1. La strategia Europa 2020 proposta dalla

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CONSULTAZIONE DELLE REGIONI E DELLE CITTÀ EUROPEE
Europa 2020: i vostri punti di vista
(Seguito della consultazione delle regioni e delle città europee sul tema Una nuova strategia per la crescita
sostenibile, realizzata dal CdR nel 2009)
Il 3 marzo 2010 la Commissione europea ha presentato la proposta intitolata Europa 2020, una
strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, destinata a succedere alla strategia di
Lisbona (per una descrizione della nuova strategia si veda l'allegato 2).
Il Consiglio europeo viene ora invitato a sottoscrivere l'impostazione globale della strategia e gli
obiettivi principali dell'UE, nonché ad adottare definitivamente la strategia.
Tuttavia, nella strategia non vengono affrontate alcune questioni importanti che interessano da vicino
gli enti regionali e locali, vale a dire: la necessità di definire obiettivi differenziati a livello territoriale,
la necessità di adottare indicatori che vadano oltre il PIL, il ruolo concreto degli enti regionali e locali
nella concezione e nell'applicazione della nuova strategia, l'interazione tra Europa 2020, la politica di
coesione e il bilancio dell'UE, e la necessità di comunicare la nuova strategia a tutti i cittadini
dell'Unione (cfr. a tale proposito la nota informativa presentata all'allegato 1).
È essenziale che tali questioni siano affrontate in maniera adeguata prima dell'adozione definitiva di
Europa 2020 da parte del Consiglio europeo di giugno.
Comunichi il suo punto di vista ai leader europei e nazionali che si riuniranno in occasione del
Consiglio europeo di giugno: la Sua partecipazione è importante.
Per maggiori informazioni: http://portal.cor.europa.eu/europe2020/
I contributi, che possono essere presentati in qualsiasi lingua ufficiale dell'UE, saranno
pubblicati su questa pagina web, nella lingua originale e in inglese (senza che vengano divulgati
i dati personali).
Inviare le risposte alla consultazione in formato Word (doc) al seguente indirizzo, utilizzando, se
possibile, gli appositi spazi previsti nel presente documento: [email protected]
entro lunedì 12 aprile 2010
Fiche CdR 2273/2010 EN-BER/PET/Lac/cp
…/…
IT
-2-
Nome e cognome1:
Recapiti (indirizzo, numero di telefono,
posta elettronica):
Istituzione di appartenenza:
Paese:
1. Europa 2020 - Obiettivi
La Commissione ha tradotto le 3 priorità della strategia Europa 2020 (crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva) in 5 obiettivi principali per l'UE a livello europeo:
1. il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;
2. il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S;
3. i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti (compreso un
incremento del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono);
4. il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve
essere laureato;
5. 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.
La Commissione chiede agli Stati membri di tradurre questi obiettivi UE in obiettivi nazionali
prima del Consiglio europeo di giugno, per garantire che ciascuno di essi adatti la strategia
Europa 2020 alla propria situazione specifica, tenendo conto delle circostanze nazionali e dei
diversi punti di partenza.
1.1
A Suo avviso, l'equilibrio tra le tre dimensioni della strategia (economica, sociale e
ambientale) è adeguato? In caso di risposta negativa, perché?
1
1.2
Reputa che il numero degli obiettivi sia adeguato e che tali obiettivi siano
sufficientemente mirati?
1.3
Quali altri obiettivi dovrebbe proporre il Suo paese a livello nazionale per tenere
conto delle circostanze regionali e dei diversi punti di partenza a livello locale e
regionale?
Dichiarazione di riservatezza - Per garantire il follow-up della Sua manifestazione d'interesse, si rende necessario il trattamento
in un archivio dei Suoi dati personali (nome, indirizzo, ecc.). Qualora desideri ottenere ulteriori informazioni o esercitare i Suoi
diritti ai sensi del regolamento (CE) n. 45/2001 (ad esempio, accedere ai propri dati o rettificarli), La preghiamo di contattare per
posta elettronica il responsabile del trattamento dei dati (il capo dell'unità Reti e sussidiarietà) all'indirizzo
[email protected]. Se necessario, può contattare anche il funzionario del CdR responsabile della protezione dei dati
([email protected]). Lei ha il diritto di presentare in qualsiasi momento un reclamo al garante europeo della
protezione dei dati (www.edps.europa.eu). La preghiamo di notare che i Suoi dati personali non saranno divulgati on-line.
…/…
-3-
2. Europa 2020 - Indicatori
La Commissione ha affermato che effettuerà annualmente il monitoraggio dei risultati della
strategia "sulla base di un gruppo di indicatori relativi ai progressi compiuti verso l'obiettivo di
un'economia intelligente, verde e inclusiva che porti ad alti livelli di occupazione, di produttività
e di coesione sociale". Tuttavia nella proposta non viene specificato alcun indicatore.
Gli orientamenti politici delle strategie economiche vengono formulati in base ai risultati
conseguiti. Esiste attualmente una notevole convergenza di vedute sulla necessità di combinare
PIL e indicatori in grado di valutare più efficacemente la performance economica nonché il
tenore e la qualità della vita dei cittadini.
2.1
Quale tipo di indicatori bisognerebbe utilizzare per valutare i progressi verso il
conseguimento degli obiettivi stabiliti a livello europeo?
2.2
Che tipo di problema potrebbe creare l'uso di tali indicatori?
3. Europa 2020: il ruolo degli enti regionali e locali
La Commissione suggerisce che:
"tutte le autorità nazionali, regionali e locali" collaborino "coinvolgendo strettamente i
parlamenti, ma anche le parti sociali e i rappresentanti della società civile tanto
nell'elaborazione dei programmi nazionali di riforma quanto nella loro attuazione".
Tuttavia, quando si tratta di porre in pratica questo principio - in particolare per quanto riguarda
le sette "iniziative faro" che dovrebbero permettere di conseguire gli obiettivi finali di Europa
2020 (cfr. le informazioni riportate in allegato) - la Commissione propone di coordinare i lavori e
le iniziative al livello dell'UE e nazionale, senza approfondire il ruolo degli enti regionali e
locali.
3.1
Esiste nel Suo paese un meccanismo istituzionale che possa contribuire ad una più
efficace partecipazione delle regioni e delle città all'elaborazione della strategia
(definizione degli obiettivi e dei programmi di riforma nazionali) e alla sua
attuazione? Come possono le regioni e le città assicurarsi che la strategia sia più
mirata e tenga adeguatamente conto delle differenze locali e regionali?
…/…
-43.2
Come percepisce il Suo ruolo nell'attuazione di Europa 2020 (in generale e, in
particolare, nella concezione delle iniziative faro)?
4. Europa 2020 - Finanziamento dell'UE e politica di coesione
Il Comitato delle regioni sottolinea che l'obiettivo della politica di coesione è "ridurre il divario
tra i livelli di sviluppo delle varie regioni" (articolo 174 del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea). Per fungere da nesso fondamentale tra gli obiettivi di crescita e di coesione
(economica, sociale e territoriale), la priorità "inclusione" della strategia Europa 2020 deve
tradursi in obiettivi credibili.
Nella proposta Europa 2020, la Commissione europea afferma che:
"(…) La politica di coesione e i fondi strutturali, già importanti di per sé, sono
meccanismi fondamentali per realizzare le priorità di una crescita intelligente, sostenibile
e inclusiva negli Stati membri e nelle regioni".
Essa aggiunge inoltre che:
"La discussione non dovrebbe riguardare soltanto i livelli di finanziamento, ma anche il
modo in cui i vari strumenti di finanziamento come i fondi strutturali, i fondi di sviluppo
rurale e agricolo, il programma quadro di ricerca e il programma quadro per la
competitività e l'innovazione (CIP) devono essere strutturati per la realizzazione degli
obiettivi di Europa 2020 in modo da massimizzare l'impatto e garantire l'efficienza e il
valore aggiunto dell'UE",
riconoscendo che:
4.1
4.2
"È altrettanto fondamentale che i benefici della crescita economica si estendano a tutte le
parti dell'Unione, comprese le regioni ultraperiferiche, in modo da rafforzare la coesione
territoriale".
In che modo e a quali condizioni la politica di coesione potrebbe realizzare il suo
obiettivo principale (sancito dal Trattato) di "ridurre il divario" e contribuire allo
stesso tempo alle priorità di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva stabilite da
Europa 2020?
In che modo il finanziamento dell'UE dovrebbe contribuire alla coesione
territoriale e a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva? In particolare, quale
dovrebbe essere (A) la sua entità complessiva e (B) e la sua ripartizione tra i vari
strumenti di finanziamento come i fondi strutturali, i fondi di sviluppo rurale e
…/…
-5agricolo, il programma quadro di ricerca e il programma quadro per la
competitività e l'innovazione (CIP)?
5. Comunicare Europa 2020
Nel 2009 i soggetti consultati in merito al futuro della strategia di Lisbona hanno affermato che
quest'ultima non è stata percepita dai cittadini come importante per la loro vita quotidiana.
La Commissione europea riconosce che le regioni devono svolgere un ruolo importante sia nel
far comprendere la necessità di aderire con impegno alla strategia Europa 2020 sia nell'illustrare
il contributo che l'UE e i suoi Stati membri si aspettano "dai cittadini, dalle imprese e dalle loro
organizzazioni rappresentative" per realizzare le riforme necessarie.
A questo fine proporrà "un'opportuna serie comune di strumenti di comunicazione" che tengano
conto delle "circostanze e delle tradizioni nazionali".
5.1
A suo giudizio, è possibile comunicare più efficacemente ai cittadini europei la
proposta Europa 2020 rispetto alla strategia di Lisbona? Alla luce dell'esperienza
maturata con la strategia di Lisbona, quali parti della società e del territorio
europei dovrebbero beneficiare di un impegno particolare in termini di
comunicazione?
5.2
Quali elementi vanno inseriti nella serie di strumenti di comunicazione proposti
dalla Commissione? E in che modo questa serie di strumenti dovrebbe tenere conto
delle differenze economiche, sociali, territoriali e culturali tra gli Stati membri e le
regioni dell'UE?
*
*
*
…/…
-6-
Allegato I
Europa 2020: Nota informativa
a cura della Piattaforma di monitoraggio Europa 2020 del Comitato delle regioni
1.
La strategia Europa 2020 proposta dalla Commissione europea soddisfa alcune
importanti richieste delle regioni e delle città dell'UE
La proposta presentata dalla Commissione europea nella sua comunicazione EUROPA 2020 - Una
strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva 2 soddisfa ampiamente cinque
importanti condizioni poste dal CdR, fornendo una risposta costruttiva al parere di iniziativa del
CdR adottato nella sessione plenaria del 3 e 4 dicembre 20093, nonché ad alcune delle Domande sul
futuro della strategia di Lisbona formulate in base ai risultati della consultazione delle regioni e delle
città europee effettuata dal CdR sul tema Una nuova strategia per la crescita sostenibile all'inizio del
20094 . Questi temi sono stati sintetizzati in una lettera congiunta che la Presidente del CdR e la
presidenza spagnola dell'UE hanno indirizzato al Presidente del Consiglio europeo Herman Van
Rompuy come follow-up del 5° dialogo territoriale tenutosi il 18 gennaio 2010.

In primo luogo, la proposta riconosce che le autorità regionali e locali dell'UE devono essere
considerate partner permanenti nella definizione e nell'attuazione della strategia, come
chiede il CdR dal 2006. In particolare, nella sezione Ruoli dei vari soggetti interessati della
proposta (paragrafo 5.2) si afferma che (nostre sottolineature) "Tutte le autorità nazionali,
regionali e locali dovrebbero attuare il partenariato coinvolgendo strettamente i parlamenti, ma
anche le parti sociali e i rappresentanti della società civile tanto nell'elaborazione dei programmi
nazionali di riforma quanto nella loro attuazione. L'instaurazione di un dialogo permanente tra
vari livelli di governo porterebbe le priorità dell'Unione più vicino ai cittadini, rafforzando così la
titolarità necessaria per il successo della strategia Europa 2020". La proposta riconosce inoltre che
"[…] Lo scambio di buone pratiche, l'analisi comparativa (benchmarking) e la creazione di reti che diversi Stati membri hanno promosso - si sono rivelati anch'essi utili strumenti per la
creazione della titolarità e per stimolare il dinamismo attorno all'esigenza di riforme". Tuttavia,
diversamente da quanto affermato dalla Commissione, queste reti sono state create da una varietà
di parti interessate, come le regioni e le città o il CdR, piuttosto che dagli Stati membri stessi.
Occorrono quindi un maggiore riconoscimento del loro ruolo e una migliore definizione del tipo
di contributo che possono fornire.

In secondo luogo, come richiesto nel parere del CdR5, la proposta riconosce che il Comitato delle
regioni dovrebbe essere "maggiormente coinvolto".
2
3
4
5
COM(2010) 2020 def. del 3 marzo 2010.
Il futuro della strategia di Lisbona dopo il 2010 (CdR 25/2009 fin).
http://portal.cor.europa.eu/europe2020/
Il futuro della strategia di Lisbona dopo il 2010 (CdR 25/2009 fin).
…/…
-7
In terzo luogo, mette il pilastro sociale e quello ambientale sullo stesso piano del pilastro
economico, rimediando in tal modo alla disattenzione nei confronti degli aspetti sociali e
ambientali considerata dalla maggior parte delle regioni e delle città dell'UE come un'importante
debolezza della strategia di Lisbona. La proposta fa giustamente osservare che i traguardi relativi
alle priorità su cui si incentra Europa 2020, ovvero crescita intelligente, sostenibile e inclusiva,
sono "connessi tra di loro" e si rafforzano a vicenda. Essa inoltre risponde alla richiesta del CdR
di sviluppare la "competitività europea in un'economia rispettosa dell'ambiente"6.

In quarto luogo, riconosce che la strategia dovrebbe adattarsi ai diversi punti di partenza in
maniera flessibile. Nel definire gli obiettivi europei relativi alle tre priorità indicate sopra, la
Commissione riconosce infatti che "ciascuno Stato membro è diverso e l'UE a 27 è meno
omogenea di quanto non fosse dieci anni fa" e che "i settori tradizionali, le zone rurali" e "le
economie di servizi altamente specialistici" si trovano in situazioni diverse. Pertanto propone che
ogni Stato membro traduca questi traguardi dell'UE in "obiettivi e percorsi nazionali" affinché "gli
investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e tecnologie efficienti sotto il profilo
delle risorse […] rafforzino la coesione economica, sociale e territoriale".

In quinto luogo, la proposta riconosce anche che Europa 2020 deve soddisfare l'esigenza di
solidarietà tra le zone più ricche e quelle più povere dell'Unione e ritiene che i suoi risultati
contribuiranno all'attuazione dell'obiettivo di coesione territoriale previsto dal Trattato di Lisbona:
"È altrettanto fondamentale che i benefici della crescita economica si estendano a tutte le parti
dell'Unione, comprese le regioni ultraperiferiche, in modo da rafforzare la coesione territoriale."
2.
Vi sono tuttavia altri aspetti rilevanti per le autorità regionali e locali dell'UE che non
sono adeguatamente affrontati in Europa 2020
Di seguito sono descritti altri importanti punti sollevati dal CdR ma non sufficientemente
sviluppati da Europa 2020. In particolare:

pur riconoscendo la necessità di una governance economica più forte, Europa 2020 non risponde
all'invito del CdR a individuare per i governi nazionali degli Stati membri dell'UE "incentivi
più efficaci per indurre tali governi a impegnarsi a realizzare le finalità della nuova strategia"7.
Fa invece affidamento sull'efficacia dei meccanismi basati sulle raccomandazioni specifiche
rivolte a ciascun paese dal Consiglio europeo e sui conseguenti avvertimenti strategici che la
Commissione potrebbe emettere qualora uno Stato membro non si conformi entro due anni,

per quanto riguarda il ruolo delle autorità regionali e locali, in contrasto con le osservazioni
positive citate sopra, la proposta non sottolinea la necessità di coinvolgere gli enti territoriali in
modo permanente e strutturato nella progettazione e nell'attuazione delle iniziative faro,
6
7
Ibidem.
Ibidem.
…/…
-8
pur riconoscendo che il Comitato delle regioni "dovrebbe essere maggiormente coinvolto", la
proposta non spiega quali potrebbero essere le modalità di tale coinvolgimento nella
progettazione, attuazione e supervisione della nuova strategia,

la proposta auspica una discussione sul "modo in cui i vari strumenti di finanziamento come i
fondi strutturali […] devono essere strutturati per la realizzazione degli obiettivi di Europa
2020." È tuttavia necessario andare oltre il semplice riconoscimento che "la politica di coesione e
i fondi strutturali" sono "importanti di per sé". Il CdR ha sempre sottolineato il pericolo derivante
dalle crescenti disparità economiche tra regioni (mentre diminuiscono le disparità tra Stati) e
conseguentemente dalle disuguaglianze nelle condizioni sociali, che compromettono il modello
sociale europeo. Pertanto, nell'ambito del dibattito sull'entità e la giustificazione del bilancio
dell'UE, dovrebbe essere riconsiderato più accuratamente il collegamento tra politica di
coesione ed Europa 2020, tenendo conto del ruolo svolto dalla politica di coesione per quanto
riguarda l'inclusione,

la proposta non si esprime in merito all'invito del CdR ad andare oltre "l'uso del PIL come
principale indicatore per misurare i risultati economici" 8 e alla conseguente necessità di
introdurre nuovi indicatori complementari in grado di riflettere più precisamente i diversi
fenomeni che influenzano la qualità di vita e i problemi di sostenibilità (a livello economico,
sociale e ambientale). In tutto il mondo, indubbiamente, vi è una consapevolezza diffusa e un
ampio dibattito in corso in merito alla necessità di combinare il PIL con nuovi indicatori che
permettano una misurazione più precisa dei risultati economici, della qualità e del tenore di vita
dei cittadini 9 . La proposta anticipa addirittura che "la Commissione effettuerà annualmente il
monitoraggio della situazione sulla base di un gruppo di indicatori relativi ai progressi compiuti
verso l'obiettivo di un'economia intelligente, verde e inclusiva che porti ad alti livelli di
occupazione, di produttività e di coesione sociale"; essa però non chiarisce di quali indicatori si
tratti,

la proposta afferma che gli obiettivi selezionati a livello UE "sono rappresentativi, non limitativi"
e che pertanto gli Stati membri che lo desiderino possono stabilire indicatori e obiettivi
supplementari. Essa tuttavia si astiene dal sostenere la definizione di indicatori supplementari
a livello UE, che è invece essenziale se essi devono essere utilizzati in tutta l'Unione per lo
svolgimento di attività di governance (confronto e analisi comparativa, controllo e valutazione,
gestione delle politiche territoriali),

per quanto riguarda la necessità di rendere più efficace la comunicazione con i cittadini e le
parti interessate, la proposta fa riferimento a una "serie comune di strumenti di comunicazione",
senza tuttavia fornire dettagli in merito. Questo aspetto resta comunque indispensabile per il
8
9
Ibidem.
Si possono citare molti studi in materia (ad es. l'iniziativa dell'OCSE Measuring the progress of societies ("Misurare il progresso
delle società") e la Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi sulla misurazione dei risultati economici e dei progressi sociali) oltre al
lavoro svolto dalla stessa Commissione europea (comunicazione Non solo PIL, COM(2009) 433 def.).
…/…
-9successo sul campo di Europa 2020. Il CdR nel suo parere10 aveva invitato ad attuare "una forma
di comunicazione più efficace […] per accrescere la sensibilizzazione e promuovere i messaggi
salienti della nuova strategia", mentre i partecipanti alla consultazione del CdR 11 avevano
auspicato una strategia "più rilevante per la vita dei cittadini comuni".
*
*
10
11
*
Il futuro della strategia di Lisbona dopo il 2010 (CdR 25/2009 fin).
Consultazione delle regioni e delle città europee sul tema Una nuova strategia per crescita sostenibile, realizzata dal CdR
(http://portal.cor.europa.eu/europe2020/).
…/…
- 10 -
Allegato II
Europa 2020: la Commissione propone una nuova strategia economica per l'Europa
(Comunicato stampa IP/10/225, 3 marzo 2010)
La Commissione europea ha lanciato in data odierna la strategia Europa 2020 al fine di uscire
dalla crisi e di preparare l'economia dell'UE per il prossimo decennio. La Commissione individua
tre motori di crescita, da mettere in atto mediante azioni concrete a livello europeo e nazionale:
crescita intelligente (promuovendo la conoscenza, l'innovazione, l'istruzione e la società digitale),
crescita sostenibile (rendendo la nostra produzione più efficiente sotto il profilo delle risorse e
rilanciando contemporaneamente la nostra competitività) e crescita inclusiva (incentivando la
partecipazione al mercato del lavoro, l'acquisizione di competenze e la lotta alla povertà). Questa
battaglia per la crescita e l'occupazione richiede un coinvolgimento al massimo livello politico e la
mobilitazione di tutte le parti interessate in Europa. Vengono fissati cinque obiettivi da cui si evince
quali sono i traguardi che l'UE dovrebbe raggiungere entro il 2020 e in base ai quali saranno
valutati i progressi compiuti.
Il presidente Barroso ha dichiarato: "Europa 2020 illustra le misure che dobbiamo adottare ora e in
futuro per rilanciare l'economia dell'UE. La crisi ha messo in luce questioni fondamentali e tendenze
non sostenibili che non possiamo più ignorare. Il disavanzo di crescita dell'Europa sta
compromettendo il nostro futuro. Dobbiamo agire con decisione per ovviare alle nostre carenze e
sfruttare i nostri numerosi punti di forza. Dobbiamo costruire un nuovo modello economico basato su
conoscenza, economia a basse emissioni di carbonio e alti livelli di occupazione. Questa battaglia
impone di mobilitare tutte le forze presenti in Europa."
Prima di tutto, l'Europa deve trarre insegnamenti dalla crisi economica e finanziaria mondiale. Le
nostre economie sono strettamente legate fra di esse. Nessuno Stato membro può affrontare
efficacemente le sfide mondiali se agisce da solo. Insieme siamo più forti. Ciò significa che per
superare con successo la crisi abbiamo bisogno di uno stretto coordinamento delle politiche
economiche, altrimenti potremmo andare incontro a un "decennio perso" caratterizzato da un relativo
declino, da una crescita definitivamente compromessa e da livelli di disoccupazione strutturalmente
elevati.
La strategia Europa 2020 delinea pertanto un quadro dell'economia di mercato sociale europea per il
prossimo decennio, sulla base di tre settori prioritari strettamente connessi che si rafforzano a vicenda.
Crescita intelligente, sviluppando un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione, crescita
sostenibile, promuovendo un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle
risorse e competitiva, e crescita inclusiva, promuovendo un'economia con un alto tasso di
occupazione, che favorisca la coesione sociale e territoriale.
I progressi registrati verso la realizzazione di questi obiettivi saranno valutati sulla base di cinque
traguardi principali rappresentativi a livello di UE, che gli Stati membri saranno invitati a tradurre in
obiettivi nazionali definiti in funzione delle situazioni di partenza:
…/…
- 11 -





il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro,
il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in R&S,
i traguardi "20/20/20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti,
il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve
avere una laurea o un diploma,
20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.
Per raggiungere questi traguardi, la Commissione propone un programma Europa 2020 che consiste in
una serie di iniziative faro. Realizzare queste iniziative è una priorità comune, che richiederà
interventi a tutti i livelli: organizzazioni dell'UE, Stati membri, autorità locali e regionali.







L'Unione dell'Innovazione - riorientare la politica in materia di R&S e innovazione in funzione
delle sfide principali, colmando al tempo stesso il divario tra scienza e mercato per trasformare le
invenzioni in prodotti. Il brevetto comunitario, ad esempio, potrebbe far risparmiare alle imprese
289 milioni di euro all'anno.
Youth on the move - migliorare la qualità e l'attrattiva internazionale degli istituti europei di
insegnamento superiore promuovendo la mobilità di studenti e giovani professionisti. Per fare un
esempio concreto, i posti vacanti in tutti gli Stati membri devono essere più accessibili in tutta
Europa e le qualifiche e l'esperienza professionali devono essere debitamente riconosciute.
Un'agenda europea del digitale - trarre vantaggi socioeconomici sostenibili da un mercato unico
del digitale basato sull'internet superveloce. Nel 2013 tutti gli europei dovrebbero avere accesso
all'internet ad alta velocità.
Un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse - favorire la transizione verso un'economia
efficiente sotto il profilo delle risorse e a basse emissioni di carbonio. L'Europa non deve perdere
di vista i suoi traguardi per il 2020 in termini di produzione di energia, efficienza energetica e
consumo di energia. Questo ridurrebbe di 60 miliardi di euro le importazioni di petrolio e di gas
entro il 2020.
Una politica industriale per la crescita verde - aiutare la base industriale dell'UE ad essere
competitiva nel mondo post-crisi, promuovere l'imprenditoria e sviluppare nuove competenze.
Questo creerebbe milioni di nuovi posti di lavoro.
Un'agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro - porre le basi della modernizzazione
dei mercati del lavoro onde aumentare i livelli di occupazione e garantire la sostenibilità dei
nostri modelli sociali a mano a mano che i figli del baby boom andranno in pensione, e
Piattaforma europea contro la povertà - garantire coesione economica, sociale e territoriale
aiutando i poveri e le persone socialmente escluse e consentendo loro di svolgere un ruolo attivo
nella società.
La natura ambiziosa di Europa 2020 presuppone un livello più elevato di leadership e di
responsabilità. La Commissione invita i capi di Stato e di governo ed assumere la titolarità di questa
nuova strategia e ad approvarla in occasione del Consiglio europeo di primavera. Occorre inoltre
potenziare il ruolo del Parlamento europeo.
…/…
- 12 I metodi di governance saranno rafforzati affinché gli impegni vengano tradotti in azioni concrete in
loco. La Commissione monitorerà i progressi. Le relazioni e le valutazioni nell'ambito di Europa 2020
e del patto di stabilità e crescita saranno elaborate contemporaneamente (pur rimanendo strumenti
distinti) per migliorare la coerenza. In tal modo, le due strategie potranno perseguire obiettivi analoghi
in materia di riforme pur rimanendo due strumenti separati.
*
*
*
Il testo integrale della proposta Europa 2020 si trova, unitamente ad ulteriori informazioni, al
seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/eu2020/index_fr.htm.
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