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IN COLLABORAZIONE
CON L’AIMC
DI MASSA-CARRARA
PATROCINIO
DELL’ASSESSORATO
ALLA CULTURA E
ALL’ISTRUZIONE DEL
COMUNE DI MASSA (MS)
“Didattica mentalista
e
Cooperative Learning
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Possibili interrelazioni”
Quest’anno i 26 alunni della classe 3^B della Scuola
Primaria Dante Alighieri hanno svolto un
Percorso originale d’apprendimento
Hanno imparato in modo cooperativo ad acquisire
competenze sociali e contemporaneamente sono
diventati più consapevoli delle proprie strategie
metacognitive, relative all’ “imparare ad imparare”.
LA COMPETENZA: UN CONCETTO COMPLESSO
“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in
moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a
utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”.
[Pellerey, 2004]
L’ICEBERG DELLA COMPETENZA
ABI
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APPRENDE?
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Mario Castoldi, tratto dal sito:http://www.cdviadana.it/mod%208%20Apprendimento%20%20insegnamento%20valutazione%20quali%20relazioni.pdf
L’ICEBERG DELLA COMPETENZA
Saper fare
Che cosa
Si
Siapprende?
apprende
consapevolezza
Motivazione
Saper
essere
Come si
Apprende?
Sensibilità al
contesto
Per de La Garanderie , (…)
è possibile pervenire ad una
consapevolezza delle
proprie azioni mentali
perché esse si trovano nella
parte immediata mente
sottostante la coscienza,
ossia nel preconscio. Se
infatti trovassero posto
nella profondità dell'Io
sarebbe probabilmente
molto più difficile
recuperarle, così come la
psicoanalisi ha messo in
evidenza (…). Attraverso
"l'introspezione
pedagogica", l'individuo
evita il rischio di adottare
procedure cognitive
meccaniche e modalità
mentali poco funzionali
all'apprendimento. Infatti
una persona tende a
privilegiare in modo
automatico gli stessi
percorsi mentali senza
avere la capacità di
analizzare le cause degli
errori compiuti e dei propri
insuccessi scolastici. (Pietro
Sacchelli Art. pubblicato in Psicologia e Scuola,
n. 124 - Anno venticinquesimo. Aprile - maggio
2005 )
Consapevolezza = dialogo pedagogico
● Per mezzo del dialogo pedagogico gli alunni sono stati resi consapevoli delle
proprie abitudini mentali utilizzate durante la realizzazione di un compito-ruolo
e/o obiettivo all’interno del lavoro cooperativo.
● Il dialogo pedagogico è stato lo strumento che ha reso responsabili gli alunni
nel processo educativo, infatti scoprendo di poter attuare delle strategie
cognitive e come renderle operative, sono diventati protagonisti e artefici
del proprio successo o insuccesso
● Tale dialogo poteva svolgersi tra due persone e, quindi essere individuale,
oppure poteva avere luogo tra l’insegnante e un gruppo di alunni, pertanto essere
collettivo, “In quest’ultimo caso, l’esercizio risulta interessante non solo per
l’acquisizione di consapevolezza, ma anche per l’interazione tra i discenti;
infatti, ascoltando le evocazioni fatte da altri, ognuno può arricchire le
proprie.”
(tratto dal sito:http://searchya.com/?q=dialogue+ped_it.ppt+mich%C3%A9le+giroul&as=0&s=0&cd=2XzutAtN2Y1L1Qzu0CyEyEyCtCzyyB0EtCzztB0A0Ezzz
ytAzytN0D0TzutBtDtCtBtDtBtDyD&cr=1421664317&chnl=fxtb-01)
Cooperative learning
“Competenza Chiave sociale”
Quali competenze?
• Cooperare
• Usare conoscenze e
informazioni attivamente
• Chiarire e risolvere conflitti
• Rispetto dei compiti e dei
ruoli svolti all’interno del
gruppo
Didattica Mentalista
Competenza Chiave “imparare ad imparare”
Quali competenze?
La
Didattica
Mentalista
• Essere consapevoli della propria
“madrelingua pedagogica” e quindi delle
proprie “abitudini mentali”
• Usare la “seconda lingua pedagogica”
• Ricostruire il percorso d’apprendimento
e/o
l’attività educativa attraverso un “dialogo
pedagogico attivo”
• Usare in modo consapevole le operazioni
mentali dell’attenzione, della riflessione,
della
memorizzazione, della comprensione, del
ragionamento e dell’immaginazione
La “Raccomandazione del Parlamento e del
Consiglio Europeo del 18 dicembre 2006” elenca, tra
le competenze chiave per l’apprendimento
permanente, l’”imparare a imparare”. Che cosa si
intende con questa espressione?
La Raccomandazione definisce imparare a imparare come
“l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di
organizzare il proprio apprendimento anche mediante una
gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia
a livello individuale che in gruppo”. Si tratta dunque di
un’abilità che consente alla persona di perseguire obiettivi
di apprendimento auto-regolato, cioè basato su scelte e
decisioni prese in modo consapevole ed autonomo (….)
Luciano Mariani tratto dal sito: http://www.treccani.it/scuola/archivio/life_long_learning/Cammarano_7/Mariani_html
Didattica mentalista
e
Cooperative Learning
 Attraverso queste due metodologie si è creato un contesto educativo in
cui i bambini si sono aiutati reciprocamente, spiegandosi
vicendevolmente le strategie adottate per conoscere e capire, ma
anche le modalità operative del proprio pensiero.
 La classe è diventata un luogo dove gli alunni hanno “forgiato” la propria
mente utilizzando in modo sempre più cosciente le due dimensioni
ontologiche dello spazio e del tempo. Ciò ha permesso di entrare in una
relazione positiva e autentica mettendo a disposizione degli altri le
proprie strategie d’apprendimento.
 Tra i bambini si è creata un’interdipendenza positiva perché con il
lavoro cooperativo hanno costruito una appartenenza responsabile al
gruppo e attraverso la riflessione e l’applicazione delle proprie operazioni
mentali hanno fatto esperienza delle reciproche differenze nelle
modalità e nei tempi di evocazione del compito.
SI DEVE MUOVERE SOLO
UNO DI NOI, E
SOLAMENTE SE È
NECESSARIO!
PRIMA TU , POI IO!
METTI NELLA TUA TESTA
CIÒ CHE STIAMO
STUDIANDO: RIVEDI O
RISENTI NELLA TUA
MENTE IL MATERIALE E LE
INFORMAZIONI A
NOSTRA DISPOSIZIONE.
Silenziatore
Facilitatore
Moderatore
Gli alunni avevano dei cartellini nei quali era descritto
il loro ruolo con esempi di frasi per
una corretta comunicazione ai compagni.
FACILITATORE
MESSAGGERO
E CI SUGGERISCE DI CHIEDERE AI COMPAGNI:
“QUAL E’ IL PROBLEMA?”
E SUGGERISCE DI INCORAGGIARE COSÌ I
COMPAGNI:
“PARLA,TI ASCOLTO”
“COSA VOGLIAMO SAPERE CON
PRECISIONE?”
“COSA NE PENSI?”
“PARLA ANCHE TU”
“TI SEMBRA GIUSTO QUELLO CHE ABBIAMO DECISO?”
“VORREI SAPERE LA TUA OPINIONE”
“SEI D’ ACCORDO ANCHE TU?”
“POSSIAMO RISOLVERE IL
PROBLEMA DA SOLI, SENZA
CHIEDERE AIUTO?”
SILENZIATORE
DICIAMO COSì
“ABBASSIAMO LA VOCE”
 “MUOVIAMOCI SENZA FARE RUMORE”
 “NON PARLIAMO TUTTI INSIEME”
 “ATTENTI. STIAMO FACENDO TROPPO
RUMORE.”
 “DIAMOCI UN TURNO PER PARLARE.”

TRATTO DAL LAVORO
DI COOPERATIVE LEARNING
CLASSE SECONDA –
SCUOLA PRIMARIA SANTA LUCIA
4° CIRCOLO DIDATTICO –MASSAA.S. 2008/09- INS. LUCIANA PAPINI
IL MODERATORE NEL
COOPERATIVE LEARNING
E NELLA
DIDATTICA MENTALISTA
IL MODERATORE NEL
COOPERATIVE LEARNING
“PROVA A RIPETERE …”
“FAMMI UN ESEMPIO.”

“SPIEGAMI.”

“TI RICORDI PERCHE’ ABBIAMO FATTO COSI’.”

SAI RACCONTARLO?”
“METTI NELLA TUA TESTA CIÒ CHE STIAMO STUDIANDO”: RIVEDI O RISENTI NELLA TUA MENTE
IL MATERIALE E LE INFORMAZIONI A NOSTRA DISPOSIZIONE
“PROVA A RIPETERE …” : VAI NELLA TUA TESTA A RIPRENDERE LE INFORMAZIONI COME LE
HAI MESSE E POI RACCONTA CIÒ CHE HAI FATTO FIN QUI
“FAMMI UN ESEMPIO PRATICO...”: CERCA DI RIVEDERE O RISENTIRE NELLA TUA TESTA DOVE
RITROVI
NEL MONDO CHE TI CIRCONDA LE INFORMAZIONI CHE STAI RIPRENDENDO
“SPIEGAMI.”: FAI CONFRONTI TRA CIÒ CHE HAI MESSO NELLA TUA TESTA RIVEDENDOLO O
RISENTENDOLO, RIPRENDENDO NELLA TUA MENTE TUTTI I PASSAGGI FATTI FIN QUI, PER
SPIEGARE COSA HAI CAPITO SULL’ARGOMENTO

“TI RICORDI PERCHE’ ABBIAMO FATTO COSI’?”: RACCONTAMI COME E COSA HAI FATTO PER
ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE DEL NOSTRO LAVORO DI GRUPPO

“SAI RACCONTARLO?”: MENTRE RACCONTI CERCA DI PENSARTI (RIVEDERTI O RACCONTARTI)
DI FRONTE ALLA MAESTRA E AI COMPAGNI

“RICAPITOLIAMO.”
“RIPETIAMO LE COSE PIU’ IMPORTANTI.”

“RICAPITOLIAMO.”

“RIPETIAMO LE COSE PIU’ IMPORTANTI.”
COME PROCEDERE
(unire il Cooperative Learning con la Didattiva Mentalista)
 prima di iniziare bisogna avere ben chiara la consegna e il modo in cui
raggiungerla (è il punto di arrivo del gruppo).
faccio la mia
attenzione ripentendo e/o rivedendo la consegna dei diversi momenti
che devono essere risentiti/rivisti nella mia testa.
 una volta stabilito ciò che si deve fare e come lo si deve fare, è necessario
che ognuno abbia chiaro il proprio ruolo all’interno del gruppo.
faccio
la mia attenzione ripentendo e/o rivedendo i compiti propri del mio
ruolo che devono essere risentiti/rivisti nella mia testa.
 alla fine del compito bisogna riservare del tempo per ricapitolare insieme il
lavoro fatto ed accertarsi che tutti siano in grado di relazionare su esso.
1. ognuno va nella propria testa a riprendere i momenti-scene
del compito e a turno ognuno ripete agli altri il lavoro fatto; 2. ognuno
deve pensarsi (raccontandosi o vedendosi) nel relazionare alla classe
e all’insegnante il compito e il modo in cui è stato svolto.
 il risultato finale del lavoro deve essere uno solo per ogni gruppo.
Monitoraggio
L’insegnante ha fatto il punto della situazione al
termine di ogni attività del gruppo-lavoro. Ciò ha
reso possibile un miglioramento delle
competenze di ciascuno, anche attraverso un
dialogo pedagogico con tutta la classe.
Revisione finale
La revisione finale è stata realizzata al termine del
lavoro per capire cosa aveva funzionato e che cosa
invece doveva essere migliorato e rinforzato. La
griglia ha permesso all’insegnante di riportare la
valutazione di ciascun alunno, tramite
un’osservazione diretta sul campo mediante gli
strumenti metodologici della Didattica Mentalista.
Inoltre ha costituito una “chiave di lettura” della classe
sul piano cognitivo/mentale per monitorare il
conseguimento delle competenze meta-cognitive
(competenza chiave “Imparare ad imparare”).
G
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I
G
L
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A
D’
O
S
S
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V
A
Z
I
O
N
E
OPERAZIONE MENTALE
DELLA COMPRENSIONE
Fare attenzione - il bambino è in
grado di guardare e/o ascoltare
l’oggetto percepito con il progetto
di evocarlo
Comparare - il bambino
confronta l’evocazione che ha
appena elaborato con la
percezione dell’oggetto finché
l’evocato arrivi alla perfetta
corrispondenza con il modello
Capire - l’alunno unisce l’evocato
con le conoscenze
precedentemente acquisite
Applicare - applica la regola
seguendo l’esempio mentale
attraverso l’utilizzo del transfer
cognitivo
Spiegare - l’alunno si dà una
descrizione chiara (auditiva o
visiva) del procedimento da
svolgere
Sempre
Spesso
A
volte
Mai
Dall’analisi dei dati delle rilevazioni
si può constatare come nell’arco
dell’anno scolastico attraverso
l’interazione tra i due metodi
d’insegnamento, si siano raggiunti
miglioramenti, talvolta molto
sensibili, nelle competenze sociali
e meta-cognitive degli alunni.
Istogramma competenze meta-cognitive
Operazione mentale della comprnsione
25
21
20
19
20
2020
19
1515
15
13
12
10
6
5
3
44
3
3
1
22
7
4
3
333
9
8
10 10
9
8
5
3
3
1
000
0 000
Gennaio
13
00
1
0
0
Maggio
8
8
5
4
Marzo
11
11
10
6
4
3
0
0
Fare attenzione
Comparare
Capire
Applicare
Spiegare
Mai
A volte
Spesso
Sempre
Mai
A volte
Spesso
Sempre
Mai
A volte
Spesso
Sempre
Mai
A volte
Spesso
Sempre
Mai
A volte
Spesso
Sempre
0
Istogramma competenze sociali
Competenze sociali
% partenza su punti totali
% intermedia su punti totali
% finale su punti totali
100%
95%
90%
85%
85%
80%
75%
79%
76%
71%
81%
79%
79%
76%
74%
73%
71%
72%
71%
68%
70%
65%
65%
65%
61%
60%
56%
55%
50%
45%
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Rilev. Gruppo 1
Rilev. Gruppo 2
Rilev. Gruppo 3
Rilev. Gruppo 4
Rilev. Gruppo 5
Rilev. Gruppo 6
Realizzazione: Ins. Cecchi Silvia
Per II Convegno dal titolo
« Sperimentazione sulla metodologia delle operazioni mentali »,
Tenuto il 4 giugno 2012
presso la Scuola Primaria D. Alighieri- II Circolo Didattico Massa