Gestione dei familiari del paziente durante la RCP

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Gestione dei familiari del paziente durante le manovre di BLS-D
Come in tutti gli altri interventi extraospedalieri spesso ci si trova ad intervenire in luoghi ove il
paziente è in compagnia di altre persone ( amici, parenti, conoscenti ecc..).
Tassativamente, fino a pochi mesi or sono, si insegnava e si imparava ad allontanare tali persone dal
luogo dell’intervento in quanto ritenute di intralcio alle operazioni di soccorso. Ora, attraverso uno
studio condotto da 118 Veneto, si ritiene di cambiare rotta ed indirizzarsi, all’opposto di prima, al
far assistere i parenti (mogli, mariti, figli o altri…) alle fasi del soccorso.
Certo la nostra preparazione deve essere di alto livello in quanto, oltre allo stress dell’intervento,
dobbiamo essere preparati anche a gestire tali persone. Dipende da come ci sentiamo preparati e da
come è la reazione del congiunto.
La scelta se allontanare o far assistere dipende esclusivamente da noi.
PERCHE’ SI
Pensate se il paziente fosse un vostro congiunto. Sicuramente desiderereste assistere al soccorso e
magari rendervi utili.
In caso di intervento con esiti positivi avremo certamente aiutato il paziente che avrà la serenità e la
tranquillità di essere stato assistito nella miglior maniera possibile, avremo centrato l’obiettivo di
creare una situazione di empatia necessaria a calmare il paziente .
In caso di esito negativo i familiari avranno la sensazione chiara che è stato fatto tutto il possibile
per salvare il loro congiunto ed avranno almeno avuto la certezza che anche loro in quel momento
sono stati assistiti.
PERCHE’ NO
Quando lo stato d’animo dei congiunti risulti particolarmente agitato sino al punto di intralciare le
manovre che state effettuando.
Per ottimizzare tali situazioni proponiamo delle linee guida che potranno aiutarci nella decisione
se, e come far assistere i familiari e, se si, come comportarci.
Anticipazione (se in possesso di notizie )
Prepararsi oltre che sotto l’aspetto tecnico anche in quello psicologico per meglio affrontare i
familiari.
Arrivo sul target
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Presentarsi in modo chiaro
Dimostrare disponibilità nei loro confronti lasciando che il familiare racconti l’accaduto
mentre ci avviciniamo al paziente.
Spiegare con un linguaggio semplice la situazione.
Usare il tono della voce ed il linguaggio non verbale a supporto di quello che si sta
comunicando.
Chiedere se il parente desidera assistere alle manovre rianimatorie.
Rispettare la decisione del familiare.
Durante la R.C.P. e Defibrillazione
Chiarire sin da subito che in ogni caso non dovrà interferire con le procedure di rianimazione e, che
se vorrà fare qualche domanda la potrà fare. La risposta la otterrà non appena possibile.
Dare la possibilità di toccare il paziente (quando la manovra lo permette) o di allontanarsi e
avvicinarsi al luogo dell’evento quando ne sente il bisogno.
Spiegare passo per passo (se non impegnati) le manovre che i colleghi o il medico stanno
eseguendo.
Trasporto
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Non far salire in ambulanza i familiari spiegando loro che sarebbero di intralcio alle
manovre poiché il mezzo di soccorso è piccolo. Loro capiranno. Fatta eccezione per i
minorenni.
Dare tutte le informazioni richieste sulla base della criticità del paziente.
Comunicare ai familiari che al vostro arrivo all’ospedale di riferimento il personale di P.S.
sarà informato della loro presenza.
Salutare e dimostrare disponibilità ad essere contattati in futuro qualora necessitassero di
chiarimenti o delucidazioni sull’accaduto.
Questo breve excursus vuole essere esemplificativo e non esaustivo dell’argomento.
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