Ministero per i Beni e le Attività Culturali

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Unione Europea> Ministero per i Beni e le Attività Culturali  Regione Puglia > Provincia di Bari 
Comune di Bari > Università degli Studi di Bari > Ente Teatrale Italiano  Teatro Pubblico
Pugliese  Ministero della Giustizia > Istituto Penale per i minorenni “N. Fornelli” > Camera di
Commercio di Bari  Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari
Con il patrocinio di:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia e Ufficio Scolastico Provinciale di Bari > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
Stagione 2008_09
nuove generazioni
Teatro Kismet OperA strada san Giorgio Martire 22/f – Bari
Info 080/579.76.67 int. 127/111 - [email protected] -www.teatrokismet.org
gli spettacoli
28 ottobre ore 10
Dama Bianca Teatro
Il Corpo Di Totò
diretto e interpretato da Marco Manchisi musiche in scena Guido Sodo video Dante Manchisi
> triennio
Lo spettacolo attraverso la profondità e la leggerezza dei suoi pensieri e delle sue
poesie, traccia un profilo fragile e suggestivo di Totò, in bilico tra la forza dell’attore, con
i suoi ritmi, i suoi artificiosi e surreali colori, e le riflessioni dell’uomo Antonio De Curtis
sulla vita, sulle donne, sul desiderio di calma e solitudine.
Due anime così diverse, che in scena si provocano, si stuzzicano tra scaramantici rituali
popolareschi e quotidiane considerazioni, tra l’immediatezza della lingua napoletana e la
ragionevolezza di quella italiana, tra rappresentazione e necessità di sottrarsi ad essa.
Lo spettacolo è animato da testi di varia natura: alcune schegge da Petrolini, un
monologo del comico tedesco Karl Valentin, la testimonianza di Federico Fellini, La livella
e altre brevi poesie. Il testo è accompagnato e contrappuntato dalla musica scritta e
suonata dal vivo da Guido Sodo, che ispirandosi all’universo del varietà, spazia nelle
citazioni tra l’adagio in sol minore K516 di Mozart e le Folias di Gaspar Sanz, tra un
tradizionale Guarracino e la canzone Che cosa sono le nuvole? di Per Paolo Pasolini e
Domenico Modugno.
sabato 15, domenica 16 novembre h 21
Compagnia Motus
X(ics) Racconti crudeli della giovinezza -
[X.03 movimento terzo]
ideazione e regia Enrico Casagrande e Daniela Nicolò video Motus & Francesco Borghesi
coproduzione Italia, Germania, Francia, in collaborazione con MittelFest 2008
> triennio
“Tentare di dipingere la giovinezza entra in corto con il nostro vissuto della giovinezza,
con ricordi e tumulti di uno stato che non c’è più, è passato, lontano, crudelmente
trascorso. Il contatto con l’incoscienza adolescente provoca un rimescolamento di
emozioni che azzera e sminuzza tutte le convinzioni sul teatro accumulate nel tempo: ne
risultano capitomboli di pensiero, coriandoli di certezze, briciole di polistirolo di senso…
Parti con idee, concetti, riferimenti sociologici, poi una volta dentro certe atmosfere – in
cui ci siamo infiltrati sperimentando una tecnica documentaria non invasiva e quasi
invisibile – ti trovi a fare un balzo all’indietro, regressivo. Non è nostalgia, ma per far
vivere sul palco altri mondi, occorre immergersi”. (Enrico Casagrande)
25-28 novembre h 10.00
sabato 29 e domenica 30 novembre ore 21
Teatro Kismet OperA
In tumulto nei moti dell’adolescenza
regia Rossana Farinati con Ilaria Cangialosi, Bruno Soriato, Annabella Tedone
> biennio, posti limitati
Uno spazio circolare accoglie il pubblico che siede tutt’attorno, molto vicino alla scena.
Due attrici e un attore abitano quel luogo: sono tre adolescenti nella “terra di mezzo”,
quella terra sul confine fra infanzia ed età adulta dove si fa esperienza di rotture e
ricomposizioni, dove si è “non ancora compiuti”.
Tre adolescenti di fronte al proprio corpo che muta, come muta il silenzio nell’intimità
della propria camera e cambia il rapporto con l’adulto (lo scontro si fa aperto) e
l’amicizia si apre a nuove complicità, agli affetti “per sempre”, al sussurrarsi i sogni su
un Altrove a venire e l’amore irrompe, possente, con il desiderio e il timore nell’incontro
con il corpo dell’altro, dell’altra.
Non viene raccontata una storia: la narrazione procede per frammenti presi da
situazioni quotidiane di tre adolescenti. I loro percorsi s’intrecciano, si sovrappongono
permettendo allo spettatore di guardare quei gesti di ogni giorno e di scorgere le
emozioni, le domande, le inquietudini che sotterranee li fanno crescere.
La vicinanza allo spazio scenico permette al pubblico un rapporto specifico con ciò che
accade. La relazione con gli attori è diretta, a volte intima: come in un gioco di riflessi e
di rimandi questo spazio circolare include sempre nello sguardo sia gli attori che, sullo
sfondo, gli spettatori.
Lo spettacolo può essere realizzato anche nelle scuole nei mesi di novembre e dicembre
8-9 gennaio ore 10
La luna nel pozzo
Sogno di mezzo
regia Robert McNeer con Elena Giove, Mirko Trevisan, Paola Calogero, Nico Masciullo
> biennio
Lo spunto è il celebre Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, nel quale si
trova una bella metafora per i cambiamenti che affrontano i ragazzi nell’adolescenza. Il
bosco è un luogo onirico e incantato: invita al lasciarsi andare, all’arrampicarsi, al
nascondersi, all’innamorarsi. Ma fa anche paura: è abitato da esseri inquietanti,
ombrosi, e ci si perde facilmente. Con la poesia ed i ritmi comici di Shakespeare, gli
attori si presentano nelle vesti di clown e raccontano storie con un agire buffo e tenero,
con l’immagine, con la musica, con le arti marziali e le danze goffe. Nel loro racconto ci
sono le tensioni dei ragazzi stessi, i tumulti dell’amore, le gioie e le paure
dell’adolescenza.
Debutto nazionale al Teatro Piccinni dall’11 al 15 febbraio in serale, 16 febbraio
scolastiche
Teatro Kismet OperA
Il malato immaginario ovvero Molière imaginaire
regia di Teresa Ludovico con Augusto Masiello Marco Manchisi Andrea Fazzari Michele Cipriani
Serena Brindisi Daniele Lasorsa Ilaria Cangialosi
> triennio
La nuova produzione del teatro Kismet OperA con la regia di Teresa Ludovico.
Una casa del sud, in un bianco e nero da pellicola neorealista , con qualche lampo di
colore .
Un malato brontolone accudito da una serva petulante e ficcanaso, insolente e fedele
come sapevano essere certe nostre donne, un po’ zie un po’ comari, un po’ tuttofare che
governavano casali, masserie o palazzotti di signori o finti signori.
Una figlia angelica, una moglie perfida, un fratello consigliere, un giovane innamorato e
medici, tanti medici che millantano crediti, maschere farsesche in un mulinello a volte
assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove
ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni e il malato?
Imaginaire
Per il malato Argante, “vivere è essere malati”! Non gli interessa la guarigione, ma quel
mistero che i medici, con la loro presenza, le loro cure, le loro formule in latino gli
promettono. La malattia come bisogno di non esistere, di addormentarsi, finché tutta la
vita sia risucchiata dal quel nulla anestetico che aspira all’eternità.
Solo una malattia immaginaria può proteggere dalla disperazione di vivere.
Presso il nostro ufficio scuola potete inviare i moduli di prenotazione per lo spettacolo.
Sarà cura dell’ufficio inoltrare le richieste al Teatro Pubblico Pugliese e darvi notizie in
merito alle disponibilità dei posti. I costi dei biglietti saranno quelli del botteghino del
Teatro Piccinni.
17-19 febbraio ore 10
Maccabeteatro/Archelia
Silente
di e con Annalisa Legato e Espedito Chionna
> biennio
“Siamo andati alla ricerca del silenzio ma non l’abbiamo trovato subito. E’ stato un lungo
viaggio perché c’era sempre un rumore che ci faceva allontanare dal silenzio e non
riuscivamo a capire come era fatto. Ma nel silenzio cosa c’è? Ci sono un sacco di rumori
sconosciuti, che all’improvviso arrivano al nostro orecchio e sembrano fortissimi. Nel
silenzio ci sono cose che cadono, che si spostano, rotolano e gorgogliano, ci sono tutti i
rumori della natura, tutte le voci del mondo e mille musiche che aiutano a sentire fuori il
silenzio che c’è dentro...”
La storia d’amore tra due clown teatrali, separati dal un muro immaginario. Le parole
non sono necessarie e neanche sufficienti a raccontare sentimenti universali come la
solitudine, l’amore e l’incontro con l’altro, allora parlano le azioni, i giochi, gli oggetti. La
colonna sonora è fatta di suoni e musiche per accompagnarci nel viaggio alla ricerca del
silenzio perduto. Ma il bisogno d’incontrare l’altro fa crollare qualsiasi difesa e così un
bel giorno…
4–6 marzo ore 10
Piccoli Principi
La magia delle immagini. La storia dell’arte raccontata ai ragazzi
regia Alessandro Libertini e Véronique Nah, con Alessandro Libertini
> biennio
Lontano dal voler esaurire in poco più di sessanta minuti un argomento vasto come la
storia dell'arte occidentale dalle origini ai nostri giorni, lo spettacolo si propone ad un
pubblico di ragazzi ed adulti come un possibile 'inizio': un'introduzione al complesso
mondo dell'arte, alla sua storia ma soprattutto ai suoi processi formativi. Ne "La magia
delle immagini: la storia dell'arte raccontata ai ragazzi" un attore, nel ruolo del
conferenziere, racconta la storia delle immagini dal tatuaggio preistorico alla Body Art,
cercando di dare risposte semplici a tanti possibili quesiti: - Perché gli egizi dipingevano
in quel modo? Cos'è la prospettiva scientifica? Cosa rappresenta la pittura astratta? Nel
suo discorrere, il protagonista, oltre ad impartire nozioni , si preoccupa di suscitare
emozioni, dando vita ad una trattazione ricca di sensazioni : leggera, a tratti ironica,
altre volte densa di atmosfere sospese, persino inquietanti, a suggerire quanto alla
radice del processo di formazione dell'opera d'arte ci siano questioni che non si possono
spiegare, misteriose, "magiche".
Sabato 28 febbraio e domenica 1° marzo ore 21
Teatro di Dioniso / Fondazione Teatro Stabile Torino. Residenza
Multidisciplinare Di Asti
Shakespeare / Venere e Adone
di Valter Malosti con Valter Malosti, Yuri Ferrero, Daniele Trastu
> triennio
Una dea innamorata e pazza di desiderio e un giovane uomo bellissimo, che le sfugge,
finendo ucciso tra le zanne di un cinghiale, sono i protagonisti di Venere e Adone,
poemetto erotico-pastorale che William Shakespeare dedicò, nel 1593, al suo protettore,
il giovane conte di Southampton. «Intreccio di eccitazione erotica, dolore e freddo
umorismo», come la definisce Stephen Greenblatt, Venere e Adone non solo fu la prima
opera di Shakespeare ad essere stampata, ma fu anche quello che oggi si definirebbe un
successo editoriale: apprezzatissimo fra gentiluomini e cortigiani, in breve divenne una
sorta di vademecum dell’amatore, ugualmente popolare nella biblioteca, nel boudoir e
nel bordello. Dopo un Macbeth traboccante di invenzioni registiche, Valter Malosti torna
a Shakespeare portandone in scena un piccolo capolavoro, un concentrato di arguzia,
comicità farsesca e sensualità, che diviene per il regista torinese «un vertiginoso punto
di partenza per una ricerca sulle variazioni, le declinazioni e le auto-contraddizioni del
tema ‘amore’
13 marzo ore 10
Crest/Ass La Lucciola
Sonniloqui
Scritto diretto e interpretato da Gaetano Colella
> triennio, posti limitati
Esiste un insolito condominio abitato da gente insonne. Ad ogni piano un motivo che non
fa chiudere gli occhi, ad ogni tormento un possibile rimedio. Ognuno inganna il tempo
come può: dialogando col vuoto, barcollando vicino ai muri, ingerendo sonniferi che non
danno alcuna cura, parlando per ore al telefono con sconosciuti. Accade perciò che gli
stati di coscienza si alterino molto facilmente, che dallo stato di veglia si affondi in
quello di un sonno leggero che non da alcun riposo ma che confonde i piani della realtà,
mescola le identità in un vortice di pensieri concatenati. In questo stato di dormiveglia
accade che si uniscano mondi lontanissimi, uomini e forme di altre epoche o di altre
dimensioni legati fra loro da sensazioni comuni. E allora anche i piani di questo palazzo
si confondono, si mescolano, i personaggi si moltiplicano e gli insonni diventano un
popolo. In questo stato in cui si dorme e si sdorme, la realtà diventa evanescente, si
assottiglia sempre di più e perde qualsiasi importanza.
Ma chi sono in realtà queste persone, questi personaggi buffi, bizzarri, che nella loro
inquietudine rivelano un fondo di drammaticità? A cosa appartengono? Che siano le
molteplici facce di un unico dado, lanciato sul piano del tempo da una mano invisibile?
23 marzo ore 10
Muta Imago
(a+b)³
di e con Claudia Sorace e Riccardo Fazi
> triennio
Una coppia d’amanti, due figurine felici che si preparano per uscire: mettono il vestito
bello, i capelli hanno la piega appena fatta, un giro di perle al collo, le scarpe lucide. Si
muovono rapidi, la loro danza si ferma di fronte ad uno specchio, che ne incide i nomi
sulle ombre sottili. Poi arriva la guerra.
La scenografia è un cubo che come una scatola delle meraviglie si apre e racconta di
partenze, battaglie, solitudini, lettere, viaggi, incontri, in una narrazione che ha le
caratteristiche del sogno, perché lascia lo spettatore libero di fare associazioni e di
prendere (perdere) tempo durante la visione.
Frammenti di immagini e di testi, un contrappunto di conversazioni private, trasmissioni
radiofoniche, appunti telefonici e brani dell’Orlando furioso, fanno della guerra il
contesto dell’azione e della ricerca il tema di fondo.
4-7 maggio ore 10
Teatro Ragazzi Piemonte
di e con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci
Favolosofia
> biennio
Il primo spettacolo del progetto Favole Filosofiche è un viaggio teatrale, comico e
filosofico, sull’esperienza dei cambiamenti. Due personaggi favolosi e divertenti invitano
il pubblico dei ragazzi ad interagire durante il racconto e a condividere i pensieri
stimolati dalle loro avventure: sono due mendicanti, uno cieco e l’altro zoppo, che si
decidono a cercare nuove strade e miglior fortuna. Capovolgimenti, conflitti, risate,
accompagnano una riflessione aperta sulla testimonianza che i ragazzi danno dei
cambiamenti intorno a loro e di loro stessi, di quanti ne possono decidere, scongiurare o
progettare. La favola dei cambiamenti è una “favola filosofica” perché induce a fare
domande più che trovare risposte, a interrogare per comprendere. Questo è l’obiettivo
che Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci si propongono di realizzare con il progetto
Favole Filosofiche: realizzare un incontro tra il teatro e la filosofia per bambini, per
avvicinare i più giovani e gli adulti al piacere di pensare insieme.
Botteghino
Matinée scuole superiori
Carta kismet adolescenti
€ 6.50
gratis
dà diritto per tutti gli spettacoli in serale
ad un biglietto speciale di 7 €
Le prenotazioni agli spettacoli (per i gruppi scolastici, anche per i serali) si possono
effettuare a partire dal 22 settembre tramite l’apposito modulo da inviare via fax ai
nostri uffici.
Rispettando l’arrivo delle richieste provvederemo ad assegnarvi i posti.
Qualora non ci dovesse più esserci disponibilità per lo spettacolo o la data scelta
provvederemo noi a contattarvi per proporvi una soluzione alternativa.
Soltanto quando vi ritorna la richiesta controfirmata dal Teatro Kismet la prenotazione
sarà definitiva.
Qualunque modifica sul numero dei ragazzi/docenti prenotati dovrà essere comunicata
al Teatro entro 30 giorni prima dello spettacolo.
E’ previsto un biglietto omaggio per il docente che accompagna la classe.
E’ possibile prenotare attraverso i nostri uffici il trasporto degli alunni a tariffe agevolate
con la ditta Autoservizi Latorre.
Per un confronto siamo disponibili dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.00 al numero
080/5797667 interno 127 (Karin)
Per informazioni
Teatro Kismet OperA strada san Giorgio Martire 22/f – Bari
Info 080/579.76.67 int. 127/111 - [email protected]
www.teatrokismet.org
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