Il Centro Antiviolenza

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“Fare rete per contrastare la violenza”
Alcune risposte concrete
Il ruolo della provincia nella
costruzione della rete e
nella gestione
dei Centri Antiviolenza
Rita Falaschi
Genova, 25 ottobre 2010
IL PROGETTO URBAN
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La città di Genova ha aderito al progetto
URBAN antiviolenza nel 2001.
Il progetto URBAN ha costituito una
occasione di riflessione e approfondimento
rispetto al tema della violenza di genere.
Ha prodotto una ricerca sulla percezione
sociale e gli atteggiamenti culturali sul
fenomeno della violenza contro le donne
fuori e dentro la famiglia.
Il passaggio del testimone
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Nell’ambito di un convegno sulla violenza
organizzato nel 2005, nell’ambito del quale è
emersa la necessità della costituzione di una
rete di enti e organizzazioni capaci di fare
massa critica affinchè il tema della violenza
di genere venisse affrontato in modo
organico e strutturato.
la Provincia ha raccolto il testimone dal
Comune di Genova
Perché una rete
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Per rispondere a bisogni o problemi
complessi
Per dare risposte diversificate e flessibili
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Per costruire un sistema integrato
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PERCHE’ UNA REGIA PUBBLICA
Perché la violenza di genere è un problema
sociale ed in quanto tale è necessario
affrontarlo
PASSANDO DALLA GESTIONE
DELL’EMERGENZA AL SERVIZIO
Cosa significa lavorare in rete
Significa lavorare con diversi attori per
affrontare “insieme”
una causa comune
.
Cosa significa lavorare in rete
Lavorare in rete non significa
compromettere le proprie specificità,
ma mantenerle e metterle al servizio
di una causa comune
Gli stakeholders – la rete locale
Una trentina di soggetti tra pubblici e privati
Pubblici:
 Provincia
 Comune di Genova
 20 Comuni della provincia
 ASL3 – Genovese
 ASL4 – Chiavarese
 I Pronto Soccorso delle Aziende Ospedaliere
 La Consigliera di Parità Provinciale
 Le forze dell’Ordine
Gli stakeholders – la rete
i soggetti privati
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U.D.I. – Centro Accoglienza per
non subire violenza
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Comunità San Benedetto
AIED
CEMP
CIF
AIDM
CRI
ARCI - Migranti
Co.Li.Do.Lat.
Consulta Femminile del
Tigullio
Consulta Femminile Genova
Marea
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SpA – politiche di Donne
Coordinamenti Donne CGIL
e CISL
Il Cerchio delle Relazioni
AIDIA – Sezioni di Genova e
del Tigullio
Amnesty International –
Gruppo Genova
FIDAPA – Tigullio
Laboratorio Politico di Donne
Donne in rete
Gruppo Mafalda
Sampierdarena
UDI – 25novembre2008
I soggetti interni alla Provincia
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Pari Opportunità
Politiche Sociali
Formazione
Lavoro
I soggetti interni al Comune
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Servizi alla Persona→U.O. Cittadini senza
territorio
Pari Opportunità
Patrimonio
U.C.I.L.
Distretti Socio Sanitari
Soggetti interni alle ASL
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Pronto Soccorso
Dipartimenti
Direzione Consultoriale, Consultori
Distretti Socio Sanitari
Non basta esserci
E’ necessario che chi partecipa alla rete:
- conosca i bisogni;
- sia capace di elaborare proposte;
- abbia la capacità di sostenerle e di
negoziare;
- sia consapevole che è corresponsabile
del prodotto finale, qualunque esso sia.
La formazione
E’ necessario che le associazioni
comprendano l’importanza della
formazione interna e promuovano
percorsi di empowerment per aumentare
tra i soci la consapevolezza, le capacità di
comunicare, la trasferibilità dei saperi e
l’acquisizione di competenze.
Empowerment
Nella nozione di
empowerment
ci sono tre
componenti
fondamentali
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Il controllo

La consapevolezza
critica

La componente
partecipativa
Una Legge Regionale
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La Rete Provinciale elabora un disegno di
legge regionale e lo propone all’Assessore
regionale alle P.O.
A marzo del 2007 viene approvata la L.R.
12/2007 “Prevenzione e contrasto alla
violenza di genere ed azioni di sostegno alle
donne e minori vittime di violenza”
Attivazione dei progetti
Risorse
Progetti
Regione/Provincia/Comune Centro Antiviolenza
Genova
Comune di Genova
Strutture Accoglienza
Provincia/Comuni
Centri Ascolto
Formalizzazione della rete
Protocollo d’intesa per la costituzione della
“Rete provinciale contro la violenza di genere”
3 maggio 2007
La rete nazionale
ARIANNA
Attivazione Rete nazIonAle aNtivolenzA
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Il 9 febbraio 2007 la Provincia di Genova ha sottoscritto
un protocollo di intesa con il Dipartimento Diritti e Pari
Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei
Ministri, come territorio pilota per la sperimentazione
del numero antiviolenza 1522 ed è entrata a far parte della rete
nazionale antiviolenza
Il Centro Antiviolenza
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Nel 2008 la Regione ha assegnato alle Province dei fondi in
conto capitale per l’istituzione dei Centri Antiviolenza
Nel corso del 2008 la Rete Provinciale ha lavorato alla
progettazione del Centro in collaborazione con il Comune di
Genova
Il 25 novembre 2008 si è inaugurato il Centro Provinciale
Antiviolenza di Via Mascherona a Genova, Che è gestito da
Provincia e Comune attraverso un protocollo operativo.
Nella prima metà del 2009 si sono aperti i primi centri di ascolto
sul territorio
L’apporto della rete alla
costituzione del Centro
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La progettazione dei servizi offerti dal Centro è frutto
del lavoro di rete;
Le operatrici del Centro sono state selezionate tra
una rosa di operatrici segnalate dalle associazioni
afferenti alla rete;
Il rapporto tra Provincia ed associazioni è regolato
da convenzioni;
Solo le prestazioni di tipo professionale (avvocate,
psicologhe) sono erogate in regime di volontariato;
I SERVIZI OFFERTI dal Centro
Antiviolenza di Via Mascherona
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Telefonando o recandosi al Centro Provinciale Antiviolenza la donna potrà parlare con
un’operatrice esperta, che saprà ascoltare i motivi per i quali si è rivolta al Centro; potrà
essere indirizzata ai servizi di consulenza più idonei a rispondere alle sue problematiche,
offerti dal Centro stesso, o ai servizi presenti sul territorio.
Sulla base di quanto esposto l’operatrice potrà invece fissare l’appuntamento per uno o
più colloqui di approfondimento, a seguito dei quali l’equipe di coordinamento del Centro
valuterà la possibilità di proporti un percorso individualizzato di sostegno.
Questo percorso, realizzato grazie alla collaborazione dei diversi soggetti che partecipano
alla Rete Provinciale contro la violenza di genere, consentirà di rielaborare un proprio
progetto di vita.
Il percorso potrebbe contemplare uno o più interventi:
Accoglienza in emergenza
Sostegno psicologico
Inserimento in una struttura alloggiativa
Inserimento in gruppi di auto – aiuto
Inserimento in percorsi formativi
Attivazione di tirocini e/o borse lavoro
I Centri di Ascolto ed altre strutture
decentrati sul territorio
Sul territorio provinciale in collaborazione con i Comuni e con i
Distretti sociali sono state istituite altre strutture collegate con il
Centro Antiviolenza Provinciale:
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D.S.S. 8 Ponente – Centro di Ascolto
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D.S.S. 10 Valpolcevera Vallescrivia - Centro di Ascolto di
Mignanego, Sportello Donna di Campomorone, struttura alloggiativa
di Busalla;
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D.S.S. 12 Valbisagno, Valtrebbia – Centro di Ascolto c/o Comune di
Bargagli
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D.S.S. 15 Chiavarese – Serv. Reperibilità in emergenza, Centro di
Ascolto di Chiavari, Centro di Ascolto di Lavagna
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D.S.S. 16 Tigullio - Struttura alloggiativa Casa Sicura di Sestri
Levante
DATI A CONFRONTO
PERIODO
CONTATTI
PRESE IN CARICO
Genn/Ott.2009
218
137
Genn/sett.2010
259
149
INCREMENTO NEL PERODO
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Primi contatti = 42,30%

Prese in carico = 37,96%
Tendenza all’emersione in aumento
TIPOLOGIA DELLA VIOLENZA
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Psicologica
Fisica
Economica
Sessuale
Stalking
Mobbing
147
182
66
29
24
1
Sempre una donna è soggetta a più tipologie di
violenza
Nazionalità
Nazionalità delle donne
maltrattate:
Nazionalità dei maltrattanti:
Italiane
Italiani
Straniere
147
78
Stranieri
160
66
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