Relazione Tecnica - Comune di Sirolo

RELAZIONE TECNICA
L’oggetto della presente relazione è la palestra coperta a servizio delle Scuole di Sirolo in Piazza
del Municipio, che dovrebbe sorgere nell’ambito dell’attuale campo di calcio sul lotto disciplinato
dalle NN.TT.AA. art. 58 “S sportive e tempo libero” del Piano Regolatore Generale e compreso
nella particella 243 del fg.10 di Sirolo al Catasto Terreni della Provincia di Ancona.
Per soddisfare il fabbisogno dei parcheggi si intende utilizzare i posti auto già esistenti nella area
circostante.
L’ipotesi progettuale dell’edificio, oltre a considerare le necessità primarie e lo schema tipologico
proposto dall’Amministrazione Comunale di Sirolo, nella distribuzione e gestione degli spazi e le
preesistenze del sito per la definizione dell’involucro esterno, prevede alcuni elementi importanti
quali la prefabbricazione seriale delle diverse pannellature di rivestimento e un sistema di copertura
promiscuo, travi in acciaio e pannelli coibentati in acciaio inox, per la riduzione ottimale dei costi e
dei tempi di realizzazione.
L’edificio sarà realizzato in due fasi: la prima fase riguarderà il primo stralcio funzionale dell’opera
che prevede la realizzazione dell’intero edificio garantendo la totale funzionalità dell’opera per gli
scopi prefissati. La seconda fase riguarderà il secondo stralcio dell’opera che prevede il rivestimento con elementi lignei delle pareti prefabbricate, delle travi portanti in acciaio estradossate degli ornamenti posti in corrispondenza degli ingressi e delle facciate in blocchi di cls. oltre al completamento degli impianti specialmente per quanto riguarda i sistemi di riequilibrio delle emissioni di
CO2 mediante l’uso di fonti energetiche non inquinanti di tipo innovativo.
Dalla lettura planimetrica dell’edificio si rileva la scansione utilizzata per creare una maglia regolare modulata dal passo ml.7,00 x ml. 21,00 misurato dall’interasse delle strutture.
Per eliminare l’effetto estetico rigoroso e minimale della prefabbricazione, è stato usato un taglio
progettuale che interrompe la simmetria delle facciate contrastandola con la diversità delle facciate
minori contrapposte che spezza, sotto l’aspetto sostanzialmente formale, il ritmo delle strutture. Al
fine di rimarcare la diversità delle facciate minori è stata pensata una realizzazione con materiali
diversi (materiali naturali o similari per la facciata a forma “regolare” e cls. colorato per quella a
forma “irregolare”).
L’edificio ha le dimensioni massime di pianta di ml. 35,00 x ml. 21,75 nella parte più estesa e di
ml. 22,40 nelle parti meno estese. L’altezza massima fuori terra di ml. 9,96 e minima di ml. 7,99
misurata all’estradosso del solaio grezzo di copertura. Le travi reticolari in acciaio sono state estradossate per aumentare l’altezza utile interna e consentire lo svolgimento delle normali attività sportive.
I due livelli di piano sono stati suddivisi con le seguenti destinazioni d’uso e relative superfici nette
assumendo come quota 0.00 quella del piano di campagna:
- piano terra a quota 0.06, di mq. 787,54 di cui
• mq.
681,86
come locale palestra;
• mq.
73,52
come spogliatoi atleti,
• mq.
8,27
come magazzino;
• mq.
11,86
come ingresso corridoio;
• mq.
12,03
come scala d’accesso al piano superiore.
- piano primo a quota +3.32 di circa mq. 93,66 interamente adibito a soppalco, collegato internamente mediante una scala posta nella zona spogliatoi, da utilizzare per attività ginniche o per brevi
soste del pubblico occasionale;
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per un totale di mq. 881,20.
SISTEMI COSTRUTTIVI
Le opere di fondazione, del tipo a plinti in c.a., saranno gettate in aderenza al terreno lavorato e saranno adeguatamente protette e isolate dall’acqua e dall’umidità con membrane impermeabilizzanti
pre-getto uniformemente aderenti al calcestruzzo fresco. I criteri di impermeabilizzazione dovranno
essere scrupolosamente rispettati dalla ditta Appaltatrice in osservanza del R.E.C. seguendo le indicazioni riportate nella relazione geologica.
La membrana autoadesiva multistrato pre-getto dovrà avere uno spessore di mm 1,4 e sarà costituita da un film di polietilene ad alta densità (HDPE) saldato ad un elemento laminare ad altissima capacità di adesione sotto la pressione del getto di calcestruzzo che sarà stesa sul substrato (magrone)
o contro il terreno, previa posa in opera, solo in questo caso, di elemento di regolarizzazione costituito da foglio in HDPE a rilievi semiconici, in singolo strato con il lato di adesione rivolto verso la
struttura da impermeabilizzare e pronto a ricevere il calcestruzzo fresco al quale aderirà in maniera
continua e definitiva.
Per completare e sigillare la superficie da impermeabilizzare si dovranno usare solo prodotti compatibili. La membrana dovrà avere caratteristiche adeguate per poter essere impiegata anche su substrati umidi o bagnati avendo cura di togliere l'acqua in eccesso. Le sovrapposizioni e la continuità
fra i rotoli dovranno essere facilitate dalla presenza di una cimosa di 75 mm. Devono essere previsti dei nastri da applicare centralmente alle sovrapposizioni per consentire la giunzione, quando non
si è in corrispondenza dell'apposita cimosa. Una volta stesa la membrana e realizzate le giunte,
prima di posizionare i ferri di armatura sui relativi distanziatori, dovrà essere tolto il film di protezione. La membrana dovrà essere del tipo che non necessita di ulteriori protezioni, e dovrà poter
rimanere esposta all'ambiente per un mese.
La struttura portante sarà realizzata parzialmente in cemento armato seguendo le indicazioni del
progetto architettonico in allegato. Tale progetto include, in diverse zone, l’uso di profilati in acciaio immersi nel cls che dovranno essere adeguatamente raschiati e spazzolati con spazzole metalliche per l'eliminazione della ruggine e delle scaglie di laminazione prima del getto. Tutto il calcestruzzo utilizzato per la realizzazione dell’opera dovrà essere confezionato considerando la classe
4a) di esposizione del fabbricato, in funzione delle condizioni ambientali, secondo le norme ENV
206 ed UNI 9858 che prevede “Ambiente marino senza gelo – Elementi in aria ricca di salsedine
(zone costiere). Pertanto le prescrizioni da seguire per il confezionamento di un calcestruzzo durevole, in riferimento alla classe di esposizione individuata, saranno:
Rapporto a/c 0,50
Dosaggio minimo cemento 300 kg/mc
Volume minimo di aria inglobata per aggregati con diametro massimo di 32mm.≡4%, 16mm.≡5%,
8mm.≡6%
Calcestruzzo impermeabile
Copriferro minimo mm.40
Tali prescrizioni tengono conto dell’aggressività dell’acqua marina tralasciata eolicamente che si
presenta aggressiva sia nei confronti del calcestruzzo che dei ferri d’armatura soprattutto per il suo
contenuto di ioni solfato, sodio e cloruro (Il calcestruzzo può essere aggredito tanto dagli ioni solfato nei confronti della parte cementizia, quanto dagli ioni sodio nei confronti degli aggregati eventualmente reattivi. I ferri d’armatura, invece, possono essere corrosi a causa della presenza degli
ioni cloruro).
Le travi a sostegno della copertura saranno reticolari in acciaio ed estradossate al fine di ottenere la
maggiore disponibilità di altezza interna. Alle travi reticolari a geometria variabile saranno appesi,
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per mezzo di pendini in acciaio inox, dei profilati metallici a sostegno dei pannelli di copertura.
Tutte le strutture metalliche esterne dovranno essere adeguatamente raschiate e spazzolate con
spazzole metalliche per l'eliminazione della ruggine e delle scaglie di laminazione e successivamente dovranno essere sabbiate secondo la specifica SSPC-SP/10/63 con grado di pulitura SA 3.
Dopo il ciclo di sabbiatura si dovrà procedere alla zincatura con trattamento a fuoco mediante immersione in vasche contenenti zinco fuso alla temperatura di circa 500°C previo decapaggio, sciacquaggio, etc.. Dopo la zincatura si dovrà provvedere alla pittura di finitura per esterno di smalto
oleosintetico o sintetico, previa pulizia del supporto e successiva applicazione a due strati di smalto
colorato con colore RAL 2003. Ad opera ultimata le superfici trattate dovranno essere accuratamente pulite. Le travi reticolari, secondo le previsioni del primo stralcio funzionale, saranno costituite dal solo acciaio mentre con il secondo stralcio funzionale saranno rivestite nella parte reagente
con travi lamellari in legno per renderle compatibili con l’ambiente circostante.
La maggior parte della copertura a falda singola e parte delle pareti di tamponamento, dovranno essere costruiti con pannelli in acciaio inox realizzati a mezzo di uno strato coibente costituito da listelli di lana minerale biosolubile sfalsati in senso longitudinale, le cui fibre si disporranno a 90°
rispetto al piano dei due supporti. La densità dovrà essere di 100 Kg/m3 con un coefficiente di conducibilità termica l=0,038 W/m°K. I supporti saranno in acciaio zincato e preverniciato con spessori da mm. 0,6 + mm. 0,6. I pannelli dovranno avere le seguenti dimensioni: Larghezza mt. 1,00.
Lunghezza: mt. 16,15. Spessore: mm.100.
La parte della copertura in c.a. sarà protetta con manto impermeabile accoppiato ad isolante termico (rotoli termoisolanti accoppiati) predisposto alla successiva posa in opera di pannelli piatti in
cemento colorato, mediante l’uso dei seguenti materiali:
1) Spalmatura di primer bituminoso in ragione di gxmq 300 circa, speciale soluzione bituminosa a
base di bitume ossidato additivi e solventi con residuo secco del 50% e viscosità FORD n. 4 a
25° C di 20-25 sec.;
2) Membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica avente funzione di barriera
di vapore, con doppia armatura costituita da una lamina di alluminio dello spessore di 60 micron
accoppiata ad un feltro di vetro rinforzato, a base di bitume distillato plastomeri ed elastomeri,
applicata a fiamma con giunti sovrapposti di cm 10 dello spessore di mm 3 con le seguenti caratteristiche:- punto di rammollimento R e B (ASTM D36): 150° C;- carico di rottura a trazione
(UNI 8202): Long. 40 Trasv.40 Kg/5cm;- allungamento a rottura (UNI 8202): Long. 3% Trasv.
3%;- flessibilità a freddo (UNI 8202): -5° C.
3) Isolante termico con pannello di polistirene espanso estruso spessore mm.50 densità 35 kg/mc
(DIN 53420)
4) Membrana impermeabilizzante bitume polimero elastoplastomerica, rivestita sulla faccia superiore con scaglie di ardesia, con armatura in feltro di vetro rinforzato, a base di bitume distillato,
plastomeri ed elastomeri, applicata a fiamma con giunti sovrapposti di cm 10, spessore mm 4,
con le seguenti caratteristiche:- punto di rammollimento R e B (ASTM D36): 150° C;- carico di
rottura a trazione (UNI 8202): Long. 35 Trasv. 25 Kg/5 cm;- allungamento a rottura (UNI
8202): Long. 2% Trasv. 2%;- flessibilità a freddo (UNI 8202): -10° C.
Il manto termoisolante sarà protetto, per la parte in c.a., da pannelli piatti di cemento colorato (colore a scelda della D.L.) fissate direttamente alla membrana granigliata del sistema isolante per
mezzo di cordoli in malta cementizia e/o idoni sistemi di fissaggio.
L'accesso al livello superiore (solaio degli spogliatoi) sarà garantito da una scala con larghezza utile
cm.130 e con gradini a pianta rettangolare dalle alzate e pedate costanti rispettivamente di cm. 18 e
cm. 30, che possa permetterne l’uso anche ai disabili, in ottemperanza alle norme a favore dei mutilati, invalidi civili, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. Le
rampe saranno rettilinee e suddivise in 11+7 gradini con interposto un pianerottolo della stessa larghezza della scala. La scala sarà realizzata con una lamiera in acciaio dello spessore di mm.6 con
due spinotti Ø20 saldati per ogni gradino. Tale lamiera oltre ad avere una funzione portante fungerà
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da cassero al momento del getto.
Le pareti dei fronti più lunghi saranno realizzati in c.a. prefabbricato fuori opera e saranno dello
spessore di cm. 17. La faccia a vista esterna sarà ad effetto “ondine” orizzontali mentre quella interna sarà liscia. Tali pannellature saranno agganciate, mediante giunti metallici atti a garantire i
movimenti delle tre direzioni, ad una sottostruttura in acciaio costituita da travi IP serie normale.
All’interno dell’edificio sarà apposto un coibente costituito da pannelli di lana minerale biosolubile, le cui fibre si disporranno a 90° rispetto al piano dei due supporti. La densità dovrà essere di 100
Kg/m3 con un coefficiente di conducibilità termica l=0,038 W/m°K. Lo strato di finitura interna sarà costituito da lastre piane in fibrocemento, adatte per le pannellature murali, dello spessore di
mm. 8 con peso di kg/mq 14 e ancorate alla sottostante struttura in acciaio. Le facciate così composte saranno oggetto del primo stralcio funzionale mentre con il secondo stralcio funzionale sarà
previsto il rivestimento in doghe di legno orizzontali per renderle compatibili con l’ambiente circostante.
La sommità delle pareti perimetrali saranno finite con scossaline in acciaio zincato dello sviluppo
minimo di mm 500 e spessore mm.8/10, con piegature ad angolo come meglio descritto nei disegni
di progetto. Saranno comprese le chiodature, le saldature, le opere murarie, la verniciatura a doppio
strato di vernice ad olio colore RAL 2003 previa spalmatura di minio.
Le tamponature esterne lato spogliatoi saranno realizzate con blocchi termoisolanti (resistenza termica R=0,83 mq K/W) a conduttività termica ridotta dalla massa volumica alleggerita (miscelazione di polistirolo, materiali combustibili, o perlite) e dal disegno dei blocchi che prevede un elevato
numero di camere d’aria nel senso del flusso termico. Dovranno essere usati i blocchi termoisolanti
alveolati per murature portanti anche in zona sismica da 19x25x30 (Indici relativi all’inerzia termica: ritardo 9,50 ore; attenuazione 27,00; sfasamento 2,49. Indice relativo al potere fonoisolante valutato a 500Hz: abbattimento in dB 44 con intonaco da cm.1,5 min. su due facce) montati a scalare
con interposte armature nei giunti ogni tre file e ancoraggi in corrispondenza di travi e pilastri della
struttura portante in c.a. I giunti verticali ed orizzontali fra blocchi dovranno essere perfettamente
chiusi con idonea malta cementizia, intasati e resi planari con le facce esterne della muratura.
Le separazioni fra gli spogliatoi e il locale palestra e il locale magazzino saranno realizzate con
blocchi termoisolanti a conduttività termica ridotta (resistenza termica R=0,83 mq K/W) e con un
buon potere fonoisolante (a 500Hz abbattimento in 44dB con intonaco da cm.1,5 min. su due facce) della misura 19x20x25.
Le tramezzature degli spogliatoi saranno in mattoni forati di laterizio a 8 fori posti a coltello e legati con malta cementizia a q.li 3 di cemento 325 garantendo la formazione di sordini, spalle, piattabande e sguinci come da progetto.
I servizi idrosanitari e di adduzione gas saranno incolonnati a gruppi e le canalizzazioni inserite in
appositi cavedii, previsti ispezionabili, per consentire eventuali future riparazioni. Gli impianti per i
servizi idrosanitari e per l’adduzione gas nello specifico comprendono la realizzazione
dell’impianto idrico e di scarico (WC con scarico a parete) con tubazioni in polipropilene termosaldato per acqua calda e fredda, con allacci alle utenze in ottone, ed in polipropilene ad innesto per lo
scarico. Le condutture per acqua calda saranno opportunamente coibentate. I servizi igienicosanitari sono stati distribuiti in modo da consentire agli utenti la minima percorribilità e collocati in
una zona nevralgica. Saranno dotati sia di ventilazione naturale che forzata. Tutti i sanitari saranno
in vetrochina. i dispositivi per la limitazione del consumo d’acqua quali i frangigetto, i riduttori di
flusso e le cassette di scarico dei WC a doppio tasto come disciplinato dal Piano di Tutela della Regione Marche.
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E’ previsto l’impianto antincendio secondo le normative vigenti in materia di prevenzione incendi.
L'impianto di riscaldamento potrà essere costituito da pannelli radianti disposti a pavimento.
L’impianto di riscaldamento sarà realizzato con tubo in polietilene reticolato (diametro esterno
mm.18, diametro interno mm.14) con barriera anti ossigeno, secondo norma UNI 9338, per impianti a pannello radiante che devono assolvere sia al riscaldamento che al raffrescamento. Le caratteristiche dei tubi saranno le seguenti: temperatura max di esercizio 95°C, grado di reticolazione
>65%, resistenza a trazione a 23°C 20-25N/mm², allungamento a rottura a 23°C 300-500 %, conducibilità termica 0,35W/mK. I tubi in polietilene reticolato saranno collegati ad un collettore di distribuzione (misura 1.1/4”) premontato, con raccordo collettore-tubazione da mm.18. Il collettore
sarà di ottone trafilato e lavorato all’utensile, con contenuto di rame superiore al 60% e valvole di
regolazione incorporate. Il collettore dovrà essere inserito in una cassetta per l’alloggiamento dei
collettori di distribuzione in lamiera verniciata a fuoco avente le seguenti dimensioni di ingombro
in mm: larghezza variabile in funzione del numero dei circuiti, altezza mm.450, profondità
mm.110. Il collettore sarà dotato di: una valvola a sfera cromata con maniglia a farfalle rossa, attacchi maschio-femmina passaggio standard della misura 1” ¼ x 1” ¼; di raccordo intermedio per
collettori con sfogo aria automatico, scarico, termometro con auto-tenuta; di raccordo in ottone per
collegamento della tubazione politilene al collettore di distribuzione, tenuta mediante o-ring, serraggio a stringere con calotta esagonale, misure 18x20/16; di termostato ambiente di tipo elettronico, funzione di attenuazione tramite comando esterno (programmatore orario o manuale, funzione
estate-inverno alimentazione dell’apparecchiatura 230V, contatto ausiliario di comando “pulito”
con portata max. di 5°; di testa elettrica per valvole termostatizzabili e collettori,funzionamento di
tipo elettrotermico, membrana interna in fluoro carbonio; Kit adatto per impianti di riscaldamento e
raffrescamento a pavimento completo di: centralina di regolazione; sonda di temperatura di mandata dell’acqua; sonda di temperatura esterna; sonda anticondensa con piastra di supporto. pannello
isolante per l’alloggiamento del tubo (polistirolo espanso con barriere vapore in polistirolo estruso
termosaldata, densità 25 kg/m3, dimensioni pannello mm.730x1230, superficie utile per pannello
mq.8,4, altezza totale cm.6, altezza equivalente di calcolo cm.4, resistenza al vapore 16x109
sm2Pa/kg, dotato di bordatura per incastro maschio/femmina sui quattro lati); fascia isolante perimetrale di dimensioni cm.16x1 di spessore per assorbimento dilatazioni e isolamento termico; clips
di fissaggio per tubo; liquido antialga per impianto a pannelli radianti, confezioni da lt.1.
L’impianto di riscaldamento dovrà essere collegato ad una caldaia murale per interno, a tiraggio
forzato con camera di combustione stagna, accensione elettronica senza fiamma pilota. La caldaia
sarà a sua volta collegata ad una canna fumaria in acciaio inox a singola parete del diametro di
mm.100 con guarnizioni di tenuta termoresistenti al silicone adatta alla posa in parete, coibentata
esternamente con pannello di lana di roccia. Per l’evacuazione dei fumi di combustione delle caldaie all’esterno dell’edificio è stata prevista una canna fumaria ad elementi prefabbricati in acciaio
inox AISI 304/316, dello spessore da mm 5/10 a mm 10/10 in funzione del diametro del camino
(diametro interno mm 130, esterno mm 230), costituita da elementi modulari, collegati tramite fascette ed ancorati alla struttura portante mediante apposite staffe di sostegno.
Per le solette è stata prevista una membrana impermeabilizzante bitume polimero elastomerica armata con "tessuto non tessuto" di poliestere da filo continuo dello spessore mm.3, approvata con
AGREMENT dall'I.C.I.T.E., a base di bitume distillato e gomma termoplastica costituita da un copolimero a blocchi stirolo butadiene radiale (SBS), applicata a fiamma con giunti sovrapposti di cm
10, con le seguenti caratteristiche:- allungamento a rottura della mescola non armata (NFT46002)
2000%;- resistenza a trazione (UNI 8202): Long. 90 Trasv. 80 Kg/5cm;- allungamento a rottura
(UNI 8202): Long. 50% Trasv. 50%;- resistenza a fatica su fessura attiva (UNI 8202): - a 0° C
10.000 cicli - a -10° C - 1.000 cicli;- flessibilità a freddo (UNI 8202): -25° C.
I canali di gronda dovranno essere in lamiera zincata dello spessore di mm 10/10, sviluppo cm.50,
sagomati giuntati e con sovrapposizioni chiodate a doppia fila di ribattini di rame e saldatura a sta5
gno; le cicogne murate e chiodate, saranno poste ad interasse non superiore a mt.1,00, legate con
filo di ferro zincato; la verniciatura dovrà essere a doppio strato di vernice ad olio, colore RAL
2003, previa spalmatura di minio.
I pluviali saranno in lamiera zincata a sezione quadrata di cm 10x10, spessore mm 8/10 saldati e
con le staffe poste ad interasse non superiore a m 1,50. La verniciatura dovrà essere a doppio strato
di vernice ad olio, colore RAL 2003, previa spalmatura di minio. Alla base dei pluviali saranno inseriti i terminali in profilato in ferro tubolare a sezione quadrata di cm 10x10. Nella parte sommitale dei pluviali saranno posti dei bocchettoni in PVC. I pluviali, in osservanza del risparmio della
risorsa idrica, saranno collegati ad un sistema di captazione, filtraggio, accumulo ed erogazione
delle acque meteoriche che proverranno dalla copertura. Tali acque recuperate saranno utilizzate
per l’irrigazione del verde pertinenziale e per la pulizia dei passaggi.
I massetti di sottofondo saranno del tipo "galleggianti" di malta cementizia miscelati con legante
idraulico speciale per pavimentazioni con collanti e per tutti i locali. Tali massetti di sottofondo
"galleggianti" saranno realizzati con malta cementizia tipo 325 dosata a ql 3,50 per mc.1,00 di sabbia, dello spessore non inferiore a cm.4 e fino a cm.12 miscelati con legante idraulico speciale (4
kg/mq per cm. di spessore) per massetti galleggianti con aggregati assortiti da mm.0 a mm.8 di
diametro. Durante le fasi di lavorazione dovranno essere tenute nella dovuta considerazione tutte le
indicazioni del produttore dei pavimenti a pannelli radianti.
Le pareti in laterizio e le superfici a cemento saranno intonacate, ove non previste a facciavista, con
materiale premiscelato tipo pronto. Per le pareti di tamponamento l’intonaco sarà del tipo pronto
premiscelato per esterno con spessore minimo di cm.2, in leganti speciali con aggiunta di idrofughi impermeabilizzanti, costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato in
piano e fratazzato con contemporanea rasatura e finitura, eseguito su superfici piane o curve, verticali ed orizzontali, sugli squinci esterni delle finestre e delle porte. Per le tramezzature e le pareti
di separazione fra i locali, l’intonaco sarà del tipo pronto premiscelato per interno in leganti speciali con spessore minimo di cm.1,5. Tale intonaco sarà costituito da un primo strato di rinzaffo e
da un secondo strato tirato in piano e fratazzato con contemporanea rasatura e finitura, eseguito su superfici piane, curve o sguinciate, verticali ed orizzontali, dopo aver provveduto alla posa in
opera, con malta cementizia, dei paraspigoli in lamiera zincata.
Gli infissi saranno in alluminio con tamponatura effettuata a vetro 5-9-4 compresi di controtelaio,
da murare, in profilato di lamiera zincata da mm 10/10. Tali infissi in alluminio dovranno essere
realizzati con profilati, del sistema tipo METRA NC 68 STH ,in lega primaria d'alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 UNI EN 755-5 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN
515.Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato "a giunto aperto" con profili a taglio termico nel rispetto delle disposizioni previste dalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale soluzione prevede la guarnizione di tenuta centrale disposta in posizione arretrata rispetto al filo
esterno dei profili, in modo da realizzare un'ampia camera di equalizzazione delle pressioni (giunto
aperto). Per la realizzazione di finestre saranno impiegati profili complanari all'esterno con profondità del telaio fisso di 60 mm e battente a sormonto all'interno con profondità di 68 mm. Per la realizzazione di porte saranno impiegati profili complanari sia all'esterno che all'interno con l'impiego
di guarnizioni di battuta interna ed esterna con profondità complessiva di 60 mm. Lo spessore medio dei profili dovrà essere di mm.1,6/1,8 conforme alla normativa UNI 3879. I vari componenti
dovranno rispondere ai requisiti dalla normativa UNI 3952.
Le prestazioni minime richieste per i manufatti finiti dovranno corrispondere alle classi previste
dalla normativa UNI 7979 e non dovranno essere inferiori a:
Permeabilità all'aria CLASSE A3 UNI EN 42 (metodo di prova)
Tenuta all'acqua CLASSE E4 UNI EN 86 (metodo di prova)
Resistenza al carico del vento CLASSE V3 UNI EN 77 (metodo di prova)
Resistenza meccanica UNI EN 107 (metodo di prova)
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Oppure pari a GRUPPO C (secondo la norma DIN 18 055)
L'interruzione del ponte termico sarà ottenuto da barrette continue in poliammide (rinforzato con
fibra di vetro) da mm.24 per garantire un valore di trasmittanza termica kr (valore medio della
struttura in alluminio) = 2,8 W/m K (Gruppo 2.1 secondo la normativa DIN 4108-4). L'assemblaggio dei profilati in alluminio a taglio termico dovrà garantire i valori di scorrimento (T) tra profilati
in alluminio e barrette in poliammide previsti dalla norma DIN EN 10 002, sezione 2, classe di
qualità 1.
La scelta della classe di isolamento acustico del serramento dovrà essere rapportata alla destinazione dell'edificio e al livello del rumore esterno.
Noti questi valori, la classe di prestazione sarà scelta secondo quanto previsto dalla normativa UNI
8204 - UNI 7959. Il serramento provato in laboratorio dovrà avere un potere fonoisolante non inferiore a: 35db, rilevato alla frequenza di 500 Hz.
Il montaggio del serramento e la realizzazione del collegamento con la parte muraria, dovranno rispondere ai seguenti requisiti: utilizzo di controtelaio di acciaio zincato; la zona di raccordo dovrà
essere impermeabile all'aria e all'acqua, i fissaggi dovranno garantire la resistenza del serramento
alle sollecitazioni d'uso e ai carichi del vento secondo le normative vigenti.
Per evitare la formazione di fenomeni di condensazione e per una buona coibentazione termica, lo
spazio fra il telaio e la muratura, dovrà essere riempito con materiale coibente.
Le porte d’accesso al locale palestra saranno munite di pompe chiudi-porta con incasso a pavimento atte a consentire la rotazione del battente a 180°. Tali pompe dovranno avere la piastra di copertura in lega di alluminio.
I pavimenti della palestra e della soppalcatura saranno realizzati con resine acriliche opportunamente modificate e legate con inerti ad alta resistenza all’usura, previa realizzazione di un massetto
di livellamento che al piano terra sarà anche coibentato. Tale pavimentazione, sintetica idrosolubile
a spessore, colorata nella massa, sarà ottenuta in più passate e si dovrà mantenere elastica. La pavimentazione sarà caratterizzata da una buona elasticità e da un’ottima resistenza all’usura e si presenterà antisdrucciolo anche a superficie bagnata. Le variazioni di temperatura dovranno influenzare positivamente la struttura molecolare della pavimentazione, rendendola sempre pronta ad assorbire eventuali dilatazioni o ritiri del supporto. Non dovrà temere il gelo né le alte temperature.
I pavimenti dei bagni saranno realizzati in piastrelle monocottura per interni appartenenti al gruppo
BI- norma europea EN 176, oppure al gruppo BIIA, norma europea EN 177 e avranno dimensione
di cm. 20x20, 30x30 o 40x40 a scelta della Direzione dei lavori.
I percorsi esterni saranno rivestiti con un pavimento in gres porcellanato per esterni appartenenti al
gruppo BI - norma europea EN 176 e avranno dimensione di cm 10x20 e 20x20 a scelta della Direzione dei lavori.
Tutti i rivestimenti dei bagni saranno in piastrelle bicottura o monocottura appartenenti al gruppo
BIII norma europea EN 159 oppure al gruppo BIIA norma europea EN 177 e avranno dimensione
di cm. 20x20, 20x25. Tutti i rivestimenti prevedono la fornitura e la relativa posa in opera di listelli o decori di bicottura, o altro materiale similare delle dimensioni di cm.1,5x20 fino a cm 5x23 o
cm 6x25 a scelta della Direzione dei lavori.
Le alzate della scala interna saranno rivestite con lastre di pietra di Trani comune e venato, levigate
e lucidate nelle facce, con spessore di cm.2, poste in opera con malta comune o con appositi collanti.
Le pedate della scala interna saranno rivestite con lastre di pietra di Trani comune e venato, levigate e lucidate nelle facce, con spessore di cm.3, poste in opera con malta comune.
Le soglie delle porte, di alcuni davanzali delle finestre e alcuni i coprimuri, saranno realizzati con
lastre di pietra di Trani comune e venato dello spessore di cm.3, levigate nella facciavista, forniti e
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posti in opera con malta comune. Secondo le indicazioni di progetto saranno realizzati: i fori; le canalette; i gocciolatoi; gli incastri; le battute; i listelli e risvolti curvi ove occorrono, la smussatura in
costa. In alternativa e secondo l’approvazione preventiva della Direzione dei lavori le parti realizzate in Trani comune e venato potranno essere sostituite con elementi in marmoresina realizzati secondo la norma UNI 10330.
Si prevede l’uso di uno zoccolino battiscopa in Trani delle dimensioni di cm 8x20, 8x33 o 8x40 a
scelta della Direzione dei lavori per la scala interna e in prossimità delle porte d’ingresso al locale.
Le murature esterne saranno protette al piede da uno zoccoletto battiscopa in pietra di Trani, fornito e posto in opera con malta cementizia che fungerà da battiscopa. Durante la posa in opera si dovrà aver cura di praticare l'eventuale taglio dell’intonaco, la stuccatura, e la preventiva lucidatura.
Tali zoccoletti avranno una altezza di cm.8 e uno spessore di cm.1
Qualora si rendesse necessario per motivi estetici gli zoccoletti in pietra potranno essere sostituiti
con elementi in marmoresina realizzati secondo la norma UNI 10330.
Le parti strutturali saranno rifinite a cemento faccia-vista trattate con prodotti siliconici colorati
protettivi ad alto potere di assorbimento.
Le balaustre delle scale e deI ballatoio saranno in ferro zincato e verniciato.
Le porte interne saranno in legno a struttura cellulare, impiallacciate in melaminico di diverse colorazioni dipendenti dalle funzioni svolte nei diversi spazi.
La tinteggiatura delle pareti interne e dei soffitti sarà effettuata con tinta plastificata, previa preparazione del fondo.
L’alimentazione del locale palestra con annessi spogliatoi dovrà avvenire in BT, 380V trifase, con
una fornitura diretta dall’Ente distributore tramite contatore d’energia e limitatore di corrente per
una potenza massima di 30KW, sistema di distribuzione dell’energia classificabile come TF.
L’impianto sarà di tipo da esterno realizzato con tubazioni in pvc, la norma di riferimento principale è la 64-8/7 articolo 751.04 “ambienti a maggior rischio in caso di incendio”, a integrazione anche
l’articolo 752 “luoghi di pubblico spettacolo e trattenimento”, anche se la capienza di pubblico prevista sarà inferiore a 100 persone.
In relazione a quanto sopra gli impianti elettrici ed i relativi componenti dovranno essere da esterno
con grado di protezione ≥IP40 e saranno realizzati con tubazioni in pvc rigide tipo pesante.
I materiali impiegati dovranno riportare il Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) oppure saranno muniti dell’autocertificazione della ditta costruttrice come da legge n.791 18/10/77; per ogni impianto
da realizzare dovranno essere installate opportune protezioni elettriche, contro il cortocircuito ed i
sovraccarichi, verificando che sia in ogni caso protetto l’impianto nel punto avente sezione più piccola; gli organi di protezione, comando e manovra saranno dotati di chiare ed indelebili indicazioni
riportanti la funzione ed i circuiti comandati dalla protezione.
Le varie linee attestate nei quadri elettrici dovranno essere opportunamente contrassegnate; tali riferimenti andranno riportati in schemi elettrici da alloggiare in prossimità dei quadri stessi, onde
rendere agevole ogni intervento sugli stessi; il percorso delle tubazioni o canalizzazioni sarà scelto
in modo tale che i singoli tratti abbiano un andamento rettilineo sia nel senso orizzontale che in
quello verticale; in eventuali tubazioni o canalizzazioni metalliche sarà garantita la messa a terra
delle parti metalliche che per difetti di isolamento potrebbero risultare in tensione; le tubazioni per
impianti saranno in pvc serie pesante con grado di protezione non inferiore a IP44, tale grado dovrà
essere rispettato in ogni punto dell’impianto; i tubi protettivi per impianti sottotraccia dovranno essere: in materiale termoplastico serie leggera per percorsi sotto intonaco, e in materiale termoplastico serie pesante per attraversamenti a pavimento; il diametro interno dei tubi dovrà essere pari ad
almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti, con un
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diametro esterno minimo di l6mm; la superficie interna utile delle canalette e dei canali dovrà essere almeno il doppio della superficie retta occupata dal fascio dei cavi.
L’energia sarà condotta al locale tramite linea proveniente direttamente dal quadro contatore posto
nelle immediate vicinanze del limitatore dell’Enel. La distribuzione avverrà tramite un quadro elettrico generale.
Il quadro elettrico generale dovrà essere realizzato in lamiera di acciaio verniciato con sportello trasparente con grado tipo di protezione IP55 per posa a parete e posizionato come da planimetria allegata.
All’interno del quadro dovranno essere alloggiate tutte le apparecchiature di comando, sezionamento e protezione come riportato da schemi allegati. Il cablaggio interno delle apparecchiature dovrà
essere preferibilmente realizzato con barriere principali e conduttori flessibili opportunamente alloggiati in canali porta cavi isolati ed aerati con sezioni adeguate al valore di targa delle apparecchiature. Ogni quadro sarà realizzato lasciando una riserva di spazio pari a circa il 20%.
Gli interruttori utilizzati dovranno essere del tipo modulare e componibile con fissaggio a scatto su
profilato normalizzato con dimensione del modulo base 17.5x45x53 fino a 63A. Tutti gli interruttori magnetotermici e differenziali dovranno appartenere a una vasta gamma di apparecchi modulari
come trasformatori, relè passo-passo, strumenti di misura, contattori, contatti ausiliari, orologi ecc.
ed essere conformi alle norme CEI 23-3 in vigore.
I quadri elettrici dovranno rispondere, in particolare, alle norme CEI 17-13/1 (1990) “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadro BT) -Parte 1: “prescrizioni
per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS)”.
I1 costruttore dei quadri dovrà rilasciare una dichiarazione scritta di rispondenza alla norme CEI
17-13/1 o alle norme equivalenti, in particolare riguardo a:
- il grado di protezione contro i contatti diretti verso l’esterno;
- il grado di protezione della segregazione tra le sezioni e i componenti;
- la sovratemperatura all’interno del quadro con il carico nominale previsto;
- la protezione contro i corti circuiti e la tenuta ai corto circuiti internamente al quadro.
Ogni quadro dovrà comprendere un apposito vano per la conservazione degli schemi elettrici.
Le condutture principali, come le derivate, dovranno essere realizzate in tubazioni in PVC rigido
tipo pesante con grado ≥IP44 e posate in esterno. I conduttori usati dovranno essere del tipo non
propagante l’incendio con guaina in pvc tipo NO7VK, a norma CEE 20-22. Dovranno essere rispettati i colori distintivi dei conduttori come segue:
- blu chiaro = neutro
- nero, marrone o grigio= fasi
- giallo/verde = PE
Le sezioni minime per gli impianti di illuminazione e prese luce saranno di 1.5 mmq., per gli impianti di forza motrice e prese l6A saranno di 2mmq., per impianti di regolazione e telecomando
saranno di 1 mmq. Il dimensionamento dei conduttori sarà realizzato tenendo conto che: la caduta
di tensione (per impianto funzionante a pieno carico) sia contenuta entro il 4% della tensione nominale, utilizzando per il calcolo le tabelle UNEL-CEI 35023-70. La portata in regime permanente
del conduttore dovrà essere calcolata con le tabelle UNEL-CEI 35024-70 35026-82, le quali riportano valori normalizzati dei cavi; per più cavi nella stessa conduttura, si dovrà tenere conto del mutuo riscaldamento come indicato all’art. 2.1.07 della CEI 20-21. Le giunzioni dei conduttori avverranno entro cassette di materiale termoplastico autoestinguente con coperchio e grado di protezione
≥IP44, le giunzioni saranno realizzate con morsetti isolanti con marchio I.M.Q..
Gli apparecchi di comando, quali ad esempio interruttori deviatori pulsanti, ecc, e i punti di utilizzazione quali prese da 10A o 16A, dovranno essere alloggiati in scatole da esterno rettangolari che
consentano un minimo di 3 combinazioni e dovranno avere un grado di protezione IP44.
Gli apparecchi di comando dovranno avere una portata di almeno 10A mentre i punti di utilizzazione da un minimo di 10A a un massimo di 16A e avere alveoli protetti.
Le protezioni dei circuiti dovranno essere eseguite come di seguito descritto e rilevabili dallo
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schema elettrico allegato. La protezione dai contatti diretti sarà realizzata con l’impiego di apparecchiature e condutture con grado di protezione IP40 o tramite barriere o schermi di protezione. Come protezione addizionale sanno impiegati dispositivi differenziali con corrente differenziale nominale di intervento non superiore a 0,03A.
La protezione dai contatti indiretti dovrà essere realizzata collegando tutte le masse metalliche accessibili dell’impianto elettrico e dagli utilizzatori, all’impianto di terra ed interrompendo il circuito
con l’impiego di dispositivi differenziali con soglia d’intervento non superiore a 0,03A e tempo di
intervento istantaneo.
Per l’impianto elettrico in esame sono stati previsti, a protezione dei vari circuiti elettrici, una serie
di interruttori automatici tali da assicurare la protezione dai sovraccarichi, in conformità a quanto
richiesto dalle Norme CEI 64-8.
La protezione dai sovraccarichi sarà effettuata accertandosi che per ogni linea, vengano soddisfatte
le seguenti relazioni Ib<In<Iz e If<1,45Iz dove:
- Ib: corrente di impiego del conduttore
- In: corrente nominale della protezione
- Iz: portata elettrica del conduttore
- If: corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione.
Inoltre, per quanto attiene la protezione dai cortocircuito, dovrà essere considerata, per ogni linea,
la caratteristica della relativa protezione verificando che il potere di interruzione del dispositivo di
protezione sia superiore alla corrente presunta di cortocircuito nel punto di installazione e che il
tempo di intervento della protezione sia inferiore a quello che porterebbe la temperatura dei conduttori oltre il limite ammissibile.
In base alla Norma CEI 64-8 sarà previsto il collegamento degli impianti ad un proprio impianto di
terra locale coordinato con le protezioni elettriche affinché sia soddisfatta la relazione Rt= 50/I, dove:
- Rt: la resistenza in Ohm dell’impianto di messa a terra;
- I:
valore della corrente di intervento in 5 secondi del dispositivo di protezione;
- 50: valore limite massimo per la tensione di contatto.
Nel campo principale l’illuminazione sarà realizzata con i riflettori industriali con grado di protezione IP55 a vapori di alogenuri da 400W predisposti per l’alloggiamento di un dispositivo di
commutazione che accende una lampada alogena ausiliaria da 100W sino a quando la lampada
principale non va a regime, e di dispositivo di emergenza che alimenta, con accumulatori, una lampada fluorescente da 18W e autonomia da 60 minuti. All’interno degli altri locali saranno installati
corpi illuminanti del tipo con corpo in pvc autoestinguente con schermo in policarbonato trasparente completi di clips di chiusura e guarnizioni di tenuta aventi grado di protezione ≥IP55 dì potenza
come indicato nella planimetria.
Nei locali l’illuminazione di emergenza sarà realizzata con gruppi autonomi installati nelle plafoniere. Nelle vie di esodo saranno istallati dei corpi da lxl6 W con pittogramma “uscita”. L’impianto
di sicurezza dovrà assicurare, quando viene a mancare l’alimentazione principale, almeno
l’illuminamento minimo in modo da mettere in evidenza le uscite ed il percorso per raggiungerle.
L’illuminamento medio sarà almeno di 5 lux.
Tutte le masse estranee come tubazioni metalliche e strutture metalliche di qualunque genere, colonne di prese di gas, impianti di riscaldamento centrale devono essere elettricamente connesse fra
loro nella stanza medesima a mezzo di conduttori equipotenziali facenti capo ad un nodo equipotenziale della stanza.
L’impianto di terra a protezione dei contatti indiretti sarà realizzato con n.2 dispersori in acciaio
ramato di lunghezza minima di mt.1,5 o meglio ancora con un profilato a croce da 50x5 zincato,
intercollegati tra loro con un corda di rame nuda da 50mmq. posata ad una profondità superiore di
cm.50 dal piano terreno con funzione di dispersore orizzontale. I dispersori saranno collegati in un
pozzetto di c.a. prefabbricato ispezionabile con chiusino carrabile e cartello indicatore. Il collegamento dell’impianto di terra al collettore di terra del quadro elettrico sarà eseguito con conduttore
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in rame tipo NO7VK da l6mmq. 0,1V. La resistenza dell’impianto di terra sarà verificata al termine
dei lavori e non dovrà superare il valore di 20ohm in rispetto al DPR 547/55, anche se il valore
massimo calcolato secondo la vigente normativa sarebbe di 1660ohm per il coordinamento con i
dispositivi differenziali ad alta sensibilità (Idn =0,03A)
Dai calcoli allegati si evince che la struttura è protetta contro le scariche atmosferiche. Per semplificazione, ma sempre a vantaggio della sicurezza, il valore ohm delle strutture circostanti si è preso
uguale a 0,00.
Nel locale sottoscala saranno previste le tubazioni destinate a contenere i cavi telefonici Telecom e
si installeranno delle tubazioni, delle scatole di derivazione e delle scatole porta prese in conformità
alle disposizioni della Telecom. L’impianto telefonico dovrà essere separato da ogni altro impianto.
L’impianto elettrico nella centrale termica dovrà essere realizzato in conformità alle prescrizioni
delle norme CEI 64-2 “luoghi con pericolo di esplosione”.
In base a questa norma le centrali a gas, con potenzialità superiore a 30000 Kcal /h, sono da considerarsi di classe 3 ed ammettere un impianto elettrico di tipo AD-FT con grado di protezione IP44.
Si prevede la linea di alimentazione dal quadro generale al quadro centrale termica con relativo interruttore magnetotermico di protezione e con dispositivo di sgancio di emergenza a sicurezza positiva. Tale linea dovrà essere introdotta nel locale cercando di non attraversare l’interno dalla centrale termica. Il pulsante di sgancio dovrà essere posizionato in prossimità dell’ingresso alla centrale
termica e dovrà essere di colore rosso e ripristinabile solo con intervento di personale addetto. I cavi dovranno essere non propaganti l’incendio tipo N07VK e conformi alla norma CEI 20-22, posati
entro tubazioni in pvc rigido tipo pesante e autoestinguente, cosi come le scatole di derivazione le
quali saranno provviste di morsettiere e grado di protezione non inferiore a IP44. I corpi illuminanti
dovranno avere un grado di protezione ≥IP44 e dovranno essere installati sotto le aperture di aerazione del locale, avere il marchio F se installati in posizione esposta o con schermo in vetro, e dovranno essere protette con opportune gabbie contro urti e sollecitazioni meccaniche. Il quadro elettrico dovrà essere realizzato con grado di protezione ≥IP44 e contenente tutte le apparecchiature di
comando, protezione e regolazione riportate nello schema allegato. L’impianto di messa a terra dovrà essere eseguito con gli stessi criteri che si applicano agli impianti normali, in particolare la
messa a terra di tutte le strutture metalliche che potrebbero essere messe in tensione e convogliare
correnti di guasto su altre strutture con formazione di scintille.
Ancona, 29 maggio 2012
Il Tecnico Incaricato
Arch. Giorgio Pagnoni
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