6. MEDICINA: Medicina nucleare, con la PET /TC terapie

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6. MEDICINA: Medicina nucleare, con la PET /TC terapie personalizzate per i tumori
e riduzione della spesa
Studiare le caratteristiche biologiche di un tumore, per capire non solo esattamente dov’è
ma anche ‘come si comporta’ e come reagisce alle terapie, è la chiave non solo per
sconfiggerlo, ma anche per farlo nel modo meno costoso, sia per il paziente che per la
collettività. Questo è possibile con le ‘immagini’ messe a disposizione dalla PET/TC e in
futuro dalla PET-risonanza, strumenti avanzatissimi che permettono migliori pianificazioni,
‘correzioni di rotta’ in corsa e valutazioni che possono far cambiare il modo in cui si
affronta la malattia fino al 50% dei casi. Le ultime evoluzioni di queste tecnologie saranno
tra gli argomenti principali del congresso dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare e
Imaging Molecolare che si terrà a Torino fino al 4 marzo. “Un aspetto rilevante dell’uso di
strumenti come la PET/TC e, in un futuro ormai prossimo, la PET/RM – spiega Sergio
Baldari, presidente del congresso – è proprio il rapporto costo-efficacia. Poter studiare le
caratteristiche dei tumori in modo così preciso ci permette una diagnosi sempre più
accurata, una maggiore appropriatezza delle cure con conseguente riduzione dei costi.
Questi dispositivi permettono anche una valutazione precoce della risposta alla terapia,
che quindi può essere corretta o anche completamente cambiata se è il caso. Così si
ottiene una vera terapia personalizzata”. La PET/TC combina i vantaggi di una PET,
l’esame che permette di vedere l’immagine tridimensionale dei processi biologici in corso
nel tumore, con quelli di una Tac, che ne produce invece una immagine ‘anatomica’. La
tecnica è ormai consolidata e già i primi studi sulla sua efficacia hanno ad esempio
dimostrato che nel tumore al seno l’esecuzione di un esame PET/TC è più efficace nel
mostrare lesioni estese al resto del corpo rispetto ai metodi tradizionali, tanto che ha
prodotto un cambiamento di terapia nel 50% dei casi. Nel caso dei tumori endocrini invece
un cambiamento radicale della terapia si è avuto nel 35% dei pazienti studiati, mentre ad
esempio nel caso dei tumori ossei la PET/TC riesce a trovare molte più lesioni dei metodi
tradizionali. I più recenti risultati in proposito verranno dibattuti durante il congresso.
Nonostante la tecnologia sia molto avanzata, l’Italia è al passo con i tempi: “Nel nostro
paese c’è un numero sufficiente di PET/TC, e sono ben distribuite sul territorio – sottolinea
Baldari – siamo pronti a sostenere i pazienti senza grandi disagi, purché si seguano le
linee guida più corrette per questi esami”. Il censimento promosso dall’AIMN nel 2010 ha
evidenziato la presenza di oltre 120 tomografi PET in Italia con almeno un tomografo per
regione, comprese le più piccole. Il congresso sarà anche l’occasione per fare il punto
sugli altri aspetti della Medicina Nucleare, dalle applicazioni per altre malattie che
diventano sempre più diffuse come il Parkinson o l’Alzheimer ai nuovi radiofarmaci,
molecole radioattive in grado di trovare da sole il ‘bersaglio’ all’interno del corpo a cui
legarsi: “Ne è esempio il radioiodio – spiega Baldari – che è in grado di fissarsi con
estrema selettività alla tiroide ed è ormai una terapia ben collaudata nei tumori di questa
ghiandola, ma molte altre molecole saranno disponibili in futuro”.
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