Tema desame n.12_BonoraRobertoAnnotatoBis

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1.
Illustrare il significato delle tre curve rappresentate nel grafico e indicare le proprietà del punto P , q .
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Nel grafico possiamo notare le curve di Costo Marginale C’, Costo Medio CM e Costo Medio Variabile CMV, le quali
esprimono le varie voci di costo (in euro) della produzione in relazione alla quantità prodotta.
Il Costo Medio è dato dalla somma del Costo Medio Fisso e Costo Medio Variabile. Quest’ultimo risulta quindi nel
grafico, inferiore rispetto al Costo Medio Totale.
Le proprietà del punto P2,q2 sono diverse. In primis rappresenta la relazione rapporto?? tra prezzo e quantità, sarà
dunque un punto facente parte della curva di offerta Qo. Nel punto P2,q2 inoltre viene massimizzato da parte
dell’impresa il profitto poiché in questo punto R’ = C’.
Nel caso volessimo produrre una quantità superiore rispetto a q2 il profitto calerebbe a causa dell’aumento più che
proporzionale del C’ rispetto al R’ che è costante e corrispondente al prezzo P2. Nel caso volessimo produrre una
quantità inferiore noteremmo che R’ > C’. Questa condizione ci dice che per quantità superiori il profitto π sarà
superiore.
bene
2.
La curva C’ interseca le curve CM e CVM là dove …
La curva di Costo Marginale C’, che esprime la quota di costo necessaria a produrre 1 unità aggiuntiva di prodotto,
interseca le curve di CMV e CM là dove queste raggiungono il loro punto di minimo poiché proprio l’aumentare del C’
rallenta, fino a stoppare, la loro discesa nel punto di intersezione tangenza NON E’ TANGENZA, INTERESEZIONE . Da
quel momento la tendenza crescente del C’ trascinerà in salita anche le curve di CMV e CM.
Bene, ma attenzione a tangenza
3.
In quale tratto della curva C’ l’impresa ha convenienza a produrre, anche se in perdita (nb, nel breve
periodo).
L’impresa ha convenienza a produrre, anche se in perdita nel breve periodo, nei tratti della curva di C’ superiori al
CMV.
Sappiamo infatti che le imprese concorrenziali scelgono il livello di produzione in corrispondenza del quale il prezzo P
(e quindi il R’), è uguale al C’, e che interrompono la produzione quando il prezzo e inferiore o uguale al CMV.
Dal punto di intersezione tra le curve di C’ e CMV, dove la produzione che massimizza il profitto (o minimizza la
perdita) è zero, l’azienda ha dunque convenienza a produrre. Quello stesso tratto della curva di C’ rappresenta dunque
la curva di offerta di breve periodo.
Vendere in perdita dunque nel tratto di curva di offerta compresa tra le intersezioni tra le curve di C’ e le curve di CMV
e CM, a causa ad esempio dell’abbassamento del prezzo di mercato o a causa dell’aumento economico di un fattore
produttivo, permette all’impresa di coprire parte dei CF.
L’impresa può decidere di produrre in perdita nel caso preveda il prezzo di mercato torni a salire o in vista di un
investimento che possa modificare la propria scala di produzione, investendo ad esempio in fattore produttivo K
capitale passando dal breve periodo al lungo periodo. So che queste considerazioni sono nel libro, ma tutto ciò è
superato dal fatto che siamo nel breve periodo e quindi la dimensione produttiva non cambia: ho investito, sostengo
costi fissi, se chiudo non recupero nulla, questo è il punto centrale.
Bene, con l’osservazione sopra.
Risposta incompleta.
Valutazione complessiva quasi E (quel tangenza sopra …)
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