Il verbo greco si flette in tre diatesi, assumendo il valore di attivo, di

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Il verbo greco si flette in tre diatesi, assumendo il valore di attivo, di medio e di passivo.
La diatesi media e la diatesi passiva hanno un’unica forma, (eccetto che nel futuro e nell’aoristo).
La diatesi attiva, propria dei verbi transitivi e dei verbi intransitivi, esprime un’azione compiuta dal
soggetto, come in italiano e come in latino. La diatesi attiva del verbo greco, in linea di massima,
assume lo stesso valore che ha nella diatesi attiva del verbo italiano:
PER ESEMPIO:
gr£fw = “io scrivo”
gr£fousin = “essi/e scrivono”
gr£fein = “scrivere”.
La diatesi passiva, propria dei soli verbi transitivi, esprime un’azione subita dal soggetto, come in
italiano e come in latino. La diatesi passiva del verbo greco, in linea di massima, assume lo stesso valore
che ha nella diatesi passiva del verbo italiano:
PER ESEMPIO:
gr£fomai = “io sono scritto/a”
gr£fontai = “essi/e sono scritti/e”
gr£fesqai = “essere scritto/a/i/e”.
La diatesi media, propria dei verbi transitivi e dei verbi intransitivi, è sconosciuta all’italiano e al latino.
Pertanto, la diatesi media del verbo greco, (uguale, nella forma, alla diatesi passiva) assume, in italiano,
diversi valori, riassumibili nei seguenti:
A) medio diretto o medio riflessivo:
assume l’identico valore che ha nella diatesi riflessiva del verbo italiano:
indica un’azione che ricade sul soggetto stesso.
PER ESEMPIO:
gr£fw = “io scrivo” (attivo); gr£fomai = “io mi scrivo” (medio riflessivo)
gr£fousin = “essi/e scrivono” (attivo); gr£fontai = “essi/e si scrivono (medio riflessivo)
gr£fein = “scrivere”; gr£fesqai = “scriversi” (medio riflessivo).
B) medio indiretto o medio di interesse:
indica un’azione che il soggetto compie a proprio vantaggio, nel proprio interesse, per proprio (torna)conto
PER ESEMPIO:
gr£fw = “io scrivo” (attivo); gr£fomai = “io scrivo per me” (medio d’interesse)
gr£fousin = “essi/e scrivono” (attivo); gr£fontai = “essi/e scrivono per sé (medio
d’interesse)
gr£fein = “scrivere”; gr£fesqai = “scrivere per sé” (medio d’interesse).
C) medio dinamico o medio intensivo o medio di partecipazione:
indica un’azione che il soggetto compie, implicando un suo particolare coinvolgimento, una partecipazione in
modo intenso, con le proprie forze-energie, con i propri mezzi, con passione, con vivo impegno, con trasporto
emotivo, perché desidera farlo, perché sente il dovere di farlo
PER ESEMPIO:
gr£fw = “io scrivo” (attivo); gr£fomai = “io scrivo da me” (medio dinamico)
gr£fousin = “essi/e scrivono” (attivo); gr£fontai = “essi/e scrivono da sé (medio dinamico)
gr£fein = “scrivere”; gr£fesqai = “scrivere da sé” (medio dinamico).
Talvolta, il vantaggio personale del soggetto o la sua partecipazione all’azione sono difficili da rendere in
italiano o richiederebbero lunghe perifrasi (= giri di parole): vanno perciò sottintesi e la voce media, in tale
occasione, si traduce come l’attiva (vedi esempio alla pagina successiva (*).
Altre volte, la voce media si traduce, in italiano, con un verbo diverso da quello con cui si traduce la voce
attiva: i vocabolari forniscono espressamente queste particolari rese (vedi esempio alla pagina successiva (**).
Numerosi verbi mancano della diatesi attiva e, pur coniugandosi nelle voci del medio, hanno
significato attivo. Tali verbi si dicono deponenti. Essi si riconoscono dal fatto che il vocabolario li
registra con l’uscita della prima persona singolare medio-passiva –(o)mai
PER ESEMPIO:
m£comai = “io combatto” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
m£contai = “essi/e combattono” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
m£cesqai = “combattere” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
dÚnamai = “io posso” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
dÚnantai = “essi/e possono” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
dÚnasqai = “potere” (forma medio-passiva, ma significato attivo)
COME SI INDIVIDUA SE UNA FORMA È MEDIA O È PASSIVA
Si è già detto che, in greco, la diatesi media e la diatesi passiva hanno la medesima forma,
(eccetto che nel futuro e nell’aoristo).
Pertanto, relativamente ai verbi non deponenti, per riconoscere se una forma è media oppure è
passiva, bisogna intuirne il significato dal contesto logico in cui è inserita.
Tuttavia, determinati elementi, nella struttura sintattica, possono aiutare a distinguere i due
differenti valori.
La forma medio-passiva di un verbo non deponente
1) ha certamente valore medio, se regge un complemento oggetto (> accusativo);
2) ha certamente valore passivo, se regge un complemento d’agente (> ØpÒ + genitivo) o un
complemento di causa efficiente (> dativo semplice).
`H qer£paina t? despo…nV t¾n stol¾n fšrei.
Fšrei = attivo > “La serva porta la veste alla padrona”.
`H qer£paina t¾n tÁj despo…nhj stol¾n fšretai.
Fšretai = medio, perché c’è il complemento oggetto t¾n stol¾n
> “La serva porta per sé/porta da sé/si porta (= porta (*) = > porta con sé-riceve-ha) la veste della padrona”.
> “La serva porta la veste della padrona”.
`UpÕ tÁj qerapa…nhj t? despo…nV ¹ stol¾ fšretai.
Fšretai = passivo, perché c’è il complemento d’agente ØpÕ tÁj
qerapa…nhj
> “La veste è portata alla padrona dalla serva”.
”Agomen t¾n strati£n.
”Agomen = attivo > “Conduciamo-guidiamo l’esercito”.
'AgÒmeqa t¾n o„k…an.
'AgÒmeqa = medio, perché c’è il complemento oggetto t¾n o„k…an
> “Conduciamo-guidiamo per noi/conduciamo-guidiamoo da noi/ci conduciamo-guidiamo ( => amministriamo) la casa”.
> “Amministriamo (**) la casa”.
'AgÒmeqa ØpÕ tÁj basile…aj.
'AgÒmeqa = passivo, perché c’è il complemento
basile…aj
d’agente
ØpÕ
tÁj
> “Siamo condotti/e-guidati/e dalla regina”.
'AgÒmeqa t? pen…v.
'AgÒmeqa = passivo, perché c’è il complemento di causa efficiente t? pen…v
> “Siamo condotti/e-guidati/e ( = > spinti/e) dalla povertà”.
> “Siamo spinti/e dalla povertà”.
In pratica, bisogna semplicemente cercare, nel lemma del vocabolario, la sigla M. ( = medio) o
P. ( = passivo) e consultare attentamente quali specifici significati assume quel verbo, nella
sua forma media (**) o nella sua forma passiva. Talvolta, si potrà trovare M. = A. a indicare
che, nel verbo in questione, la traduzione della voce media non si discosta da quella attiva (*).
E adesso prova tu: (ovviamente, dovrai spiegare il perché delle tue scelte traduttive)
Lamb£netai
(+ genitivo) tÁj
maca…raj.
Poiché lamb£netai regge il genitivo, dovrai considerare tÁj maca…raj equivalente all’accusativo t¾n
m£cairan.
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`UpÕ tîn stratiwtîn lamb£netai.
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