articolo n. 5 - SANGIOACCHINO.ORG

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Rubrica della Commissione “Evangelizzazione e Famiglia”
della Parrocchia di San Gioacchino
LA VOCAZIONE E LA MISSIONE DELLA FAMIGLIA
NELLA CHIESA E NEL MONDO CONTEMPORANEO/5
Il Capitolo II della Parte I dell’I.L. riflette su La famiglia e il contesto socio-economico.
Ricordo che sto passando in rassegna solo i paragrafi nuovi, rispetto alla R.S. che abbiamo visto lo
scorso anno su queste pagine.
Si inizia, in questo Capitolo, con una affermazione, credo, fondamentale, in quanto oggi
molti ignorano o non ritengono che ciò sia importante: la famiglia è, da sempre e per sempre, il
“pilastro” fondamentale della vita sociale (v. GS, 52). Se così è, essendo la famiglia protagonista
dell’edificazione della città comune e non una realtà privata, sono necessarie politiche familiari
adeguate, che la sostengano e la promuovono. Purtroppo ci sono, oggi, ideologie che si fondano,
come abbiamo visto, su una cultura individualistica estrema, che vogliono ridurre il ruolo della
famiglia nell’ambito di un fatto privato e per questo, alcuni vorrebbero dimostrare che la famiglia,
nel senso tradizionale, ossia istituzione di diritto pubblico, non ha più senso nella società attuale.
Malgrado ciò però si chiedono gli stessi diritti della famiglia, pur ignorando i doveri che ne
derivano.
Se la famiglia, nel costituirsi di fronte alla società, assume dei diritti e dei doveri, sono
necessarie politiche familiari adeguate, che spesso, di fronte alla realtà economica, sono disattese.
La famiglia è strettamente collegata con la realtà economica e da questo punto di vista soffre di
molteplici vulnerabilità. Insieme all’I.L. ricordiamone alcune: salari insufficienti, disoccupazione,
insicurezza economica, mancanza di lavoro dignitoso e di sicurezza sul posto di lavoro, traffico di
persone umane e di schiavitù, squilibri economici, mancanza di una casa propria, denatalità e i figli
che ci sono hanno difficoltà a studiare e a rendersi indipendenti. Concludendo, il paragrafo 14
sottolinea che una rinnovata solidarietà intergenerazionale comincia con l’attenzione ai poveri del
presente, prima che a quelli del futuro, tenendo in particolar conto i bisogni delle famiglie.
Ed è questa una sfida soprattutto rivolta verso quei gruppi sociali caratterizzati da povertà,
non solo economica, ma anche culturale. Tali povertà spesso impediscono la realizzazione di un
progetto di vita familiare adeguato alla dignità della persona.
Si sottolinea anche che il sistema economico attuale produce varie forme di esclusione
sociale. Una caratteristica comune è che spesso gli “esclusi” sono “invisibili” agli occhi della
società e questa situazione è, spesso, peggiorata dalla cultura dominante, dai media e dalle maggiori
istituzioni e riferendosi al discorso di Papa Francesco all’Incontro Mondiale dei Movimenti
popolari, 28 ottobre 2014, viene sottolineato che “in questo sistema (ovviamente economico)
l’uomo, la persona umana è stata tolta dal centro ed è stata sostituita da un’altra cosa. Perché si
rende un culto idolatrico al denaro. Perché si è globalizzata l’indifferenza!”
Il Capitolo II termina evidenziando un’altra sfida dei giorni nostri che comporta certamente.
un impatto sulla vita familiare. E’ la sfida ecologica con i suoi problemi: insufficiente accesso
all’acqua da parte di molte popolazioni, degrado ambientale, fame e malnutrizione, terreni incolti
o devastati, cultura dell’ ”usa e getta”. Risulta evidente che anche questi problemi incidono sulla
vita familiare e sulla sua serenità.
Termina qui il Capitolo II della Parte I. Gli argomenti sottoposti all’attenzione dei Vescovi
Sinodali sono molti e molto importanti, soprattutto per il loro impatto sulla famiglia. Vedremo
come la Chiesa intenderà raccogliere queste sfide e promuovere un’azione per indurre la società a
rimettere la persona umana “in centro” ed eliminare quanto impedisce la sua crescita in termini di
dignità.
Mentre sto scrivendo questo articolo, il Sinodo Ordinario si è chiuso e, con prontezza, è stata resa pubblica la
Relatio Finalis (R.F.) con le conclusioni del Sinodo stesso. A questo punto credo sia opportuno proseguire, nei prossimi
articoli, con una lettura comparata tra l’I.L. e la R.F. cioè con l’evidenziazione di eventuali divergenze, delle aggiunte
che provengono dalla riflessione dei Vescovi, degli eventuali argomenti tralasciati e del risultato delle votazioni … Quello
che abbiamo visto fino ad ora, cioè la Parte I, Capitoli I e II, per me molto interessante, non la riprenderemo, anche
perché, scorrendo i risultati delle votazioni, si vede chiaramente che tra i Vescovi c’è stata una quasi unanimità di
vedute. E’ un impegno che credo interessante, ma non sono sicuro che riuscirò a tenere l’attuale ritmo (un articolo a
settimana). Comunque farò del mio meglio.
Cesare
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