RELAimpianti0 - Comune di Arezzo

annuncio pubblicitario
RELAZIONE TECNICA
SUGLI IMPIANTI
OGGETTO: Lavori di ripristino, completamento e finitura
Centro Sociale di Battifolle – loc. Battifolle
Committente: COMUNE DI AREZZO
R.U.P.: Dott. Arch. MAURO SENESI
NB
La presente relazione sugli impianti non riguarda le parti esistenti già
realizzate dal precedente appalto ma per inquadrarne il funzionamento
complessivo vengono trattati e inseriti nel contesto anche quelli
IMPIANTO ELETTRICO
RISPONDENZA ALLE LEGGI ED ALLE NORME
L’impianto è progettato per essere realizzato nel rispetto della legislazione e della normativa
vigente ed in particolare rispettando le disposizioni del:
- Legge 01/03/1968 n.186 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,
macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”.
- Legge 18/10/1977 n.791 “Direttiva della CEE sulla sicurezza del materiale elettrico”.
- Legge 27/04/1955 n.547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”.
- Decreto Legislativo 19/09/1994 n.626 “Recepimento direttive CEE riguardanti il miglioramento
della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”.
- Norma CEI 64-8/1/2/3/4/5/6/7 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua”.
- Norma CEI 81-1/2/3/4 “Protezione delle strutture contro i fulmini”.
- Norma UNI 10380 “Illuminazione di interni con luce artificiale”.
DATI DI PROGETTO
Impianto elettrico e di illuminazione interna di locali ad uso ricreativo, servizi igienici, spogliatoi,
caldaie e stazioni di pompaggio.
SISTEMA DI ALIMENTAZIONE
L’impianto è previsto del tipo in distribuzione monofase 220V.
- Sistema di distribuzione
TT
- Potenza complessiva dell’impianto 380/220V
KW 15
La misura ENEL è sita all’esterno dell’edificio e distante da esso circa 15 m.
CARATTERISTICA DEGLI IMPIANTI
L’impianto si sviluppa nel modo seguente:
1. Dal Gruppo di misura si deriva una linea in cavo, protetta in partenza da interruttore
differenziale magnetotermico a protezione selettiva (esistente) , che inserita dentro
tubazione incassata e/o interrata raggiunge il Quadro Generale di comando collocato nel
vano scale al piano terra (esistente) .
2. Nel Quadro Generale le linee in uscita sono sezionabili con un Interruttore Sezionatore e
protette da un Interruttore Magnetotermico Differenziale.
3. Dalla Sezione Illuminazione e Prese si diramano le linee che alimentano l’impianto luce e
FM dei locali al piano terra.
4. Dal quadro Generale sono alimentati con linea separata i fancoil, la caldaia e l’accumulo di
ACS con i relativi circolatori.
5. Dal Quadro generale sono derivati altri due quadri di zona : uno a servizio del piano
seminterrato (Q2) e l’altro per l’infermeria (Q3) (vedere lo schema del quadro negli
elaborati grafici).
6. Dal quadro Q2 sono alimentati, attraverso degli interruttori magneto termici, dei quadri di
sottozona.
7. Tutti i quadri di zona e sottozona presentano la protezione differenziata delle linee di
illuminazione e FM.
8. L’impianto Luce e Servizi in tutti i locali è realizzato in tubazione esterna a parete, con le
plafoniere fissate direttamente a soffitto e alimentate da scatole a filo parete e canalette.
9. Il livello di illuminazione che si raggiunge ad impianto nuovo è mediamente superiore ai
150 lux in tutti i locali e di 60 lux nei servizi, con buona resa dei colori e uniformità di
illuminazione, limitazione dell’abbagliamento diretto e buon confort visivo complessivo.
Sono state previste lampade del tipo fluorescente ad alta resa cromatica e l’impianto è stato
calcolato con valori illuminotecnica adeguati alle destinazione dei locali e rispondenti alla
Norma UNI 10380 (illuminazione di interni con luce artificiale).
10. Sono state previste lampade autoalimentate per l’illuminazione di emergenza, collocate in
tutti i locali e tali da garantire un illuminamento minimo degli stessi di 5 lux e indicare i
percorsi di uscita.
I particolari del quadro e delle connessioni elettriche
sono riportati nelle tavole grafiche.
CARATTERISTICHE TECNICHE DEI MATERIALI
1. Conduttori per l’impianto di distribuzione interno, a corda flessibile di rame rosso ricotto,
isolato in PVC di qualità R2, tipo N07V per tensione nominale 450/750V. (CEI 20-22 II e
20-35)a marchio IMQ di colore a norma;
2. Conduttori per l’impianto di alimentazione esterno in cavo FG7(O)R 0,6/1KV (CEI 20-13) a
marchio IMQ;
3. Canalette e tubazione a parete (dove previsto) in materiale plastico autoestinguente a
marchio IMQ, fissato a parete con idonei viti e tasselli, atti a realizzare un impianto di sicuro
fissaggio e di gradevole estetica,
4. Tubazioni flessibili corrugate a marchio IMQ installate sottotraccia e con cassette di
derivazione filo muro IP65;
5. Apparecchi di illuminazione per locali spogliatoi e docce, costituiti da plafoniere in
policarbonato con grado di protezione IP 65, complete di cablaggio elettrico rifasato e
lampada fluorescente da 36W - 58W, fissate a soffitto in maniera adeguata;
6. Apparecchi di illuminazione per emergenza, costituiti da plafoniere in materiale plastico
autoestinguente isolato in classe II, con grado di protezione IP 65, complete di cablaggio
elettrico rifasato e lampada fluorescente autoalimentata per 1 ora con accumulatori al
Ni.Cd., con eventuali pittogrammi per indicare le uscite, fissate a parete in maniera
adeguata;
7. Impianto di terra (esistente) realizzato con collegamento del nodo di terra del Quadro
Generale al pozzetto con dispersore e treccia perimetrale di rame nudo della sez. 35 mmq. E
collegamenti equipotenziali alle masse estranee (acqua, tubi riscaldamento, ecc..).
8. Quadro per contenimento del gruppo di misura (esistente), contenente anche un centralino
modulare da parete con n.1 interruttore automatico magnetotermico selettivo ID=0,5A per la
protezione generale dell’impianto;
9. Quadro Generale di distribuzione dell’impianto del tipo centralino monoblocco a parete con
porta trasparente, contenente tutti gli interruttori di protezione e comando delle linee Luce,
Servizi e FM;
10. Quadro di distribuzione della Centrale Termica con centralino modulare a parete con porta
trasparente, contenente tutti gli interruttori di protezione e comando degli impianti della
Centrale Termica.
Ad impianto finito e prima del collaudo la Ditta Installatrice dovrà produrre una “Dichiarazione di
conformità dell’impianto alla regola dell’arte”, completa degli allegati richiesti, ai sensi dell’art.9
della Legge 46 del 05 Marzo 1990.
PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Valutazione del rischio e scelta delle misure di protezione ( CEI 81-10)
DATI DI BASE :
Località
:
Battifolle – Comune di Arezzo
Densità di fulmini a terra
:
Nt = 2.5 fulmini/anno km2 (pubblicazione CEI 81-3)
Rischio di incendio
:
Ordinario (Paragrafo F.2.3).
Rientrano in questa classe tutte le strutture con un carico d’incendio
compreso tra 20 e 45 kg/m2.
Frequ. di fulminazione Na
:
5 x 10-1 (Tabella G.2)
Tipo di struttura
:
Edificio adibito a civile abitazione.
Struttura Tipo D (Paragrafo G.2.3)
Strutture nel raggio 3H
:
DISPOSIZIONE RELATIVA DELLA STRUTTURA
Struttura situata in un’area con presenza prevalente di strutture di
altezza uguale o maggiore.
Struttura situata in un’area con presenza prevalente di strutture
più basse.
Struttura isolata: non esistono altre strutture o oggetti entro una
distanza 3H dalla struttura.
Struttura isolata sulla cima di una collina o di una montagna
Coefficiente ambientale
:
C = 1,0 (Tabella G.1)
Altezza struttura (H)
:
3,00 m
Lunghezza struttura (L)
:
26,00 m
Larghezza struttura (W)
:
22,00 m
PROTEZIONE CONTRO LA FULMINAZIONE DIRETTA
Frequenza di fulminazione diretta di una struttura :
Nd = Nt x C x A  fulmini/anno 
C
0.25
0.5
1
2
Dove :
Nt = densità annuale di fulmini (fulmini/km2 anno) al suolo relativa alla zona ove è situata la
struttura;
A
= area di raccolta (km2) della struttura;
C
= coefficiente ambientale (tabella G.1)
L’area di raccolta A di una struttura isolata si è valutata graficamente e risulta essere 0,96 x 10-3
Quindi :
Nd = 2.5 x 1.0 x 0,96 x 10-3 = 0.0024 fulmini/anno 
Per verificare se l’installazione di un sistema di protezione contro i fulmini (LPS) sia necessaria si
deve confrontare il valore della frequenza di fulminazione diretta di una struttura Nd con il valore
della frequenza di fulminazione tollerabile Na (riportato in Tabella G.2).
Se Nd  Na l’installazione della protezione LPS (sistema di protezione contro i fulmini) non è
necessaria.
Nd = 0.0024 fulmini/anno
Na = 5 x 0.10 fulmini/anno
Si ha :
Nd = 0.0024 < 0.50 = Na
Da quanto sopra ricavato non risulta necessaria
l’installazione della protezione LPS.
IMPIANTO TERMO-IDRICO-SANITARIO
GENERATORE DI CALORE E PRODUZIONE ACQUA CALDA SANITARIA
L’edificio è esistente e composto su due piani di cui uno seminterrato.
La struttura dell’edificio è in cls con tamponamenti con blocchi poroton, la copertura è in lastre
prefabbricate e il solaio di fondazione direttamente contro terra.
L’impianto di riscaldamento è suddiviso per piani.
Come previsto dalla legge 10/91 e smi la verifica deve essere effettuata per il rendimento globale
medio stagionale dell’impianto termico ( > 79,5%).
Stante la non nota configurazione degli impianti esistenti si rimanda la verifica alla fine della
installazione. Si prevede l’impiego di caldaie a gas premiscelato di potenza utile nominale 32.4 kW
con caratteristiche particolarmente avanzate :
 A camera stagna e ventilazione forzata
 Rendimento utile potenza nominale = 93%
 Rendimento utile pot. nomin. ridotta = 95%
 Rendimento di combustione = 96%
Al piano terra il generatore di calore sarà costituito da un modulo termico che alimenta 3 circuiti
radiali controllati da termostati ambiente e un bollitore.
Al piano seminterrato il generatore di calore sarà costituito da un modulo termico che alimenta 4
circuiti radiali controllati da termostati ambiente e il bollitore con valvole a 3 vie comandate
manualmente.
I corpi scaldanti dell’impianto saranno costituiti da radiatori in alluminio presso fuso a piastra ad
elementi componibili e ventilconvettori per installazione a pavimento nelle potenze di 2400W e
3500W
Le tubazioni per la distribuzione del vettore termico saranno multistrato a norma di legge.
La regolazione della temperatura ambiente circuiti radiatori verrà effettuata con termostati ambiente
che agiscano sulle rispettive elettrovalvole. La produzione dell’acqua calda sanitaria verrà realizzata
con pompa primaria comandata da termostato ad immersione nel bollitore.
Il bollitore è provvisto di doppia serpentina per poter funzionare anche con pannelli solari.
Le serpentine in questa fase saranno collegate in serie.
L’impianto termico dovrà essere realizzato in modo che quando tutte le zone sono spente (contatti
termostati ambiente aperti e contatto termostato bollitore aperto) e sono spente anche le relative
pompe, si deve spengere anche il modulo termico, la prima zona che si attiva, deve attirare anche il
modulo termico (utilizzare l’ingresso termostato ambiente della morsettiera di caldaia).
Gli schemi prevedono una pompa per il circuito primario di riscaldamento, tale pompa potrà essere
quella di equipaggi manto base della caldaia se sufficiente per distribuire il vettore termico in tutte
le zone contemporaneamente; la scheda di caldaia è in grado di gestire il funzionamento della
pompa. La pompa per il circuito primario andrà collegata prelevando il segnale che alimenta un relè
della scheda di caldaia e prendendo la potenza dal quadro elettrico.
La pompa del circuito primario del modulo termico deve avere le seguenti prestazioni:
- portata
5,5 mc/h
- perdita di carico del generatore
4,0 m.c.a.
L’evacuazione dei gas di combustione dovrà essere realizzata con un condotto fumi con diametro
opportuno (coassiale 60/100 o singolo 80); la condensa che si forma nel condotto fumi, deve essere
scaricata , con la realizzazione di sifone al piede del tratto verticale e non riportata in caldaia.
Per i dettagli si consultino le tavole grafiche allegate.
IMPIANTO SANITARIO
L’ acqua calda sanitaria verrà prodotta direttamente dal generatore di calore che alimenta il
serbatoio di accumulo da 500 litri. All’interno del bollitore l’acqua avrà una temperatura di 60°C e
verrà distribuita alle utenze già miscelata da un miscelatore unico con una temperatura di circa
40°C.
La distribuzione di acqua calda sanitaria avverrà con tubazioni multistrato.
Non è previsto il ricircolo.
Per i dettagli si consultino le tavole grafiche allegate.
LINEA ADDUZIONE GAS
La linea di alimentazione gas è collocata al piano seminterrato.
Dal contatore parte un tubo interrato in PE SDR11 ∅63 della lunghezza di circa 40 fino a giungere
al collettore posto esternamente all’edificio da cui si diramano le linee ∅22 che alimentano le due
caldaie e la cucina (il tratto fuori terra sarà realizzato con tubazione in acciaio conforme alla norma
UNI 8863).
Lo scavo nel quale verrà posata la tubazione in polietilene sarà realizzato in conformità al D.M.
12/04/96.
Il collegamento tra il tubo in polietilene e il tubo in acciaio sarà realizzato con giunto elettrosaldato.
Per la scelta dei materiali e la loro posa in opera dovranno essere seguite le prescrizioni impartite
dalla normativa vigente.
Per i dettagli si consultino le tavole grafiche allegate.
IMPIANTO SCARICHI
L’impianto esistente è costituito da una fossa biologica collocata nel piazzale antistante il piano
terra.
Il progetto prevede l’installazione al piano inferiore di una vasca in polietilene di raccolta acque
cariche con pompa per il sollevamento alla quota della fossa biologica e una pompa di sentina per
eventuali allagamento del seminterrato collegata direttamente alla fogna principale esistente..
Le acque in uscita dalla fossa biologica saranno portate tramite tubazione fino al canale posto lungo
la strada di accesso all’edificio.
Per i dettagli si consultino le tavole grafiche allegate.
Scarica