glossario delle migrazioni

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PREMESSA
IL LINGUAGGIO NON è MAI NEUTRALE
Es. “badante”; “vu cumprà” vs “marocchino”.
(stigmatizzazione e stereotipizzazione)
“le tipologie con le quali
organizziamo il fenomeno migratorio
e lo definiamo
amministrativamente, più che
riflettere la sua natura obiettiva,
rispecchiano le aspettative e gli
interessi della società di
destinazione” (Zanfrini 2004: 23).
LESSICO DELL’IMMIGRAZIONE

SOCIETà MULTIETNICHE: società in cui
convivono più gruppi etnici.
Ma qual è il “livello soglia”?
Presenza di regimi diversi (uguaglianza politica e
sociale vs apartheid).
Negazione delle differenza (presunto
monoculturalismo).
MINORANZE ETNICHE
Categoria politica, introdotta alla fine della I
guerra mondiale a seguito di spostamenti di
“confini” per tutelare le “minoranze etniche” che
si erano venute a creare;
 Quali marcatori usati? Di solito, quelli più visibili
(colore della pelle, differenze nei culti, parlare
una lingua diversa)

PARAMETRI PER DEFINIRE
UNA MINORANZA
 Svantaggio
a causa di una
discriminazione perpetuata dal gruppo
maggioritario;
 Una forte solidarietà di gruppo accomuna
i membri della minoranza;
 Isolamento fisico o sociale (“ghetto”, ma
anche concentrazione in alcuni mestieri,
generalmente poco “prestigiosi” –es.
italiani di Bedford; venditori di rose in
Italia).
- il ruolo dell’endogamia.
“L’immigrazione non conduce necessariamente alla
costituzione di minoranze etniche, ma ciò avviene
allorchè l’atteggiamento degli autoctoni esaspera le
caratteristiche ascritte agli immigrati (facendole
apparire indesiderabili), assegna questi ultimi alle
posizioni più basse entro la stratificazione sociale e
mette in atto dei meccanismi di marginalizzazione”.
(Zanfrini 2004: 14).
DISTANZA SOCIALE
È
il grado di intimità, vicinanza
(somiglianza, anche immaginata) fisica, e
condivisione delle abitudini sociali e delle
pratiche.
 È un fattore che determina e condiziona
l’atteggiamento del gruppo di
maggioranza nei confronti della
minoranza (es.diversa percezione degli
immigrati nord-africani e di quelli nordamericani: ruolo della “distanza”
religiosa).
DEFINIRE LE MIGRAZIONI
PARAMETRO GEOGRAFICO
 Migrazioni
INTERNAZIONALI vs
migrazioni INTERNE:
somiglianze: fattori propulsivi;
differerenze: grado di libertà (< in quelle
internazionali, regolate da determinate
POLITICHE che riguardano sia il
DIRITTO ALL’IMMIGRAZIONE sia il
DIRITTO all’EMIGRAZIONE); effetto più
o meno traumatico; >/< distanza
linguistica/religiosa/etnica;
PARAMETRO POLITICO
 Migrazioni
REGOLARI vs IRREGOLARI:
MIGRANTI REGOLARI = non cittadini
autorizzati dallo Stato del paese in cui si
trovano a risiedervi e, se vogliono, a
lavoravi.
MIGRANTI IRREGOLARI = sono quei
migranti a cui tale diritto non è
riconosciuto (vi risiedono e vi lavorano
senza essere stati autorizzati a farlo).

“l’essere un immigrato regolare o irregolare non
dipende dalla una caratteristica oggettiva
dell’individuo in questione, bensì dalla definizione che
di esso dà il quadro normativo vigente” (Zanfrini 2004:
28).
- regolare/irregolare non sono categorie definitive: un
migrante regolare può diventare irregolare e viceversa.
MIGRAZIONE CLANDESTINA
MIGRANTE CLANDESTINO = colui che
attraversa illegalmente le frontiere di un Paese
eludendo i controlli alle frontiere.
-
-
La clandestinità pertanto non è un attributo
individuale, ma una condizione giuridica.
La migrazione irregolare non coincide con quella
clandestina.
MIGRANTI REGOLARI
(PARAMETRO GIURIDICO)
 FREE
MIGRANTS: gli stranieri
possessori delle nazionalità di Paesi con i
quali lo Stato in cui risiedono ha accordi di
libera circolazione (es. UE).
 RESIDENTI A TITOLO PERMANENTE:
coloro che, nel caso dell’Italia, hanno
ottenuto la carta di soggiorno, rilasciata a
coloro che vivono e lavorano qui da oltre 6
anni (titolo intermedio rispetto alla
cittadinanza).
UNA NOTA SUI RIFUGIATI
Concezione “eurocentrica” della convenzione di
Ginevra ma …
 Nel 2000: 14 milioni di rifugiati politici
Ma oltre 21 milioni che sono partiti facendo appello
a tale diritto (molti dei quali sono diventati
“rifugiati in orbita”).
 Jet-age asylum-seeker; asilanti in nero, clausola
del not refoulement (convenzione di Ginevra).


MIGRANTI TEMPORANEI: coloro che hanno un
diritto di soggiorno temporaneo, allo scadere del quale
possono richiedere il rinnovo o devono ritornare in
patria.
PARAMETRO LIBERTÀ
 Migrazioni
VOLONTARIE vs FORZATE:
- RIFUGIATO: secondo la Convenzione di
Ginevra (1951) è la persona che “temendo
con ragione di essere perseguitata a causa
della sua razza, della sua religione, della
sua nazionalità, della sua appartenenza a
un certo gruppo sociale o delle sue
opinioni, si trova fuori del paese di cui ha
la nazionalità e non può o, a causa di
questo timore, non vuole richiedere la
protezione del suo paese”.


RICHIEDENTI ASILO: coloro che hanno fatto la
domanda per diventare rifugiati, ma non hanno ancora
avuto risposta.
MIGRAZIONE COATTA: tratta degli schiavi e delle
prostitute.
PARAMETRO: LAVORO
 LABOUR
MIGRATIONS vs NON
LABOUR MIGRATIONS
Le seconde comprendono le migrazioni
dettate da motivazioni familiari
(ricongiungimenti), di studio, di salute o di
residenza elettiva (es. Cambridge).
- Ma tale distinzione ha davvero senso?
ES. IL CASO DELLE DONNE CHE
RAGGIUNGONO I MARITI IN ITALIA:
FAMIGLIA O LAVORO?????
TIPI DI LABOUR MIGRATIONS
STAGIONALE;
 FRONTALIERA;
 GENTE DI MARE;
 LAVORATORI ITINERANTI;
 LAVORATORI A PROGETTO ALL’ESTERO;
 MIGRANTI AD ALTA QUALIFICAZIONE.

SUI MIGRANTI AD ALTA
QUALIFICAZIONE
Migrazioni forzate (es. ebrei durante il regime
nazista in Germania);
 Fuga di cervelli (talvolta forzata, vedi
intellettuali indiani);
 Migrazione indotta dai governi (attraverso
specifici strumenti di attrazione);
 Migrazione diretta dalle industrie (v. imprese
italiane in Libia).

PARAMETRO: TEMPO
MIGRAZIONI TEMPORANEE vs
PERMANENTI.
- Categoria problematica:
DA: “nun m’agg accattat manc a casa ca cà nun ce
voglio stà”.
LI: “meglio morta in Italia che viva in Inghilterra”.
- Durata prevista vs durata effettiva;
- Il MITO DEL RITORNO.

IMPORTANZA DEL FATTORE
TEMPO
Propensione all’investimento:
- Casa
- Scuola per i figli
- Imparare la lingua
- Integrazione
“la prospettiva del ritorno a breve in genere
scoraggia il migrante dall’acquisire qualifiche e
competenze non facilmente trasferibili” (Zanfrini
2004: 34-35).

-
Il tema delle rimesse e degli investimenti: il
migrante che pensa di ritornare in tempi brevi
investe nel paese di origine piuttosto che in
quello di arrivo;
SULLE MIGRAZIONI
DEFINITIVE/PERMANENTI
Diventano MIGRAZIONI DI POPOLAMENTO:
Danno cioè luogo a minoranze etniche e alla
seconda generazione.

TIPI DI II GENERAZIONE
 II
GEN NATIVA O PRIMARIA: formata
da coloro che sono nati nel Paese di
immigrazione e che qui hanno avuto la
loro socializzazione primaria e secondaria;
 II GEN IMPROPRIA: formata da coloro
che sono nati in un altro Paese e sono
migranti con un’età compresa tra gli 0 e i
6 anni, in tempo per iniziare la scuola nel
paese di arrivo:
Socializzazione primaria: nel paese di
partenza
Socializzazione secondaria: nel paese di
arrivo
 II
GEN SPURIA: formata da coloro che
arrivano nel paese di immigrazione
interrompendo il ciclo scolastico o dopo averlo
completato (cioè con un’età compresa tra gli 11
e i 15 anni):
socializzazione primaria: nel paese di arrivo;
Socializzazione secondaria: nel paese di arrivo.
> Somiglianze con la I GENERAZIONE.
IN CASO DI RITORNO

-
-
MIGRAZIONI DI RITORNO:
definitive;
Temporanee;
Forzate (= rimpatrio).
Ritorni:
Occasionali (una breve visita ai propri parenti)
- Stagionali (es. migrazioni semestrali con la Svizzera).
-
I TRANSMIGRANTI

Coloro che da un lato nel loro Paese d’origine
conservano e dall’altro costruiscono nel Paese di
arrivo legami sociali, economici e politici,
mantenendoli in vita attraverso una sorta di
pendolarismo tra i due paesi.
Es. i casalvierani in Francia.
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