La peculiarità della banca rispeto agli altri intermediari

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La peculiarità della banca
rispetto agli altri intermediari
20 Ottobre 2009
Economia e Gestione degli
Intermediari Finanziari
Eugenio Namor
[email protected]
Alcune premesse organizzative
• Testi base:
– Banche:
• M. Onado, “La Banca come Impresa
• A. Sironi, “Rischio e valore nelle banche”, EGEA (per modelli di
credito, requisiti di capitale e Basilea 2)
– SIM, Banche d’Investimento, SGR, Fondi Pensione etc.
• A. Sounders, M.M. Cornett, M. Anolli, “ Economia degli intermediari
finanziari”, McGraw-Hill
•
•
•
•
Esami
Gruppi e interventi in aula
Presenze
Ricevimento
Premesse Organizzative:
Cenni al Programma
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Le peculiarità della Banca
Gestione della Tesoreria e della
Liquidità
La gestione dell’ Attivo e della
Raccolta
Misurazione e gestione dei Rischi
Capitale di Regolamento e Basilea
2
Mercati, banche d’investimento e
SIM
Introduzione al Risparmio Gestito
SGR
Fondi Pensione e Previdenza
“Teoria” della Banca
Solidità dei testi
Fase “magmatica”:
•Istituzionale
•Regolamentare
•Organizzativa
•Di business model
Rapida obsolescenza testi
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e perche’ sono
speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
Riferimenti Bibliografici
• M. Onado “La Banca come Impresa”, Cap. I, Par 3; Cap
V e VI, Par 1-3
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
Premesse (I)
• Sistemi finanziari e bancari condizionati da
cause storiche
• Storia bancaria caratterizzata da
discontinuità e crisi.
• Fasi di regolamentazione e de-regolamentazione.
La storia della regolamentazione e’ la storia delle
crisi finanziarie
– Creazione delle banche centrali
– Glass-Steagall Act in US
– “Fine” delle banche d’investimento negli US
Le crisi caratterizzano i mercati
bancari e finanziari....
• 1985-95- US Savings & Loans
crisis
• 1990-99- Crisi bancaria giapponese
• 1990-93 – Crisi bancaria svedese
• 1994 – Crisi “messicana”
• 1997-99 – Crisi asiatica/russa
• 1998 – LTCM
• 2001 – September 11
• 2007/09? – Sub-prime e credit
crisis
....ma questo non e’ un fenomeno
recente
• 1340 – Crisi del sistema finanziario fiorentino per
mancato pagamento del debito di Edoardo III
d’Inghilterra
• XVII sec – Costituzione Riksbank in Svezia e
Bank of England, primi istituti di emissione
• 1720 – South Sea Bubble
• XIX – USA: Costruzione Ferrovie dopo Guerra
Civile e corsa all’oro in California (1849).
Sviluppo modello delle “investment banks”
• 1913 –Nasce Federal Reserve System negli USA
Per approfondimenti: M. Onado “Mercati e
Intermediari Finanziari”, cap 1
La crisi attuale: un momento di forte
discontinuità
• Crisi più strutturale dal 29’. Momento di forte
discontinuità. Crisi sia di solvency che di
sistema:
– Portata globale
– Dimensioni: le stime delle perdite delle banche
negli US e in Europa sono tra i $2.2 e $2.8 trillioni
– Incertezza: ancora non chiaro il valore degli
assets and delle perdite
• Fine del modello di investment banks
indipendenti negli US
• Contrazione del credito all’economia
La crisi attuale: un momento di forte
discontinuità
• Enormi interventi diretti dei governi nei sistemi bancari:
– Governi come azionisti delle banche (UK, US, Germania,
Olanda, Francia ...)
– Governi come acquirenti di “asset tossici” (TARP negli US)
– Nazionalizzazione di banche in alcuni paesi (sistema bancario
irlandese, RBS in UK, Hypo RE and HSH Nordbank in
Germania)
– Garanzie dello Stato sui depositi dei clienti
• Dopo periodo di deregulation può segnare inizio di fase
di re-regulation.
• Implicazioni potenziali
– Protezionismo del capitale
– Contrazione dei flussi internazionali di capitale
– Distorsioni nella concorrenza nei mercati bancari locali
Premesse (II)
• Mercati finanziari straordinaria capacità di
innovazione ma anche di elusione della
regolamentazione
• “Perimetri” delle categorie in continua evoluzione
– Tra banche e non-banche
– Sulla definizione di liquidità
– Tra i vari prodotti
• Importanza ed enfasi dei vari aspetti dell’attività
bancaria cambiano con i tempi (e.g. Liquidità,
capital management..)
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
Cosa sono gli intermediari
finanziari e perche’ sono “speciali”?
• Quattro sono le categorie principali di
intermediari finanziari (o IF’s):
– Banche, Assicurazioni Vita, Società finanziarie
• Seppur diverse hanno molti rischi in comune:
– Rischio di default o di credito
– Mismatch delle scadenze tra asset & liabilities
– Rischi di liquidità, sottoscrizione e operativo
• Gli IF’s svolgono un ruolo speciale nel sistema
finanziario e per questo sono oggetto di
attenzione speciale dal punto di vista della
regolamentazione
Dalle teorie del secondo dopoguerra...
• Banche e intermediari mettono in contatto unità in surplus e in deficit
Unita’ in deficit
Banche
e
Intermediari
Unità in surplus
Nel secondo dopoguerra filone teorico (Modigliani-MIller) secondo il
quale:
• la finanza non conta e l’esistenza degli intermediari e’ riconducibile alle
imperfezioni del mercato
• In assenza di assimetrie informative le unità in surplus possono prestare
direttamente a quelle in deficit
...alle teorie più recenti sull’intermediazione
Unita’ in deficit
Banche
e
Intermediari
Unità in surplus
Letteratura sulle assimetrie informative
• Esistenza degli intermediari finanziari giustificata da
imperfezioni informative che caratterizzano mercati e contratti
finanziari
• Intermediario finanziario: operatore in grado di fornire
soluzione ideale al trasferimento di risorse da operatori in
surplus a quelli in deficit per:
– Economie nella produzione di informazioni
– Screening e monitoring del debitore
Ci sono due tipi principali di intermediari
Mercati
finanziari
Unità in deficit
Intermediari
“puri”
“Asset
Transformers”
Unità in surplus
Tipi di intermediari finanziari
Ci sono due tipi principali di intermediari finanziari:
a)
Intermediari puri:
–
Operano come puri brokers, ossia offrono informazioni e servizi di esecuzione
delle transazioni:
•
•
–
b)
Produzione di ricerca e di raccomandazioni di investmento
Compravendita di titoli per conto clienti
Il loro valore aggiunto in termini di efficienza prende la forma di riduzione dei
costi di negoziazione e di economie di scala
Asset transformers:
–
–
Emettono strumenti finanziari più attraenti per risparmiatori netti (e.g. le
famiglie) rispetto a quelli emessi direttamente dai debitori netti (e.g. le
aziende).
Acquistano strumenti finanziari emessi dalle aziende (primary securities:
azioni, obbligazioni e altre passività ..), che vengono finanziate mediante la
vendita ai risparmiatori di strumenti finanziari sotto forma di depositi, polizze
assicurative, etc (secondary securities)
Tipi di funzioni speciali condotte
dagli IF
Nei sistemi “sani”, gli IF dovrebbero o
minimizzare e contribuire a gestire:
• I costi di informazione – agiscono come
delegated monitor per conto dei clienti
• I rischi di liquidità e prezzo
• I costi di transazione
• L’intermediazione delle scadenze
• L’ allocazione del credito
• Il trasferimento della ricchezza
intragenerazionale o intermediazione
temporale
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
Perche’ la banca?
• Che cosa e’ una banca?
Che cosa la distingue
dagli altri intermediari?
• Perche’ esiste la banca?
• Quali sono i nessi tra
funzione monetaria e
creditizia?
• Perche’ e’ meglio che i
rapporti tra risparmiatori e
debitori siano filtrati dalla
banca?
Specificità della banca rispetto agli altri
intermediari: la letteratura teorica
La banca e’ un particolare ed unico tipo di intermediario e di
“asset transformer”:
– unico intermediario le cui passività sono moneta (mezzo di
pagamento). Alla funzione creditizia (tipica degli altri intermediari)
unisce quindi una funzione monetaria
– L’accettazione della funzione monetaria non deriva da norma di
legge (come la moneta legale per le banche centrali), ma da un
rapporto fiduciario tra partecipanti allo scambio e la banca.
– Il rapporto fiduciario non riguarda solo la singola banca ma a) il
sistema bancario nel suo complesso e b) il rapporto tra banche
parte del sistema
– La teoria individua nel rischio di instabilità l’elemento
fondamentale di specificità della banca rispetto agli altri IF e
quindi la necessità di regolamentarle in modo differenziato
Rischio di instabilità dal cinema alla
realtà: la “sindrome di Mary Poppins”
?
Rischio di instabilità: dal cinema alla
realtà: la “sindrome di Mary Poppins”
Rischio di instabilità: dal cinema alla
realtà: la “sindrome di Mary Poppins”
Nel corso della crisi finanziaria vari esempi di corsa agli sportelli, a
partire da Northern Rock (2008).
Molti governi hanno esteso garanzie su depositi bancari
Natura monetaria dei depositi e
gestione del sistema dei pagamenti
• I depositi e il sistema dei pagamenti
rappresentano caratteristiche peculiari
delle banche di deposito
• Tale ruolo centrale nel sistema
finanziario ora ridotto da sviluppo di
altre attività finanziarie nel portafoglio
di operatori in surplus
• Riduzione del costo di liquidità delle altre
attività finanziarie alternative alla moneta
ne riduce la domanda a fini precauzionali
e speculativi
• Gestione sistema dei pagamenti rimane
specificità della banca, ma legame tra
moneta e credito si allenta, quindi....
... Superamento della visione
puramente monetaria
•
•
Visione puramente monetaria della banca
superata
Enfasi di analisi teorica e visione storica su
funzione creditizia e di allocazione delle
risorse:
a) Approccio “teorico”: inserimento nel sistema dei
pagamenti favorisce funzione di allocazione del credito
e banca come impresa
b) Approccio “storico-istituzionale”: mercati
anglosassoni vs. Europa continentale. Distinzione tra
sistemi:
•
•
“orientati al mercato” e “orientati alle banche”;
Basati su separazione funzionale tra “deposit taking institutions”
e “investment banks” da una parte, e dall’altra basati sulla
“banca universale”
Oltre la visione monetaria:
a) Approccio “teorico”
• Specificità della banca nel nuovo contesto:
– Intreccio tra funzione monetaria e
creditizia - inserimento nel sistema dei
pagamenti favorisce funzione di allocazione
del credito (assimetrie informative). Ruolo di
“agenti della contabilità sociale” secondo
Schumpeter”
– Banca come impresa – in grado di
organizzare i fattori produttivi in funzione della
produzione e della vendita dei propri prodotti
Oltre la visione monetaria:
b) Approccio “storico-istituzionale”
• I sistemi finanziari differiscono sulla base
dell’importanza delle banche e altri IF non bancari
(fondi comuni, fondi pensione privati, compagnie
d’assicurazione)
• I sistemi in Europa continentale e Giappone sono più
“bank based”, mentre quelli anglosassoni (US e UK..)
sono più “market based”
• Vari studi cercano di determinare come queste
differenze influenzino l’ambiente macroeconomico e la
crescita.
– L’ evidenza non e’ conclusiva, e deve essere riconsiderata
alla luce della recente crisi finanziaria
Oltre la visione monetaria:
b) Approccio “storico-istituzionale”
a) Storicamente le banche nei sistemi bank-based (Europa
Continentale e Italia, Giappone) tendono a prendere la
forma di “banche universali”:
– Offrono tutti e tre i tipi di servizi di finanziamento, investmento e
pagamento, compresi i servizi di investment bankig
– Sono tipicamente dotate di una rete di filiali retail
b) Le FI nei sistemi market-based (pricipalmente US)
tendono a essere funzionalmente separate in:
– “deposit taking institutions” , che hano accesso diretto all finestra
di sconto della banca centrale
– “investment banks” (o “broker-dealers”), autirizzate a negoziare in
titoli per conto dei cienti de che NON hanno accesso alla finestra di
sconto
– L’attuale crisi sta rendendo meno evidenti queste distinzioni,
dato che il sistema US sta de facto rapidamente evolvendo
verso un sistema di banche universali
Profili operativi del processo produttivo della
banca (1)
•
I processi produttivi della banca richiedono
strumenti di analisi “originali” diversi da quelli
della teoria dell’organizzazione industriale e
possono essere riassunti in due profili operativi:
•
Primo profilo: L’obiettivo della massimizzazione del profitto e del
valore, inteso al netto dei rischi sopportati inerenti al portafoglio
complessivo di attività e passività della banca, ossia :
1.
2.
3.
4.
•
Trasformazione delle scadenze e dei rischi
Erogazione del credito
Servizio di liquidità per i depositanti
ALM (2+3)
Lo svilupperemo in lezioni su
1.
2.
Gestione della tesoreria e liquidità
Gestione dell’attivo e passivo
Profili operativi del processo
produttivo della banca (2)
• Secondo profilo: Natura multiprodotto e di
servizio dell’attività bancaria
– Offerta di prodotti più interdipendente di quella delle
altre imprese (e.g.relazione tra depositi e prestiti)
– Forte elemento di personalizzazione (e.g. accesso a
informazioni riservate)
– assimetria informativa: mentre per l’acquisto degli altri
prodotti si usa la moneta come mezzo di pagamento,
qui il prodotto e’ la moneta stessa nella sua funzione
di riserva di valore
Natura multiprodotto e di
servizio dell’attività bancaria
Soddisfacimento di tre principali categorie di bisogni
finanziari:
1. Copertura di squilibri finanziari tra reddito e
impegni di spesa
–
–
2.
Investimenti in capitale fisso e d’esercizio
Acquisto beni di consumo
Valorizzazione nel tempo di risorse eccedenti
–
3.
Domanda di attività finanziarie bancarie (depositi)
Mitigazione dei rischi nel regolamento dei
pagamenti
–
–
Rischi di furto, falsificazione, perdita di valore
Richiesta di sicurezza, effcienza e accessibilità degli strumenti
di pagamento. Offerta di moneta bancaria e di strumenti di
pagamento come sostituto della moneta legale
Rischi nel regolamento dei pagamenti?
L’esempio di Wells Fargo
1852
2009
Natura multiprodotto e possibilità di
differenziare le attività fondamentali
•
•
Caratteristica multiprodotto accentuata da notevole
possibilità di differenziare attività finanziarie
fondamentali.
Forte personalizzazione dei contratti ne esclude
negoziabilità sui mercati secondari. Infatti prestiti e
depositi sono il risultato di negoziazione diretta tra
singoli clienti e banca. Due conseguenze operative:
1.
2.
Adattabilità degli strumenti alle esigenze di prenditori di fondi
e investitori
Esclusività della relazione con il cliente
–
–
–
Banca come “produttore di informazioni”
Possibilità di ampliare campo d’attività all’assistenza finanziaria
sotto forma di informazione finanziaria propriamente organizzata
CAVEAT: negli ultimi anni graduale caduta della
esclusività e dell’ assimetria informativa (tra le cause
della crisi dei mutui subprime e del credito in generale)
Verso una definizione di prodotto e
output bancario
Forte integrazione tra finanziamenti e investimenti e
–
–
•
servizi informativi e di pagamenti associati
Forme distributive ed organizzative (e.g presenza territoriale
degli sportelli)
Definizione di prodotto bancario deve quindi
comprendere:
1.
2.
3.
Prodotto in senso stretto (contratto finanziario)
Pacchetto di servizi attorno al prodotto in senso stretto (servizi
di pagamento e informativi)
Insieme dei benefici accessori per creare valore per il cliente
(localizzazione, sistema organizzativo e tecnologie)
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
I prodotti della Banca. Un problema definitorio
Prodotto della banca in continua evoluzione.
analitici dell’economia industriale.
Difficoltà di applicare schemi
1.
Impresa industriale
prodotto fisico)
2.
Banca:
Varie grandezze di Bilancio (i.e. Volume complessivo dei rapporti
finanziari con clientela ed altri intermediari:
1.
Depositi e/o prestiti
–
–
•
Numero e/o volume di operazioni di incasso e di pagamento
Numero operazioni finanziarie
Inoltre altre tipicità dei servizi bancari:
–
–
–
–
–
Fatturato o Val. Aggiunto (i.e. Valore monetario del
Mix di elementi tangibili ed intangibili
Forte integrazione tra fase produttiva e di erogazione/distribuzione
Partecipazione attiva del cliente al perfezionamento del servizio
Permangono nel bilancio della banca e del cliente
Classificazione basata su tipologia di bisogno
finanziario espresso dalla clientela riconducibili a: a)
finanziamento, b) investimento, c) pagamento
1. I prodotti della banca. Servizi di
Finanziamento
•
•
Soddisfano il fabbisogno finanziario sia delle imprese
che delle famiglie
La banca le soddisfa agendo con il ruolo principale di:
a) “qualitative asset transformer” : assume una esposizione
diretta nei confronti del soggetto finanziato. Svolge una
trasformazione delle preferenze e cerca di superare i problemi
legati alle assimetrie informative. E’ il modello del “originate
and hold”
– Ma anche come:
b) “intermediario puro”, quando assiste per accedere ai mercati.
Non assume rischi diretti, se non temporaneamente mediante la
sottoscrizione delle emissioni, ma aiuta a superare le assimetrie
informative attraverso la produzione e vendita di informazioni. E’
il modello “originate and distribute”
1. I prodotti della banca. Servizi di Finanziamento e
bisogni finanziari dei clienti
Copertura
Fabbisogn
o
finanziario
Prestiti per
Cassa
Gestione
Tesoreria e
crediti
commerciali
Limitazione e
copertura rischi:
creditizi, di
mercato, e di
liquidità, etc.
Factoring
Rischi creditizi:
smobilizzi, factoring.
Leasing operativo
Rischi creditizi e
di liquidità
Crediti di
Firma
Finanziamento
Immobiliare
Sottoscrizione
e
collocamento
Consulenza
alla finanza
d’impresa
Servizi assicurativi
di copertura rischi
di mercato
Società
prodotto
( SIM,
“investment
banks”..)
Rischi di
mercato
Gestione
tesoreria
Rischi di
mercato
Sostegno
assetti
proprietari
1. I prodotti della banca. Servizi di
Finanziamento. Alcuni bullet points
•
Prestiti per cassa – operazioni di finanziamento che comportano l’erogazione di una
somma di denaro da parte della banca e la successiva restituzione di tale somma e
degli interessi stabiliti da parte del soggetto finanziato
–
–
–
–
•
Crediti di firma e impegni – non comportano normalmente una prestazione di tipo
monetario, ma implicano un’esposizione del patrimonio della banca al rischio di
adempiere all’obbligazione del cliente nel caso si riveli insolvente, oppure nel caso ne
faccia richiesta per bisogno di liquidità
–
–
–
•
•
Merito del credito e fido
Scadenza (Vista, BT, MT, LT)
Factoring e leasing
Fidelizzazione e cross-selling
Fideiussione
Accettazioni bancarie
Linee di credito “committed”
Cross selling – nell’utilizzo dei presititi per cassa
ATTENZIONE: il Par 2 del cap 5, della “Banca come
Impresa”, anche se non trattato analiticamente a lezione,
sarà oggetto di esame
2. I prodotti della banca. Servizi di
investimento e bisogni finanziari dei clienti
Valorizzazione
risparmio finanziario
Depositi e altri
strumenti di
raccolta
Custodia e
amministrazione
titoli
Consulenza agli
investimenti
Raccolta ordini e
negoziazione
Controllo e
gestione dei rischi
Rischi creditizi
Anche Società
prodotto
(SIM e SGR..)
Gestione
Patrimoniale
copertura rischi di
interesse e
cambio
Liquidità
Rischi furto o
smarrimento titoli
Rischi creditizi e
di mercato
Società
Prodotto
(SIM,
“Investment
Banks”
Rischi di mercato
Rischi creditizi e
di mercato
Rischi di
controparte
3. I prodotti della banca. Servizi di pagamento e
bisogni finanziari della clientela
Mezzi e supporti per le transazioni monetarie e finanziarie
Sicurezza
del genere
monetario
Offerta di
mezzi di
pagamento
Servizi di
Regolamento
Rapidità del
Regolamento
Disponibilità ed
accessibilità al
mezzo di
pagamento
Forti implicazioni della crisi sui modelli di
banca......
• Convergenza anche negli US verso modello di banca
universale “tradizionale” caratterizzata da:
– Presenza di attività integrata di intermediario puro ed asset
transformer
– Creazione di pochi gruppi polifunzionali di grandi dimensioni
(“too big to fail”)
– forte componente di raccolta al dettaglio e lending diretto
all’impresa
– Più capitalizzazione e meno debito
MA
Riapertura del dibatito nel mondo anglosassone sulla la opportunità
di separare le attività e di evitare di avere istituzioni troppo
grandi (too big to fail, rischio di instabilità)
• In UK Marvyn King, Governatre Bank of England
• In US Paul Volcker, Ex Chairan Fed ed Economic Advisor to the
President
.... ma anche sui modelli di business e sulla offerta
di prodotto
• Ritorno al modello di “originate and hold”
rispetto a quello “originate ad distribute”
• Riduzione della vendita di prodotti con
commissioni ad alti margini (obbligazioni
strutturate, index-linked, etc..)
• Più attenzione allo stato patrimoniale e
meno al conto economico
• Minore redditività delle banche
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
Teorie dei mercati bancari
Due approcci principali e due implicazioni per Vigilanza e concorrenza:
1.
Struttura-Condotta-Performance (S-C-P):
•
•
•
2.
Approccio tradizionale di economia industriale per valutare impatto
della struttura di un’industria sulle relazioni concorrenziali e sulla
performance delle imprese
La variabile critica e’ la concentrazione
cultura dominante classe dirigente bancaria dagli anni 30’ a 80’ e
della Vigilanza negli anni 70’ e 80’. Giustificava limiti
all’insediamento
Teoria dei mercati contendibili
–
–
Approccio moderno in cui e’ irrilevante configurazione esistente del
settore compresa la concentrazione dell’offerta, ma conta la
concorrenza potenziale, ossia possibilità offerta a nuove imprese di
entrare nel mercato per cogliere i profitti temporaneamente disponibili
Base teorica Vigilanza dalla II metà 80’. Eliminazione controlli
strutturali e maggiore concorrenza tra operatori
I mercati bancari
“Struttura-Condotta-Performance” (S-C-P) (a)
•
Mette in relazione la performance di un’industria
e delle imprese ad essa appartenenti con due
gruppi di variabili che colgono:
•
•
–
Configurazione dell’industria sotto il profilo del numero dei
partecipanti e delle loro quote di mercato
Comportamento delle imprese in termini di intensità delle
relazioni concorrenziali
evidenzia nessi logici tra contesto ambientale e
variabili comportamentali che incidono direttamente
sui risultati economici
I mercati bancari
“Struttura-Condotta-Performance” (S-C-P) (b)
• S-C-P parte da un ‘ipotesi di massimizzazione dei profitti
• Quattro principali variabili in grado di influire sui risultati
reddituali:
1. Grado di concentrazione dell’offerta
2. Elasticità della domanda
3. Caratteristiche del processo produttivo e in particolare economie di
scala legate alla dimensione
4. Indicatore che esprima reazione dei concorrenti alle politiche di
prezzo e di qualita’
• Focus sull’analisi dell’ambiente esterno come propedeutica
all’elaborazione di una strategia
S-C-P e Concentrazione dei mercati bancari
Concentrazione variabile critica per S-C-P:
1.
maggiore profittabilità nel caso di concentrazione dei mercati
–
Indice di Herfindahl
•
•
2.
esprime la somma dei quadrati delle quote di mercato detenute dalle
imprese che detengono il mercato
Misura la concentrazione del mercato dei depositi, con la finalità di
verificare l’esistenza di una relazione positiva tra le misure della
concentrazione e gli indicatori di prezzo o di profittabilità delle banche
concentrazione tenderebbe a stimolare comportamenti collusivi
tra operatori
Base analisi concorrenziale da parte della Vigilanza negli anni 70’
e 80’.
–
–
Divieto di insediamento e di apertura di nuovi istituti.
Controllo della concorrenza e protezione banche esistenti,
garantendo redditività elevata e stabile nel tempo
La teoria dei mercati contendibili (a)
Le basi della teoria
• Irrilevante configurazione esistente del settore compresa la concentrazione
dell’offerta
• Conta la concorrenza potenziale, ossia possibilità offerta a nuove
imprese di entrare nel mercato per cogliere i profitti temporaneamente
disponibili
• La condizione che la concorrenza potenziale influisca sulle banche già
presenti e’ che l’insieme dei costi sostenuti per entrare nel mercato sia
pienamente recuperabile. In altri termini la loro performance e’ più legata
all’esistenza e al livello di costi irrecuperabili, piuttosto che alla presenza di
economie di scala dal lato della produzione
Implicazione sulla supervisione.
• Grado di concentrazione non e’ indicatore del livello di concorrenza.
Quindi sono inutili i controlli su numero e quote di mercato degli
operatori.
– Dalla II metà 80’ eliminazione controlli strutturali e maggiore concorrenza tra
operatori
– Integrazione controlli con moral suasion per incoraggiare processi di
aggregazione tra operatori e per la fomazione di gruppi creditizi
La teoria dei mercati contendibili (b)
Limiti dell’applicazione della teoria alle banche:
• Piena operatività di nuovi sportelli solo dopo intervallo di tempo a
causa della rilevanza della localizzazione “fisica” dell’offerta e della
natura intertemporale delle relazioni con la clientela
• Costi irrecuperabili (sunk costs) particolarmente per acquisizione
di informazioni su qualità dei clienti e insieme degli investimenti
(personale, allestimento sportelli...)
• i mercati bancari sono più simili a mercati dove operano più
oligopolisti
• Mercati retail: aree geograficamente circoscritte ma collegate da
reti di sportelli. Quindi comportamento aggressivo di un
concorrente su un singolo mercato puo’ innescare concorrenza
“destabilizzante” in altri mercati
–
–
ingresso di nuovi entranti stimola banche meno efficienti a migliorare
efficienza
Nuovi entranti possono portare a differenziali di redditività in diversi
mercati:
a) Banche maggiori possono trasferire a livello locale prezzi e condizioni di
mercati più concorrenziali, o viceversa
b) Banche locali, forti di relazioni locali più esclusive e più redditizie, possono
penetrare fascei di clientela di maggiori dimensioni
Temi della Lezione
• Premessa: le banche e le crisi finanziarie
• Cosa sono gli intermediari finanziari e
perche’ sono speciali?
• La peculiarità della banca rispetto agli altri
intermediari
• Introduzione ai prodotti bancari
• Cenni alle teorie dei mercati bancari
– La domanda per i prodotti bancari
La domanda di prodotti bancari. I modelli di
differenziazione
• Concetto di economia industriale. Massimizzazione del profitto
mediante definizione di prezzi del prodotto diversi in base alla
diversa elasticità delle componenti della domanda.
• Per le banche:
– Determinazione dei tassi attivi riflette a) in modo diretto: tasso sui titoli,
costo marginale (del lavoro e capitale fisico); b) in modo inverso il
valore assoluto della elasticità della domanda
– diversificazione dei prestiti e dei depositi trova spiegazione nella
diversa intensità della relazione intertemporale con la clientela
• Due approcci teorici principali:
– Teoria dell’informazione: informazioni relative alla richiesta dei prestiti
sono principale attività per costruire relazione di esclusività con il
cliente
– Modelli di localizzazione spaziale: la domanda posta in relazione, oltre
ai tassi d’interesse, ai costi di trasporto connessi alla distanza che
separa la clientela dal punto di offerta (e.g. Tassi sui depositi tendono
ad essere più elevati per fascie di clientela maggiormente distanti da
punto di offerta)
La domanda di prodotti bancari
Politiche di segmentazione della clientela (1)
•
Nelle banche specifiche funzioni aziendali per
classificare la domanda e adattare l’offerta:
a) Individuazione dei clienti, o meglio di categorie omogenee
della domanda a cui vendere determinati prodotti e servizi e la
ricerca delle modalità di vendita più efficaci
b) Valutazione più complessiva dell’opportunità economica di
differenziare l’offerta della banca in relazione alle diverse
combinazioni clienti/prodotti
•
Utilizzo nelle funzioni di tecniche di:
– marketing
– Pianificazione
Utilizzo integrato perche’ la scomposizione della clientela in classi
omogenee si salda con con esame dei punti di forza e di
debolezza della banca in relazione ai mercati che vuole servire
e ai prodotti che compongono la sua offerta effettiva e
potenziale
La domanda di prodotti bancari
Politiche di segmentazione della clientela (2)
•
•
Il “valore” del segmento non deve essere trascurabile affinche’ i vantaggi
della differenziazione non siano annullati dai costi di attuazione
Principali variabili per analisi di segmentazione.
–
Dal lato della domanda:
a)
b)
c)
–
Distribuzione territoriale della clientela (e.g. configurazione orografica del
territorio...)
Caratteristiche demo-socio-economiche (e.g. Età, sesso, professione,
reddito...)
Comportamenti della clientela (stili di vita, propensione al rischio..)
Dal lato dell’offerta:
a)
b)
Prezzi e condizioni dei servizi offerti (tuttavia elevato grado di servizio non
sempre rende trasparente il prezzo)
Sistema distributivo
–
–
c)
Sportelli bancari
Reti di vendita
Struttura organizzativa
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