Guida all`orientamento di un infermiere italiano in un

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Guida all’orientamento di un infermiere
italiano in un ospedale inglese
Con questo articolo, vorrei delineare alcune concrete differenze tra sistema sanitario italiano ed inglese
che si porranno di fronte ad un infermiere italiano, già registrato all’NMC, appena comincia a lavorare in
un ospedale inglese, in particolar modo ponendo l’attenzione alle svariate figure che ruotano intorno al
paziente.
Innanzitutto lo staff medico è diviso in quattro principali gruppi:
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il PHRO, pre-registration house officer, termine obsoleto per indicare il Junior Doctor, ovvero il
neo-laureato in medicina nel primo anno di training post-laurea, più comunemente conosciuto
come FY1, Foundation Year 1 doctor;
l’SHO, ovvero senior house officer, più comunemente conosciuto come FY2, che sta
completando il secondo anno di training post-laurea;
il registrar, SpR, medico che ha completato i due anni di training post laurea e che si sta
specializzando in una branca medica;
il consultant, un medico specialista completamente qualificato.
I consultant sono responsabili di uno specifico gruppo di pazienti nell’ospedale e ciascuno di loro ha un
team di Junior doctors, che si prendono cura dei pazienti.
In genere quando un paziente viene ammesso in ospedale viene visitato in prima istanza dal Junior
doctor e dal registrar che si preoccupano di “clerkare” il paziente, valutare l’anamnesi patologica remota
e prossima, richiedere una serie di tests ed esami e fare una diagnosi provvisoria. Il consultant visita i
nuovi pazienti durante il ward round, ovvero giro visita, accompagnato anche dal registrar, dal junior
doctor e dall’infermiere. In genere è il consultant a decidere della dimissione del paziente.
Per quanto riguarda il personale infermieristico, questo è suddiviso in diverse fasce, cosiddette band.
In un ospedale troviamo generalmente lo student nurse, lo studente,lo staff nurse, un infermiere
qualificato, il charge nurse, infermiere esperto che è responsabile nel turno del reparto e il ward
manager, che equivarrebbe all’italiano coordinatore infermieristico. A capo del dipartimento, per
esempio di tutti i reparti medici o di tutti i reparti chirurgici, c’è la matrona.
Accanto agli infermieri, responsabili dell’assistenza infermieristica, troviamo le figure di supporto, HCA,
health care assistant, a cui l’infermiere delega alcuni compiti, tra cui la rilevazione dei parametri vitali e
le cure igieniche, di cui rimane però il principale responsabile.
Oltre a medici ed infermieri, una vasta gamma di professionisti sanitari, terapisti occupazionali,
logopedisti, fisioterapisti ruota attorno al paziente e soprattutto attorno all’infermiere, essendo il punto di
riferimento e quasi il mediatore tra tutte queste figure e il paziente.
Un sistema insomma più complesso, ma in cui si avverte di più il senso di lavoro di team. Si lavora
tutti insieme per garantire un livello migliore di assistenza, preoccupandosi che questo venga
mantenuto attraverso la rete delle district nurses, infermiere di distretto, community hospitals, ospedali
di comunità e nursing homes, case di riposo, anche al di fuori dell’ospedale.
Alessia Schiavone
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