CP 34/2013 - Cielo unico europeo

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COMUNICATO STAMPA N. 34/2013
19 aprile 2013
Un Cielo unico europeo, condizione necessaria per
l'esistenza di un mercato unico
Lo spazio aereo europeo unico non sarà realizzabile senza una più forte
leadership della Commissione europea e una più efficace attuazione della
legislazione UE. Questo il messaggio emerso dalla sessione plenaria di aprile del
Comitato economico e sociale europeo (CESE).
Il Comitato lancia il suo monito sotto forma di un parere sul tema Cielo unico europeo II +,
elaborato su richiesta della Commissione e adottato durante la sua ultima sessione plenaria.
Nel dicembre scorso è scaduto il termine per la creazione dei nove blocchi funzionali di spazio aereo
transfrontalieri destinati a sostituire le attuali 27 zone nazionali di controllo del traffico aereo e
aprire così la strada allo spazio aereo unico europeo. Finora, tuttavia, sono stati realizzati e sono
effettivamente operativi soltanto due blocchi, quello danese-svedese e quello britannico-irlandese.
Per porre fine alla situazione che vede un'attuazione lacunosa del pacchetto CUE II, la
Commissione deve avviare procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri ancora in
ritardo e, se risulteranno violazioni della legislazione UE, irrogare sanzioni: questa la posizione di
Jacek Krawczyk, presidente del gruppo Datori di lavoro del CESE e relatore del parere.
"Dobbiamo essere uniti per abbattere i muri di interessi egoistici e di meschinità che sono i veri
impedimenti al successo di un progetto fondamentale per l'integrazione europea", ha dichiarato
Krawczyk, aggiungendo, inoltre, che finora gli Stati membri sono stati motivati "più dall'interesse
nazionale che da obiettivi comuni a tutta l'UE".
Smantellare i monopoli
Il CESE appoggia fermamente l'apertura alla concorrenza dei servizi ausiliari di gestione del traffico
aereo.
Secondo il Comitato, l'introduzione di condizioni di mercato e procedure di appalto contribuirebbe a
migliorare e rendere più efficienti i servizi meteorologici, la formazione e i servizi di comunicazione,
navigazione e sorveglianza.
Anche la fornitura dei servizi fondamentali di gestione del traffico aereo presenta ampi margini di
miglioramento in tutto lo spazio aereo dell'UE. "Le grandi variazioni nelle tariffe per la navigazione
aerea applicate in Europa fanno pensare che vi sia un notevole potenziale per una riduzione delle
tariffe stesse attraverso un miglior coordinamento e una maggiore standardizzazione dei servizi di
traffico aereo dell'UE", ha affermato Krawczyk.
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Perché le riforme previste dal pacchetto CUE II abbiano successo, tuttavia, sarà essenziale attuarle
attraverso il dialogo sociale. "Se i lavoratori non saranno pienamente coinvolti nel processo di
transizione, il rischio di un fallimento aumenterà notevolmente", ha sottolineato ancora il relatore.
Il Cielo unico europeo è una condizione necessaria per l'esistenza del mercato unico
Secondo il CESE, uno spazio aereo unico è indispensabile al corretto funzionamento del mercato
interno. "È intollerabile che uno dei più importanti settori economici d'Europa sia ancora
frammentato", ha dichiarato Krawczyk.
Il completamento del CUE darà un contributo fondamentale al potenziamento della competitività e
alla crescita dell'economia dell'UE e rafforzerà ulteriormente il mercato unico, si afferma nel parere.
Se persisterà l'attuale frammentazione, c'è il rischio che i concorrenti a livello mondiale si
inseriscano in questo settore di mercato e riescano a prendere il controllo dello spazio aereo
europeo, con la conseguente perdita di ulteriori posti di lavoro. "È in gioco l'intero settore aereo
europeo - ha sottolineato infine Krawczyk. Il Cielo unico europeo è l'unica via per garantire il suo
futuro, e la posta in gioco è troppo alta per contemplare un fallimento".
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Unità Stampa del CESE
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Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche e sociali della società
civile organizzata. Esso è un organo istituzionale consultivo, istituito dal Trattato di Roma nel 1957. La funzione
consultiva del Comitato permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di
partecipare al processo decisionale dell'Unione. Il Comitato si compone di 344 membri, provenienti da tutta
l'UE, nominati dal Consiglio dell'Unione europea.
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