Quando si parla di fiori immaginiamo sempre un gambo con
attaccati petali di varie forme e colori, in questo caso invece no: la
rosa del deserto o rosa di Jericho nonostante il suo nome floreale
non ha nulla a che fare con il fiore per antonomasia.
Tour nel deserto del Marocco
Tour nel deserto del Marocco
E’ un fiore che né fiorisce, né appassisce, ma anch’esso ha bisogno dell’acqua.
E’ un cristallo, un minerale che nasce dalla sabbia del deserto del Sahara. Si tratta di un
insieme di cristalli di gesso che si forma solo in condizioni climatiche e ambientali particolari.
Per la creazione di questa singolare formazione rocciosa è fondamentale la presenza di una
vena di gesso umido, sotto la coltre di sabbia, ad una profondità che varia tra decine di
centimetri a un metro ed è fondamentale un clima arido. Durante questo processo si innesca il
fenomeno della cristallizzazione dando origine alla tipica rosa di sabbia. Il forte sole riscalda la
superficie sabbiosa ed il forte calore penetra sino a raggiungere la vena di gesso umido
favorendone l’evaporazione.
Tour nel deserto del Marocco
I bacini desertici circondati da rilievi dai quali scendono torrenti
alimentati da rare piogge, i tratti di mare rimasti isolati o i bacini
lacustri senza emissari sono le situazioni ideali per favorire
l’accumulo di gesso che precipita per evaporazione delle acque in cui
è disciolto.
Le dimensioni di questi aggregati cristallini sono molto variabili, da pochi
centimetri fino ad alcuni metri, e la colorazione giallastra è dovuta alla presenza
dei granuli di sabbia all’interno della struttura del cristallo.
Può essere un regalo particolare da un viaggio in Marocco. Per conservarla sarà
sufficiente, per fare aprire la pianta, immergerla in acqua leggermente tiepida e
poi tenerla su un piatto fondo, avendo cura che la pianta sia sempre a contatto
dell’acqua.
Tour nel deserto del Marocco
Tour nel deserto del Marocco
E’ stata importata in Europa nel medioevo, nei viaggi di ritorno dei crociati e
pellegrini dalla Terra Santa, e con lei sono state importate anche numerosi
racconti e miti.
Vuole infatti la leggenda che La Vergine Maria, in fuga da Nazareth, si dissetò
con l’acqua della rosa di Jericho, e per gratitudine le diede la Sua benedizione,
rendendo la pianta immortale ed eterna: per questo viene anche chiamata
pianta della “resurrezione”.
Una leggenda vuole che la formazione di questo cristallo fosse dovuta al deposito dell’urina
dei dromedari a contatto con la sabbia rossa.
Un’altra leggenda racconta di un cavalliere innamorato della sua meravigliosa
principessa. Il suo amore era così forte e disperato da non riuscire a sopportare di non
poter stare senza di lei; così il suo cuore scoppiò e quando le gocce di sangue toccarono la
sabbia si trasformarono in rose del deserto.
Ancora oggi il fantasma del cavaliere ritorna ad ogni plenilunio e vaga sanguinante,
disseminando nel deserto le rose.
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