le scuole nazionali

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LE SCUOLE NAZIONALI
Le scuole nazionali (dai primi dell’800 ai primi del 900) sono note per note per la loro ricerca di
un’identità nazionale.
Il gruppo dei 5 compositori russi ha la caratteristica di essersi rifatto alle tradizioni della cultura
popolare russa, rielaborata allo scopo di far identificare il popolo russo nelle loro musiche.
C’è anche un altro compositore russo, Ciaikosky, il più famoso, contemporaneo dei 5 ma che non
ne ha fatto parte perché è un compositore romantico che non si interessa al genere di musica popolare
dei 5 ma si occupa più di balletti (il lago dei cigni, lo schiaccianoci ecc..), sinfonie e opere liriche.
Nelle scuole nazionali si sono poi aggiunte altre nazioni come la Norvegia, Finlandia e
Cecoslovacchia, il tutto si svolge nella seconda metà del 1800.
IL VERISMO
Periodo a cavallo tra fine 800 e inizio 900. Le caratteristiche sono la contrapposizione delle idee
rispetto al romanticismo, dal sentimento si passa alla realtà oggettiva.
Il primo esponente è Pietro Mascagni, compositore di opere liriche, la sua più famosa opera è
“Cavalleria Rusticana”, basata sull’omonima novella di Verga. In questa opera si parla di
competizione amorosa siciliana. Oltre Mascagni, altri compositori famosi sono: Ruggero
Leoncavallo (con “Pagliacci”), Umberto Giordano (con “Andrea Chenier”), e Giacomo Puccini
(con “Boheme” che racconta la dura realtà della vita degli artisti).
Il verismo lo troviamo anche in Francia e Gremania.
IL precursore del verismo francese è stato George Bizet, che ha scritto la “Carmen”.
Altri autori francesi importanti: Massenette, Gounod, Dukas, Saint-Laens.
In Germania il verismo compare ad opera di Richard Strauss e Gustav Mahler (che “ritrae” il
concetto dell’uomo reale con i suoi difetti e vuole smontare il mito dei grandi eroi presente in
Germania “superuomo”). Richard Strauss ha composto poemi sinfonici, il più famoso è “Così parlò
Zaratustra”.
IMPRESSIONISMO
Parallelamente al periodo verista c’è anche un’altra influenza, l’Impressionismo, movimento
artistico prettamente francese, molto diverso dal verismo, anche se tendono entrambi a contrastare
il romanticismo.
L’impressionismo riguarda soprattutto la pittura (con Manet, Monet ecc), la caratteristica è quella
di fissare su tela le impressioni che percepisce l’occhio umano, con molte sfumature e pochi contorni
netti.
In musica, i musicisti suggerivano impressioni senza mai definirle completamente, creavano
atmosfere in cui si avvicendavano immagini e sensazioni fugaci. Gli autori principali sono: Claude
Debussy che si dedica principalmente alle pianistiche per pianoforte (strumento principale anche
nell’impressionismo) e ha creato un nuovo linguaggio musicale che aboliva molte regole tradizionali,
per esempio inserisce molti accordi dissonanti, e nella musica colta inserisce elementi musicali presi
da altre culture tipo quelle orientali. Alcune sue opere: Pelleas et Melirande, la prima opera del teatro
moderno. Le sue raccolte principali sono legate a notturni, preludi, immagini, stampe, che richiamano
i tratti di atmosfere sfumate tipiche dell’impressionismo francese.
Tra gli impressionisti principali: l’italiano Ottorino Respighi, Maurice Ravel (1875-1937 con il
“Bolero”)
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