- Istituto Comprensivo Sant`Elia

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Delibera del Collegio dei Docenti N° 53 del 24 ottobre 2016
Delibera del Consiglio di Istituto N°23 del 24 ottobre 2016
LA SCUOLA INCLUSIVA
-Ognuno è un genio“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua
abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua
vita a credersi stupido.”
Albert Einstein
Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e cognitive.
Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando diversità di genere,
di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità (abilità) e incapacità
(disabilità) con quelle altrui. Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione e la
personalizzazione sono questioni riguardanti tutti gli alunni, non solo gli alunni in difficoltà, come
possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali.
Il presente progetto nasce dall’esigenza di definire pratiche condivise all’interno della scuola in tema
di inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali e consente di attuare in modo operativo le
indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n. 104/92 (Disabilità) e successivi decreti
applicativi, nella Legge 170/2010 (Disturbi Specifici di Apprendimento), nel D.M. del 27/12/2012,
nella C.M. n. 8 del 06/03/2013 e successive note (Alunni in situazione di svantaggio).
Una finalità importante dell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda è da anni quella di garantire
la migliore qualità di vita possibile a tutti i suoi studenti ed in particolare a quei cittadini che, a causa
di problematiche personali, culturali o sociali, partono già da una condizione di svantaggio. Si tratta
di un approccio multidimensionale teso a promuovere un miglioramento della qualità della vita, di
tutti gli studenti in difficoltà, sotto l’aspetto dell’autonomia e del benessere, nella prospettiva del
progetto di vita della persona, alla cui base non troviamo più, oggi, il solo processo di integrazione
ma un progetto molto più ampio, mirato ed articolato di inclusione. Per promuovere l’accoglienza e
l’inclusione di tutti gli alunni nel contesto scolastico ed extrascolastico, è necessario coinvolgere la
comunità educante nella sua totalità; l’ottica è quella della rete e delle risorse, formata da tanti nodi
corrispondenti ai diversi punti di forza del sistema.
La piena inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) è un obiettivo che la
scuola persegue attraverso una progettualità articolata, valorizzando le risorse del territorio e
le professionalità interne.
Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)?
La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 chiarisce quanto segue: “Ogni alunno, con continuità
o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
adeguata e personalizzata risposta …………….In ogni classe ci sono alunni che presentano una
richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: disabilità, disturbi specifici o aspecifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, svantaggio economico, sociale e culturale, difficoltà
derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua ……………è sempre più urgente adottare
una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una
didattica inclusiva più che una didattica speciale”.
La Direttiva ministeriale pone l’attenzione sugli ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione,
ostacoli che si possono manifestare quotidianamente in ogni aspetto e in ogni fase della vita
scolastica dell’alunno e nella comunità locale.
La C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 recita: “Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni
per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei
Consigli di classe indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella
prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. Strumento privilegiato è il
percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che
ha lo scopo di definire, monitorare e documentare – secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli
apprendimenti. In questa nuova e più ampia ottica, il Piano Didattico Personalizzato non può più
essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con
DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didatticoeducative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con
BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in
maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.
L’attivazione di un percorso individualizzato e/o personalizzato per uno studente con Bisogni
Educativi Speciali viene deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente
scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia.
“Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe motiverà
opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e
didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.”
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Normativa di riferimento Tipologia alunni con Bisogni Modalità di individuazione
(Tutte le tipologie di alunni Educativi Speciali (BES)
BES sono disciplinate dalla
Direttiva Ministeriale del
27/12 2012)
Legge 104/1992
Legge 170/2010
Alunni con disabilità
Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Nota ministeriale 6013/2009 Sindrome ADHD
Le nuove Linee Guida per Svantaggio linguistico
l’inclusione degli alunni culturale
stranieri del febbraio 2014 –
Nota Miur 19/02/2014 –
D.M. 27/12/2012
D.M. 27 dicembre 2012
Alunni in situazione di
svantaggio continuativo o
temporaneo che evidenziano:
Disturbi
Evolutivi
Specifici;
Deficit del linguaggio e/o
delle abilità non verbali;
motoria;
Deficit dell’attenzione
dell’iperattività (ADHD);
Certificazione ASL
Certificazione ASL
Certificazione ASL
Individuati dai docenti del
Consiglio di classe
Individuati dai docenti del
Consiglio di classe sulla base
di
considerazioni
pedagogiche e didattiche e
per i quali, se ritenuto
opportuno, è necessaria
l’adozione
della
personalizzazione
della
didattica ed eventualmente
e l’adozione
dei
mezzi
compensativi e dispensativi
- previsti
dalla
Legge
170/2010.
provocatorio (DOP);
Svantaggio
socioeconomico, linguistico culturale
e
comportamentale.
INTEGRAZIONE/ INCLUSIONE
GRUPPI OPERATIVI -CHI E COME L’individuazione e la certificazione di disabilità sono il presupposto per l’attribuzione all’alunno con
disabilità delle misure di sostegno e inclusione.
Nell’Istituto Comprensivo Sant’Elia-Commenda sono presenti n.75 alunni disabili così suddivisi:
n.7 nella scuola dell’Infanzia
n.43 nella scuola Primaria
n.25 nella scuola Secondaria di I grado
Sono stati nominati
n. 5 insegnanti di sostegno nella scuola dell’Infanzia
n. 22 insegnanti di sostegno nella scuola Primaria
n. 13 insegnanti di sostegno nella scuola Secondaria di I grado
n. 13 assistenti ad personam
n. 1 educatrice
n.1 assistente alla comunicazione
Nell’Istituto è presente una Figura Strumentale per il disagio e la disabilità che svolge i seguenti
compiti:
-raccorda la comunità educante e le diverse realtà presenti su territorio (Enti territoriali, di
formazione, famiglie, ASL ecc…);
-rileva i bisogni degli alunni e li comunica ai docenti di riferimento;
-coordina il personale di sostegno durante le riunioni della Commissione per la Disabilità;
-coordina le riunioni del Dipartimento Disabilità;
-fornisce consulenza ai colleghi per la stesura della modulistica relativa all’inclusione degli alunni
con Disabilità;
-presenta e controlla la documentazione di riferimento per l’inclusione;
-predispone l’acquisto del materiale necessario per la realizzazione del processo;
-cura il passaggio di informazioni sugli alunni disabili e sui loro bisogni durante gli incontri di
raccordo tra le classi ponte dei vari ordini di scuola.
L’insegnante di sostegno
L’insegnante di sostegno non è soltanto l’insegnante dell’alunno disabile bensì un docente di
sostegno all’intera classe, che ha il compito di favorire situazioni didattiche, formative e relazionali,
mirate a realizzare il processo di integrazione in piena contitolarità con gli insegnanti curricolari.
L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe in cui è presente un alunno certificato; è quindi un
docente del team a tutti gli effetti: progetta e coordina interventi specifici in collaborazione con tutti i
docenti dell’equipe pedagogica. Le proposte e le attività educative/didattiche, dopo un’approfondita
osservazione e conoscenza dell’alunno in situazione di handicap, possono essere così articolate:
1 - RAPPORTO ALUNNO E INSEGNANTE DI SOSTEGNO: l’alunno lavora in un rapporto
individualizzato con l’insegnante di sostegno in uno spazio appositamente strutturato per i suoi
bisogni, fuori dall’aula.
2 - COMPRESENZA INSEGNANTE DI SOSTEGNO E INSEGNANTE DI CLASSE: l’alunno
lavora in un rapporto individualizzato con l’insegnante di sostegno all’interno dell’aula.
3 - RAPPORTO ALUNNO E MICRO GRUPPO: l’alunno lavora in un piccolo gruppo con
l’insegnante di sostegno per interventi di recupero e consolidamento.
4 - RAPPORTO ALUNNO E SEMICLASSE: l’alunno lavora nel gruppo e segue le attività dei
compagni.
5 - APPRENDIMENTO COOPERATIVO: l’alunno lavora con la supervisione dell’insegnante di
sostegno e con la guida di uno o più compagni.
6 - GESTIONE DI LABORATORI NELL’AMBITO CURRICOLARE: l’insegnante di sostegno
gestisce attività di laboratorio in piccolo gruppo eterogeneo, anche con alunni provenienti da altre
classi, con l’inserimento dell’alunno certificato.
I Docenti specializzati per le attività di sostegno devono inoltre: a) informare gli altri membri del
Consiglio/team di classe sulle problematiche relative all’alunno con disabilità e sulle procedure
previste dalla normativa; b) curare gli atti per la definizione e per la stesura del PEI relativo a
ciascun alunno con disabilità; c) entro le date stabilite, procedere alla stesura del PDF e del PEI
utilizzando il modello in adozione nella scuola in collaborazione con gli altri docenti del
Consiglio/team di classe; d) monitorare l’attività didattica degli alunni con disabilità, secondo le
indicazioni presenti nei relativi PEI relazionandosi con i membri dei Consigli di classe; e) mediare le
relazioni tra il Consiglio/team di classe e la famiglia dell’alunno con disabilità; f) coordinare le
attività didattiche e utilizzare strategie quali:
-il tutoring
-il peer-tutoring
-l’apprendimento per scoperta
-la suddivisione del tempo in “tempi”
-l’utilizzo di mediatori didattici
- l’utilizzo di ausili e attrezzature informatiche, di software e sussidi specifici;
Il Consiglio di classe
Il Consiglio di classe:
condivise e nel pieno rispetto delle differenze, delle potenzialità, delle difficoltà e degli stili di
apprendimento di ognuno;
vazione: osservazioni casuali e sistematiche, che rileveranno le dinamiche
di classe ma anche l’effettivo livello e la qualità dell’integrazione/inclusione raggiunti dall’alunno
con Bisogni Educativi Speciali all’interno del gruppo classe e della comunità educante in generale;
discente con disabilità e del gruppo classe, individuando le discipline, di volta in volta interessate e
le attività.
L’insegnante curricolare e l’insegnante di sostegno
ognuno il proprio contributo specifico per il raggiungimento degli obiettivi in ambito cognitivo e
affettivo relazionale. Essi potranno essere filtrati, adattati ed eventualmente ridotti dall’insegnante di
sostegno che si baserà sulle effettive potenzialità e necessità dell’alunno. I contenuti saranno veicolati
attraverso l’uso di procedure, strategie specifiche e un corredo di supporto per l’attività operativa.
Relazioni con la famiglia
La famiglia è una risorsa importante per l’integrazione scolastica: può fornire, attraverso un dialogo
aperto e costruttivo, informazioni utilissime rispetto al proprio figlio. La partecipazione garantisce
nel tempo la continuità delle azioni educative intraprese e rende l’apprendimento del bambino una
esperienza più facile e coerente. Una collaborazione operativa si persegue lavorando, con le diverse
competenze e ruoli, per uno stesso obiettivo, a casa e a scuola. Per garantire ciò sono organizzati
colloqui individuali con gli insegnanti e assemblee di classe con frequenza correlata all’ordinaria
ripartizione dell’anno scolastico. Oltre a questi momenti ve ne possono essere altri straordinari,
secondo le specifiche necessità. I genitori partecipano anche a tutti gli incontri che la scuola effettua
con gli specialisti dell’ASL; chi è interessato può inoltre partecipare ai gruppi di lavoro per
l’inclusione (GLI)
INTEGRAZIONE-INCLUSIONE ALUNNI CERTIFICATI IN BASE ALLA LEGGE 104/92
Gruppi di lavoro istituzionali
Il GLH di Istituto è composto dal Dirigente Scolastico, dai docenti specializzati e da un docente per
ogni classe/sezione in cui è inserito l’alunno H, dal responsabile ASL e dei Centri Convenzionati che
seguono i bambini H, da rappresentanti degli Enti Locali, da alcuni rappresentanti dei genitori. Ogni
anno sarà possibile prevedere il rinnovo del GLH d’Istituto, con decreto dirigenziale, per
sopraggiunte necessità relative alla sostituzione e/o inserimento di alcuni componenti. Le riunioni del
GLH vengono programmate annualmente nel piano di lavoro dell’Istituto. Il gruppo di lavoro per
l’handicap si riunisce nel primo periodo dell’anno scolastico con la partecipazione di tutti i membri
che lo compongono e alla fine dell’anno scolastico. Si riunisce con la partecipazione dei soggetti
interessati al processo educativoal
alle riunioni anche esperti esterni.
Competenze del GLHI
Il GLH di Istituto è di supporto alla programmazione generale dell’integrazione scolastica nella
scuola ed ha il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione previste dal piano
educativo individualizzato dei singoli alunni attraverso l’attuazione di precoci interventi atti a
prevenire il disadattamento e l’emarginazione e finalizzati alla piena realizzazione del diritto allo
studio degli alunni con disabilità. In particolare il GLH interviene per: a) gestire e coordinare
l’attività dell’Istituto in relazione agli alunni con disabilità al fine di ottimizzare le relative procedure
e l’organizzazione scolastica; b) analizzare la situazione complessiva dell’istituto in merito al numero
di alunni con disabilità, alla tipologia degli handicap e alle classi coinvolte; c) definire le linee guida
per le attività didattiche di sostegno agli alunni con disabilità dell’Istituto; d) supportare l’attività dei
Consigli di classe e degli insegnanti specializzati per le attività di sostegno, collaborando ad espletare
le procedure corrette al fine di perseguire il massimo vantaggio per lo sviluppo formativo degli alunni
nel rispetto della normativa; e) definire i criteri generali per le verifiche dei piani educativi
individualizzati (PEI) intesi come raccolta coordinata dei singoli progetti; f) proporre l’acquisto di
attrezzature, strumenti, sussidi, ausili tecnologici e materiali didattici destinati agli alunni con
disabilità o ai docenti che se ne occupano o richiederne il prestito al CDH; g) definire le modalità di
accoglienza degli alunni con disabilità; h) analizzare casi critici e proposte di intervento per risolvere
problematiche emerse nelle attività di integrazione; i) formulare proposte per la formazione e
l’aggiornamento del personale della scuola, impegnato in piani educativi e di recupero
individualizzati.
Il gruppo svolgerà la propria attività riunendosi con una cadenza bimensile, nei tempi e nei modi che
maggiormente si confanno alla complessità interna della scuola.
Il GLHO ( Gruppo operativo di lavoro per l’Handicap)
Per ogni alunno con disabilità certificata, viene costituita un'equipe di lavoro, composta dal
Dirigente scolastico, da almeno un rappresentante degli insegnanti di classe, dall'insegnante
specializzato sul sostegno, dall'assistente educatore eventualmente presente, dagli operatori della
ASL o ente privato convenzionato che si occupano del caso, dai genitori o dai facenti funzione e da
qualunque altra figura significativa che operi nei confronti dell'alunno.
Per esercitare le sue funzioni di competenza, il gruppo:
elabora il Profilo Dinamico Funzionale (PDF);
formula il Piano Educativo Individualizzato (PEI);
verifica in itinere i risultati e, se necessario, modifica il PEI e/o il PDF.
Il Dirigente scolastico:
nomina e presiede il gruppo di lavoro;
individua il coordinatore che ha il compito di redigere il verbale delle riunioni, predisporre e tenere
aggiornata la documentazione;
in caso di assenza o impedimento, il Dirigente scolastico è sostituito dal coordinatore del gruppo.
Il GLHO in sede di formulazione del piano educativo individualizzato, elabora proposte relative
all'individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l'indicazione del numero delle ore di
sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate all'educazione e all'istruzione, restando a
carico degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali
necessarie per l'integrazione e l'assistenza dell'alunno con disabilità richieste dal piano educativo
individualizzato.
La Nota del 22 novembre 2013 n. 2563 al riguardo degli interventi per alunni con Bisogni Educativi
Speciali (BES), ha chiarito che nulla è innovato per quanto concerne il GLHO, in quanto lo
stesso riguarda il singolo alunno con certificazione di disabilità ai fini dell'integrazione
scolastica.
Il GLHO operativo si riunisce almeno due volte l'anno e le riunioni vanno verbalizzate.
Nella scuola sono previsti , inoltre, incontri periodici tra la coordinatrice del gruppo H d’Istituto e le
insegnanti di sostegno:
I incontro. Periodo : fine ottobre
-Presentazione dei casi
-Analisi dei documenti relativi a ciascun caso
-Conoscenza delle griglie di osservazione e del PEI
II incontro. Periodo : febbraio
-Analisi delle criticità
-Stato dell’arte del PEI
III incontro: Periodo: aprile
-Partecipazione a progetti e corsi di formazione/aggiornamento
IV incontro: Periodo: giugno
-Punti di forza e di debolezza
INCLUSIONE ALUNNI D.M. del 27 dicembre 2012
Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)
All’inizio di ogni anno scolastico il GLI propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli
obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano Annuale per
l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.
Il GLI d’Istituto svolge le seguenti funzioni:
• raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di
azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche
dell’Amministrazione;
• focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione
delle classi;
• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola;
•raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLI Operativi sulla base delle
effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di
definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;
•elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da
redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).
Dal punto di vista operativo le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute dallo
stesso o da un suo delegato. I componenti del GLI hanno funzione propositiva e consultiva. Di ogni
seduta deve essere redatto apposito verbale.
Il GLI si può riunire in seduta:
- plenaria (con la partecipazione di tutti i componenti),
- ristretta, tipo sottocommissione di lavoro .
SITUAZIONE NELLA SCUOLA
Nell’I.C. Sant’Elia -Commenda sono presenti :
n. 1 alunno con DSA certificati nella scuola Primaria
n. 2 alunni con DSA presunti nella scuola Primaria
n. 1 alunno con ADHD nella scuola Primaria
n.11 alunni con difficoltà di attenzione, concentrazione e memorizzazione nella scuola Primaria
n.10 alunni con problemi comportamentali nella scuola Primaria
n.1 alunno con borderline cognitivo nella scuola Primaria
n. 4 alunni con DSA certificati nella scuola Secondaria di I grado
n. 6 alunni con difficoltà di attenzione, concentrazione e memorizzazione nella scuola Secondaria di I
grado
n. 11 alunni con problemi comportamentali nella scuola Secondaria di I grado
n. 2 alunni con disagio socio-linguistico-culturale nella scuola Secondaria di I grado
Inoltre sono presenti due docenti referenti (uno per la Scuola Primaria e uno per la Scuola
Secondaria di primo grado) per alunni con DSA, con ADHD, con problemi comportamentali, con
disagio socio-linguistico-culturale.
Le funzioni del referente per alunni con DSA, con ADHD, con problemi comportamentali, con
disagio socio-linguistico-culturale, sono stabilite dalla Legge e sono le seguenti:
1. Fornire informazioni circa le disposizioni normative vigenti
2. Fornire indicazioni in merito alle misure compensative e dispensative, in vista
dell’individualizzazione e personalizzazione della didattica
3. Collaborare all’individuazione di strategie volte al superamento dei problemi esistenti nella
classe con alunni DSA
4. Offrire supporto ai colleghi insegnanti riguardo agli strumenti per la didattica e per la valutazione
degli apprendimenti
5. Curare la dotazione di ausili e di materiale bibliografico all’interno dell’Istituto
6. Diffondere le notizie riguardanti l’aggiornamento e la formazione nel settore
7. Fornire informazioni riguardanti Enti, Associazioni, Istituzioni, Università di riferimento
8. Fornire informazioni riguardo a strumenti web per la condivisione di buone pratiche
9. Fare da mediatore tra famiglia, studente (se maggiorenne) e strutture del territorio
10. Informare gli insegnanti che effettuano supplenze nelle classi, della presenza di eventuali casi
DSA.
I BISOGNI DEGLI ALUNNI
SFERA PERSONALE
Identità
(consapevolezza di sé e del proprio ruolo,
senso di responsabilità rispetto agli impegni,
capacità di discernimento, capacità di
riconoscere e di affrontare le difficoltà)
Senso di appartenenza
Autostima
Autonomia
AZIONI
 Guidare l’alunno a diventare consapevole
delle proprie attitudini, delle proprie
capacità, dei propri interessi, dei propri
limiti, ad acquisire la capacità di imparare a
leggere e gestire le proprie emozioni, a
sviluppare ed elaborare l’identità di genere,
attraverso la realizzazione delle strategie
educative e didattiche che tengano conto
della singolarità e complessità di ogni
persona.
percorsi
educativi
che,
 Promuovere
attraverso la conoscenza del territorio,
conducano a integrare la storia di ciascuno
con la storia collettiva locale, nazionale e
globale.
 Stabilire un rapporto di comprensione e
incoraggiamento con l’alunno, prevenendo
le difficoltà e individuando tempestivamente
gli eventuali disturbi dell’apprendimento e
situazioni di disagio.
 Promuovere nell’alunno la costruzione di
strategie e procedure per organizzare,
affrontare e assolvere i propri compiti in
modo personale e autonomo, avviandosi a
saper operare scelte personali e responsabili
e a valorizzare le proprie potenzialità.
Star bene a scuola
SFERA COGNITIVA
Competenze di base e trasversali
(arricchimento del personale bagaglio di
esperienze, acquisizione della capacità
di attenzione
e
concentrazione,
acquisizione di
un metodo di lavoro
ordinato ed efficace, apprendimento
consapevole sviluppo
della capacità di
imparare ad imparare)
 Favorire il successo formativo di ogni
alunno attraverso la realizzazione di un
ambiente positivo e collaborativo.
 Prevenire
e
contrastare la dispersione
scolastica
 Sviluppare le potenzialità degli alunni,
anche con percorsi individualizzati per
valorizzare le diversità di ciascuno e
promuovere un inserimento proficuo ed
efficace di alunni diversamente abili,
l’inclusione di alunni con bisogni educatici
speciali, l’integrazione di alunni stranieri.
AZIONI
 Favorire lo sviluppo delle capacità
espressive verbali e non verbali con
particolare attenzione al possesso di un
lessico vario e appropriato in relazione ai
vari ambiti del sapere e ai vari ordini di
scuola.
le
capacità
cognitive,
 Potenziare
sviluppando processi logici di analisi e di
sintesi, orientati alla formazione del
pensiero.
 Ampliare gli orizzonti conoscitivi degli
allievi, promuovendo interessi e curiosità
verso la cultura umanistica, scientificotecnologica ed espressiva.
 Promuovere e affinare le competenze
procedurali degli alunni, intese come
capacità di affrontare e risolvere i problemi.
 Promuovere l’acquisizione di conoscenze e
competenze aggiornate e spendibili in una
società complessa e in continua evoluzione
 Progettare gli interventi educativi e didattici
in funzione dei reali bisogni formativi degli
alunni e capaci di suscitare curiosità e
motivazione al sapere e mirati a sviluppare
sia competenze di base specifiche e
tecniche, sia competenze trasversali centrate
su
aspetti
comunicativi, relazionali,
organizzativi e dei metodi di studio.
 Organizzare
le attività in percorsi didattici
disciplinari e multidisciplinari, anche con
l’uso delle nuove tecnologie, privilegiando
le attività laboratoriali con lavori individuali
e collettivi per favorire l’operatività e allo
stesso tempo il dialogo e la riflessione su
quello che si fa.
 Attivare la pluridisciplinarità per avviare
alla promozione di competenze culturali e di
cittadinanza.
SFERA RELAZIONALE
Cooperazione e collaborazione (con gli
altri in uno scambio di esperienze e
d’interazione efficace e costruttiva con
adulti e coetanei)
Conoscenza, interiorizzazione e rispetto
delle fondamentali regole di convivenza
Coinvolgimento della famiglia
SFERA DELL’ORIENTAMENTO
Continuità tra ordini di scuola
AZIONI
 Creare nella classe un clima favorevole al
dialogo, alla partecipazione attiva, al
confronto e alla collaborazione, al rispetto
reciproco, anche organizzando
attività
basate sull’apprendimento
cooperativo in
modo da favorire il lavoro.
 Favorire la comprensione e il rispetto di
norme e regole nei confronti di se stessi,
degli altri e dell’ambiente, la conoscenza e
la pratica di diritti e doveri, solidarietà,
principio di uguaglianza.
 Promuovere la capacità di saper cogliere il
valore della legalità, inteso come rispetto
delle regole, della struttura scolastica e degli
altri
 Favorire la comunicazione tra etnie diverse
per una conoscenza reciproca ed un agire
comune nel rispetto del differente
patrimonio linguistico, religioso e culturale
di base.
 Incentivare i rapporti di collaborazione e
d’intesa con le famiglie, creando momenti di
confronto formalizzati e non al fine di
coinvolgerle ancor più attivamente nel
processo educativo/formativo dei propri
figli.
AZIONI
 Assicurare la continuità del percorso
formativo tra i tre ordini di scuola attraverso
lo sviluppo di un percorso che ne garantisca
la gradualità didattica, individuando attività
consequenziali atte a collegare le esperienze
scolastiche dell’allievo,
dalla
scuola
dell’infanzia al termine della scuola
secondaria di 1° grado, ma anche con gli
istituti di secondaria di II grado e con enti e
agenzie del territorio.
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