Perseus no Argor - Saint Seiya Sorkino

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Perseus no Argor
Silver Saint
Perseus no Argor
Età: 17
Altezza: 188 cm
Peso: 83 Kg
Data di nascita: 11 Novembre
Gruppo Sanguigno: A
Luogo di nascita: Arabia Saudita
Luogo di addestramento: Austria
Maestro: ?
Costellazione: Perseo
“ Il guerriero che porta in mano la testa della Medusa, dotata del miracoloso e magico potere di mutare le
cose in pietra. “
E' il Silver Saint cui il Gran Sacerdote ha ordinato la distruzione del Colosseo Grado, e il rapimento di Saori
Kido. Il suo scudo della Medusa possiede il potere di mutare in pietra chiunque vi incroci lo sguardo. Con
questo incantesimo muterà in pietra Shun e Hyoga ma verrà sconfitto da Shiryu, che accecandosi si priva della
vista.
TECNICHE:
SCUDO DI MEDUSA - DEMON GORGON
È il colpo che viene più utilizzato da Argor. Il Cavaliere ha infatti sul suo scudo il volto di Medusa e quando la
gorgone apre gli occhi lancia un raggio verso gli avversari i quali, se incrociano il loro sguardo con il suo, si
trasformano subito in pietra. Lo scudo può essere posizionato sia sulla schiena del Cavaliere che
sull'avambraccio sinistro. Nel primo caso è coperto dalla folta chioma dei suoi capelli, in modo tale da non
essere visto e avere così un maggior effetto a sorpresa ma è meno maneggevole da utilizzare in battaglia,
dovendo dare le spalle all'avversario. Il raggio scaturito dallo sguardo di Medusa si rivela molto penetrante,
tanto da poter superare sia la stoffa che le palpebre, avendo però un effetto pietrificante minore sull'avversario.
STRATAGEMMA DELLA GORGONE - GORGON KICK
È una tecnica che Argor utilizza sia per evitare, che per bloccare e poi attaccare l'avversario. Argor salta molto
in alto, portandosi sopra l'avversario, mentre col suo cosmo crea nella mente nemica l'illusione di centinaia di
serpenti, come quelli della chioma di Medusa, che bloccano il corpo. Attacca poi il nemico indifeso,
colpendolo con una serie di pesanti calci.
CARATTERE:
Argor è un cavaliere d’ argento appartenente alla costellazione di Perseo (il suo nome originale Algol deriva
dalla seconda stella più luminosa della costellazione di Perseo). Nel manga lo scontro tra Argor e Sirio avviene
subito dopo la sconfitta di Agape e Vesta, mentre nell'anime accade dopo lo scontro con Babel e prima di
quello con Damian. Sempre nel manga, durante lo scontro a Sirio non si pietrifica solo il braccio ma tutta la
parte sinistra del corpo. Inoltre sconfigge l'avversario non grazie all'aiuto di Atena ma con le sue sole forze.
Nella versione italiana del manga il nome del Cavaliere è Argor, mentre nella serie animata viene spesso
interscambiato Argor con il più semplice Argo.
IL SUO POTERE E LA SUA STORIA:
Argor viene notato per la sua forza e i suoi poteri da Tisifone, che lo arruola per portare a termine la missione
per conto di Arles. Tisifone, sapendo che Pegasus, Sirio e Andromeda erano partiti per una missione
esplorativa in Grecia ne approfitta. Con l'aiuto dei poteri mentali di Birnam, la ragazza organizza una trappola
su un'isola sperduta dell'Egeo. Il Cavaliere fa precipitare l'aereo su cui volano i tre ragazzi, che si salvano
giungendo sull'isola. Mentre Pegasus affronta Tisifone, Birnam sceglie di lottare contro Sirio, lasciando
Andromeda ad Argor.
Andromeda tiene impegnato il Cavaliere con le sue catene, non riuscendo però a colpirlo. Nel frattempo
Tisifone viene sconfitta da Pegasus e Argor quindi cerca di accorrere in suo aiuto. L'avversario però non gli
lascia il passo e il Cavaliere d'argento è così costretto ad usare il suo scudo, col quale pietrifica Andromeda
all'istante. Pegasus e Sirio accorrono subito verso il compagno, sorpresi per l'accaduto. Argor allora ne
approfitta per trasformare con lo scudo di Medusa anche loro in pietra. Sirio, al contrario dell'amico, riesce
però a sottrarsi dal potente sguardo della gorgone, proteggendosi la vista con lo scudo del Dragone. Il suo
maestro infatti gli aveva parlato della leggenda dello scudo, e il ragazzo riesce quindi a proteggersi in tempo.
Birman allora cerca di bloccare il nemico, per permettere ad Argor di pietrficarlo, Sirio però riesce a liberarsi
all'ultimo dalla presa ed a diventare roccia è l'avversario.
I due si trovano dunque a lottare da soli faccia a faccia. Sirio colpisce l'avversario col Colpo segreto del drago
nascente che risulta però troppo debole, poiché il Cavaliere è obbligato continuamente a fare attenzione allo
sguardo della Medusa, senza riuscire quindi a mettere abbastanza energia nel colpo. Argor inizia a deridere
l'avversario, cercando di provocarlo per fargli abbandonare lo scudo, unica sua protezione. Sirio allora,
ricordando la storia sul mito della Medusa e di come Perseo la uccise, decide di provare ad usare lo stesso
stratagemma, sfruttando il riflesso sul suo scudo per poter attaccare Argor senza dover incrociare lo sguardo
della gorgone. Il Cavaliere d'argento però è ben a conoscenza della leggenda e salta in alto, evitando l'attacco
di Sirio e bloccando i suoi movimenti con lo Stratagemma della gorgone, per poi attaccarlo con una pesante
raffica di calci. Con sorpresa del Cavaliere di Perseo, l'avversario si rialza, deciso a sconfiggerlo per riportare i
suoi compagni in vita. Strappandosi della stoffa dai pantaloni, ricava una fascia con la quale si benda per poter
attaccare senza incorrere nello sguardo malefico dello scudo. Lo sguardo di Medusa però si dimostra molto più
penetrante del previsto, superando persino la stoffa e le palpebre tenute chiuse dal Cavaliere di bronzo e
pietrificando così il suo braccio sinistro e con lui lo scudo del Dragone. Argor ne approfitta per colpire il
nemico e dargli il colpo di grazia.
All'improvviso però giungono in suo aiuto i Cavalieri d'acciaio, che bloccano l'attacco del nemico.
Inizialmente in vantaggio, vengono però messi tutti e tre immobilizzati e messi a terra dallo Stratagemma della
gorgone. Il loro intervento consente comunque a Sirio di pensare a una strategia. Il Cavaliere di Atena decide
infatti di accecarsi, per poter così combattere. Guidato da Atena il ragazzo riesce a "vedere" l'avversario e lo
colpisce con tutta la forza del Colpo segreto del drago nascente che trapassa lo scudo di Medusa e giunge in
pieno petto, perforando l'armatura. Alza poi il pugno in alto, mandando in frantumi le vestigia d'argento e
facendo crollare a terra Argor, che solo in punto di morte capisce che Atena era dalla parte dell'avversario. Con
la sua morte e la distruzione dello scudo, Pegasus e Andromeda tornano in vita.
Viene poi resuscitato nella saga di Hades e insieme ad Agape e Vesta attacca Sirio, perdendo dopo una breve
battaglia.
DELUCIDAZIONI DA TAIZEN:
La sua tecnica mortale, il 'Ras Al-Guhl Gorgonio', significa 'La Gorgone diabolica'.
Perseo e' l'eroe mitologico che uccise la Gorgone Medusa.
LA SILVER CLOTH DELLA MEDUSA:
PUGNO: 4
CALCIO: 2
ARMI SPECIALI: 4
SPIRITO: 3
GITTATA: 2
La sua armatura singolare riprende le fattezze della gorgone. Inoltre cela alle spalle il micidiale scudo con
inciso il viso di Medusa, col quale pietrifica ogni avversario che incorci lo sguardo del mostro mitologico.
LA COSTELLAZIONE DI PERSEO:
Perseo (in latino Perseus) è una costellazione settentrionale, rappresentante l'eroe greco che uccise il mostro
Medusa. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne.
Contiene la famosa stella variabile Algol (β Per), ed è anche la sede del radiante dell'annuale sciame meteorico
delle Perseidi.
È visibile per una parte sullo sfondo della Via Lattea, tra Andromeda e Auriga; è composta da 136 stelle
visibili ad occhio nudo e da tre gruppi di stelle, il più notevole dei quali è quello di Mirfak (Mel 20). La
caratteristica più notevole è un triangolo composto dalle stelle α, β e ε Persei, il cui vertice settentrionale è
formato dalla stella Mirfak. Si individua bene, nell'emisfero boreale, nei mesi fra settembre e marzo, grazie al
gran numero di stelle di terza e quarta magnitudine, in massima parte di colore blu-azzurro, e grazie alla sua
posizione, molto settentrionale. Dall'emisfero australe si individua invece basso sull'orizzonte, e nelle regioni
più meridionali diventa progressivamente invisibile.
• Mirphak (α Persei): la stella più luminosa di questa costellazione, chiamata anche Algenib (un nome usato
anche per altre stelle, per esempio γ Pegasi). Mirphak (parola araba per "gomito") è una stella supergigante di
tipo spettrale F5 Ib (colore giallo), con una magnitudine di 1,79 che si trova ad una distanza di circa 590 anni
luce. La sua luminosità è pari a circa 5.000 volte quella del Sole, e il suo diametro è 62 volte tanto.
• Algol (β Persei): è sicuramente la stella più famosa della costellazione. Algol (la stella del Diavolo in arabo)
rappresenta l'occhio della gorgone Medusa. È il prototipo di un intero gruppo di stelle variabili, le variabili a
eclisse. La sua luminosità apparente varia tra le magnitudini 2,12 e 3,39 in poco meno di tre giorni. Ha un tipo
spettrale B8 V (equivamente ad un colore azzurro) e si trova ad una distanza relativamente piccola di 93 anni
luce.
• ζ Persei (Menkhib) è una stella azzurra di magnitudine 2,84; dista da noi 982 anni luce ed è la più
meridionale della costellazione, al confine con il Toro.
• ε Persei (Adid Australis) è una stella azzurra di magnitudine 2,90; di trova non lontano dal centro della
costellazione e dista da noi 538 anni luce.
• ι Persei è una stella gialla di magnitudine 4,05; è una delle stelle simili al nostro Sole più vicine.
La Via Lattea attraversa la costellazione di Perseo da NW a SE, ma appare in quasto tratto meno evidente che
in tutte le altre costellazioni: ad occhio nudo, quasi sembra che si interrompa a nord, per poi ricomparire nei
pressi della stella Mirphak, e scomparire di nuovo, per riapparire infine solo all'interno del "pentagono"
dell'Auriga. Questo "vuoto" ha principalmente due ragioni: la presenza di enormi banchi di nebulosità oscure e
la stessa morfologia della nostra Galassia, che qui in questo tratto appare quasi opposta al suo centro.
Ciononostante, è comunque una costellazione ricchissima di oggetti galattici.
Tra gli ammassi aperti, spicca h+χ Per: questi due ammassi aperti (rispettivamente NGC 869 e NGC 884) sono
tra i più begli oggetti del cielo notturno per l'osservazione con binocoli e piccoli telescopi. Si trovano entrambi
ad una distanza maggiore di 7.000 anni luce, e sono separati da alcune centinaia di anni luce. Il fatto che siano
ancora così luminosi a questa distanza, tanto da avere una lettera della nomenclatura di Bayer assegnata, fa
dedurre che siano due ammassi di dimensioni notevoli. M34 è ammasso aperto con una magnitudine apparente
di 5,5 si trova ad una distanza di circa 1.400 anni luce, e consiste di circa 100 stelle che sono sparse su un'area
più grande della luna piena. Il suo diametro reale è di circa 14 anni luce. Mel 20 è invece un ammasso di stelle
dominato dalla gigante Mirphak, un oggetto di notevole luminosità e molto esteso, distante 600 anni-luce da
noi.
Tra le nebulose planetarie, la più cospicua è M76, chiamata anche Piccola Nebulosa Dumbbell, per la sua
somiglianza con la più grande Nebulosa Dumbbell. Ha un diametro apparente di 65 secondi d'arco e una
luminosità apparente di 10,1.
Tra le nebulose diffuse invece la più notevole è NGC 1499, chiamata anche la Nebulosa California, scoperta
nel 1884 dall'astronomo americano Edward Emerson Barnard. A causa della sua debolezza, è molto difficile da
osservare visualmente, ma è un soggetto tradizionale per gli astrofotografi.
MITOLOGIA:
Perseo è il protagonista di un famoso mito della Grecia classica. La storia si interseca con quelle riguardanti
numerose altre costellazioni, tra cui Cassiopea, Cefeo e Andromeda.
Perseo era il figlio della mortale Danae e del dio Zeus. Partì alla ricerca della Medusa, della quale voleva la
testa come regalo di nozze per il re Polidette di Serifo. Con un po' di aiuto dagli dei Ermes e Atena, riuscì ad
uccidere la Gorgone e prenderne la testa. Mentre tornava a casa, salvò Andromeda, figlia di Cefeo e Cassiopea,
re e regina d'Etiopia, da un mostro marino.
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