Virtuosa-mente EDIZIONI NORME REDAZIONALI Questa sezione è

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NORME REDAZIONALI
Questa sezione è un piccolo vademecum di regole tipografiche e redazionali in uso in casa editrice.
L’accento
La ‘e’ va sempre con accento acuto (é) eccetto i seguenti casi: è (verbo), cioè, tè, caffè, ahimè, testè, piè;
ma su quest’ultimo c’è discordanza: si trova anche con l’apostrofo (pie’) e alcuni dizionari lo
considerano un errore.
In italiano l’accento è sempre grave sulle vocali a, i, o, u. Va indicato su tutte le parole tronche (in cui
l’accento cade sulla vocale finale).
Sulla vocale e l’accento è grave se la vocale è aperta, acuto se la vocale è
chiusa. In particolare:
- è grave sulla terza persona del verbo essere, nonché su alcune locuzioni come: ahimè, ohimè, caffè,
canapè, cioè, coccodè, lacchè, tè, piè; nei francesismi come bebè, cabarè, purè; in molti nomi propri
come Giosuè, Mosè, Noè, Salomè;
- è acuto su locuzioni comuni come ché e relativi composti (perché, affinché, cosicché, poiché, nonché,
giacché); in mercé, né, sé, testé; in fé e composti (affé, autodafé); nella terza persona di alcuni verbi
(poté, dové); nei composti di re (viceré) e nei numeri che terminano con tre (ventitré).
L’accento tonico è obbligatorio in particolare per i monosillabi quando hanno doppio significato:
da (preposizione)
la (articolo/pronome)
dà (verbo)
là (avverbio)
li (pronome)
si (pronome)
lì (avverbio)
sì (avverbio)
L’accento all’interno della parola va messo solo ed esclusivamente nei casi in cui può nascere ambiguità
di significato: princìpi, per distinguere da principi (da evitare: principî e forme analoghe).
Maiuscole accentate:
- È (verbo) e non E’;
- in francese è preferibile porre l’accento anche sulle accentate iniziali maiuscole.
Le parole straniere
Le parole straniere vanno sempre in corsivo, ad eccezione di quelle entrate nell’uso comune, come film,
garage, monitor, rock, okay… La regola vuole anche che la parola straniera sia seguita dalla sua
traduzione tra parentesi: di seguito, se si tratta di una o più parole, o in nota se si tratta di espressione.
Per il resto segue le regole grammaticali della lingua in questione.
Termini scientifici
I termini scientifici quando indicano il genere e la specie vanno sempre in corsivo e in maiuscolo per
esempio: Canis lupus familiaris se non si conosce la varietà di specie si indica Canis sp., per più varietà si
indica Canis spp.
Solo il genere e la specie si scrivono in corsivo; la famiglia, il gruppo ecc. vanno in tondo.
Quando invece si parla di razze si scrive sempre in minuscolo per esempio:
pastore tedesco e non Pastore tedesco.
In tutti gli altri casi quando si usa il nome comune si scrive sempre in minuscolo.
Maiuscole e minuscole
Si usano le maiuscole nei casi seguenti: primo termine di Enti, istituti, partiti quando vengono espressi
per intero (es. Ministero degli esteri, Istituto nazionale della previdenza sociale); nomi geografici di Stati,
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fiumi, monti, mari, ecc. (es. Mar Mediterraneo, Monte Bianco); termini che possono ingenerare
confusione (Stato, stato; Chiesa [istituzione], chiesa; Comune, Provincia [Enti amministratori], comune,
provincia [entità geografiche]; termini come università, questura, tribunale, quando si riferiscono non
all’istituzione in generale ma ad un caso specifico (es. Università di Roma, Tribunale di Palermo).
Si usano le minuscole nei casi seguenti: patria, paese, nazione; nord, sud, est, ovest; orientale,
occidentale; piazza, via; signore, signora, dottore…; nomi di nazionalità come italiani, francesi,
romani…; organi individuali come sindaco, questore, prefetto, direttore.
Per quanto riguarda le sigle la lettera iniziale di una sigla deve essere maiuscola e le restanti minuscole e
senza punti (es. Cee, Ina, Pci);
Per quanto riguarda gli acronimi vanno scritti in maiuscolo e senza punti mettendo tra parentesi il
significato; se l’acronimo è in lingua straniera mettere il significato in corsivo
Virgolette
Le citazioni vanno tra virgolette.
Le parole o frasi da evidenziare / enfatizzare vanno tra virgolette alte semplici, o apici singole (‘ ’).
Numeri e unità di misura
Le unità di misura devono essere sempre scritte in carattere tondo minuscolo e prive di accenti (es.
ampere e non ampère o Ampère).
I simboli vanno scritti con l’iniziale maiuscola se derivati da nomi propri, minuscola in tutti gli altri casi
(es. W per watt, J per joule, N per newton; ma lm per lumen, cd per candela, kg per chilogrammo).
I simboli non vanno mai seguiti dal punto (es. m e non m.) e vanno scritti dopo il valore numerico (3
kg e non kg 3).
L’unità di misura, se citata all’interno di un dialogo non accompagnata dal valore numerico, va sempre
scritta per esteso e mai per simbolo (es. il chilogrammo è l’unità di misura… e non il kg è l’unità di
misura…).
I numeri di piú cifre devono essere separati col punto basso, ad eccezione di quelli di quattro cifre,
quando non siano inclusi in calcoli matematici in colonna («Ne contò 10.384. Erano presenti circa 2000
persone»).
Punteggiatura
Poiché i testi vengono sottoposti a procedure non automatiche, si prega di
digitare correttamente le battute di spazio bianco:
- tra parola e parola un solo spazio;
- tra parola e punteggiatura (virgola, punto, ecc.) nessuno spazio;
- dopo punteggiatura (virgola, punto, ecc.) un solo spazio;
- dopo virgolette e parentesi di apertura e prima di virgolette e parentesi di chiusura nessuno spazio;
- tra apostrofo e parola nessuno spazio;
- per i nomi con doppia iniziale puntata nessuno spazio.
Se si usa Word, si suggerisce di lavorare (e comunque di controllare nel testo a fine lavoro la presenza di
eventuali doppi spazi, corsivi accavallati, ecc.).
Interpunzione
I segni di interpunzione vanno posti fuori dalle parentesi, dagli incisi e dalle virgolette (es.: - … -. /
“…”! / «…?».).
D eufonica
La d eufonica si usa solo nei casi di iniziale omofona (eccetto od, che non si usa mai). L’unica eccezione
è nella formula ad esempio (ma in questo caso va sostituto con per esempio).
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(es.: “iniziare ad accettare” e “capire ed evincere”; “ a un certo punto”, “iniziare a esprimere” e “tagliare
e incorniciare”).
Indirizzi internet
Degli indirizzi internet eventualmente citati va sempre verificata l’esattezza mediante “copia/incolla”
sul browser, tenuto conto che:
- possono cambiare rapidamente (quindi è necessario controllare che siano ancora attivi quando si
correggono le bozze);
- possono essere inesatti molto più spesso di quanto non si creda, perché anche un solo carattere
diverso (come una minuscola al posto di una maiuscola) rende errato l’indirizzo;
Gli indirizzi vanno scritti per esteso, indicando la URL (Uniform Resource Locator) completa, senza
omettere quindi l’indicazione del protocollo, ossia la parte iniziale (es.: http://), ed evitando in
qualunque caso di spezzarli.
I nomi dei siti presenti nel testo vanno posti in tondo con la lettera
maiuscola (es.: Virgilio.it, Amazon.com, o anche, se siti noti o ripetuti,Virgilio, Amazon, ecc.).
Nella citazione di indirizzi internet, è necessario racchiudere la URL tra parentesi uncinate (es.:
<http://www3.unibo.it/boll900>).
Corsivi
Evitare quelli enfatici. Devono essere sempre corsive le parole straniere quando non entrate stabilmente
nell’uso italiano (non perciò computer, sport, flipper, film, che saranno invariabili al plurale). Corsive
devono essere anche le parole che, pur essendo diffuse, si riferiscono a particolari ambiti tecnici o a
gerghi specialistici (online, default, ecc.). Fanno eccezione web e internet, sempre in tondo minuscolo.
Il corsivo va usato in generale per indicare i titoli delle opere di ingegno che hanno carattere unitario.
Vanno in corsivo i titoli di libri, articoli, saggi, voci di enciclopedie, composizioni musicali. Vanno in
corsivo ancora i titoli di poesie, canzoni, arie e romanze, quadri e sculture, film, videogiochi, programmi
per computer, storie a fumetti, ecc.
Vanno invece in tondo:
- citazioni di brani di prosa e di poesie (tra virgolette basse);
- titoli di periodici (tra virgolette basse);
- titoli di collane (tra virgolette basse);
- titoli di capitoli (tra virgolette basse);
- nomi di ristoranti, caffè, alberghi, vini, luoghi, marche (con iniziale maiuscola).
Citazioni in nota
In linea generale, le note vanno poste a piè di pagina e hanno numerazione progressiva.
Gli indicatori di nota, nel testo, devono essere posti fuori dalle parentesi, dagli incisi e dalle virgolette, e
dopo la punteggiatura (es.: «…».³ oppure - … -²²), tranne quando la nota si riferisce solo all’ultima
parola o espressione della frase: in questo caso si pone prima dei segni di interpunzione.
Esempio di bibliografia:
Barnes D. – Zoologia: gli invertebrati, Piccin, 1980
Bernis Mateu J. – Tavole di microscopia, Giunti, 1968
Canzi P. – Biodegradazione delle sostanze organiche, Biologi italiani, 7/97, 1997
Castano P., Rossi S. – La fotografia al microscopio, Il Castello, 1984
Garzia A., Peris W. – Le alghe nell’acquario d’acqua dolce, Primaris, 2001
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