porte logiche (operatori logici)

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INDICE
Differenza fra elettronica analogica ed elettronica digitale
Pag. 5
Differenza fra reti combinatorie e reti sequenziali
Pag. 5
Porte logiche (operatori logici)
 AND
 NOT
 OR
 NAND
 NOR
 XOR
 XNOR
 Esercizi:
 Realizzare un operatore NOT con un operatore NAND
 Realizzare un operatore NOT con un operatore NOR
 Realizzare un operatore NOT con un operatore XOR
 Data la seguente tavola della verità ricavare l’equazione algebrica
e lo schema elettrico
 Dati i seguenti cronogrammi dedurre la relativa porta logica
 Date le seguenti equazioni algebriche ricavare lo schema elettrico
Pag.
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Algebra di Boole
 Proprietà commutativa
 Proprietà associativa
 Proprietà distributiva
 Regole dell’algebra di Boole
 Diagrammi di Venn
 Teoremi di De Morgan
 Forma “P”
 Forma “N”
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Metodi di semplificazione delle espressioni algebriche
 Mappe di Karnaugh
 Indifferenze
Pag. 21
Pag. 21
Pag. 24
Caratteristiche elettriche degli integrati digitali
 Associazione fra livello logico e livello di tensione
 Le tensioni di una porta logica
 Caratteristica di trasferimento
 Margine di rumore
 Le correnti di una porta logica
 Caratteristiche di ingresso
 Caratteristiche di uscita
 Fan-out
 Ritardo di propagazione di una porta
 Tempo di transizione
 Struttura dei data-sheet
 Collegamento fra integrati di diverse famiglie
 Parametri caratteristici delle famiglie logiche
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-1-
6
6
7
8
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11
12
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13
13
14
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17
17
17
17
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20
20
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25
25
25
26
26
27
27
28
28
29
29
29
30
Tipologie di uscite di una porta logica
 Uscite a totem pole
 Uscite a open collector drain
Pag. 32
Pag. 32
Pag. 32
Decodifica
 Esercizi
 Decoder 74138
 Esercizi:
o Realizzare una decodifica a 4 ingressi usando il decoder 74128
o Realizzare una decodifica a 5 ingressi usando il decoder 74128
o Realizzare una decodifica a 6 ingressi usando il decoder 74128
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33
33
37
40
40
40
41
Multiplexer
 Esercizi
o Progettare un multiplexer con 1 ingresso di selezione
o Progettare un multiplexer con 2 ingressi di selezione
o Progettare un multiplexer con 3 ingressi di selezione
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42
42
42
43
43
Demultiplexer
 Esercizi
o Progettare un demultiplexer con 1 ingresso di selezione
o Progettare un demultiplexer con 2 ingressi di selezione
o Progettare un demultiplexer con 3 ingressi di selezione
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45
45
45
46
46
Encoder
 Progettare un encoder per rappresentare sul display a 7 segmenti
i numeri compresi fra 0 e 9
Pag. 48
Diodo
Pag. 51
Led (light emitter diode)
 Esercizi
Pag. 53
Pag. 53
Transistor
 Guadagno statico di corrente hfe
 Caratteristica d’ingresso del transistor bjt
 Caratteristica d’uscita del transistor bjt
 Condizioni per l’utilizzo del transistor in zona attiva
 Condizioni per l’utilizzo del transistor in saturazione
 Condizioni per l’utilizzo del transistor in interdizione
 Esercizi
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Trigger di schmitt
Pag. 60
Operatori 3-state
 Esercizio
Pag. 61
Pag. 62
Transceiver
Pag. 63
Latch set-reset
 Esercizio: realizzare l’antirimbalzo di un pulsante utilizzando un latch
-2-
Pag. 64
Pag. 66
Pag. 48
55
56
56
57
57
57
58
58
Flip-flop
 Flip-flop D
 Flip-flop JK
Pag. 67
Pag. 67
Pag. 67
Contatori asincroni
 Contatore asincrono per 2
 Contatore asincrono per 4
Pag. 68
Pag. 68
Pag. 69
Shift register
Pag. 70
Automi
 Termini generali riguardanti la progettazione di un automa
 Procedura per la progettazione di un automa
 Esercizi:
o Progettare un contatore per 2 con ingresso di abilitazione tale
che se E = 0 il contatore si ferma nello stato in cui si trova.
o Progettare un contatore per 2 con ingresso di abilitazione tale
che se E = 0 il conteggio ritorna al primo stato.
o Progettare un contatore per 4 tale che se E = 0 il conteggio
ritorna a 0 0.
o Progettare un contatore per 4 up and down tale che se E = 0
il conteggio ritorna a 0 0.
o Progettare un contatore per 4 con ingresso di abilitazione tale
che se E = 0 il contatore si ferma nello stato in cui si trova.
o Progettare un contatore per 3 tale che se E = 0 il conteggio
ritorna a 0 0.
o Progettare un contatore per 3 up and down tale che se E = 0
il conteggio si ferma nello stato in cui si trova.
o Progettare un contatore per 3 tale che se C = 0 il conteggio
ha la sequenza 00, 01, 10; se C = 1 il conteggio ha la sequenza
00, 11, 10.
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Pag.
Carica di un condensatore
Pag. 86
Multivibratori
Pag. 88
Esercitazioni di laboratorio
 Prova porte logiche
 Prova decodifica a 2 ingressi
 Linea mux-demux
 Codificatori integrati (74LS147; 74LS148)
 Decoder per display a 7 segmenti
 Realizzazione di porte logiche not e nor con transistor
 Rilevamento caratteristica di trasferimento di un trigger di schmitt
 Realizzazione di un latch set-reset e di un circuito antirimbalzo
 Verifica delle funzionalitá degli integrati 74LS73 e 73LS74 e
realizzazione di un contatore asincrono e divisore di frequenza per 2.
 Realizzare un contatore asincrono per 4
 Realizzazione di contatori sincroni per 3
 Progetto giochi di luce
Pag.
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Pag.
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90
90
94
95
96
98
100
104
107
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Pag.
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109
117
119
126
-3-
71
71
71
72
Pag. 72
Pag. 73
Pag. 74
Pag. 76
Pag. 78
Pag. 80
Pag. 82
Pag. 84
Verifiche:
 1° compito
 2° compito
 3° compito
 4° compito
 5° compito
 6° compito
 7° compito
 8° compito
 9° compito
 10° compito
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
Pag.
-4-
130
130
134
136
137
139
142
144
146
149
152
DIFFERENZA FRA ELETTRONICA ANALOGICA ED
ELETTRONICA DIGITALE
ELETTRONICA ANALOGICA: l’elettronica analogica tratta segnali continui nel tempo (variano
con continuità).
ELETTRONICA DIGITALE: l’elettronica digitale tratta invece segnali discontinui nel tempo
(elabora numericamente le informazioni). Questi segnali possono assumere due stati: 0 (può
essere vero o falso) e 1 (può essere vero o falso, ma opposto a 0).
DIFFERENZA FRA RETI COMBINATORIE
E RETI SEQUENZIALI
RETI COMBINATORIE: le uscite del circuito all’istante di tempo “t” dipendono unicamente dal
valore degli ingressi allo stesso istante di tempo “t” (a meno di un ritardo della rete stessa).
RETI SEQUENZIALI: le uscite del circuito all’istante del tempo “t” dipendono dagli ingressi al
tempo “t”, ma anche da ciò che è successo nella rete prima dell’istante di tempo “t” (memoria del
passato).
-5-
PORTE LOGICHE (OPERATORI LOGICI)
Le porte logiche sono i circuiti combinatori più semplici tramite i quali si possono realizzare tutte le
funzioni logiche più complesse assemblando opportunamente questi componenti.
 AND
La porta AND funziona secondo la seguente regola: l’uscita y deve essere VERA se l’ingresso A è
VERO e contemporaneamente l’ingresso B è VERO.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = A B
SCHEMA ELETTRICO:
A
0
0
1
1
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 NOT
-6-
B
0
1
0
1
Y
0
0
0
1
La porta NOT funziona secondo la seguente regola: l’uscita y è complementare all’ingresso A.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
A Y
0 1
1 0
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = /A
SCHEMA ELETTRICO:
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 OR
La porta OR funziona secondo la seguente regola: l’uscita y deve essere VERA se l’ingresso A è
VERO oppure l’ingresso B è VERO.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
-7-
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
0
1
1
1
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = A + B
SCHEMA ELETTRICO:
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 NAND
La porta NAND funziona secondo la seguente regola: l’uscita y è FALSA solo se tutti gli ingressi
sono VERI.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
A B Y
0 0 1
-8-
0
1
1
1
0
1
1
1
0
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = /(A B)
SCHEMA ELETTRICO:
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 NOR
La porta NOR funziona secondo la seguente regola: l’uscita y è FALSA se almeno un ingesso è
VERO.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
A B Y
0 0 1
0 1 0
-9-
1
1
0
1
0
0
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = /(A +B)
SCHEMA ELETTRICO:
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 XOR
La porta XOR funziona secondo la seguente regola: l’uscita y è VERA se i due ingressi sono diversi.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = /A B + A /B = A
- 10 -
Y
0
1
1
0
B
SCHEMA ELETTRICO:
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
 XNOR
La porta XNOR funziona secondo la seguente regola: l’uscita y è VERA se i due ingressi sono
uguali.
TAVOLA DELLA VERITÁ:
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
EQUAZIONE ALGEBRICA: y = /A /B + A B = /(A
SCHEMA ELETTRICO:
- 11 -
Y
1
0
0
1
B)
SIMBOLO ELETTRICO:
CRONOGRAMMA:
Esercizi:
1) Realizzare un operatore NOT con un operatore NAND.
Y = /(A B)
Y = /A
Quanto deve essere B?
Se B = A → Y = /(A A) = /A
Se B = 1 → Y = /(A 1) = /A
- 12 -
2) Realizzare un operatore NOT con un operatore NOR.
Y = /(A + B)
Y = /A
Quanto deve essere B?
Se B = A → Y = /(A + A) = /A
Se B = 0 → Y = /(A + 0) = /A
3) Realizzare un operatore NOT con un operatore XOR.
Y = /A B + A /B = A
Y = /A
Quanto deve essere B?
Se B = 1 → Y = /A 1 + A 0 = /A
- 13 -
B
4) Data la seguente tavola della verità ricavare l’equazione algebrica e lo schema
elettrico.
INPUTS OUTPUT
A B C
L
0 0 0
0
0 0 1
0
0 1 0
0
0 1 1
1
1 0 0
0
1 0 1
1
1 1 0
0
1 1 1
1
A, B, C = 0 → INTERRUTTORE APERTO
A, B, C = 1 → INTERRUTTORE CHIUSO
L = 0 → LAMPADA SPENTA
L = 1 → LAMPADA ACCESA
L = /A B C + A /B C + A B C = (A + B) C
- 14 -
5) Dati i seguenti cronogrammi dedurre la relativa porta logica.
La relativa porta logica è la seguente:
La relativa porta logica è la seguente:
6) Date le seguenti equazioni algebriche ricavare lo schema elettrico.
Y = B [ C (/A + D) + A]
- 15 -
Y = (AB + AC) D + /ACD
- 16 -
ALGEBRA DI BOOLE

PROPRIETÁ COMMUTATIVA
A+B=B+A
AB=BA

PROPRIETÁ ASSOCIATIVA
A + B + C = (A + B) + C = A + (B + C)
A B C = (A B) C = A (B C)

PROPRIETÁ DISTIBUTIVA
A (B + C) = A B + A C
A + B C = (A + B) (A + C)

REGOLE DELL’ALGEBRA DI BOOLE
A+0=A
A +1 = 1
A0=0
A1=A
A+A=A
A + /A = 1
AA=A
A /A = 0
//A = A
A + AB = A
A + /AB = A + B

DIAGRAMMI DI VENN
- 17 -
I diagrammi di Venn sono le rappresentazioni grafiche sottoforma dell’insiemistica dell’equazioni
algebriche di una data funzione logica.
Y=A
Y = /A
Y=B
Y = /B
Y=AB
Y = /(A B)
Y=A+B
Y = /(A+B)
Y=A
Y = /(A B)
B
- 18 -

TEOREMI DI DE MORGAN
/(AB) = /A + /B
La parte verde del primo diagramma è uguale a tutta la parte colorata del secondo diagramma (i
colori azzurro e giallo sono da considerarsi parte del risultato essendo una somma-unione).
Ciò è visibile in modo migliore tramite la tavola delle verità:
A
0
0
1
1
B /(A B) /A /B /A + /B
0
1
1
1
1
1
1
1
0
1
0
1
0
1
1
1
0
0
0
0
/(A + B) = /A /B
La parte verde del primo diagramma è uguale a alla parte verde del secondo diagramma (i colori
azzurro e giallo non sono da considerarsi parte del risultato essendo una moltiplicazioneintersezione).
Ciò è visibile in modo migliore tramite la tavola delle verità:
A
0
0
1
1
B /(A + B) /A /B /A /B
0
1
1
1
1
1
0
1
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
- 19 -

FORMA “P”
La forma P di una funzione è una scrittura algebrica della funzione in cui compaiono solo prodotti
logici di qualunque lunghezza posti ad OR fra loro. I prodotti logici avvengono fra mintermini che
contengono in forma vera o negata tutte le variabili della tavola della verità. Per ricavare le
equazioni dalle tavole delle verità basta considerare gli 1 come VERI.
Una volta ottenuta la forma P dell’equazione, è importante, per semplificare la questione, avere la
forma minima ovvero la soluzione semplificata dell’equazione.
Es.
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
0
0
1
Questa tavola della verità espressa in forma P sarà: y = /A /B + A B

FORMA “N”
La forma N di una funzione è una scrittura algebrica della funzione in cui compaiono solo somme
logiche di qualunque lunghezza posti ad AND fra loro. Le somme logiche avvengono fra
maxtermini che contengono in forma vera o negata tutte le variabili della tavola della verità. Per
ricavare le equazioni dalle tavole delle verità basta considerare gli 0 come VERI.
Una volta ottenuta la forma N dell’equazione, è importante, per semplificare la questione, avere la
forma minima ovvero la soluzione semplificata dell’equazione.
Es.
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
0
0
1
Questa tavola della verità espressa in forma N sarà: y = (A + /B) (/A + B)
- 20 -
METODI DI SEMPLIFICAZIONE DELLE
ESPRESSIONI ALGEBRICHE
 MAPPE DI KARNAUGH
Si tratta di una rappresentazione grafica dei maxtermini di una funzione booleana realizzata in
modo da avere caselle adiacenti fra loro.
Una casella è adiacente ad un’altra quando cambia una sola variabile (hanno un lato in comune,
ma non solo)
1) Mappa di Karnaugh ad una sola variabile
A 0 1
/A A
2) Mappa di Karnaugh a due variabili
A
0
1
B 0
1
/A /B /A B
A /B A B
3) Mappa di Karnaugh a tre variabili
A
0
1
BC
0 0
0 1
1
1
1
0
/A /B /C /A /B C /A B C /A B /C
A /B /C A /B C A B C A B /C
4) Mappa di Karnaugh a quattro variabili
AB
00
01
11
10
CD
0 0
0 1
1
1
1
0
/A /B /C /D /A /B /C D /A /B C D /A /B C /D
/A B /C /D /A B /C D /A B C D /A B C /D
A B /C /D A B /C D A B C D A B C /D
A /B /C /D A /B /C D A /B C D A /B C /D
5) Mappa di Karnaugh a cinque variabili
E
CD
0 0
0
0 1
1
1
1
- 21 -
0
CD
0 0
1
0 1 1
1 1
0
AB
00
01
11
10
/A/B
/C/D/E
/AB
/C/D/E
AB
/C/D/E
A/B
/C/D/E
/A/B
/CD/E
/AB
/CD/E
AB
/CD/E
A/B
/CD/E
/A/B
CD/E
/AB
CD/E
AB
CD/E
A/B
CD/E
AB
00
/A/B
C/D/E
/AB
C/D/E
AB
C/D/E
A/B
C/D/E
01
11
10
/A/B
/C/DE
/AB
/C/DE
AB
/C/DE
A/B
/C/DE
/A/B
/CDE
/AB
/CDE
AB
/CDE
A/B
/CDE
/A/B
CDE
/AB
CDE
AB
CDE
A/B
CDE
/A/B
C/DE
/AB
C/DE
AB
C/DE
A/B
C/DE
Esempi:
1) Mappa di Karnaugh ad una sola variabile
A 0 1
1 0
Y = /A
2) Mappa di Karnaugh a due variabili
A
0
1
Y = /A /B + A B
B 0 1
1 0
0 1
3) Mappa di Karnaugh a tre variabili
A
0
1
BC 00 01 11 10
0
1
0
0
1
1
0
0
Y = /A B C + A /B /C + A B C
4) Mappa di Karnaugh a quattro variabili
AB
00
01
11
10
CD 00 01 11 10
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
0
1
0
0
0
0
Y = /A /B C D + /A B C D + A /B /C D + A /B C D
Y = /A C D + A /B D
In due caselle adiacenti cambia una sola variabile, ciò significa che se posso rappresentarle
(entrambe contengono 1) la variabile che cambia sparisce.
Es.
- 22 -
A
0
0
1
1
A
0
1
Y=A+B
B
0
1
0
1
Y
0
1
1
1
B 0 1
0 1
1 1
Es.
A
0
1
BC 00 01 11 10
1
1
1
1
0
0
1
1
Y = /B + /C
Es.
AB
00
01
11
10
CD 00 01 11 10
0
0
0
1
1
0
1
1
1
0
1
1
0
0
0
1
Y = A D + /B D + A /B
Es.
AB
00
01
11
10
CD 00 01 11 10
1
1
1
1
0
1
1
0
0
1
1
0
0
0
0
0
Y = /C /D + B D
Es.
AB
00
01
11
CD 00 01 11 10
1
0
1
0
1
0
- 23 -
0
0
0
1
0
0
10
1
0
0
1
Y = /C /D + /B D
 INDIFFERENZE
Si ha un’indifferenza quando ad una combinazione d’ingressi non corrisponde uno stato definito 0
o 1 e che quindi per il rilevamento dell’equazioni algebriche si può considerare 0 o 1 a nostro
compiacimento. Vengono indicate spesso con una X o con un trattino.
Es.
AB
00
01
11
10
Y = A B + /A /B + /A D = /(A
CD 00 01 11 10
X
X
1
0
B) + /A D
- 24 -
X
X
1
0
1
1
1
0
1
0
1
0
CARATTERISTICHE ELETTRICHE DEGLI
INTEGRATI DIGITALI
 ASSOCIAZIONE FRA LIVELLO LOGICO E LIVELLO DI TENSIONE
I livelli logici alto e basso (1 e 0) corrispondono ad un valore di tensione che cambia a seconda del
tipo di logica usata: RTL, TTL, CMOS, LVTTL, HCMOS, ECL, PECL.
Convenzionalmente si associa il livello BASSO allo 0 logico e il livello ALTO all’1 logico per la logica
positiva, mentre per la logica negativa il livello BASSO è associato all’1 logico e il livello ALTO allo
0 logico.

LE TENSIONI DI UNA PORTA LOGICA
 CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO
La caratteristica di trasferimento di una porta logica è la curva che mette in relazione la tensione
di uscita con la tensione di un ingresso, tenendo gli altri ingressi ad un livello di tensione fisso.
-CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO DI UNA PORTA NOT
Quando la tensione d’ingresso è prossima allo 0, la tensione di uscita è riconosciuta come livello
logico alto in quanto si mantiene ad un valore pressoché fisso superiore alla VOHmin. Al crescere
della tensione d’ingresso la tensione di uscita diminuisce gradualmente fino ai valori per cui è
considerata livello logico basso (inferiore alla VOLmax). Per identificare i confini fra le tre zone che
si possono riconoscere (ALTA, banda proibita, BASSA), per convenzione si assumono i due punti
per cui la tangente alla caratteristica ha un’inclinazione di -45°. Bisogna comunque dire che la
caratteristica di trasferimento varia a seconda del carico, della temperatura, dalla qualità della
porta, per questo si fa riferimento ad una fascia entro la quale sono contenute tutte le
caratteristiche e dalla quale si ricavano i valori caratteristici VOHmin, VOHmax, VOLmin, VOLmax.
VOHmin: valore minimo della tensione di uscita riconosciuto come livello logico ALTO
VOLmax: valore massimo della tensione di uscita riconosciuto come livello logico BASSO
VIHmin: valore minimo della tensione d’ingresso riconosciuto come livello logico ALTO
VILmax: valore massimo della tensione d’ingresso riconosciuto come livello logico BASSO
- 25 -
 MARGINE DI RUMORE
Il margine di rumore è la differenza fra VOHmin e VIHmin oppure la differenza fra VILmax e VOLmax
e sono il primo riferito al livello ALTO e il secondo al livello BASSO.
 LE CORRENTI DI UNA PORTA LOGICA
Convenzionalmente i costruttori indicano col segno positivo le correnti entranti e col segno
negativo le correnti uscenti.
 CARATTERISTICHE DI INGRESSO
La caratteristica d’ingresso di una porta logica è una curva che mette in relazione la corrente di
ingresso e la tensione d’ingresso. Come la caratteristica di trasferimento la caratteristica di
ingresso varia a seconda delle condizioni di utilizzo e per questo si fa riferimento ad una fascia
entro la quale sono contenute tutte le caratteristiche di ingresso e dalla quale si ricavano i valori
caratteristici IIHmax e IILmin.
IIHmax: valore massimo della corrente che può essere da un ingresso pilotato a livello ALTO
IILmin: valore minimo della corrente che può essere erogato da un ingresso pilotato a livello
BASSO
- 26 -
 CARATTERISTICHE DI USCITA
La caratteristica di uscita di una porta logica è una curva che mette in relazione la corrente di
uscita e la tensione di uscita. La caratteristica di uscita a livello ALTO è una curva che mette in
relazione la corrente di uscita e la tensione di uscita, quando l’uscita si trova a livello ALTO. La
caratteristica di uscita a livello BASSO è una curva che mette in relazione la corrente di uscita e la
tensione di uscita, quando l’uscita si trova a livello BASSO.
IOHmax: valore massimo della corrente erogabile da un uscita pilotata a livello logico ALTO
IOLmax: valore massimo della corrente assorbibile da un uscita pilotata a livello logico BASSO
 FAN-OUT
Il fan-out è il numero massimo di ingressi pilotabili da una sola uscita in condizioni di
sicurezza ed è il minore fra i due seguenti rapporti: IOHmax / IIHmin ; IOLmax / IILmin.
- 27 -
 RITARDO DI PROPAGAZIONE DI UNA PORTA
Convenzionalmente il tempo di ritardo è definito come il tempo che intercorre fra l’istante
in cui il segnale d’ingresso raggiunge il 50% della sua variazione e l’istante in cui il segnale
di uscita raggiunge il 50% della sua variazione. Esistono quindi due tipi di ritardi: quello
per la transizione da livello logico ALTO a livello logico BASSO (tPHL) e quello per la
transizione da livello logico BASSO a livello logico ALTO (tPLH).
 TEMPO DI TRANSIZIONE
Il tempo di transizione di un segnale è il tempo che intercorre fra il 10% e il 90% del
campo di variazione del segnale stesso. Esistono quindi due tipi di tempi di transizione:
quello di salita per il passaggio da livello BASSO a livello ALTO e quello di discesa per il
passaggio da livello ALTO a livello BASSO.
 STRUTTURA DEI DATA-SHEET
Un data-sheet è costituito essenzialmente da quattro parti:
1. absolute maximum rating (LIMITI MASSIMI TOLLERATI): in questa parte sono
riportati i valori di alcune grandezze che stabiliscono i limiti massimi di utilizzo oltre i
- 28 -
quali l’integrato può subire danni irreversibili. Fra queste grandezze ci sono la
tensione di alimentazione Vcc (supplì voltage), la tensione massima d’ingresso
(input voltage), le temperature di lavoro (operating free-air temperature range) e le
temperature di conservazione (storage temperature range).
2. recommended operatine conditions (CONDIZIONI DI LAVORO
RACCOMANDATE): in questa parte sono riportati i valori minimi, tipici e massimi
raccomandati di alcune grandezze per il corretto utilizzo dell’integrato. Fra queste
grandezze ci sono la tensione di alimentazione, la temperatura di lavoro, la corrente
di uscita riconosciuta come livello basso e come livello alto.
3. elettrical characteristics (CARATTERISTICHE ELETTRICHE): in questa parte
sono descritti i parametri di funzionamento dell’integrato e i suoi limiti. I parametri
descritti per valori minimi, massimi e tipici in questa sezione sono: VIH, VIL, VIK, VOH,
VOL, II, IIH, IIL, IOS, ICC.
4. swiching characteristics (CARATTERISTICHE DI COMMUTAZIONE): in questa
parte sono riportati i valori tipici e massimi dei due tipi di ritardi di commutazione
(tPHL, tPLH).
 COLLEGAMENTO FRA INTEGRATI DI DIVERSE FAMIGLIE
Solitamente i livelli di tensione di ingresso e di uscita sono dipendente dalla tensione di
alimentazione: è per questo necessario che i due integrati di diverse famigli per essere
collegati opportunamente debbono essere alimentati con la stessa tensione. Le altre
tensioni limite devono rispettare le seguenti condizioni:
VOHmin (1) > VIHmin (2)
VOLmax (1) < VILmax (2)
IOHmax (1) ≥ IIHmax (2)
IOLmax (1) ≥ IILmin (2)
(1) = porta pilota; (2) = porta di carico
Qualora non fosse possibile il collegamento diretto sarà necessario introdurre un circuito di
interfaccia.
 PARAMETRI CARATTERISTICI DELLE FAMIGLIE LOGICHE
-CONNESSIONE DIRETTA CON FAMIGLIE LOGICHE DIVERSE
Se la connessione diretta con famiglie logiche è consentita non sarà necessario utilizzare
circuiti di interfaccia e questo rende più semplice e meno costoso l’impiego dell’integrato.
-DISTURBI GENERATI INTERNAMENTE
Una minore generazione di disturbi all’interno del componente rende più sicuro il
funzionamento di una rete in quanto questi si propagano più difficilmente lungo i
collegamenti con altri dispositivi.
-IMMUNITÁ AL RUMORE
- 29 -
Un componente è immune al rumore quando è in grado a operare in presenza di disturbi
elettrici esterni.
-POTENZA DISSIPATA
Minore è la potenza dissipata per porta, minore sarà il consumo elettrico e maggiore la
durata delle batterie per l’alimentazione (se alimentato a batterie), meno sarà dissipato
calore.
-COSTO
Il costo di un componente non è da valutare solo nella sua valuta, ma anche considerando
il costo del montaggio, di progettazione e altri fattori.
-FATTORE DI QUALITÁ
Il fattore di qualità è il prodotto fra il ritardo di propagazione espresso in nanosecondi e la
potenza dissipata per porta espressa in milliWatt ed esprime il compromesso esistente fra
queste due grandezze per una migliore velocità di commutazione.
-REPERIBILITÁ
Se un componente è reperibile sul mercato con facilità e a distanza di tempo, è possibile
effettuare progetti destinati alla produzione con più sicurezza.
-VELOCITÁ DI COMMUTAZIONE
Maggiore è la velocità di comunicazione e maggiori saranno le operazioni eseguibili
nell’unità di tempo; è solitamente espressa in ritardi di propagazione.
-DISPONIBILITÁ DI FUNZIONI COMPLESSE
Se un componente dispone di funzioni complesse saranno necessari meno componenti per
la realizzazione di un’intera rete e quindi sarà anche più facile il montaggio.
- 30 -
TIPOLOGIE DI USCITE DI UNA PORTA LOGICA
In generale le uscite di una porta logica possono essere di due tipi:
 USCITE A TOTEM POLE
Non è possibile collegare due uscite totem pole altrimenti si creerebbero dei conflitti che
non sono altro che cortocircuiti.
 USCITE A OPEN COLLECTOR DRAIN
- 31 -
DECODIFICA
Una decodifica è una rete combinatoria con n ingressi e 2n uscite mutuamente esclusive
fra loro, ciò significa che in corrispondenza di una combinazione di ingressi risulta attiva
una ed una sola uscita.
Esercizi:
1) Progettare un decoder con 2 ingressi e uscite attive a livello logico alto.
A
0
0
1
1
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
B Y0 Y1 Y2 Y3
0 1
0
0
0
1 0
1
0
0
0 0
0
1
0
1 0
0
0
1
/A /B
/A B
A /B
A B
- 32 -
2) Progettare un decoder con 3 ingressi e con un ulteriore ingresso di abilitazione (E)
tale che se E=0 le uscite sono tutte inattive ovvero tutte a 1. Altresì la decodifica è
libera di operare (uscite attive a 0).
A
X
0
0
0
0
1
1
1
1
Y0
Y1
Y2
Y3
Y4
Y5
Y6
Y7
=
=
=
=
=
=
=
=
B
X
0
0
1
1
0
0
1
1
C
X
0
1
0
1
0
1
0
1
E Y0 Y1 Y2 Y3 Y4 Y5 Y6 Y7
0 1
1
1
1
1
1
1
1
1 0
1
1
1
1
1
1
1
1 1
0
1
1
1
1
1
1
1 1
1
0
1
1
1
1
1
1 1
1
1
0
1
1
1
1
1 1
1
1
1
0
1
1
1
1 1
1
1
1
1
0
1
1
1 1
1
1
1
1
1
0
1
1 1
1
1
1
1
1
1
0
A + B + C +/E
A + B + /C +/E
A + /B + C +/E
A + /B + /C +/E
/A + B + C +/E
/A + B + /C +/E
/A + /B + C +/E
/A + /B + /C +/E
- 33 -
3) Progettare una decodifica con 3 ingressi e uscite attive basse. Esiste anche un
ingresso “E” e un “/G” tali che se E=0 e /G indifferente le uscite sono disattive e
viceversa se /G=1 ed E indifferente le uscite sono ancora disattive.
A
X
X
X
0
0
0
0
1
1
1
1
B
X
X
X
0
0
1
1
0
0
1
1
C
X
X
X
0
1
0
1
0
1
0
1
E /G Y0 Y1 Y2 Y3 Y4 Y5 Y6 Y7
0 0
1
1
1
1
1
1
1
1
0 1
1
1
1
1
1
1
1
1
1 0
1
1
1
1
1
1
1
1
1 1
0
1
1
1
1
1
1
1
1 1
1
0
1
1
1
1
1
1
1 1
1
1
0
1
1
1
1
1
1 1
1
1
1
0
1
1
1
1
1 1
1
1
1
1
0
1
1
1
1 1
1
1
1
1
1
0
1
1
1 1
1
1
1
1
1
1
0
1
1 1
1
1
1
1
1
1
1
0
- 34 -
Y0
Y1
Y2
Y3
Y4
Y5
Y6
Y7
=
=
=
=
=
=
=
=
A + B + C +/E + /G
A + B + /C +/E + /G
A + /B + C +/E + /G
A + /B + /C +/E + /G
/A + B + C +/E + /G
/A + B + /C +/E + /G
/A + /B + C +/E + /G
/A + /B + /C +/E + /G
- 35 -
DECODER 74138
Il decoder 74138 è una rete di decodifica costituita da 3 ingressi e quindi 8 uscite attive a
livello logico basso, ma anche da altri 3 ingressi di abilitazione che funzionano secondo la
seguente tavola della verità:
A
X
X
X
0
0
0
0
1
1
1
1
B
X
X
X
0
0
1
1
0
0
1
1
C
X
X
X
0
1
0
1
0
1
0
1
E /G1 /G2 /Y0 /Y1 /Y2 /Y3 /Y4 /Y5 /Y6 /Y7
0
X
X
1
1
1
1
1
1
1
1
X
1
X
1
1
1
1
1
1
1
1
X
X
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
0
0
1
0
1
1
1
1
1
1
1
0
0
1
1
0
1
1
1
1
1
1
0
0
1
1
1
0
1
1
1
1
1
0
0
1
1
1
1
0
1
1
1
1
0
0
1
1
1
1
1
0
1
1
1
0
0
1
1
1
1
1
1
0
1
1
0
0
1
1
1
1
1
1
1
0
/Y0
/Y1
/Y2
/Y3
/Y4
/Y5
/Y6
/Y7
=
=
=
=
=
=
=
=
A + B + C + /E + /G1 + /G2
A + B + /C + /E + /G1 + /G2
A + /B + C + /E + /G1 + /G2
A + /B + /C + /E + /G1 + /G2
/A + B + C + /E + /G1 + /G2
/A + B + /C + /E + /G1 + /G2
/A + /B + C + /E + /G1 + /G2
/A + /B + /C + /E + /G1 + /G2
- 36 -
=
=
=
=
=
=
=
=
/( /A /B /C
/( /A /B C
/( /A B /C
/( /A B C
/( A /B /C
/( A /B C
/( A B /C
/( A B C
E
E
E
E
E
E
E
E
G1
G1
G1
G1
G1
G1
G1
G1
G2)
G2)
G2)
G2)
G2)
G2)
G2)
G2)
- 37 -
- 38 -
Esercizi:
1) Realizzare una decodifica a 4 ingressi usando il decoder 74138.
2) Realizzare una decodifica a 5 ingressi usando il decoder 74138.
3) Realizzare una decodifica a 6 ingressi usando il decoder 74138.
- 39 -
- 40 -
MULTIPLEXER
Un multiplexer è una rete combinatoria con n ingressi di selezione, 2n ingressi di
dato e una sola uscita. L’uscita assume il valore dell’ingresso di dato selezionato dagli
ingressi di selezione.
Esercizi:
1) Progettare un multiplexer con 1 ingresso di selezione.
S0 z
0 I0
1 I1
z = /S0 I0 + S0 I1
se S0 = 0
se S0 = 1
z = /0 I0 + 0 I1 = I0
z = /1 I0 + 1 I1 = I1
- 41 -
2) Progettare un multiplexer con 2 ingressi di selezione.
S0 S1
0 0
0 1
1 0
1 1
z
I0
I1
I2
I3
z = /S0 /S1 I0 + /S0 S1 I1 + S0 /S1 I2 + S0 S1 I3
3) Progettare un multiplexer con 3 ingressi di selezione.
S0
0
0
0
0
1
1
1
1
S1
0
0
1
1
0
0
1
1
S2
0
1
0
1
0
1
0
1
z
I0
I1
I2
I3
I4
I5
I6
I7
z = /S0 /S1 /S2 I0 +/S0 /S1 S2 I1 + /S0 S1 /S2 I2 + /S0 S1 S2 I3 + S0 /S1 /S2 I4 + S0 /S1 S2 I5 +
+S0 S1 /S2 I6 + S0 S1 S2 I7
- 42 -
- 43 -
DEMULTIPLEXER
Un demultiplexer è una rete combinatoria con n ingressi di selezione, 2n uscite e un
solo ingresso di dato. L’ingresso di dato assume il valore dell’uscita del multiplexer
selezionata dagli ingressi di selezione. Se devo trasmettere 2n informazioni ci vorrebbero
2n fili, che costano, allora se si utilizza una linea mux-demux ci si accontenta di avere le
informazioni una alla volta.
Esercizi:
1) Progettare un demultiplexer con 1 ingresso di selezione.
S0 O0 O1
0
I
0
1 0
I
O0 = /S0 I
O1 = S0 I
- 44 -
2) Progettare un demultiplexer con 2 ingressi di selezione.
S0 S1 O0 O1 O2 O3
0 0
I
0
0
0
0 1 0
I
0
0
1 0 0
0
I
0
1 1 0
0
0
I
O0
O1
O2
O3
=
=
=
=
/S0 /S1 I
/S0 S1 I
S0 /S1 I
S0 S1 I
3) Progettare un demultiplexer con 3 ingressi di selezione.
S0 S1 S2 O0 O1 O2 O3 O4 O5 O6 O7
0 0 0
I
0
0
0
0
0
0
0
0 0 1 0
I
0
0
0
0
0
0
0 1 0 0
0
I
0
0
0
0
0
0 1 1 0
0
0
I
0
0
0
0
1 0 0 0
0
0
0
I
0
0
0
1 0 1 0
0
0
0
0
I
0
0
1 1 0 0
0
0
0
0
0
I
0
1 1 1 0
0
0
0
0
0
0
I
- 45 -
O0
O1
O2
O3
O4
O5
O6
O7
=
=
=
=
=
=
=
=
/S0 /S1 /S2 I
/S0 /S1 S2 I
/S0 S1 /S2 I
/S0 S1 S2 I
S0 /S1 /S2 I
S0 /S1 S2 I
S0 S1 /S2 I
S0 S1 S2 I
- 46 -
ENCODER
Un encoder è una rete combinatoria con n ingressi e m uscite. Ad una combinazione degli
n ingressi corrisponde una ed una sola combinazione delle uscite.
Esercizio: Progettare un encoder per rappresentare sul display a 7 segmenti i numero
compresi fra 0 e 9.
D
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
C
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
0
0
1
1
1
1
B
0
0
1
1
0
0
1
1
0
0
1
1
0
0
1
1
A DGT a b c d e f g
0
0
1 1 1 1 1 1 0
1
1
0 1 1 0 0 0 0
0
2
1 1 0 1 1 0 1
1
3
1 1 1 1 0 1 0
0
4
0 1 1 0 0 1 1
1
5
1 0 1 1 0 1 1
0
6
1 0 1 1 1 1 1
1
7
1 1 1 0 0 0 0
0
8
1 1 1 1 1 1 1
1
9
1 1 1 1 0 1 1
0
//
X X X X X X X
1
//
X X X X X X X
0
//
X X X X X X X
1
//
X X X X X X X
0
//
X X X X X X X
1
//
X X X X X X X
- 47 -
a = B + D + /(A
b = D + C + /(A
c = /B + A + C
C)
B)
DC
00
01
11
10
DC
00
01
11
10
DC
00
01
11
10
BA 00 01 1 1 1 0
1
0
X
1
0
1
X
1
1
1
X
X
1
1
X
X
BA 00 01 1 1 1 0
1
1
X
1
1
0
X
1
1
1
X
X
1
0
X
X
BA 00 01 1 1 1 0
1
1
X
1
1
1
X
1
1
1
X
X
0
1
X
X
BA 00 01 1 1 1 0
DC
1
0
00
0
1
01
X
X
11
1
1
10
d = D + /C /A + B /A + /D /C B + C /B A
e = /A (/C + B)
DC
00
01
11
10
1
0
X
X
1
1
X
X
BA 00 01 1 1 1 0
1
0
X
1
0
0
X
0
0
0
X
X
1
1
X
X
BA 00 01 1 1 1 0
DC
1
0
1
0
00
1
1
0
1
01
X
X
X
X
11
1
1
X
X
10
f = /A /B + D + /B C + C /A + A B /C
- 48 -
g = D + C /B + B /A
DC
00
01
11
10
BA 00 01 1 1 1 0
0
1
X
1
0
1
X
1
- 49 -
0
0
X
X
1
1
X
X
DIODO
Un diodo è un dispositivo semiconduttore che consente il passaggio di corrente solo in un
verso, cioè nella direzione da anodo a catodo (A → K).
1a ipotesi: DIDO IDEALE
2a ipotesi:
- 50 -
3a ipotesi:
Nella realtà:
La Vγ è la tensione di soglia oltre la quale il diodo si considera in conduzione: per i diodi al
silicio vale circa 0,6 V; per i diodi al germanio vale circa 0,2 V.
La VBRK è la tensione di breakdown sotto la quale il diodo si rompe irreparabilmente
causando il cortocircuito del diodo stesso. Il valore di questa tensione varia a seconda del
tipo di componente
- 51 -
LED (LIGHT EMITTER DIODE)
Il diodo è un dispositivo semiconduttore che consente il passaggio di corrente solo in un
verso, cioè nella direzione da anodo a catodo. Il diodo LED funziona come un diodo
normale, ma se attraversato da corrente diretta, emette luce. La tensione Vγ vale,
orientativamente, 1,6V.
Esercizio: Calcolare le tensioni e le correnti del seguente circuito.
I1  0 A
V 1  V
10  0,6

 9,216mA
R1  R 2  R3 100  100  820
I3  I 2
I2 
V 1  R 2  I 2  100  9,216  10 3  0,9216V
V 2  R3  I 3  820  9,216  10 3  7,557V
- 52 -
Esercizio: calcolare R1 e R2 in modo che VAB = 9V sapendo che ILED = 10mA.
R2 
V AB  V LED 9  1,6

 740
I LED
0,01
V AB  V 9  0,6

 8,4mA
R3
1000
V 1  V AB
10  9
R1 

 54,348
I LED  I R 3 0,01  0,0084
I R3 
Esercizio: calcolare R in modo che nel LED scorra una corrente pari a 20mA.
R
V 1  V LED 10  1,6

 420
I LED
0,02
- 53 -
TRANSISTOR
Il transistor BJT (Bipolar Junction Transistor) è un dispositivo semiconduttore composto da
tre cristalli di semiconduttore drogati alternativamente di tipo “n” e di tipo “p”. Ciò significa
che ci sono due giunzioni: BASE- EMETTITORE (Je) e BASE-COLLETTORE (Jc). L’intensità
del drogaggio nelle varie zone è differente l’una dall’altra, per questo E e C non sono
intercambiabili.
Ci sono due particolarità costruttive essenziali affinché il BJT funzioni:
1. la regione di base deve essere molto sottile (pochi μm);
2. la zona di base deve essere poco drogata rispetto a quella dell’emettitore.
Nel transistor BJT, la corrente di base controlla la corrente di collettore: annullando la
corrente di base si impedisce il passaggio di corrente nel collettore, per cui il percorso
collettore-emettitore equivale ad un circuito aperto (interdizione); forzando nella base una
corrente sufficientemente grande, si ottiene il passaggio di corrente dal collettore
all’emettitore e l’abbassamento della tensione tra questi due terminali a valori prossimi allo
0 (saturazione), per cui il percorso collettore-emettitore equivale ad un corto circuito. Il
funzionamento di un transistor BJT è caratterizzato da un parametro detto guadagno
statico di corrente (hFE).
Il BJT funziona come amplificazione di corrente se viene utilizzato in zona attiva, oppure
può svolgere la funzione di interruttore elettronico se utilizzato in saturazione (ON) e in
interdizione (OFF).
- 54 -
Le equazioni caratteristiche di un transistor sono:
Ie  Ib  Ic
Ic    Ie  I 0
Ic
da0,99a0,999 amplificazione statica di corrente
Ie
Ic

h FE 

guadagno statico di corrente
Ib   1
Ic  h FE  Ib  (h FE  1)  I 0

-GUADAGNO STATICO DI CORRENTE hFE
L’hFE è un parametro detto guadagno statico di corrente che dipende poco dalla tensione
Vce e maggiormente dalla corrente Ic, in base alla quale diminuisce sia per correnti molto
basse che per correnti alte, mentre per valori intermedi rimane pressoché costante. Con
l’aumento di Vce, e quindi della polarizzazione inversa Jc, la zona di transizione all’interno
della base poco drogata si estende, di conseguenza si riduce la larghezza della base utile
per le ricombinazioni e quindi un aumento di hFE. Questa modulazione della larghezza
della base al variare di Vce è detto effetto Early.
-CARATTERISTICA D’INGRESSO DEL TRANSISTOR BJT
La caratteristica d’ingresso rappresenta l’andamento della corrente d’ingresso Ib al variare
della tensione VBE, per valori costanti di VCE. In funzionamento lineare, le caratteristiche
tendono a non dipendere da VCE e per questo coincidono, diventando un’unica curva. La
tensione di soglia Vγ vale circa 0,5V, mentre è da evitare una polarizzazione in inversa
troppa elevata di Je che provoca la rottura della giunzione che è solitamente irreversibile.
Il valore di questa tensione va da 5 a 7V.
- 55 -
-CARATTERISTICA D’USCITA DEL TRANSISTOR BJT
La caratteristica d’uscita mette in relazione la corrente Ic con la tensione VCE per valori
costanti di Ib. Quando al tensione VCE assume valori superiori a pochi decimi di volt, le
caratteristiche appaiono ben distinte e possono essere quasi considerate orizzontali,
parallele ed equidistanti per uguali variazioni di Ib. Nella realtà, invece, Ic cresce
gradualmente all’aumentare di VCE e le curve tendono ad addensarsi sia verso l’alto sia
verso il basso. Per valori di VCE molto bassi il transistor è in saturazione, per valori di Ic
praticamente nulli il transistor è in interdizione, mentre per valori intermedi il transistor
lavora in zona attiva.
-CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEL TRANSISTOR IN ZONA ATTIVA
Ic  h FE  Ib
V BC  0
V BE  V
VCE  V BE
Vcc
2
Pdissipata  VCE  Ic
VCE 
Ic(max) 
P max
VCE
-CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEL TRANSISTOR IN SATURAZIONE
VCE  V BE
IB 
Ic
h FE
VCE ( sat )  da 0,1 a 0,3V
VBE (sat)  da 0,75 a 0,8V
- 56 -
-CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DEL TRANSISTOR IN INTERDIZIONE
VBE  V
Ic  I 0  0 A
Esercizio: determinare i valori di R1 e di R2 tenendo conto che ILED = 10mA e hFE = 100.
Se SW è aperto non si genera corrente di base e quindi il transistor è interdetto, ciò
significa che non scorrerà ne corrente di collettore e di conseguenza anche sull’emettitore.
Se SW è chiuso si genera una corrente di base che satura il transistor e permette il
passaggio della corrente di collettore.
I LED 1,2  0,01

 120 A
hFE
100
V 1  VBE
5  0,6
R1 

 36, 6K
Ib
120  10  6
V 2  VLED  VCE 10  1,6  0,2
R2 

 820
I LED
0,01
Ib  1,2 
- 57 -
Esercizio: determinare i valore di R1 e di R2 tenendo conto che ILED = 20mA, hFE = 100;
Vγ = 0,6V; VCESAT = 0,2V; V1 = 10V; VBE = 0,6V; VLED = 1,6V.
I LED 1,2  0,02

 240 A
hFE
100
Vcc  2V LED  VCE  V 10  3,2  0,2  0,6
R1 

 300
Ib
0,02
V 1  V  V BE 10  0,6  0,6
R2 

 36, 6K
Ib
240  10  6
Ib  1,2 
- 58 -
TRIGGER DI SCHMITT
Per eliminare gli elementi di incertezza nel riconoscimento dei segnali (i livelli dei segnali si
degradano assumendo valori lontani da quelli nominali, la forma di questi peggiora in
quanto i fronti di salita e discesa diventano lenti e non ben definiti) si sono realizzati
integrati con ingressi a trigger di Schmitt. Nella caratteristica di trasferimento di questi
integrati si nota che non esiste una zona di transizione, nella quale l’uscita passa
gradualmente da un livello ad un altro, bensì si osserva che i passaggi tra i livelli di uscita
avvengono in modo brusco in corrispondenza di due distinti valori della tensione d’ingresso.
Con tensione d’ingresso crescente si ha un cambio di livello quando viene raggiunto il
valore di tensione di soglia VTH+ , mentre con tensione d’ingresso decrescente la
variazione avviene in corrispondenza di un valore di soglia differente denominato VTH- . Il
raggiungimento di una tensione di soglia innesca un ciclo di funzionamento interno che,
una volta iniziato, non è più controllato dal segnale d’ingresso e si evolve in modo
autonomo spingendo l’uscita sul livello logico opposto a quello di partenza; la soglia VTH+
è sempre più alta della soglia VTH-.
CONSEGUENZE SULL’ANDAMENTO DEI SEGNALI IN USCITA:
 Le variazioni in ingresso causate dai disturbi non provocano un andamento
oscillante dell’uscita in quanto sarebbero necessarie oscillazioni delle tensioni di
ingresso più ampie (glich) della differenza tra le due soglie (ISTERESI).
 Il tempo impiegato per le transizioni tra i livelli non dipende dall’andamento del
segnale d’ingresso: infatti la transizione è governata da cicli interni che vengono
solo avviati al raggiungimento delle soglie.
- 59 -
OPERATORI 3-STATE
X
0
1
E Y
0 z
1 0
1 1
- 60 -
Esercizio: usando degli operatori 3 state e un’opportuna rete combinatoria per le
abilitazioni, realizzare un multiplexer a due ingressi di selezione.
E
0
0
1
1
F
0
1
0
1
A
1
0
0
0
B
0
1
0
0
- 61 -
C D
0 0
0 0
1 0
0 1
TRANSCEIVER
E D meaning G1 G2
0 z
z
z
1 0
A→B
1
0
1 1
B→A
0
1
- 62 -
LATCH SET-RESET
Il latch set reset è un dispositivo che permette, oltre che a scrivere un’informazione (0 o
1), di memorizzare l’informazione immessa.
Un lach set reset può essere costruito utilizzando porte NAND o porte NOR.
Un circuito si dice asincrono quando l'uscita si adegua allo stato degli ingressi senza
attendere il consenso di un segnale di sincronismo.
Un circuito si dice sincrono quando l'uscita si adegua allo stato degli ingressi solo
all'arrivo di un impulso di sincronismo.
Si dice clock un impulso di sincronismo in grado di stabilire l'istante preciso in cui i circuiti
devono commutare. Vi sono circuiti che commutano sul fronte di salita dell'impulso di clock,
oppure sul fronte di discesa dell'impulso di clock, oppure quelli che hanno bisogno
dell'intero impulso di clock per poter commutare. Gli ingressi di questi circuiti agiscono in
modo asincrono sui segnali di uscita: ogniqualvolta diventano attivi le uscite, trascorso il
tempo di ritardo di propagazione, commutano.
In un latch set-reset realizzato con porte NOR, se l’ingresso set (S) è attivo (1) e l’ingresso
di reset (R) è disattivo (0) l’uscita sarà condizionata a 1; se l’ingresso S è disattivo (0) e
l’ingresso di reset è attivo (1) l’uscita sarà condizionata a 0; se entrambi gli ingressi sono a
livello logico basso, l’uscita rimarrà quella che c’era nell’istante prima della commutazione;
se invece entrambi gli ingressi sono attivi, la condizione non è valida, cioè la due uscite Q
e /Q non sono più complementari.
S
0
0
1
1
R
0
1
0
1
Qn+1
Qn
0
1
Non ha senso
In un latch set-reset realizzato con porte NAND se l’ingresso di set (/S) è attivo (0) e
l’ingresso di reset (/R) è disattivo (1) l’uscita (Q) sarà condizionata a 1; se l’ingresso /S è
disattivo (1) e l’ingresso 7R è attivo (0) l’uscita (Q) sarà condizionata a 0; se entrambi gli
ingressi sono a livello logico alto, l’uscita rimarrà quella che c’era nell’istante prima della
commutazione; se invece entrambi gli ingressi sono attivi, la condizione non è valida, cioè
la due uscite Q e /Q non sono più complementari.
- 63 -
/S
0
0
1
1
/R
0
1
0
1
Qn+1
Non ha senso
1
0
Qn
Se /S e /R sono attivi contemporaneamente c’è un problema, per questo viene inserito un
altro ingresso (E) che se è uguale a 1 S*=/S e R*=/R, invece se è uguale a 0 S*=1 e
R*=1, ciò significa che viene memorizzata l’informazione precedente.
Prima dell’ingresso e si può inserire un sistema di porte che riescono a rilevare solo i fronti
di salita o di discesa, in modo che l’ingresso E cambi da 0 a 1 e viceversa. Il sistema così
ottenuto è un flip flop SR, più comunemente chiamato JK, con un clock, due ingressi (set e
reset) e due uscite che sono sempre complementari fra loro.
- 64 -
Esercizio: Realizzare l’antirimbalzo di un pulsante utilizzando un latch.
- 65 -
FLIP FLOP
I flip flop sono dei circuiti sequenziali analoghi ai latch S- R, tuttavia si differenziano
perché nei flip flop l'istante in cui avviene la commutazione delle uscite è stabilito con
certezza, e si evita il difetto della trasparenza; dove trasparenza vuol dire che l'uscita si
adegua immediatamente allo stato degli ingressi, non appena variano gli ingressi, ciò è un
difetto quando si vogliono circuiti perfettamente sincronizzati, nei quali gli istanti di
commutazione devono essere decisi con precisione.
FLIP-FLOP D
Un flip-flop di tipo D ha un ingresso, due uscite complementari e un ingresso di
sincronizzazione (clock). In corrispondenza del comando di clock, trasferisce l'ingresso in
uscita e lo mantiene fino al successivo fonte attivo di clock.
Equazione caratteristica: Q
n+1
= Dn
Tabella di verità:
D Q n+1
0
0
(reset)
1
1
(set)
FLIP-FLOP JK
Un flip-flop di tipo JK ha due ingressi, due uscite complementari e un ingresso di
sincronizzazione. Ha funzioni di memoria, reset, set . A differenza dei Flip Flpo SR non ha
stati proibiti, ovvero le due entrate posso assumere qualsiasi valore (0-0,0-1,1-0,1-1).
Equazione caratteristica: Q
n+1
= /Qn Jn + Qn /Kn
Tabella di verità:
J
0
0
1
1
K
0
1
0
1
CK
Q n+1
Fronte attivo Q n (nessun cambiamento)
Fronte attivo
0
(reset)
Fronte attivo
1
(set)
Fronte attivo /Q n
(complemento)
- 66 -
CONTATORI ASINCRONI
I contatori asincroni sono divisori di frequenza la cui uscita si adegua allo stato degli
ingressi senza attendere il consenso di un segnale di sincronismo.
-CONTATORE ASINCRONO PER 2
- 67 -
-CONTATORE ASINCRONO PER 4
- 68 -
SHIFT REGISTER
I registri a scorrimento (SHIFT REGISTER) sono dei registri adatti a lavorare in forma
seriale e lo scorrimento dei dati (bit) presuppone l’utilizzo di memorie a cascata (è
possibile utilizzare anche dei flip-flop.
- 69 -
AUTOMI

TERMINI GENERALI RIGUARDANTI LA PROGETTAZIONE DI UN AUTOMA
b) Grafo: rappresentazione grafica di come avvengono le transizioni entro un automa;
c) Automa: macchina in grado di fare tutto ciò per cui è stata progettata in modo
ripetitivo e per un tempo indefinito;
d) Stati: condizioni nelle quali si trova un automa;
e) Transizioni: passaggio da uno stato ad un altro avvenuto in seguito ad una certa
condizione sugli ingressi;
S0
S1
f) Autoanelli: transizioni verso lo stesso stato;
S0
g) Variabile di stato: è una variabile (può assumere due valori) usata per
rappresentare gli stati di un automa, costruita utilizzando un flip flop. Con una sola
variabile di stato si possono rappresentare 2 stati, con due 4 stati, con tre 8 stati, e
così via.

PROCEDURA PER LA PROGETTAZIONE DI UN AUTOMA
1) Si disegna il GRAFO ricavato dalle specifiche del problema;
2) INDIVIDUATI GLI STATI si procede alla CODIFICA degli stessi (associare un
numero univoco a ciascun stato presente sul grafo);
3) Si costruisce la TABELLA DI TRANSIZIONE DEGLI STATI (rappresenta gli stati futuri
in relazione alla situazione presente);
4) Si ottiene, usando la codifica, la mappa relativa a ciascuna variabile di stato;
5) Si sceglie il flip flop da usare e in base a quello si ottiene l’equazione risolutiva per
ciascun flip flop
- 70 -
Esercizi:
1. Progettare un contatore per 2 con ingresso di abilitazione tale che se E =
0 il contatore si ferma nello stato in cui si trova.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0 0
S1 1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q0
0
1
n
Q0
En 0 1
0 1
1 0
n+1
= Q0n
En
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q0
0
1
n
E
n
Q0n
0
1
0 1
0 1
1 0
J0 = En
K0 = En
Q0n
0
1
- 71 -
En
0 1
0 1
X X
J0 n+1
En 0 1
X X
0 1
K0 n+1
2. Progettare un contatore per 2 con ingresso di abilitazione tale che se
E = 0 il conteggio ritorna al primo stato.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0 0
S1 1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q0n
0
1
Q0
En 0 1
0 1
0 0
n+1
= /Q0n En
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q0
0
1
n
E
n
Q0
0
1
n
0 1
0 1
0 0
J0 = En
K0 = 1
Q0
0
1
n
- 72 -
En
0 1
0 1
X X
J0 n+1
En 0 1
X X
1 1
K0 n+1
3. Progettare un contatore per 4 tale che se E = 0 il conteggio ritorna a 0 0.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
E
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1
Q0
n+1
n+1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
= E (Q1
= /Q0n En
n
n
0
1
0
1
1
0
0
1
Q0 )
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En 0 1
0 0
0 1
0 0
0 1
Q1 n+1
En 0 1
0 1
0 0
0 0
0 1
Q0 n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
- 73 -
E
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 1
0 0
0 1
0 0
0 1
Q1 n+1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
J1 = E Q0
K1 = /En + Q0n
n
n
E
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 1
0 1
0 0
0 0
0 1
Q0 n+1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
J0 = En
K0 = 1
En 0 1
- 74 -
n
En 0 1
0 0
0 1
X X
X X
J1 n+1
En 0 1
X X
X X
1 1
1 0
K1 n+1
0 1
X X
X X
0 1
J0 n+1
En 0 1
X X
1 1
1 1
X X
K0 n+1
4. Progettare un contatore per 4 up and down tale che se E = 0 il conteggio
ritorna a 0 0.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
0
1
1
0
1
0
1
0
0
1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1
Q0
n+1
n+1
= E /((UD
= /Q0n En
n
n
(Q1
n
Q0 )
n
- 75 -
n
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
Q1
1
0
1
0
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
Q0
1
0
0
1
n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
E UD
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
J1
K1
n+1
n+1
00 01 11 10
0
0
0
0
= E /(Q0
= En /(Q0n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
n
n
n
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
1
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
UD )
UDn) + /En
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
n
1
0
0
1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
J0 n+1 = En
K0 n+1 = 1
- 76 -
n
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
X
X
0
0
X
X
0
1
X
X
J1
1
0
X
X
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
X
X
1
1
X
X
1
1
X
X
1
0
K1
X
X
0
1
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
X
X
0
0
X
X
0
1
X
X
1
J0
1
X
X
1
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
X
1
1
X
X
1
1
X
X
1
1
X
K0
X
1
1
X
n+1
5. Progettare un contatore per 4 con ingresso di abilitazione tale che se
E = 0 il contatore si ferma nello stato in cui si trova.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
E
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1
Q0
n+1
n+1
n
0
0
0
1
1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
1
0
1
1
0
0
1
0
1
1
0
0
1
= Q1 /E + E (Q1
= Q0n
En
n
n
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q0 )
n
- 77 -
En 0 1
0 0
0 1
1 0
1 1
Q1 n+1
En 0 1
0 1
1 0
1 0
0 1
Q0 n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En 0 1
0 0
0 1
1 0
1 1
Q1 n+1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
J1 = En Q0n
K1 = En Q0n
E
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 1
0 1
1 0
1 0
0 1
Q0 n+1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
J0 = E
K0 = En
n
- 78 -
En 0 1
0 0
0 1
X X
X X
J1 n+1
En 0 1
X X
X X
0 1
0 0
K1 n+1
En 0 1
0 1
X X
X X
0 1
J0 n+1
En 0 1
X X
0 1
0 1
X X
K0 n+1
6. Progettare un contatore per 3 tale che se E = 0 il conteggio ritorna a 0 0.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
E
0
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1
Q0
n+1
n+1
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
= /Q1 Q0 E
= /Q0n /Q1n En
n
n
n
n
- 79 -
En 0 1
0 0
0 1
0 0
0 0
Q1 n+1
En 0 1
0 1
0 0
0 0
0 0
Q0 n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
En 0 1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 0
0 1
0 0
0 0
Q1 n+1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
J1 = En Q0n
K1 = 1
E
0 1
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
0 1
0 0
0 0
0 0
Q0 n+1
J0 = /Q1 E
K0 = 1
n
n
n
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
- 80 -
n
En 0 1
0 0
0 1
X X
X X
J1 n+1
En 0 1
X X
X X
1 1
1 1
K1 n+1
En 0 1
0 1
X X
X X
0 0
J0 n+1
En 0 1
X X
1 1
1 1
X X
K0 n+1
7. Progettare un contatore per 3 up and down tale che se E = 0 il conteggio
si ferma nello stato in cui si trova.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1
n+1
Q0
n+1
= Q1 /Q0 /E +
/ Q1n En /(UDn
= /Q1n Q0n /En +
/ Q0n En (UDn
n
n
n
Q0n)
Q1n)
- 81 -
n
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
Q1
1
0
0
0
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
Q0
0
0
0
1
n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
1
0
0
0
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
J1
K1
n+1
n+1
= E /(Q0
= Q0n + En
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
n
UD )
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
J0 n+1 = En /(Q1n
K0 n+1 = En + Q1n
0
1
0
0
0
1
0
0
1
0
0
0
n
0
0
0
1
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
UDn)
- 82 -
n
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
0
X
X
0
0
X
X
0
1
X
X
J1
1
0
X
X
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
X
X
1
0
X
X
1
0
X
X
1
1
K1
X
X
1
1
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
0
X
X
0
0
X
X
0
1
X
X
0
J0
0
X
X
1
n+1
En UDn 0 0 0 1 1 1 1 0
X
0
1
X
X
0
1
X
X
1
1
X
K0
X
1
1
X
n+1
8. Progettare un contatore per 3 tale che se C = 0 il conteggio ha la
sequenza 00, 01, 10; se C = 1 il conteggio ha la sequenza 00, 11, 10.
1) GRAFO
2) CODIFICA DEGLI STATI
S0
S1
S2
S3
0
0
1
1
0
1
0
1
3) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F D
C
0
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
Q1
Q0
n+1
n+1
n
0
1
0
0
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
1
1
0
0
0
1
0
1
0
1
0
0
0
= /Q1 /Q0 C + Q0 /(Q1
= /Q0n /Q1n
n
n
n
n
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
C)
n
- 83 -
Cn 0 1
0 1
1 0
0 1
0 0
Q1 n+1
Cn 0 1
1 1
0 0
0 0
0 0
Q0 n+1
4) RILEVAMENTO EQUAZIONE DEGLI INGRESSI DEL F-F JK
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
En 0 1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 1
1 0
0 1
0 0
Q1 n+1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
J1 = En
Q0n
K1 = /En + /Q0n
E
n
Q1 Q0
0
0
0
1
1
1
1
0
n
n
J0 = /Q1
K0 = 1
n
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0 1
1 1
0 0
0 0
0 0
Q0 n+1
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
n
- 84 -
En 0 1
0 1
1 0
X X
X X
J1 n+1
En 0 1
X X
X X
1 0
1 1
K1 n+1
En 0 1
1 1
X X
X X
0 0
J0 n+1
En 0 1
X X
1 1
1 1
X X
K0 n+1
CARICA DI UN CONDENSATORE
Per definizione stessa di capacità
Q
C
V
la corrente I(t) per definizione è
Q
I (t ) 
t
ma, dalla legge do Ohm, si ha:
Vi (t )  Vo (t )
I (t ) 
R
per cui essendo ΔQ = I(t) Δt = C ΔVo
si ha
Vi (t )  Vo (t )
C  Vo 
 t
R
ne segue che
Vo
1

 (Vi (t )  Vo (t ))
t
RC
Vo
1
1

 Vo (t ) 
 Vi (t )
t
RC
RC
supposto che Vi(t) sia un gradino di ampiezza costante VM si ha
Vo
1
1

 Vo (t ) 
t
RC
RC
Considerando Δt intervalli di tempo molto piccoli si può scrivere: Δt = (t n-t n-1) = costante
Vo (t n 1 )  Vo (t n )
1
1

 Vo (t n ) 
t
RC
RC
quindi il valore della tensione ai capi del condensatore all’istante futuro (n+1) vale:
1
1
Vo (t n 1 )  (
 Vo (t n ) 
)  t  Vo (t n )
RC
RC
- 85 -
Il grafico che ne consegue sarà quello della carica del condensatore ed è il seguente:
- 86 -
MULTIVIBRATORI
I multivibratori sono circuiti elettronici caratterizzati dall’avere due soli livelli d’uscita che
possono mantenersi per un tempo finito; tutti i livelli intermedi tra questi sono traversati
dall’uscita durante le commutazioni, la cui durata dipende solo dai parametri interni del
dispositivo e non è influenzata dalle modalità di variazione degli eventuali comandi in
ingresso. Ciascuno degli stati d’uscita può avere una durata illimitata nel tempo oppure
una durata limitata e dipendente dal valore di alcuni componenti del circuito. I
multivibratori astabili sono caratterizzati dall’assenza di stati stabili; l’uscita commuta a
intervalli di tempo regolari dall’uno all’altro dei due stati, che sono entrambi quasi stabili.
CARICA:
Vc(t )  Voh min  (Voh min  Vth )e

SCARICA:
Vc(t )  Vth  e

t
RC
 Vol max(1  e

t
RC

t
RC
)
- 87 -
Vc(t1)  Vth  Voh min  (Voh min  Vth )e


Vth  Voh min  (Voh min  Vth )e




t 1
RC
t 1
RC
t1
Vth   Voh min

 ln(
)
RC
Vth   Voh min
Vth   Voh min
t1  Toff   RC ln(
)
Vth   Voh min
Vc(t 2)  Vth   Vth  e

t 2
RC
Vth   (Vth   Vol max)e
t 2
RC

 Vol max(1  e
t 2
RC

t 2
RC
)
 Vol max
Vth   Vol max
Vth   Vol max
t 2
Vth   Vol max

 ln( 
)
RC
Vth  Vol max
Vth   Vol max
t 2  Ton   RC ln( 
)
Vth  Vol max
e


- 88 -
ESERCITAZIONI DI LABORATORIO
 PROVA PORTE LOGICHE
OBIETTIVO: verificare le tabelle della verità degli operatori logici principali.
MATERIALE UTILIZZATO:
- breadboard;
- integrato 7404
- integrato 7408
- integrato 7432
- integrato 7400
- integrato 7402
(NOT);
(AND);
(OR);
(NAND);
(NOR).
7404
- 89 -
7408
7432
- 90 -
7400
7402
- 91 -
PREMESSE:
NOT
OR
NOR
AND
A Y
0 1
1 0
Y = /A
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
0
1
1
1
NAND
B
0
1
0
1
B
0
1
0
1
Y
0
0
0
1
Y=AB
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
1
1
0
Y = /(A B)
Y=A+B
A
0
0
1
1
A
0
0
1
1
Y
1
0
0
0
Y = /(A + B)
PROCEDIMENTO:
-si inseriscono volta per volta ognuno degli integrati elencati nei materiali utilizzati;
-si alimentano correttamente a 5V in continua rispettando la piedinatura di ogni integrato;
-si collegano gli ingressi di ogni integrato a degli swich;
-si collegano le uscite a dei LED;
-si verificano le tabelle della verità di ogni singolo integrato.
- 92 -
 PROVA DECODIFICA A 2 INGRESSI
OBIETTIVO: realizzare una rete combinatoria con due ingressi e Quattro uscite che
rispetti la seguente tavola della verità:
A
0
0
1
1
B Y0 Y1 Y2 Y3
0 0
1
1
1
1 1
0
1
1
0 1
1
0
1
1 1
1
1
0
MATERIALE UTILIZZATO:
- breadboard;
- integrato 7432 (OR);
- integrato 7404 (NOT).
EQUAZIONI LOGICHE RICAVATE:
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
A + B;
A + /B;
/A + B;
/A + /B.
CIRCUITO REALIZZATO:
PROCEDIMENTO:
Dopo aver effettuato tutti i collegamenti come sopra indicato si verifica la tavola della
verità.
- 93 -
 LINEA MUX-DEMUX
OBIETTIVO: realizzare una linea MULTIPLEXER-DEMULTIPLEXER ad un ingresso di
selezione.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-integrato 7432 (OR);
-integrato 7408 (AND);
-integrato 7404 (NOT).
CIRCUITO REALIZZATO:
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che utilizzando una linea mux-demux per il trasferimento di dati, nel
caso che gli ingressi di dato siano 2, se l’ingresso di selezione è a livello 0 la prima uscita è
dello stesso livello del primo ingresso, se l’ingresso di selezione è a livello 1 la seconda
uscita è dello stesso livello del secondo ingresso.
- 94 -
 CODIFICATORI INTEGRATI (74LS147; 74LS148)
OBIETTIVO: verificare le funzionalità degli integrati 74LS147 e 74LS148.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-integrato 74LS147;
-integrato 74LS148.
-INTEGRATO 74LS147
-INTEGRATO 74LS148
- 95 -
TABELLA DELLA VERITÁ 74LS147
1
1
X
X
X
X
X
X
X
X
0
2
1
X
X
X
X
X
X
X
0
1
3
1
X
X
X
X
X
X
0
1
1
INPUTS
4 5 6
1 1 1
X X X
X X X
X X X
X X 0
X 0 1
0 1 1
1 1 1
1 1 1
1 1 1
7
1
X
X
0
1
1
1
1
1
1
8
1
X
0
1
1
1
1
1
1
1
OUTPUTS
9 D C B A
1 1 1 1 1
0 0 1 1 0
1 0 1 1 1
1 1 0 0 0
1 1 0 0 1
1 1 0 1 0
1 1 0 1 1
1 1 1 0 0
1 1 1 0 1
1 1 1 1 0
TABELLA DELLA VERITÁ 74LS148
EI
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
X
1
X
X
X
X
X
X
X
0
1
X
1
X
X
X
X
X
X
0
1
INPUTS
2 3 4
X X X
1 1 1
X X X
X X X
X X X
X X 0
X 0 1
0 1 1
1 1 1
1 1 1
5
X
1
X
X
0
1
1
1
1
1
6
X
1
X
0
1
1
1
1
1
1
OUTPUTS
7 A2 A1 A0 GS EO
X 1
1
1
1
1
1 1
1
1
1
0
0 0
0
0
0
1
1 0
0
1
0
1
1 0
1
0
0
1
1 0
1
1
0
1
1 1
0
0
0
1
1 1
0
1
0
1
1 1
1
0
0
1
1 1
1
1
0
1
- 96 -
 DECODER PER DISPLAY A 7 SEGMENTI
OBIETTIVO: verificare la funzionalità del decoder display driver, denominato anche
decodificatore pilota per visualizzatore.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-integrato DM9368;
-display a 7 segmenti.
-INTEGRATO DM9368
- 97 -
TABELLA DELLA VERITÁ DM9368:
BINARY
INPUTS
OUTPUTS
DISPLAY
STATE /LE /RBI A3 A2 A1 A0 a b c d e f g /RB0
X
1
*
X
X
X
X
STABLE
1
STABLE
0
0
0
0
0
0
0 0 0 0 0 0 0 0
0
BLANK
0
0
1
0
0
0
0 1 1 1 1 1 1 0
1
0
1
0
X
0
0
0
1 0 1 1 0 0 0 0
1
1
2
0
X
0
0
1
0 1 1 0 1 1 0 1
1
2
3
0
X
0
0
1
1 1 1 1 1 0 0 1
1
3
4
0
X
0
1
0
0 0 1 1 0 0 1 1
1
4
5
0
X
0
1
0
1 1 0 1 1 0 1 1
1
5
6
0
X
0
1
1
0 1 0 1 1 1 1 1
1
6
7
0
X
0
1
1
1 1 1 1 0 0 0 0
1
7
8
0
X
1
0
0
0 1 1 1 1 1 1 1
1
8
9
0
X
1
0
0
1 1 1 1 0 0 1 1
1
9
10
0
X
1
0
1
0 1 1 1 0 1 1 1
1
A
11
0
X
1
0
1
1 0 0 1 1 1 1 1
1
b
12
0
X
1
1
0
0 1 0 0 1 1 1 0
1
C
13
0
X
1
1
0
1 0 1 1 1 1 0 1
1
d
14
0
X
1
1
1
0 1 0 0 1 1 1 1
1
E
15
0
X
1
1
1
1 1 0 0 0 1 1 1
1
F
X
X
X
X
X
X
X 0 0 0 0 0 0 0
0
BLANK
- 98 -
 REALIZZAZIONE DI PORTE LOGICHE NOT E NOR CON
TRANSISTOR
PORTA LOGICA NOT
OBIETTIVO: Realizzare un operatore NOT utilizzando un transistor BC107 e delle
resistenze di valore calcolabile.
MATERIALE UTILIZZATO:
- Breadboard;
- Tester;
- Resistenze : 100Ω e 10kΩ;
- Diodo LED;
- Transistor BC107.
PROCEDIMENTO:
Prima di calcolare il valore delle resistenze necessarie per costruire un operatore NOT,
abbiamo misurato il valore della tensione di ingresso Va. Calcolati i valori delle resistenze
tenendo conto che la tensione di alimentazione Vcc è 5V, la tensione sul LED è 1,6 V, le
varie tensioni ai capi del transistor e la corrente che attraversa il LED (30 mA), abbiamo
montato il circuito secondo lo schema con i materiali a nostra disposizione utilizzando il
minor numero possibile di fili di collegamento.
CIRCUITO REALIZZATO:
- 99 -
CALCOLI:
DATI RACCOLTI:
CONCLUSIONI:
Abbiamo notato che se l’ingresso è riconosciuto come livello logico 1 il LED si accende in
quando il transistor è in saturazione. Se invece l’ingresso è riconosciuto come livello logico
0 il LED si spegne in quanto il transistor si trova in una condizione di interdizione.
- 100 -
PORTA LOGICA NOR
OBIETTIVO: Realizzare un operatore NOR utilizzando due transistor BC107 e delle
resistenze di valore calcolabile.
MATERIALE UTILIZZATO:
- Breadboard;
- Tester;
- Resistenze : 10kΩ, 15kΩ, 150Ω;
- Diodo LED;
- Transistor BC107.
PROCEDIMENTO:
Prima di calcolare il valore delle resistenze necessarie per costruire un operatore NOR,
abbiamo misurato il valore della tensioni di ingresso Va e Vb. Calcolati i valori delle
resistenze tenendo conto che la tensione di alimentazione Vcc è 5V, la tensione sul LED è
1,6 V, le varie tensioni ai capi del transistor e la corrente che attraversa il LED (30 mA),
abbiamo montato il circuito secondo lo schema con i materiali a nostra disposizione
utilizzando il minor numero possibile di fili di collegamento.
CIRCUITO REALIZZATO:
- 101 -
CALCOLI:
CONCLUSIONI:
Abbiamo notato che se almeno uno dei due ingressi è riconosciuto come livello logico 1 il
LED si accende in quando almeno 1 dei due transistor è in saturazione. Se invece entrambi
gli ingressi sono riconosciuti come livello logico 0 il LED si spegne in quanto entrambi i
transistor si trovano in condizioni interdette.
- 102 -
 RILEVAMENTO CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO
DI UN TRIGGER DI SCHMITT
OBIETTIVO: ricavare la caratteristica di trasferimento di una porta logica NOT con
ingresso a trigger di Schmitt misurando le tensioni di entrata e di uscita e tracciando un
grafico.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-tester;
-LED;
-resistenza;
-trimmer;
-integrato 74LS14.
INTEGRATO 74LS14
PROCEDIMENTO: Dopo aver calcolato il valore della resistenza tenendo conto di tutti i
parametri (VLED = 2V; ILED = 5mA), abbiamo montato il circuito utilizzando i materiali a
nostra disposizione come raffigurato nella diapositiva “Circuito elettrico realizzato”. Dopo di
ciò abbiamo misurato le tensioni di ingresso e di uscita del 74LS14 al variare della
resistenza del trimmer utilizzato come potenziometro. Poi utilizzando Excel abbiamo
disegnato il grafico dei dati raccolti.
CALCOLI:
VCC = R1 ILED + VLED
R2 = (VCC – VLED) / ILED = (5 – 2) / 5x10-3 = 600 Ω
- 103 -
CIRCUITO REALIZZATO:
DATI RACCOLTI:
Aumento Vi
Diminuzione Vi
Vi
Vo
Vi
Vo
0
5
5
0,16
0,5
5
4
0,16
1
5
3
0,16
1,5
5
2,5
0,16
1,8
0,16
2
0,16
2
0,16
1,5
0,16
2,5
0,16
1
0,16
3
0,16
0,95
5
4
0,16
0,5
5
5
0,16
0
5
GRAFICO:
- 104 -
CONCLUSIONI:
Utilizzando degli operatori con ingressi a trigger di Schmitt, la porta logica ha una
maggiore immunità al rumore, cioè riconosce in modo migliore il livello di uscita, in quanto
ci sono due soglie di scatto distinte.
- 105 -
 REALIZZAZIONE DI UN LATCH SET-RESET E DI UN
CIRCUITO ANTIRIMBALZO
OBIETTIVO: realizzare un latch set-reset utilizzando prima solo operatori NOR, poi solo
operatori NAND. Successivamente realizzare il circuito antirimbalzo di un
deviatore.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-integrato 7402 (NOR);
-integrato 7400 (NAND);
-due resistenze da 1KΩ;
-oscilloscopio.
TABELLA DELLA VERITÁ DI UN LATCH SET-RESET COSTITUITO DA NOR
S
0
0
1
1
R
0
1
0
1
Qn+1
Qn
0
1
Non ha senso
CIRCUITO REALIZZATO:
TABELLA DELLA VERITÁ DI UN LATCH SET-RESET COSTITUITO DA NAND
/S
0
0
1
1
/R
0
1
0
1
Qn+1
Non ha senso
1
0
Qn
CIRCUITO REALIZZATO:
- 106 -
CIRCUITO ANTIRIMBALZO DI UN DEVIATORE:
GRAFICO VISUALIZZABILE MEDIANTE OSCILLOSCOPIO:
CONCLUSIONI:
La parte del grafico visualizzabile sull’oscilloscopio è ovviamente solo l’uscita Q, in quanto
l’oscilloscopio è stato utilizzato come misuratore di una tensione d’uscita. Come si nota dal
grafico questo tipo di circuito annulla tutti i rimbalzi rappresentati con i numeri 1, 3, 4 e 6.
- 107 -
 VERIFICA DELLE FUNZIONALITÁ DEGLI INTEGRATI
74LS73 E 73LS74 E REALIZZAZIONE DI UN
CONTATORE ASINCRONO E DIVISORE DI FREQUENZA
PER 2.
Scopo: verificare la tabella della verità degli integrati 74LS73 e 74LS74 e realizzare un
contatore asincrono per 2.
Materiali utilizzati:
- Breadboard;
- Integrato 74LS73;
- Integrato 74LS74.
INTEGRATO 74LS73
- 108 -
INTEGRATO 74LS74
PREMESSE:
-INTEGRATO 74LS73
L’integrato 74LS73 è costituito da due flip flop di tipo JK costituiti ciascuno da un clock
funzionante solo sul fronte di discesa, un ingresso di clear che quando è attivo (0) porta
l’uscita Q a livello logico basso indipendentemente dal segnale del clock, un ingresso J che
corrisponde alla funzione di set, un ingresso K che corrisponde alla funzione di reset e le
due uscite Q e /Q complementari tra loro.
/CL
0
1
1
1
1
1
1
1
J
0
0
1
1
K /CK Qn+1
0
0
Qn
1
Qn
↑
Qn
↓
0
Qn
↓
1
0
↓
0
1
↓
1
/Qn
Come si nota dalla tabella non esiste più lo stato non validi che c’è nei latch set-reset. Il
flip flop JK funziona, quindi, nel seguente modo:
- se l’ingresso J è attivo, l’uscita Q sarà a livello logico ALTO dopo aver ricevuto un
comando attivo di clock
- se l’ingresso K è attivo, l’uscita Q sarà a livello logico BASSO dopo aver ricevuto
un comando attivo di clock
- se il segnale di CLEAR è attivo porta l’uscita Q a livello logico BASSO
- se il segnale di clock diventa attivo (sul fronte di discesa) le uscite si modificano in
modo conforme al valore che gli ingressi J e K hanno in quell’istante.
- 109 -
-Circuito interno
-INTEGRATO 74LS74
L’integrato 74LS74 è costituito da due flip-flop di tipo D costituiti ciascuno da un clock
funzionante solo sul fronte di salita, un ingresso di clear che quando è attivo (0) porta
l’uscita Q a livello logico BASSO indipendentemente dal segnale del clock, un ingresso D,
un ingresso di preset che quando è attivo (0) porta l’uscita Q a livello logico ALTO
indipendentemente dal segnale del clock e le due uscite Q e /Q complementari tra loro.
/PR
0
1
1
1
1
1
1
/CLR
1
0
1
1
1
1
1
D
0
1
CK
0
1
↓
↑
↑
Qn+1
1
0
Qn
Qn
Qn
0
1
Il flip flop D funziona, quindi, nel seguente modo:
- l’ingresso D porta l’uscita al suo stesso valore dopo aver ricevuto un comando attivo
di clock;
- se il segnale di CLEAR è attivo porta l’uscita Q a livello logico BASSO;
- se il segnale si PRESET è attivo porta l’uscita Q a livello logico ALTO;
- se il segnale di clock diventa attivo (sul fronte di salita) le uscite si modificano in
modo conforme al valore dell’ingresso D in quel istante.
- 110 -
-Circuito interno
-Contatori
I contatori sono dei divisori di frequenza del clock: un contatore realizzato con un solo flip
flop JK è solo un divisore di frequenza per 2, cioè, commutando solo sul fronte di discesa e
avendo sempre lo stesso valore degli ingressi J e K, l’uscita avrà un periodo che è il doppio
di quello del clock.
- 111 -
1ªparte
CIRCUITO ELETTRICO REALIZZATO
PROCEDIMENTO
Si inserisce l’integrato 74LS73 nella breadboard e si effettuano i seguenti collegamenti:
-il piedino 11 si collega alla massa;
-il piedino 4 si collega alla Vcc;
-il piedino 1 al primo deviatore (1° ingresso = CK);
-il piedino 14 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = J);
-il piedino 3 si collega al terzo deviatore (3°ingresso = K);
-il piedino 2 si collega al quarto deviatore (4° ingresso = /CLR);
-il piedino 12 si collega al primo LED (1° LED = Q);
-il piedino 13 si collega al secondo LED (2° LED = /Q).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 4 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti rispettino la tabella
della verità sopra citata.
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che impostando un livello BASSO al /CLR l’uscita Q è sempre BASSA e
che gli ingressi J e K corrispondono agli ingressi S (set) e R (reset) e che gli ingressi hanno
valore solo se il clock è in fronte di discesa.
- 112 -
2ª parte
CIRCUITO ELETTRICO REALIZZATO
PROCEDIMENTO
Si inserisce l’integrato 74LS74 nella breadboard e si effettuano i seguenti collegamenti:
-il piedino 7 si collega alla massa;
-il piedino 14 si collega alla Vcc;
-il piedino 4 al primo deviatore (1° ingresso = /PR);
-il piedino 2 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = D);
-il piedino 3 si collega al terzo deviatore (3°ingresso = /CK);
-il piedino 1 si collega al quarto deviatore (4° ingresso = /CLR);
-il piedino 5 si collega al primo LED (1° LED = Q);
-il piedino 6 si collega al secondo LED (2° LED = /Q).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 4 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti rispettino la tabella
della verità sopra citata.
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che impostando un livello BASSO al /CLR e contemporaneamente un
livello ALTO al /PR l’uscita Q è sempre BASSA; che impostando un livello BASSO al /PR e
contemporaneamente un livello ALTO al /CLR; che l’ingresso D si comporta come S (set)
se è a livello 1 e si comporta come R (reset) se è a livello 0 e che l’ingresso D ha valore
solo se il clock è in fronte di salita.
- 113 -
3ªparte
CIRCUITO REALIZZATO
PROCEDIMENTO
Si inserisce l’integrato 74LS73 nella breadboard e si effettuano i seguenti collegamenti:
-il piedino 11 si collega alla massa;
-il piedino 4 si collega alla Vcc;
-il piedino 1 al primo deviatore (1° ingresso = CK);
-il piedino 14 e il piedino 3 si collegano direttamente ala Vcc;
-il piedino 2 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = /CLR);
-il piedino 12 si collega al primo LED (1° LED = Q);
-il piedino 13 si collega al secondo LED (2° LED = /Q).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 2 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti siano quelli aspettati
per un contatore per due se l’ingresso /CLR è disattivo.
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che la frequenza del segnale di uscita Q è la metà di quella del segnale
d’ingresso del clock in quanto il periodo dell’uscita è doppio rispetto a quello del clock,
ovviamente mantenendo sempre il /CLR a livello logico ALTO.
- 114 -
4ªparte
CIRCUITO REALIZZATO
PROCEDIMENTO
Si inserisce l’integrato 74LS74 nella breadboard e si effettuano i seguenti collegamenti:
-il piedino 7 si collega alla massa;
-il piedino 14 si collega alla Vcc;
-il piedino 4 al primo deviatore (1° ingresso = /PR);
-il piedino 2 (D) si collega al piedino 6 (/Q);
-il piedino 3 si collega al secondo deviatore (2°ingresso = CLK);
-il piedino 1 si collega al terzo deviatore (3° ingresso = /CLR);
-il piedino 5 si collega al primo LED (1° LED = Q);
-il piedino 6 si collega al secondo LED (2° LED = /Q).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 3 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti siano quelli aspettati
per un contatore per due se gli ingressi /PR e /CLR sono sempre ALTI, cioè disattivi.
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che la frequenza del segnale di uscita Q è la metà di quella del segnale
d’ingresso del clock in quanto il periodo dell’uscita è doppio rispetto a quello del clock,
ovviamente mantenendo sempre sia il /CLR che il /PR a livello logico ALTO.
- 115 -
 REALIZZARE UN CONTATORE ASINCRONO PER 4
OBIETTIVO: realizzare un contatore asincrono per 4 utilizzando dei flip-flop di tipo D e di
tipo JK.
MATERIALE UTILIZZATO:
-breadboard;
-integrato 7473 (FF-JK);
-integrato 7474 (FF-D);
1° circuito realizzato:
CRONOGRAMMA:
- 116 -
2° circuito realizzato:
CRONOGRAMMA:
- 117 -
 REALIZZAZIONE DI CONTATORI SINCRONI PER 3
SCOPO: realizzare due diversi tipi di contatori per 3 utilizzando dei flip flop JK
MATERIALI UTILIZZATI:
- Breadboard;
- Integrato 74LS73;
- integrato 7486;
- integrato 7404;
- integrato 7408;
- integrato 7432.
1ªparte
PROGETTO DI UN CONTATORE PER 3 UP CON INGRESSO DI ABILITAZIONE
TALE CHE SE è A LIVELLO LOGICO BASSO IL CONTATORE RIMANE SULLO
STESSO STATO
GRAFO
CODIFICA DEGLI STATI
S0 = 0 0
S1 = 0 1
S2 = 1 0
S3 = 1 1
TABELLA DI TRANSIZIONE DEGLI STATI
Q1n
0
0
1
1
Q0
n
E 0
0
1
1
0
S0
S1
S0
S2
- 118 -
1
S1
S2
S0
S0
RILEVAMENTO MAPPE RELATIVE A CIASCUNA VARIABILE DI STATO
E
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0
1
1
0
Q0n
0
0
1
1
0
1
1
0
J1
0
1
-
00
01
00
10
1
01
10
00
00
Q1
n+1
0
0
0
1
Q1 Q0
n
0
1
0
0
0
0
1
1
0 1
0
0
-
E 0
E 0 1
Q1n Q0n
0
0
1
1
Q1n
E
Q1n
0
0
1
1
0 1
Q0n
0
1
1
0
K1
1
0
E
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
1
1
- 119 -
0
1
1
0
0 1
J0
0
0
E 0 1
n
1
0
Q0
n+1
0
1
0
0
E
Q1n
0
0
1
1
1
0
0
0
0 1
Q0n
0
1
1
0
K0
0
1
-
1
1
-
EQUAZIONE RISOLUTIVA PER CIASCUN FLIP FLOP DI TIPO JK
J1 = En × Q0n
K1 = En + Q0n
J0 = /Q1n × En
K0 = En + Q1n
PROCEDIMENTO
Si inseriscono gli integrato 74LS73, 7408 e 7432 nella breadboard e si effettuano i
seguenti collegamenti:
-il piedino 11 del 74LS73 si collega alla massa;
-il piedino 4 del 74LS73 si collega alla Vcc;
-il piedino 1 del 74LS73 al primo deviatore (1° ingresso = /CK);
-i piedini 2 e 6 del 74LS73 si collegano alla Vcc;
-i piedini 7 degli integrati 7408 e 7432 si collegano alla massa;
-i piedino 14 degli integrati 7408 e 7432 si collegano alla Vcc;
-il piedino 1 del 7408 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = E);
-il piedino 2 del 7408 si collega al piedino 8 del 74LS73;
-il piedino 3 del 7408 si collega al piedino 14 del 74LS73;
-il piedino 4 del 7408 si collega al piedino 1 dello stesso integrato;
-il piedino 5 del 7408 si collega al piedino 12 del 74LS73;
-il piedino 6 del 7408 si collega al piedino 7 del 74LS73;
-il piedino 1 del 7432 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = E);
-il piedino 2 del 7432 si collega al piedino 9 del 74LS73;
-il piedino 3 del 7432 si collega al piedino 3 del 74LS73;
-il piedino 4 del 7432 si collega al piedino 1 dello stesso integrato;
-il piedino 5 del 7432 si collega al piedino 12 del 74LS73;
-il piedino 6 del 7432 si collega al piedino 10 del 74LS73;
-il piedino 9 del 74LS73 si collega al primo LED (1° LED = Q1);
-il piedino 12 del 74LS73 si collega al secondo LED (2° LED = Q0).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 2 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti rispettino le
condizioni di funzionamento del contatore per 3 stabilito.
- 120 -
CIRCUITO ELETTRICO REALIZZATO
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che impostando un livello ALTO all’ingresso di abilitazione “E” ad ogni
fronte di discesa del clock avviene una transizione fra i vari stati: S0, S1, S2, S0, S1,
S2,S0,…; invece impostando un livello BASSO all’ingresso di abilitazione “E” non avviene
alcuna transizione, cioè si ferma la conta.
2ª parte
GRAFO
PROGETTO DI UN CONTATORE PER 3 UP AND DOWN
CODIFICA DEGLI STATI
S0 = 0 0
S1 = 0 1
S2 = 1 0
S3 = 1 1
- 121 -
TABELLA DI TRANSIZIONE DEGLI STATI
Q1n Q0n
0
0
1
1
E 0
0
1
1
0
S2
S0
S0
S1
1
S1
S2
S0
S0
RILEVAMENTO MAPPE RELATIVE A CIASCUNA VARIABILE DI STATO
Q1n Q0n
0
0
1
1
E
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
0
1
1
0
0 1
J1
1
0
-
0
1
-
0
1
1
0
10
00
00
01
1
01
10
00
00
E 0 1
Q1n Q0n
0
0
1
1
E 0
Q1
n+1
1
0
0
0
E
Q1n
0
0
1
1
0
1
0
0
0
0
1
1
0 1
Q0n
0
1
1
0
E 0 1
Q1n Q0n
K1
1
1
E
Q1n Q0n
0
0
0
1
1
1
1
0
1
1
- 122 -
0
1
1
0
0 1
J0
0
1
1
0
Q0
n+1
0
0
0
1
E
Q1n
0
0
1
1
1
0
0
0
0 1
Q0n
0
1
1
0
K0
1
1
-
1
1
-
EQUAZIONE RISOLUTIVA PER CIASCUN FLIP FLOP DI TIPO JK
J1 =
K1 =
J0 =
K0 =
En ×Q0n + /En × /Q0n
1
/Q1n × En + Q1n × /En
1
CIRCUITO ELETTRICO REALIZZATO
PROCEDIMENTO
Si inseriscono gli integrati 74LS73, 7486 e 7404 nella breadboard e si effettuano i seguenti
collegamenti:
-il piedino 11 del 74LS73 si collega alla massa;
-il piedino 4 del 74LS73 si collega alla Vcc;
-il piedino 1 del 74LS73 al primo deviatore (1° ingresso = /CK);
-i piedini 2 3 10 e 6 del 74LS73 si collegano alla Vcc;
-il piedino 1 del 7486 si collega al secondo deviatore (2° ingresso = E);
-il piedino 2 del 7486 si collega al piedino 9 del 74LS73;
-il piedino 3 del 7486 si collega al piedino 14 del 74LS73;
-il piedino 4 del 7486 si collega al piedino 1 dello stesso integrato;
-il piedino 5 del 7486 si collega al piedino 12 del 74LS73;
-il piedino 6 del 7486 si collega al piedino 1 del 7404;
-il piedino 2 del 7404 si collega al piedino 7 del 74LS73;
-il piedino 9 del 74LS73 si collega al primo LED (1° LED = Q1);
-il piedino 12 del 74LS73 si collega al secondo LED (2° LED = /Q0).
Modificando opportunamente le posizioni dei deviatori in modo da verificare tutte le
possibili combinazioni dei 2 ingressi, si controlla che i risultati ottenuti rispettino le
condizioni di funzionamento del contatore per 3 stabilito.
- 123 -
CONCLUSIONI
Abbiamo verificato che impostando un livello ALTO all’ingresso si abilitazione “E” ad ogni
fronte di discesa del clock avviene una transizione ben definita fra i vari stati: S0, S1, S2,
S0, S1, S2, S0,…(conta in avanti); invece impostando un livello BASSO all’ingresso si
abilitazione “E” ad ogni fronte di discesa del clock avviene un’altra transizione ben definita
fra i vari stati: S0, S2, S1, S0, S2, S1, S0,…(conta indietro).
- 124 -
 PROGETTO GIOCHI DI LUCE
OBIETTIVO: Il circuito deve essere in grado di visualizzare 64 giochi luce differenti a
seconda delle combinazioni dei sei interruttori che variano l’indirizzo di una
memoria EPROM.
MATERIALE UTILIZZATO:
 Resistenze: una da 10 KΩ; sette da 4,7 KΩ; otto da 680 Ω;
 Integrato 74HC14;
 Integrato 74LS191;
 Memoria TI27C256;
 Deviatore;
 Otto LED;
 Trimmer da 10KΩ;
 Condensatori: uno da 22μF e uno da 100nF;
 Stagnatore e stagno;
 Breadboard.
-INTEGRATO 74LS191
- 125 -
-MEMORIA TI27C256
PROGETTAZIONE DEL CIRCUITO IN BASE ALLE SUE CARATTERISTICHE
I primi quattro terminali di indirizzo della memoria sono collegati alle uscite di un contatore
sincrono per 16 (74LS191), in modo tale da individuare e leggere ciclicamente le parole
contenute nelle locazioni individuate dall’indirizzo espresso dal contatore in quel preciso
istante. La frequenza di commutazione dell’indirizzo è uguale a quella del clock, realizzato
con un multivibratore astabile costituito da un operatore NOT con ingresso a Trigger di
Schmitt (74HC14) in parallelo ad una resistenza da 10KΩ in serie ad un trimmer con
resistenza variabile da 0 a 100KΩ, il tutto in serie ad un condensatore di capacità 22μF con
un terminale collegato a massa. A seconda del valore di resistenza del trimmer varia la
frequenza, quindi per aumentarla o diminuirla basta ruotarecon un cacciavite il cursore.
Inoltre il contatore 74LS191 può contare sia in avanti sia indietro in modo tale da poter
cambiare il ciclo dei giochi agendo sul deviatore. Per selezionare i 64 giochi luce si agisce
sui sei interruttori collegati ai sei terminali di indirizzo che seguono quelli precedenti. In
serie a questi interruttori vanno inserite per ciascuno una resistenza da 47KΩ in modo da
diminuire la tensione d’ingresso degli indirizzi; i restanti vengono collegati a massa, come
del resto lo sono i terminali CE# ed OE#. Alle uscite della memoria vanno collegati per
ognuna una resistenza da 680Ω per diminuire la differenza di potenziale fra i reofori dei
LED. Gli ingressi di preset del contatore ( A B C D e CTEN) vanno collegati a massa in
modo da poter contare da 0 in avanti o da 0 indietro.
- 126 -
PROGRAMMAZIONE MEMORIA
L’immagine qui a fianco rappresenta una
delle sedici visualizzazioni diverse (oppure
uguali) che può assumere ogni singolo
gioco luce. Il pallino verde significa che il
LED è acceso, cioè quando l’uscita
corrispondente della memoria si trova a
livello logico basso, invece il pallino nero
rappresenta ilLED spento ( uscita
corrispondente della memoria a livello
alto).Quindi per l’esempio disegnato di
fianco:
DQ7=0 DQ6=1 DQ5=1 DQ4=0 || DQ3=1 DQ2=1 DQ1=1 DQ0=0
6
E
I due numeri esadecimali rappresentano 1 dei 16 codici da inserire nella memoria per
ottenere un gioco luce.
- 127 -
CIRCUITO REALIZZATO:
- 128 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE 3 Sez.A
A.S. 2005/2006
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Fare tavola della verità, simbolo elettrico, equazione d'uscita, di tutti gli operatori logici
conosciuti, ognuno in una casella della tabella sottostante
NOT
OR
NOR
AND
A Y
0 1
1 0
Y = /A
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
0
1
1
1
Y=A+B
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
0
0
0
NAND
XOR
Y = /(A + B)
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
0
0
0
1
Y=AB
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
1
1
0
Y = /(A B)
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
0
1
1
0
Y = /A B + A /B
- 129 -
XNOR
A
0
0
1
1
B
0
1
0
1
Y
1
0
0
1
Y = /A /B + A B
2)Realizzare un operatore logico NOT partendo da un singolo operatore NAND . Dare una
giustificazione della scelta adottata.
Y = /(A B)
Y = /A
Quanto deve essere B?
Se B = A → Y = /(A A) = /A
Se B = 1 → Y = /(A 1) = /A
3) Realizzare un operatore NOT partendo da un XOR. Dare una spiegazione della scelta
adottata
Y = /A B + A /B = A
- 130 -
B
Y = /A
Quanto deve essere B?
Se B = 1 → Y = /A 1 + A 0 = /A
4) Risolvere il seguente problema di logica combinatoria: la luce in una stanza si deve
accendere se l'interruttore A viene premuto oppure se l'interruttore B viene premuto. Non
solo: contemporaneamente deve essere chiuso l'interruttore C. Realizzare la tavola della
verità di questa rete, scrivere l'equazione logica dell'uscita, quindi realizzare: lo schema
elettrico con operatori logici e lo schema elettrico con interruttori e lampada.
INPUTS OUTPUT
A B C
y
0 0 0
0
0 0 1
0
0 1 0
0
0 1 1
1
1 0 0
0
1 0 1
1
1 1 0
0
1 1 1
1
A, B, C = 0 → INTERRUTTORE APERTO
A, B, C = 1 → INTERRUTTORE CHIUSO
L = 0 → LAMPADA SPENTA
L = 1 → LAMPADA ACCESA
L =/A B C + A /B C + A B C = (A + B) C
- 131 -
5) Esprimere la differenza che c'e' fra le terminologie : LOGICA COMBINATORIA e
LOGICA SEQUENZIALE
RETI COMBINATORIE: le uscite del circuito all’istante di tempo “t” dipendono
unicamente dal valore degli ingressi allo stesso istante di tempo “t” (a meno di un ritardo
della rete stessa).
RETI SEQUENZIALI: le uscite del circuito all’istante del tempo “t” dipendono dagli
ingressi al tempo “t”, ma anche da ciò che è successo nella rete prima dell’istante di
tempo “t” (memoria del passato).
- 132 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE 3 Sez.B
A.S. 2004/2005
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Dimostrare con i diagrammi di VENN , il teorema di DE MORGAN: /(A+B) = /A * /B
2) Dimostrare con la tavola della verità il teorema di DE MORGAN : /(A*B) = /A + /B
A
0
0
1
1
B /(A B) /A /B /A + /B
0
1
1
1
1
1
1
1
0
1
0
1
0
1
1
1
0
0
0
0
3) Un sistema presenta tre ingressi (A,B,C) e due uscite (Y,Z). L'uscita Y si deve attivare
quando A e B sono diversi fra loro mentre l'uscita Z si deve attivare quando A è uguale a B
ma entrambi sono diversi da C. L'uscita Z e' attiva bassa.
Risolvere entrambe le uscite Y e Z in : LOGICA POSITIVA e in LOGICA NEGATIVA
A
0
0
0
0
1
1
1
1
Y
Y
Z
Z
= /A
= (A
= /A
= (A
B
0
0
1
1
0
0
1
1
C
0
1
0
1
0
1
0
1
Y
0
0
1
1
1
1
0
0
Z
1
0
1
1
1
1
0
1
B /C + /A B C + A /B /C + A /B C = A
B
+ B +C) (A + B +/C) (/A + /B + C) (/A + /B + /C)
/B /C + /A B /C + /A B C + A /B /C + A /B C + A B C
+ B + /C) (/A + /B + C)
- 133 -
4) Realizzare la seguente equazione logica utilizzando solamente operatori NAND
(/(A+B+C)) * /A * /B * /C = //(/A /B /C)
- 134 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_______________________________________CLASSE .........
A.S. ......../........
DATA ..../..../........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Spiegare dettagliatamente come si opera la semplificazione di una equazione logica
usando le mappe di KARNAUGH (celle adiacenti, spiegare perchè avviene la
semplificazione, raggruppamenti adiacenti ecc..)
Due celle sono adiacenti quando hanno un lato in comune e per questo può avvenire la
semplificazione per una regola dell’algebra di Boole: A /B + A B = A.
Per procedere alla semplificazione di una mappa di Karnaugh si individuano sulla mappa la
serie più estesa di celle adiacenti con area rettangolare con lati di potenze di 2; si
prendono la aree strettamente necessarie per considerare o tutti gli 1 o tutti gli 0 e queste
aree possono essere parzialmente sovrapposte; poi si ricava l’espressione ridotta dalla
mappa mettendo in somma i mintermini se si vuole la forma P o mettendo in prodotto i
maxtermini se si vuole la forma N.
2) Cosa si intende per CARATTERISTICA DI TRASFERIMENTO di una porta logica?
La caratteristica di trasferimento di una porta logica è la curva che mette in relazione la
tensione di uscita con la tensione di un ingresso, tenendo gli altri ingressi ad un livello di
tensione fisso.
3) Cosa sono i livelli: VOHmin, VOLmax, VIHmin, VILmax?
VOHmin: valore minimo della tensione di uscita riconosciuto come livello logico ALTO
VOLmax: valore massimo della tensione di uscita riconosciuto come livello logico BASSO
VIHmin: valore minimo della tensione d’ingresso riconosciuto come livello logico ALTO
VILmax: valore massimo della tensione d’ingresso riconosciuto come livello logico BASSO
4) Cosa si intende per MARGINE DI RUMORE?
Il margine di rumore è la differenza fra VOHmin e VIHmin oppure la differenza fra VILmax e
VOLmax e sono il primo riferito al livello ALTO e il secondo al livello BASSO.
5) Cosa si intende per CARATTERISTICA D'INGRESSO di una porta logica?
La caratteristica d’ingresso di una porta logica è una curva che mette in relazione la
corrente di ingresso e la tensione d’ingresso. Come la caratteristica di trasferimento la
caratteristica di ingresso varia a seconda delle condizioni di utilizzo e per questo si fa
riferimento ad una fascia entro la quale sono contenute tutte le caratteristiche di ingresso
e dalla quale si ricavano i valori caratteristici IIHmax e IILmin.
- 135 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_______________________________________CLASSE ........
A.S. ......../........
DATA ........./......../.................
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Cosa rappresentano in un DATASHEET gli ABSOLUTE MAXIMUM RATINGS ?
Negli absolute maximum rating (LIMITI MASSIMI TOLLERATI) sono riportati i valori di
alcune grandezze che stabiliscono i limiti massimi di utilizzo oltre i quali l’integrato può
subire danni irreversibili. Fra queste grandezze ci sono la tensione di alimentazione Vcc
(supplì voltage), la tensione massima d’ingresso (input voltage), le temperature di lavoro
(operating free-air temperature range) e le temperature di conservazione (storage
temperature range).
2) Che cos'è una DECODIFICA?
Una decodifica è una rete combinatoria con n ingressi e 2n uscite mutuamente esclusive
fra loro, ciò significa che in corrispondenza di una combinazione di ingressi risulta attiva
una ed una sola uscita.
3) Progettare una DECODIFICA con 2 ingressi A,B, un ingresso E di abilitazione tale che se
E = 0 le uscite sono disattive (uscite attive <==> 1) . Fare schema elettrico
A
X
0
0
1
1
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
/A /B
/A B
A /B
A B
B
X
0
1
0
1
E Y0 Y1 Y2 Y3
0 0
0
0
0
1 1
0
0
0
1 0
1
0
0
1 0
0
1
0
1 0
0
0
1
E
E
E
E
- 136 -
4) Cosa si intende per FAN-OUT?
Il fan-out è il numero massimo di ingressi pilotabili da una sola uscita in condizioni di
sicurezza ed è il minore fra i due seguenti rapporti: IOHmax / IIHmin ; IOLmax / IILmin.
- 137 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE ...........
A.S. ......../........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Progettare una decodifica con 3 ingressi di selezione e due ingressi /G1, /G2 di
abilitazione tali che se non sono entrambi a 0 contemporaneamente, la decodifica non può
funzionare. Le uscite della decodifica sono attive alte.
A
X
X
X
0
0
0
0
1
1
1
1
Y0
Y1
Y2
Y3
Y4
Y5
Y6
Y7
=
=
=
=
=
=
=
=
B
X
X
X
0
0
1
1
0
0
1
1
C /G1 /G2 Y0
X
1
1
0
X
1
0
0
X
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
Y1
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
Y2
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
/A /B /C //G1 //G2
/A /B C //G1 //G2
/A B /C //G1 //G2
/A B C //G1 //G2
A /B /C //G1 //G2
A /B C //G1 //G2
A B /C //G1 //G2
A B C //G1 //G2
- 138 -
Y3
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
Y4
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
Y5
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
Y6
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
Y7
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
2) Dimostrare con la tavola della verità il teorema di DE MORGAN : /(A*B) = /A + /B
A
0
0
1
1
B /(A B) /A /B /A + /B
0
1
1
1
1
1
1
1
0
1
0
1
0
1
1
1
0
0
0
0
- 139 -
3) Un sistema presenta tre ingressi (A,B,C) e due uscite (Y,Z). L'uscita Y si deve attivare
quando A e B sono diversi fra loro mentre l'uscita Z si deve attivare quando A è uguale a B
ma entrambi sono diversi da C. L'uscita Z è attiva bassa.
Risolvere entrambe le uscite Y e Z in : LOGICA POSITIVA e in LOGICA NEGATIVA
A
0
0
0
0
1
1
1
1
Y
Y
Z
Z
= /A
= (A
= /A
= (A
B
0
0
1
1
0
0
1
1
C
0
1
0
1
0
1
0
1
Y
0
0
1
1
1
1
0
0
Z
1
0
1
1
1
1
0
1
B /C + /A B C + A /B /C + A /B C = A
B
+ B +C) (A + B +/C) (/A + /B + C) (/A + /B + /C)
/B /C + /A B /C + /A B C + A /B /C + A /B C + A B C
+ B + /C) (/A + /B + C)
4) Realizzare la seguente equazione logica utilizzando solamente operatori NAND
(/(A+B+C)) * /A * /B * /C = //(/A /B /C)
- 140 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE ...........
A.S. ......../........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Progettare una decodifica con 2 ingressi di selezione e due ingressi /G1, /G2 di
abilitazione tali che se non sono entrambi a 0 contemporaneamente, la decodifica non può
funzionare. Le uscite della decodifica sono attive alte.
A
0
0
1
1
X
X
X
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
B /G1 /G2 Y0 Y1 Y2 Y3
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
1
X
0
1
0
0
0
0
X
1
0
0
0
0
0
X
1
1
0
0
0
0
/A /B //G1 //G2
/A B //G1 //G2
A /B //G1 //G2
A B //G1 //G2
- 141 -
2) Progettare un mux con 2 ingressi di selezione . Successivamente riprogettare il tutto
facendo uso di soli operatori logici NAND
S0 S1
0 0
0 1
1 0
1 1
z
I0
I1
I2
I3
z = /S0 /S1 I0 + /S0 S1 I1 + S0 /S1 I2 + S0 S1 I3
z = /( /( /S0 /S1 I0 ) /(/S0 S1 I1 ) /( S0 /S1 I2 ) /( S0 S1 I3 ) )
- 142 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE ...........
A.S. ......../........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Progettare una decodifica con 2 ingressi di selezione e due ingressi G1, G2 di
abilitazione tali che se non sono entrambi a 1 contemporaneamente, la decodifica non
puo' funzionare. Le uscite della decodifica sono attive basse (0).
A
0
0
1
1
X
X
X
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
B G1 G2 Y0
0 1
1
0
1 1
1
1
0 1
1
1
1 1
1
1
X 1
0 1
X 0
1 1
X 0
0 1
A + B + /G1 + /G2
A + /B + /G1 + /G2
/A + B + /G1 + /G2
/A + /B + /G1 + /G2
- 143 -
Y1
1
0
1
1
1
1
1
Y2
1
1
0
1
1
1
1
Y3
1
1
1
0
1
1
1
2) Progettare un mux con 2 ingressi di selezione . Successivamente riprogettare il tutto
facendo uso di soli operatori logici NOR
S0 S1
0 0
0 1
1 0
1 1
z
I0
I1
I2
I3
z = /S0 /S1 I0 + /S0 S1 I1 + S0 /S1 I2 + S0 S1 I3
z = /( /( /( S0 S1 /I0 ) + /( S0 /S1 /I1 ) + /( /S0 S1 /I2 ) + /( /S0 /S1 /I3 ) ) )
- 144 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO______________________________________CLASSE ............
DATA ......../......../....... A.S........./........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
0) Fare lo schema elettrico della seguente equazione combinatoria: /(A+B) + /C * (/(A+C)
* /D)
1) Progettare una decodifica con 2 ingressi di selezione e un ingresso /G1 di abilitazione
tale che se non vale 0 la decodifica non puo' funzionare. Le uscite della decodifica sono
attive alte.
A B /G1 Y0 Y1 Y2 Y3
0 0
0
1
0
0
0
0 1
0
0
1
0
0
1 0
0
0
0
1
0
1 1
0
0
0
0
1
X X
1
0
0
0
0
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
/A /B //G1
/A B //G1
A /B //G1
A B //G1
- 145 -
2) Dimostrare con la tavola della verità il teorema di DE MORGAN : /(A+B) = /A * /B
A
0
0
1
1
B /(A + B) /A /B /A /B
0
1
1
1
1
1
0
1
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
3) Progettare un MUX con quattro ingressi di dato e due ingressi di selezione
S0 S1
0 0
0 1
1 0
1 1
z = /S0 /S1 I0 + /S0 S1 I1 + S0 /S1 I2 + S0 S1 I3
- 146 -
z
I0
I1
I2
I3
4) Progettare un DEMUX con 2 ingressi di selezione
S0 S1 O0 O1 O2 O3
0 0
I
0
0
0
0 1 0
I
0
0
1 0 0
0
I
0
1 1 0
0
0
I
O0
O1
O2
O3
=
=
=
=
/S0 /S1 I
/S0 S1 I
S0 /S1 I
S0 S1 I
- 147 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TEST
CANDIDATO______________________________________CLASSE ...............
DATA ......../......../........ A.S........./.........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
0) Fare lo schema elettrico della seguente equazione combinatoria: /(/A+/B) + C *
(/(/A+/C) * /D). Prima di fare lo schema semplificare il piu' possibile
1) Progettare una decodifica con 2 ingressi di selezione e un ingresso G0 di abilitazione
tale che se non vale 1 la decodifica non puo' funzionare. Le uscite della decodifica sono
attive alte.
A B G0 Y0 Y1 Y2 Y3
0 0 1
1
0
0
0
0 1 1
0
1
0
0
1 0 1
0
0
1
0
1 1 1
0
0
0
1
X X 0
0
0
0
0
Y0
Y1
Y2
Y3
=
=
=
=
/A /B G0
/A B G0
A /B G0
A B G0
- 148 -
2) Progettare un MUX con quattro ingressi di dato e due ingressi di selezione. Il valore in
uscita deve essere il complementare del valore dell' ingresso selezionato
S0 S1
0 0
0 1
1 0
1 1
z
/I0
/I1
/I2
/I3
z = /S0 /S1 /I0 + /S0 S1 /I1 + S0 /S1 /I2 + S0 S1 /I3
3) Progettare un DEMUX con 2 ingressi di selezione
S0 S1 O0 O1 O2 O3
0 0
I
0
0
0
0 1 0
I
0
0
1 0 0
0
I
0
1 1 0
0
0
I
O0
O1
O2
O3
=
=
=
=
/S0 /S1 I
/S0 S1 I
S0 /S1 I
S0 S1 I
- 149 -
- 150 -
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE " B. PASCAL "
P.le
C. Macrelli n. 100 - 47023 CESENA - Forlì -
TERZA PROVA
CANDIDATO_____________________________________________CLASSE ..........
A.S. ......../........
DISCIPLINA
ELETTRONICA
1) Descrivere il funzionamento di un oscillatore realizzato con 74HC14
CARICA:
Vc(t )  Voh min  (Voh min  Vth )e
SCARICA:

Vc(t )  Vth  e

t
RC
 Vol max(1  e

t
RC

t
RC
)
Vc(t1)  Vth  Voh min  (Voh min  Vth )e


Vth  Voh min  (Voh min  Vth )e




t 1
RC
t 1
RC
t1
Vth   Voh min
 ln(
)
RC
Vth   Voh min
Vth   Voh min
t1  Toff   RC ln(
)
Vth   Voh min

- 151 -
Vc(t 2)  Vth  Vth e



t 2
RC
Vth   (Vth   Vol max)e
t 2

RC
 Vol max(1  e
t 2

RC

t 2
RC
)
 Vol max
Vth  Vol max
Vth   Vol max
t 2
Vth   Vol max

 ln( 
)
RC
Vth  Vol max
Vth   Vol max
t 2  Ton   RC ln( 
)
Vth  Vol max
e


2) Spiegare come si realizza un AUTOMA usando FF-JK: sintesi dei passi da seguire .
1. Si disegna il GRAFO ricavato dalle specifiche del problema;
2. INDIVIDUATI GLI STATI si procede alla CODIFICA degli stessi (associare un
numero univoco a ciascun stato presente sul grafo);
3. Si costruisce la TABELLA DI TRANSIZIONE DEGLI STATI (rappresenta gli stati futuri
in relazione alla situazione presente);
4. Si ottiene, usando la codifica, la mappa relativa a ciascuna variabile di stato;
5. Si sceglie il flip flop da usare e in base a quello si ottiene l’equazione risolutiva per
ciascun flip flop
6. Utilizzando un FF-JK bisogna ricavare l’equazione risolutiva rispettando la seguente
tabella della verità:
J
0
0
1
1
K Qn+1
0
Qn
1
0
0
1
1 /Qn
- 152 -
3) Progettare un gioco luci programmabile che consenta di visualizzare 16 frame
(sequenze d'uscita) complessive in modo anche da poterne variare la velocità di
esecuzione. Utilizzare una memoria EPROM 27C256
- 153 -
_________________
Firma del candidato______________________
CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA PROVA .
Punteggio
Congruenza con i quesiti posti
Conoscenza di regole e principi
Padronanza linguistica e/o chiarezza espositiva
Capacità di applicare regole e principi al caso specifico
Correttezza di esecuzione
Utilizzo di terminologia e simbologia corretta
RISULTATO DELLA PROVA espresso in decimi
20
15
20
10
15
20
_______________
___________________ Firma del Docente ____________________
- 154 -
%
%
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