soldato - istituto comprensivo di breda di piave

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La
Campanella
Giornalino scolastico della scuola primaria
Anna Frank di Pero
Istituto Comprensivo di Breda di P. (TV)
[email protected]
La Nuova Campanella on line è disponibile
Marzo 2015
Anno 9
Edizione speciale
nel sito www.icbreda.it
Nel Centenario della 1^
Guerra Mondiale
le classi 4^ e 5^ di Pero
Pero
presentano un
LABORATORIO di
RICERCA STORICA ed
un’ANTOLOGIA
un’ANTOLOGIA DI
POESIE dedicata ai
soldati che combatterono
durante la Prima Guerra
Mondiale.
Mondiale.
Buona lettura!
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Cari lettori, vi chiederete il perché di quest’edizione speciale del giornalino
scolastico di Pero: ebbene, dovete sapere che nel 2014 si è celebrato il
centenario della data d’ inizio della Prima Guerra Mondiale. Noi alunni delle
classi quarta e quinta, seguiti dalle nostre insegnanti, abbiamo voluto saperne
di più su questo importante periodo storico e ciò che leggerete nelle pagine
seguenti è il frutto del nostro lavoro di studio e ricerca.
Prima di tutto però vorremmo raccontarvi qualcosa di un’ interessante visita
che abbiamo potuto effettuare qualche giorno fa, grazie al contributo
dell’Amministrazione comunale di Breda ed in particolare dell’assessore Zaniol
Lucio.
Ci siamo recati a Caorera di Vas, in provincia di Belluno, per visitare il
MUSEO DEL PIAVE - Vincenzo Colognese 1914-1918
disponibilissimi volontari ci
hanno illustrato.
Anche noi vogliamo
parlarvene, anche perché
molti di questi hanno
veramente suscitato la nostra
curiosità!
All’ingresso si trova un
trattore americano Mogul
e sapete a che serviva?
Durante la guerra a trainare i
cannoni, ma in tempo di pace
è tornato a fare il suo lavoro, cioè
arare i campi.
E questo
strano
strumento
a
manovella,
avete idea
a cosa
potesse
servire?
Era un
aeratore
che
serviva ad
immettere
aria
mentre i soldati scavavano le
gallerie, altrimenti sarebbero
soffocati.
Ma che cos’ha di particolare questo
Museo? Esso si trova sulla dorsale
del Monte Grappa e lungo il fiume
Piave, due luoghi in cui molto si
combattè durante la Grande Guerra
e di conseguenza le persone del
posto hanno raccolto moltissimi
reperti che poi sono stati donati al
museo e che il signor Carlo ed altri
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Al primo piano ci sono alcuni
manichini che indossano le divise di
vari stati che
hanno
combattuto
durante la Prima
guerra mondiale,
tra cui Italia,
Francia, USA,
Regno Unito,
impero AustroUngarico…
Le divise sono
tutte diverse
così da
identificare
nazionalità e
ruolo. Ogni
manichino porta con sé oggetti che
facevano parte del suo
equipaggiamento: borracce,
granate, diverse pistole,
cannocchiali, coltellini, fucili con la
baionetta innestata, maschere a
gas, diverse pistole e munizioni, un
telefono da campo e c’è persino un
bersagliere con la bicicletta piegata
sulle spalle.
Sono esposte bandiere di varie
nazioni, medaglie a testimoniare il
valore e l’eroismo dei soldati e
collezioni di pistole, spade e
sciabole. Tutte queste armi ci hanno
fatto comprendere che se esse
erano così tante, anche il numero
dei soldati uccisi o feriti è stato
enorme, quindi vorremmo
concludere il nostro racconto con
questa riflessione, che è la frase che
abbiamo lasciato scritta sul libro
delle presenze del museo:
E’ esposto anche un enorme
barcone recuperato a Negrisia (TV)
e, meraviglia delle meraviglie, un
simulatore di volo dell’aereo di
Francesco Baracca, da cui si può
immaginare i voli che egli compiva
sopra i nostri territori.
Abbiamo visto anche tanti strani
oggetti che ora vi elenchiamo: una
trombetta austro-ungarica, pipe,
mutandoni in cotone, una
mitragliatrice portatile da montare
sulla bicicletta, una scatola di
sardine, mostrine con lettere e
numeri indicanti il battaglione e, tra
le molte fibbie di cintura, anche una
dell’esercito turco.
Tutti i reperti sulla 1^ Guerra mondiale, ma anche sulle altre
guerre, lasciano una grande tristezza, ma è da questa
tristezza che nasce la felicità perchè sono finite e ora noi
viviamo in pace.
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(a cura della classe quarta)
Perchè
Fra i più importanti paesi europei c’erano molte rivalità
La Francia aveva perduto due regioni (Alsazia e Lorena)in una guerra contro la
Germania
L’Austria e la Russia volevano tutte e due dominare sui paesi balcanici
Alcuni paesi balcanici non volevano più essere governati dall’imperatore d’Austria
Gli abitanti del Trentino e del Friuli volevano tornare a far parte dell’Italia
Alcuni paesi si erano alleati contro altri paesi (Germania, Austria e Italia uniti nella
Triplice Alleanza – Gran Bretagna, Francia e Russia uniti nella Triplice Intesa)
Tutti questi paesi avevano conquistato delle colonie, cioè dei territori fuori
dall’Europa, per esempio in Africa o in Asia, dai quali potevano ricavare molte
risorse importanti per il loro sviluppo.
La scintilla che fa scoppiare la guerra
L’assassinio dell’erede al trono d’Austria l’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia,
mentre erano in visita alla città di Sarajevo, Il 28 giugno 1914 .
L’Austria il 28 luglio dichiara guerra alla Serbia, uno dei paesi balcanici, e in poche settimane anche
Germania, Francia, Gran Bretagna e Russia entrano in guerra.
All’inizio l’Italia resta neutrale.
(Angela e Luca P.)
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Subito i paesi si uniscono con i loro alleati per fronteggiare i paesi avversari e tutti sono convinti
che sarà una guerra breve. Si combattono le prime battaglie in Belgio, in Francia e in Russia.
Ma solo dopo 2 mesi gli eserciti sono stremati e si bloccano perché mancano le risorse per
continuare a spostare tutti i soldati, a rifornirli di armi e di cibo.
La guerra costa … A settembre in una lunga e terribile battaglia in Francia sul fiume Marna, vicino a
Parigi, si scontrano quasi 2 milioni di soldati e mezzo milione morirà.
Si passa dalla guerra di movimento alla guerra di posizione.
Così gli eserciti iniziano a costruire delle linee di difesa dalle quali
fronteggiare il nemico e combattere con nuove armi i cannoni e le
mitragliatrici, scavano nel terreno lunghi fossati delimitati da fili spinato e
reticolati: le trincee.
L’Italia spera di poter riavere Trento e Trieste
e nel maggio 1915 entra in guerra
e si allea con i paesi della Triplice intesa:
Francia, Gran Bretagna e Russia.
Entrano in guerra anche altri paesi la Turchia, nel 1914, che si allea con Austria e Germania, e
gli Stati Uniti, nel 1917, che si alleano con Gran Bretagna e Francia.
(Cloe, Sara e Silvia)
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Dal 1915 fino alla fine della guerra si combatterà anche sul fronte italiano, soprattutto in Friuli,
nel Trentino Alto Adige e nel Veneto, la nostra regione.
Sono rimaste moltissime testimonianze della vita dei soldati italiani: come erano vestiti, cosa
mangiavano, che armi usavano per combattere.
Dalla fine della guerra fino ai nostri giorni sono stati recuperati migliaia di reperti dagli abitanti dei
luoghi della guerra, queste persone sono chiamate recuperanti. Molti degli oggetti che hanno
raccolto oggi si possono vedere nei musei dedicati alla grande guerra, come quello di Fontigo,
vicino a Falzè di Piave, che siamo andati a visitare il 30 settembre di quest’anno
scolastico.
(Alice, Elena e Luca C. – Come e cosa mangiavano i soldati- Anna, Jessica e Maria – Come
erano vestiti)
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La Grande Guerra, venne combattuta anche fuori dall’Europa e non solo a terra nelle trincee, ma
anche in mare e in cielo.
Furono costruite
armi nuove per
colpire il nemico da
molto lontano,
cannoni che
sparavano
lontanissimo e
distruggevano tutto,
e si useranno per la
prima volta armi
chimiche, le bombe a
gas.
Dal cielo gli areoplani
colpivano le linee
nemiche a terra e
sotto il mare i
sottomarini
lanciavano missili di
precisione per
affondare le navi avversarie.
Tutte le industrie lavoreranno per produrre armi e mezzi di trasporto, in Italia per esempio sarà la
FIAT a farlo.
Si costruiranno i primi
carri armati, mentre nei
combattimenti in
montagna si useranno i
muli per trasportare i
carichi pesanti.
La ferrovia sarà il
sistema di trasporto più
usato e si costruiranno
nuove linee ferroviarie
per far arrivare tutto il
necessario ai soldati al
fronte.
(Luca M., Manuel,
Tommaso e Vittorio)
Il pilota italiano Francesco Baracca e il suo aereo da combattimento.
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A ottobre del 1917 accadde un fatto molto importante e drammatico, sul fronte italiano, ai confini
del Friuli, a Caporetto l’esercito austriaco e tedesco attaccò i nostri soldati e divise la nostra linea
di difesa.
Fu una disfatta, in pochi giorni i nostri battaglioni furono costretti a ritirarsi e indietreggiare per
150 chilometri davanti alla forza del nemico.
La nuova linea di difesa sarà posta sul Piave e qui verrà bloccata l’avanzata degli austriaci.
Lungo le rive del nostro fiume verranno combattute le ultime e più importanti battaglie finali, con la
decisiva sconfitta degli eserciti austriaco e germanico nella battaglia di Vittorio Veneto nell’
ottobre del 1918.
Con la firma dell’armistizio il 4 novembre 1918 si conclude la I° Guerra Mondiale.
Nel 1919 con i trattati di pace all’Italia ritornano Trento e Trieste.
In tutti i paesi che hanno preso parte alla guerra ci sono stati milioni
di morti sia fra i militari che i civili.
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Siamo andati a visitare alcuni dei luoghi in cui si è combattuta la Grande Guerra, dove oggi
troviamo musei e sono stati costruiti monumenti, lapidi, cippi per tramandare nel tempo il ricordo
di quelle terribili battaglie e delle persone che morirono, moltissime in giovane età.
Ecco quelli che si trovano fra Piave e Montello, vicinissimi a noi.
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Poesie in onore di tutti i soldati
morti durante la Prima Guerra Mondiale
(a cura della classe quinta)
O soldato mio
O soldato sempre con quella
faccia triste
come un sole spento
che non si accende mai .
Forse perché ti è toccato
uccidere.
Mi sento male
perché hai dovuto
togliere la vita
a un tuo fratello
e dopo l’ hanno tolta a te.
I poveri fanti
il fante impaurito
cammina triste
nella rossa vallata.
Cerca
i suoi
amici dispersi
ma sa che non li
troverà mai più.
Ha paura del
nemico austriaco
e del suo fucile
carico di sangue umano.
Levi Negro
Sofia Romanello
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Il vero orrore
nelle loro case
tranquilli senza
il rischio di
morire come
dei vermi
rintanati sotto
terra.
Perché dovete
rovinare la vita
di così
tanta gente
non ne
avete uccisa
abbastanza?
Ormai la mia vita
non ha senso.
Ogni giorno
la trincea ci
continua a
torturare e noi
non possiamo
fare niente.
Ogni giorno
dobbiamo passare
sui cadaveri
dei nostri fratelli;
ma ai superiori
non interessa
tanto stanno
Joel Maccari
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Riflessioni di un soldato
della Grande Guerra
Il sacrificio di un soldato
Sono un soldato
Con i miei compagni
Combatto in guerra
Si combatte di trincea in
trincea
La guerra è orrenda
Come se il diavolo l’avesse
creata
Molti sono i miei compagni
morti
E se si continua così
La guerra finirà solo quando
Saranno morti tutti
I nostri cari piangono
Come se scendesse una
pioggia
Nessuno è felice di far
guerra
La paura della morte è molto
vicina
Preoccupazione,
dubbio, paura e
morte
questa è la guerra
che io sto combattendo
e credo che la pace
non tornerà per molto tempo
Mattia Vacilotto
Un soldato sta
tra gli spari e la polvere
e la sua voglia di lottare
per la sua patria
e la sua gente.
Un soldato
con amore
e passione
vive, ama, muore
per me, per te
per noi
e il mio cuore
affranto soffre
per lui.
Federico Vidotto
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I soldati della prima
Guerra Mondiale
Un soldato in guerra
non era felice
ma era infelice.
Se un soldato nemico
saltava in trincea subito
l’altro soldato ti sparava.
La vita non è per morire
ma è per vivere.
Le mamme erano tristi
perché la vita non ritornava
più ai loro figli.
Riposa in pace mio
soldato
Erion Morina
Il soldato
nella tristezza e nella paura
combatte per la sua patria
come un uccello per il suo
nido.
Ma quando meno se lo
aspetta,
con un solo colpo può morire.
E nel silenzio e nel timore
cade a terra senza rancore.
La sua vita sta finendo
come un fiore che sta
appassendo.
Giulia Callegaro
Povero soldato
Soldato tu che pensi
all’ orrore della guerra
sei costretto ad andarci.
Tu che corri
Sotto il fuoco nemico
sei come una foglia
di un albero che si spoglia.
Ma ti è bastato
un soffio di vento
per cadere
senza un suono
nè un lamento.
Zambon Matteo
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SOLDATO
Questi soldati che
vanno in guerra,
vanno in guerra per
salvare
la loro patria.
Forte e sicuro
di andare in guerra
ma sempre con la paura
di morire sotto il fuoco
nemico.
Dentro la trincea in un via vai
di soldati impauriti
che si arrampicano per uscire.
Feriti, morti negli ospedali da
campo
Sangue molto sangue che
sgocciola
dai corpi morti che sembrano
dormire,
un sonno eterno che porta in
paradiso
il soldato e i suoi compagni.
I soldati in trincea
I soldati dovevano andare in
guerra
ed entrare in trincee strette
e buie.
Il comandante gli dice di
andare a combattere.
Ma ci sono tanti morti.
Amico, puoi saltare in trincea.
Ma se entri io non ti sparo
Perché sei come un fratello
per me.
E la guerra è brutta e
orrenda.
Campion Giacomo
Giada De Rocco
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La vittoria dell’Italia
Nella trincea senza preavviso
di un fucile lo sparo si sentì,
le montagne e il Piave
piansero per i loro caduti.
Il soldato…
Il soldato che camminava
aveva la pelle come la farina.
Il soldato che camminava
aveva gli occhi di chi ne ha
viste tante.
Il soldato che camminava
aveva il braccio fasciato,
come ricordo di aver
combattuto
per la patria e la famiglia.
Il soldato che camminava,
era il mio migliore amico
ma ora non sarebbe stato
più lo stesso.
Elisa Bianco
Il giorno di vittoria
quel mattino arrivò
l’Italia fece piangere
il nemico Austro-Ungarico.
Nella nazione la pace tornò
come a Trieste e Trento.
Di italiani e inglesi morti
ancora si parla,
tra cui Mario Fiore
e Harry Edginton.
Filippo Zago
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Mio fratello un soldato
Se mio fratello
andasse in guerra
glielo impedirei.
Ma se lo costringessero
non li perdonerei.
La guerra
quanto la odio.
Ma se dovesse morire
anch’io lo farei.
Non voglio
che mio fratello
vada in guerra.
Vittoria Zanette
Povero soldato
Il povero soldato,
combatte disperato,
col piede rovinato,
se ne sta lì con i pensieri,
dei poveri cavalieri,
in guerra tutti devono
soffrire,
e tanti devono morire,
tanti sono disperati,
tanti fucilati,
tanti armati,
ma quando si deve
combattere,
sembriamo belve feroci,
non abbiamo più la
mente,
ma improvvisamente,
sentiamo un colpo al
cuore,
e infine sentiamo il
dolore.
Soldato in guerra
O soldato,
te ne stai
in mezzo agli spari
come se fossero fuochi
artificiali
ma non è una festa
è la tragica fine
di tante persone.
Zaniol Daniele
Elyasmine Ayoub
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Il soldato italiano
Quel soldato italiano
che partì per salvare
salvare la sua patria,
era forte come un leone,
la sua divisa
ogni giorno prendeva
sempre più vita,
il suo elmetto
era una pietra,
povero quel soldato
ne ha passate
passate di tutti i colori
Andrea Biffis
Povero soldato
Soldato, tu che sei in guerra
sei costretto a sopportare
la trincea e la paura
di essere ucciso,
ma sei anche
costretto a uccidere
gli altri soldati
come se fossi un leone,
a cacciare e mangiare
le gazzelle morte,
soldato, lascia stare
la guerra
e ritorna a casa tua
sano e salvo.
Shefik Shera
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Il fante
Soldato se tu non avessi
saltato
non ti avrebbero colpito
e non saresti in un cimitero
ma almeno ora non combatti
questa terribile guerra;
riposi in pace e nessuno
ti può disturbare .
La tua vita finisce qui
come un fiore che
appassisce d’ autunno.
Leonardo Dos Santos
MORTE IN GUERRA
È l’inferno
Gli spari
Le urla
Il dolore
L’ orrore
All’improvviso un colpo
Mollai il fucile
Caddi a terra
E vidi
Per l’ultima volta
L’orrore
Dopo una luce accecante
Un cielo azzurro
E la pace in cielo
Senza l’ombra della guerra
Ettore De Rocco
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Il portale della chiesa parrocchiale di
Pero è il monumento commemorativo
ai caduti e ai dispersi durante la
Grande Guerra.
Alla fine del conflitto nel nostro paese
furono 32 i caduti e 8 i dispersi.
La chiesa
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Pero 4 novembre 2014
La nostra redazione:
I 34 studenti delle classi quarta e quinta
della scuola primaria “Anna Frank” di
Pero di Breda di Piave e le loro insegnanti
Un affettuoso grazie
allo storico Daniele Ceschin nostra guida
preziosa nei luoghi della memoria.
(Articolo della TRIBUNA, dom. 9 novembre
2014)
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