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SCHEDA
LA SCALA DAL 1776 A OGGI
1776 Il 26 febbraio un incendio divora il Teatro Regio Ducale. L’imperatrice Maria Teresa
d’Austria ordina per Milano la creazione di un nuovo grande teatro. Le spese della costruzione
furono sostenute dai palchettisti del Ducale, in cambio della concessione del terreno dove
sorgeva la Chiesa di Santa Maria alla Scala (da cui il suo nome) e del rinnovo della proprietà
dei palchi.
1778 Opera del grande architetto neoclassico Giuseppe Piermarini, il Teatro venne inaugurato
il 3 agosto con l'opera di Antonio Salieri, L'Europa riconosciuta, su libretto di Mattia Verazi.
1793-1798 Il rinnovamento del repertorio viene avviato con L'oro fa tutto di Ferdinando Paër
(1771-1839) e Un pazzo ne fa cento di Giovanni Simone Mayr (1763-1845). La Scala si apriva
così al gusto neoclassico di ascendenza francese e alla successiva, più radicale evoluzione del
teatro musicale. Paër e Mayr, infatti, costituiranno storicamente il punto di collegamento e
passaggio dall'opera buffa all'opera romantica di Gioachino Rossini (1792-1868).
1806 Alessandro Sanquirico (1777-1849) assume la direzione della scenografia e rinnova la
concezione degli allestimenti adeguandoli alla nuova sensibilità romantica.
1812 Con l’avvento di Rossini (La pietra del paragone), la Scala diventa il luogo deputato del
melodramma italiano. Il catalogo rossiniano rappresentato fino al 1825 comprende: Il turco in
Italia, La Cenerentola, Il barbiere di Siviglia, La donna del lago, Otello, Tancredi, Semiramide,
Mosé. Negli stessi anni, le coreografie di Salvatore Viganò (1769-1821) e di Carlo Blasis (17951878) estendevano il primato artistico del Teatro anche al balletto.
1814 Si accresce la profondità del palcoscenico, occupando parte dell'area di un convento
demolito nella contrada di San Giuseppe (l'attuale via Verdi).
1821 L'illuminazione a candele viene sostituita da una grande lumiera centrale a lampade di
sicurezza ("Argants"), rimaste in funzione fino all'impianto a gas che sarà adottato nel 1860.
1822-1825 Con Chiara e Serafina di Gaetano Donizetti (1797-1848) e Il pirata di Vincenzo
Bellini (1801-1835) si apre una straordinaria stagione melodrammatica. Le opere successive di
Donizetti alla Scala saranno (fino al 1850) Anna Bolena, Lucrezia Borgia, Torquato Tasso, La
figlia del reggimento, La favorita, Linda di Chamounix, Don Pasquale e Poliuto. Di Bellini
seguiranno (fino al 1836) I Capuleti e i Montecchi, Norma, La sonnambula, Beatrice di Tenda e
I puritani.
Fra i massimi interpreti del repertorio di Rossini, Donizetti e Bellini si ricordano i soprani
Isabella Colbran (1785-1845), Maria Teresa Belloc-Giorgi (1784-1855), Giuditta Pasta (17971865), il mezzosoprano Maria Malibran (1808-1836), il tenore Luigi Pacini (1767-1837), i
sopranisti Gasparo Pacchiarotti (1740-1821) e Giovanni Battista Velluti (1780-1861). Si
affermano nella danza tre delle più grandi dive della storia scaligera, Maria Taglioni (18041884), Fanny Cerrito (1817-1909) e l'austriaca Fanny Elsler (1810-1884), quest'ultima
costretta nel '48 a lasciare il Teatro perché ritenuta un'informatrice della polizia. Insieme a loro
si ricorda il francese Marius Petipa (1818-1910), rimasto celebre anche per aver creato a San
Pietroburgo La bella addormentata nel bosco e Il lago dei cigni di Cajkovskij.
1839 Oberto, conte di San Bonifacio inaugura il ciclo delle opere di Giuseppe Verdi (18131901).
1842 Dopo il clamoroso insuccesso di Un giorno di regno, va in scena Nabuccodonosor, il
primo e decisivo trionfo per l’ascesa del "Cigno di Busseto". Al tempo stesso, il forte
sentimento patriottico suscitato da Nabucco, fonda la "popolarità" del melodramma e identifica
la sua immagine con la Scala.
1846 Si rompe la collaborazione tra Verdi e la Scala.
1869 E’ la riconciliazione tra il grande compositore e il teatro milanese. Va in scena la nuova
versione della Forza del destino.
1872 Si tiene la "prima" europea di Aida di Verdi.
1874 Verdi dirige il suo Requiem
1881 Il musicista bussetano presenta la revisione di Simon Boccanegra. Luigi Manzotti (18351905) e Romualdo Marenco (1841-1907) creano il ballo Excelsior, uno dei capolavori della
coreografia alla Scala, rimasto ancor oggi in repertorio.
1883 L'illuminazione della sala e del palcoscenico viene interamente elettrificata.
1885 Giacomo Puccini (1858-1924) appare alla Scala con Le Villi cui seguiranno, fra le altre,
Manon Lescaut, Madama Butterfly, La fanciulla del West.
1887 e 1893, la Scala mette in scena Otello e Falstaff, i due ultimi capolavori nati dalla
collaborazione di Verdi con Arrigo Boito (1842-1918).
Fra i più grandi interpreti storici del teatro verdiano alla Scala, si ricordano il soprano
Giuseppina Strepponi (1815-1897, sposa del Maestro), Adelina Patti (1843-1919), Teresa Stolz
(1834-1902, prima interprete del Requiem), Francesco Tamagno (1850-1905, primo interprete
di Otello), il baritono Victor Maurel (1848-1923, primo Falstaff).
1891 Cavalleria rusticana segna l'introduzione nel repertorio scaligero di Pietro Mascagni
(1863-1945) e del Verismo musicale. Seguiranno numerosi altri suoi titoli (Iris, Parisina, Le
maschere) e le principali opere di Ruggero Leoncavallo (1857-1919), Francesco Cilea (18661950), Umberto Giordano (1867-1948).
1898 Le difficoltà economiche del Teatro danno origine al primo esperimento di
modernizzazione della gestione, attuato dal duca Guido Visconti di Modrone, da Arrigo Boito e
da Giulio Gatti Casazza, al quale viene affidata la direzione generale (il ruolo del futuro
Sovrintendente).
Arturo Toscanini (1867-1957) assume la direzione artistica e promuove una radicale riforma
del Teatro sia negli aspetti organizzitivi sia nei rapporti con il pubblico. A lui si devono inoltre la
rivalutazione e la regolare esecuzione alla Scala delle opere di Richard Wagner (in precedenza
tardiva e manchevole) e la stabile estensione del repertorio orchestrale alla musica sinfonica.
1906 L'allestimento di Salome di Richard Strauss costituisce sia una svolta del repertorio verso
le nuove correnti musicali, sia una più decisa apertura ai compositori stranieri.
Negli anni immediatamente successivi seguiranno opere o musiche, fra altri, di Igor
Stravinskij, Claude Debussy, Ferruccio Busoni, Ildebrando Pizzetti, Riccardo Zandonai, Ottorino
Respighi.
1913 L'8 marzo s’inaugura il Museo Teatrale alla Scala, nato dall'acquisto delle collezioni
dell'antiquario parigino Jules Sambon.
1921 La proprietà dei palchi viene trasferita dai privati al Comune di Milano. La Scala si
trasforma in un Ente Autonomo comunale, sotto il controllo dello Stato che assicura il
finanziamento annuale dell'attività. Si realizzano un importante ampliamento del palcoscenico
e il completo rinnovo degli impianti tecnici.
1926 Con la direzione di Toscanini, si tiene la prima di Turandot di Puccini, l'opera considerata
conclusiva della storia del melodramma italiano.
1943 Il teatro viene gravemente danneggiata dai bombardamenti.
1946 L'11 maggio la Scala riapre con lo storico concerto di Toscanini. Il Teatro torna
rapidamente, sotto la Sovrintendenza di Antonio Ghiringhelli, ai più alti livelli produttivi e
artistici. Ritorna alla direzione del Coro Vittore Veneziani, allontanato nel 1938 per le leggi
razziali.
1948 Esordisce il maestro Guido Cantelli (1920-1956) che si affermerà fra i maggiori direttori
del dopoguerra.
1954 Norberto Mola assume la direzione del Coro.
1955 Esordisce Carla Fracci.
1963 Esordiscono alla Scala Luciano Berio, come direttore e compositore (Passaggio), e Bruno
Maderna (1920-1973) come direttore.
1965 Debuttano alla Scala Liliana Cosi; con Atomtod esordiscono Giacomo Manzoni e Claudio
Abbado
1968 Debutta il compositore Franco Donatoni (1927-2000)
1969 Grandi applausi per il pianista Maurizio Pollini.
1970 Riccardo Muti debutta alla Scala come direttore sinfonico.
1972 Claudio Abbado assume la direzione dell'Orchestra.
1975 Esordio alla Scala di Oriella Dorella.
1978 Una grande mostra al Palazzo Reale celebra il Bicentenario del Teatro.
1981 Riccardo Muti debutta alla Scala come direttore d'opera (Mozart, Le nozze di Figaro).
Giulio Bertola assume la direzione del Coro.
1982 Nasce l'Orchestra Filarmonica della Scala.
1985 Debutta alla Scala Alessandra Ferri.
1986 Riccardo Muti assume la direzione musicale.
1989-1998 Muti riporta in scena le opere più amate (Rigoletto, La traviata, Macbeth, La forza
del destino) e numerosi altri titoli di Verdi, tra cui Falstaff e Don Carlo. Affronta la trilogia
italiana di Mozart-Da Ponte, dirigendo inoltre Idomeneo e La clemenza di Tito.
1991 Roberto Gabbiani assume la direzione del Coro.
1997 La Scala si trasforma in una Fondazione con soci privati, aprendo una decisiva fase di
modernizzazione.
2000 In settembre la trionfale tournée in Giappone. Il 16 novembre Riccardo Muti inaugura il
Centenario Verdiano. A Palazzo Reale la grande mostra dedicata al Cigno di Busseto.
Il 7 dicembre si apre la stagione dedicata a Giuseppe Verdi con Il trovatore, diretto da Muti che
la concluderà con Otello.
2002 Il 4 luglio iniziano i lavori di restauro e ristrutturazione
2004 Settembre prima consegna dei locali ristrutturati alla Fondazione Scala
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