tipologie alcuni
studiosi arrivano a parlare di 3.000 4.000 Campi o Lager, dei quali 2.000 nella ex Polonia.
I Campi-Lager erano denominati diversamente in base alla loro funzione; c’erano ad esempio:
Campi di lavoro (correzionali o per le fortificazioni); Campi di internamento (per civili, oppositori
politici, asociali); Campi di transito o di smistamento; Campi di detenzione per prigionieri di guerra
(per ufficiali, sottufficiali e truppa); Campi di concentramento (KL, KZ); Campi di sterminio o
annientamento.
Occorre distinguere 4 fasi principali nella storia dei campi nazisti.
1) Un primo periodo sperimentale che va dal 1933 al 1936 (il “modello” è Dachau). Gli internati
sono: gli oppositori politici della sinistra, comunisti e socialdemocratici; coloro che erano
considerati un pericolo per l’ordine pubblico, ad esempio giornalisti, sacerdoti, funzionari…
Per entrare in un campo di concentramento non occorrevano autorizzazioni giudiziarie.
2) Un secondo periodo che va grosso modo dal 1935 al 1939. Si allarga la popolazione carceraria:
criminali comuni, renitenti al lavoro (operai che avevano scioperato o studenti universitari),
omosessuali, prostitute, vagabondi alcolizzati, “zingari”, Testimoni di Geova. L’obiettivi primario
non è più solo isolare e rendere inoffensiva ogni opposizione, ma ripulire la società dagli elementi
“imperfetti e scomodi”(da 3.500 internati nel 1935 a 24.000-25.000 nel 1938 per la maggior parte di
nazionalità tedesca; gli ebrei presenti nei campi sono stati deportati fino ad ora per motivi politici).
Vengono costruiti in questo periodo Sachsenhausen, Flossemburg, Mauthausen, Ravensbruck:
questi nuovi lager devono avere dimensioni ampliabili (per dare “un contributo economico” al
Reich e in vista dell’espansione nazista in Europa), sorgono generalmente nei pressi di impianti
destinati all’estrazione e produzione di materie prime ( Mauthausen - 1938 - presso una cava di
granito), devono essere dotati, possibilmente, di buone linee ferroviarie.
Ogni volta che occorre istituire un nuovo lager vengono distaccati centinaia di deportati da un
altro campo per iniziare i lavori di installazione.
3) Un terzo periodo che va dallo scoppio della guerra (invasione della Polonia nel 1939) al 1942. In
questo periodo si hanno alcuni effetti importanti sull’evoluzione del sistema concentrazionario:
- aumentano a dismisura le deportazioni nei territori occupati (soprattutto prigionieri di guerra
polacchi e russi)
- peggiorano drammaticamente le condizioni di vita (fame – igiene)
- internazionalizzazione della popolazione dei lager (i tedeschi “stanno meglio”)
- il sovraffollamento aumenta la mortalità e rende i detenuti una massa informe
-
viene attuato lo sterminio di massa degli ebrei e dei rom nei campi di sterminio, l’eutanasia nei
centri speciali e le uccisioni di massa dei prigionieri nei campi di concentramento (8.500 a
Buchenwald, 13.000 a Sachsenhausen). In seguito lo sterminio verrà attuato attraverso le
terribili condizioni di lavoro, la fame, le torture, le esecuzioni, gli esperimenti.
In previsione dell’aumento degli internati molti campi di concentramento vengono dotati di forni
crematori (essi precedono l’”invenzione” delle camere a gas, servono per “ smaltire” i cadaveri).
Alla fine del 1941 i campi di concentramento diventano anche luoghi dove procedere alle uccisioni
di massa; in quell’anno ad Auschwitz si procede alla prima gassazione sperimentale di massa su
6oo prigionieri di guerra russi.
A Mauthausen la camera a gas verrà installata nel maggio 1942 ed utilizzerà lo Zyklon B, un
pesticida sperimentato con successo in Polonia.
4) La Quarta e ultima fase di vita dei lager va dagli inizi del 1942 al 1945, quando i nazisti decidono
di concentrare tutti gli sforzi nella produzione bellica. Persino alcune migliaia di ebrei vengono
temporaneamente tenuti in vita e ceduti in affitto ad industrie tedesche come la Bayer, la Simmens,
la Telefunken…
Non si ferma però la macchina di sterminio perché la stragrande maggioranza degli ebrei e dei rom
viene comunque deportata ad Auschwitz ed uccisa nelle camere a gas.
Ricordando che le tipologie dei campi sono numerose, è importante ribadire la differenza tra campi
di concentramento e campi di sterminio (questa parola non esiste comunque in nessun documento
nazista).
I primi si trovano tutti ad Ovest, prevalentemente in Germania, e vengono aperti prima dei campi
di sterminio; i secondi si trovano solo in Polonia (Warthegau: Auschwitz e Chelmno;
Governatorato generale: Belzec, Treblinka, Sobibor, Meidanek) e vengono aperti più tardi, dopo
l’inizio della guerra. I campi di Auschwitz e Meidanek sono campi misti (lavoro “schiavo”
comunque in condizioni disumane e sterminio) dove si procedeva ad una selezione iniziale per
tenere temporaneamente in vita i più “validi”.
Un deportato in un campo di concentramento era un detenuto arrestato, trasferito nel lager ove
veniva registrato e inserito nel sistema, assegnato ad un blocco e ad un blocco di lavoro interno.
Un deportato in un campo di sterminio, come Treblinka, veniva da un ghetto o da adunate di
massa secondo un principio numerico, non individuale (tutti gli ebrei della via x…, tutti gli ebrei del
villaggio y…), quando giungeva a destinazione non veniva immatricolato ma, dopo la vestizione,
veniva immediatamente ucciso col gas ed incenerito nei forni crematori.
I primi campi di sterminio furono creati per liquidare tutti i ghetti polacchi (tappa preliminare per la
deportazione nei lager solo a Est, dove la società stessa era spesso antisemita; ad Occidente gli ebrei
erano inseriti e quindi i ghetti non furono creati) mentre Auschwitz-Birkenau divenne il luogo dove
convogliare tutti gli ebrei d’Europa per ucciderli in massa con il gas e questo già dal 1942.
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