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COLLANA PERCORSI E PROGETTI
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generosa manzo
massimiliano luparello
rosaria peluso
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ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
NELLA SOCIETÀ TECNOLOGICA
rogiosi editore
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Rogiosi editore
collana Percorsi e progetti
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grafica e impaginazione
gianni ascione
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prima edizione: luglio 2016
ISBN 978-88-6950-172-2
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prima edizione ebook: settembre 2016
ISBN 978-88-6950-181-4
stampato in italia
© copyright 2016
rogiosi editore
www.rogiosi.it
tutti i diritti riservati
INDICE
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
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Capitolo 1
L’evoluzione storica dei modelli psicopedagogici (cognitivismo
comportamentismo e costruttivismo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.7
Generosa Manzo
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Capitolo 2
La pesantezza dell’hardware e la leggerezza del software e la loro
evoluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.29
Massimiliano Luparello
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Capitolo 3
Intelligenza artificiale, dimensioni iper e/o “tele” e le promesse
non mantenute da un’istruzione che fatica a cambiare . . . . . . . . . p.37
Rosaria Peluso
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Esperienze degli autori del libro, quali tutor di FAD
che hanno incontrato e intervistato i giovani corsisti . . . . . . . . . . . p.47
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Interviste ai giovani corsisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.65
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Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.67
Documenti Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.71
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PRESENTAZIONE
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Nel corso dei secoli, per la scuola sono stati scritti fiumi di parole soprattutto negli ultimi tempi. I continui mutamenti politici, ci costringono a
cambiare gli scenari della formazione come se l’istruzione fosse un abito da
indossare e non un obbligo doveroso nei confronti di ragazzi e giovani che devono apprendere le corrette strumentalità per diventare cittadini della società.
La trasformazione del sistema dell’istruzione è diventata talmente grande e
veloce che rende obsoleti tutti i parametri e gli obiettivi che con molta difficoltà sono stati individuati nel corso della storia della scuola. La psicologia ha
da sempre studiato i metodi d’insegnamento e supportata dalle altre scienze
dell’educazione ha approfondito gli stili cognitivi e le tecniche con cui la mente acquisisce, conserva e rielabora i saperi. Si arriva così, col tempo, all’apprendimento conosciuto come “istruzione programmata” che modella il profitto
dei discenti inserendo nelle scuole le nuove tecnologie per l’insegnamento. La
tecnologia corre troppo velocemente per poter cogliere il senso e l’euforia del
suo progresso e penetra nelle menti degli uomini come un vero “virus” da far
diventare la “realtà virtuale” l’unica realtà.
Youtube, Facebook, Internet sono forse diventati le nuove religioni?
Si scrive, si pensa, si ama, ci si confronta e si dialoga solo in “rete” come
caduti in una grande trappola ed è compito della scuola far capire ai giovani
la differenza tra le due realtà. L’intento delle FAD (formazione a distanza) è
proprio quello di far uscire dal web anche l’istruzione come nuovo modello
di studio e non modello da sostituire al vecchio. Questa pubblicazione pone
lo scopo di tracciare un generale quadro storico e didattico dello sviluppo
delle tecnologie informatiche nel loro complesso, ed uno specifico quadro
evolutivo delle loro applicazioni sul campo, cioè la scuola, approfondendo gli
inevitabili riferimenti tecnici, psico-pedagogici e comportamentali.
Sono state esaminate sia le principali modalità d’uso del software didattico evidenziando, al loro interno, l’evoluzione e l’arricchimento avvenuti
nell’offerta di nuovi e sempre più sofisticati ambienti tecnologici per apprendere, sia alcune recenti esperienze straniere che “implementano” in ambienti tecnologici gli ultimi sviluppi della ricerca psico-pedagogica mondiale nel
campo scolastico. Inoltre sono state inserite delle interviste sottoposte a gio5
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vani lavoratori che hanno seguito corsi in rete per migliorare sia la loro conoscenza informatica che di cultura generale. Per addentrarci nelle tecnologie
informatiche è necessario illustrare il funzionamento dei suoi sistemi utilizzando un gergo piuttosto tecnico, ma necessario per la sua rappresentazione;
cercheremo comunque di limitarlo ai soli termini di uso più comune per non
compromettere la chiarezza del testo.
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Capitolo 1
L’EVOLUZIONE STORICA DEI MODELLI PSICOPEDAGOGICI
(COGNITIVISMO COMPORTAMENTISMO E COSTRUTTIVISMO)
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Generosa Manzo
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“Il pensiero dell’uomo è il comportamento dell’uomo” ... “quando studiamo
il pensiero studiamo il comportamento” e ancora, per semplificare, “il pensiero di
Giulio Cesare era semplicemente la somma totale delle sue risposte al complesso
mondo in cui viveva”.
(Hilgard e Bower, 1966)
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Queste poche affermazioni di Skinner sintetizzano efficacemente il nocciolo del comportamentismo, la prima teoria di riferimento della storia delle
tecnologie didattiche. Il comportamentismo nasce dalle ricerche sul condizionamento del comportamento animale, fatte anche da Skinner nella prima
fase della sua vita scientifica. Anche l’apprendimento umano, inteso come
induzione di comportamenti desiderati, può essere favorito attraverso il rinforzo positivo; la molla principale dell’apprendimento è rappresentata cioè
dalle conseguenze positive delle nostre azioni. A prima vista, può sembrare
alquanto primitivo applicare all’uomo le conclusioni tratte dall’osservazione
di piccioni e topi bianchi. Ma in realtà la psicologia comportamentista non
è proprio così superficiale come potrebbe apparire. Essa non sottovaluta affatto la differenza esistente tra processi di apprendimento elementari e attività intellettuali astratte e complesse; e considera tuttavia il condizionamento
come una componente della condotta umana che può interagire con l’attività
intellettuale e che, quando vi sia la conoscenza delle condizioni che la determinano, può essere liberamente utilizzata dall’uomo per le proprie finalità
(Fontana Tomassucci, 1971).
Ben presto si manifestarono le prime critiche propositive al comportamentismo. Ben note sono le polemiche fra Skinner e Crowder che indirizzava l’attenzione oltre che ai comportamenti anche ai processi interni che
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