una fotografia dei ragazzi di oggi

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UNA FOTOGRAFIA DEI RAGAZZI DI OGGI
I problemi degli adolescenti di oggi, fra abuso di alcool , sigarette e
droghe
La dipendenza degli adolescenti da sostanze nocive o illegali è un problema che preoccupa ormai
larga parte della popolazione adulta italiana. E' quanto emerge da un'indagine condotta dal Gruppo
aufeminin, dedicata, appunto al tema delicato delle dipendenze dei giovani da alcol, fumo e droghe
e che ha coinvolto in un sondaggio online più di 450 utenti, la maggior parte under 25 (55% del
campione).
Il 69% degli intervistati ritiene che i giovanissimi siano ora maggiormente esposti alle pressioni
sociali rispetto al passato. La percezione è che la tossicodipendenza sia legata alla ricerca di agenti
esterni come fonte di sicurezza, come espressione di un assetto psicologico secondo cui il controllo
sugli eventi è attribuito a fattori esterni piuttosto che alla propria volontà. L’abuso di alcol,
sigarette e cannabis non avrebbe niente a che vedere con il livello sociale degli adolescenti (85%),
diventando un fenomeno trasversale e sempre più diffuso. Il 40%, inoltre, è convinto che gli
adolescenti facciano ricorso alle droghe “pesanti” principalmente perché si sentono infelici e
insoddisfatti. Secondo il 17% la dipendenza da queste sostanze è maggiormente diffusa tra
adolescenti d’estrazione sociale alta, forse quelli con maggiori possibilità economiche.
La dipendenza degli adolescenti da sostanze nocive o illegali è un problema che preoccupa la
grande maggioranza degli intervistati. Se però il 77% dichiara che l’abuso di alcol, sigarette e
cannabis sia un problema che lo coinvolge, ben il 36% prende invece le distanze dalla dipendenza
da droghe pesanti, dichiarando che il problema non lo riguarda per nulla, mentre un consapevole
37% ammette che il problema lo preoccupa molto, se non proprio in prima persona almeno con la
coscienza
dell’allarmante
diffondersi
del
fenomeno
nella
società
moderna.
Secondo i dati del Dipartimento Politiche Antidroga, su più di 32.000 giovani di età compresa tra
15-19 anni, le percentuali di coloro che dichiarano di aver assunto droga negli ultimi 12 mesi
risultano essere: eroina 0,6%, cocaina 2,1%, cannabis 18,2%, stimolanti - amfetamine - ecstasy
1,3%, allucinogeni 2,3%. Gli intervistati percepiscono in maniera diversa la pericolosità delle varie
sostanze. Infatti, se per il 44% la cannabis è molto nociva, la percentuale aumenta drasticamente
per la cocaina (il 95% la ritiene molto pericolosa) e per l’ecstasy (94%). Proseguendo, l’alcol è
considerato nocivo dal 46% del campione e il fumo di sigarette è valutato molto pericoloso solo
dal 30%. In merito alla legalizzazione della cannabis nel nostro Paese, ben il 41% si dichiara
favorevole.
Sempre più presto gli adolescenti entrano in contatto con il problema della dipendenza da alcol e
droga, sia attraverso il proprio gruppo di amici, sia tramite le esperienze dei loro idoli visti in TV.
Si parla di baby-bevitori che hanno appena 11-12 anni. Per prevenire ed affrontare il problema in
famiglia con consapevolezza e tempestività, occorre soprattutto essere informati e comunicare
apertamente con i propri figli. Il 60% del campione del sondaggio, però, reputa che i media e la
scuola non trattino il problema in maniera abbastanza seria. Il 56% considera i genitori troppo
permissivi, non in grado di porre limiti ai propri figli e controllarli nei loro eccessi. Un
considerevole 34%, invece, li assolve, in quanto non è facile essere genitori al giorno d’oggi.
Quanto ai genitori, Il 42% ha imposto regole rigide di assoluto divieto di uso di alcol, sigarette,
canne o altre sostanze, il 29% lascia che gli adolescenti facciano le loro esperienze, non
imponendo restrizioni che avrebbero l’effetto contrario di tentarli ancora di più nel "trasgredire le
regole". Soltanto il 35% parla regolarmente con i propri figli di droga e se da una parte il 10%
ammette di affrontare l’argomento raramente, dall’altra il 16% confessa addirittura di non averlo
ancora fatto (ma intende farlo). L'età in cui la metà dei genitori ha cominciato a discuterne con i
propri figli si aggira intorno ai 12-13 anni.
ADOLESCENTI E USO DI SOSTANZE
Disagio
giovanile
e
droghe
Il periodo adolescenziale è sicuramente uno fra i più tormentati di tutta la vita di un uomo. Le varie
forme di disagio a cui da sempre vanno incontro molti adolescenti sembrano però negli ultimi
decenni
essersi
acuite
e
sicuramente
profondamente
trasformate.
Fra i giovani d'oggi, infatti, sembrano manifestarsi difficoltà psico-comportamentali totalmente
nuove e molto intense, magari non facilmente distinguibili in situazioni ordinarie e formali ma
sicuramente rilevabili attraverso un minimo di ascolto ed attenzione verso i loro comportamenti,
atteggiamenti e mentalità. Alla base di queste inconsuete e nuove forme di disagio vi sono
probabilmente i bruschi e radicali cambiamenti a cui è andata incontro la nostra società dalla metà
del
secolo
scorso
ad
oggi.
L'impoverimento delle relazioni interpersonali e degli spazi per metterle in pratica, la crescente
instabilità familiare con il conseguente indebolimento dei legami al suo interno, l'imperante crisi
economica, morale, ideologica e religiosa che ha portato ad un progressivo ridimensionamento delle
aspettative e della percezione del futuro e delle risposte ai quesiti esistenziali, nonchè la sempre
maggiore disattenzione verso gli aspetti puramente emozionali e affettivi della crescita e
dell'educazioine dei bambini, hanno infatti sicuramente contribuito, se non addirittura determinato,
l'attuale stato di malessere in cui versano attualmente gran partei dei nostri giovani.
Alla luce di tutto ciò l'assunzione di sostanze potrebbe anche essere interpretata come
un'inappropriato tentativo di automedicazione, quasi sempre non rivolto verso un preciso e
conclamato disturbo psichico ma bensì corrispondente ad una indistinta e generalizzata condizione
di disagio e malessere, capace di generare nel soggetto una forte e persistente sofferenza
psicologica. Tale condizione risulterebbe molto spesso collegata a specifici deficit, soprattutto
localizzati a livello dell'elaborazione e dell'espressione delle emozioni, della percezione dei propri
stati interni e dell'adeguatezza psichica e corporea alle pressanti richieste del mondo esterno.
Per quanto concerne la disponibilità a sperimentare per la prima volta sostanze psicotrope, questa
non può essere considerata una semplice scelta dell'adolescente o totalmente attribuita al
condizionamento del gruppo dei pari o a fattori puramente casuali. A spingere i ragazzi verso la
sperimentazione di droghe ed alcol possono contribuire infatti molti fattori di diversa origine, come
particolari caratteristiche temperamentali e caratteriali (novelity/sensation seeking) che spingono il
soggetto alla continua ricerca di sensazioni nuove e forti, impulsività, aggressività, bassa autostima
e senso di autoefficacia, alti livelli di stress, maladattamento sociale, scarsa percezione del supporto
genitoriale, mancanza di prospettive per il futuro, scarso rendimento scolastico, impopolarità e
affiliazione a gruppi o soggetti devianti (Poikolainen 2002; Wills et al 1995, 1996, 2000).
Considerando tali fattori, l'approccio all'uso di sostanze dovrebbe quindi essere intrerpretato come
frutto di una sostanziale condizione di difficoltà e disagio in ambito relazionale e psico-sociale e
non alla stregua di una semplice scelta operata dal soggetto, adottata in modo colpevole e
irresponsabile.
Il consumo di sostanze fra i giovani
Mentre in passato il consumo di droghe e alcol risultava solitamente circoscritto a particolari ceti
sociali e categorie di persone, da ormai diversi anni stiamo assistendo ad una sosrta di
"massificazione" del fenomeno. L'uso ddi sostanze, oltre a risultare in costante aumento, sembra
infatti essersi ampiamente diffuso in tutte le fasce socio-economiche della popolazione.,
Naturalmente i più coinvolti da questo fenomeno di espansione risultano essere i giovani, i quali
sembrano familiarizzare sempre più precocemente con le varie sostanze, primo fra tutti l'alcol. La
pericolosa tendenza ad anticipare sempre più il primo approccio con le droghe rende oggi molto
frequente, anche negli adolescenti, l'insorgere di un disturbo da uso di sostanze, caratterizzato da
abuso e dipendenza, anche nei confronti di quelle droghe comunemente considerate di "passaggio"
o comunque poco addittive (scarsamente capaci di dare dipendenza), come ad esempio hashish ed
ecstasy.
Per quanto concerne i consumi delle varie sostanze, legali o non, nella popolazione studentesca (1519 anni), di seguito riportiamo alcuni dati estratti dalla Relazione Annuale al Parlamento sullo stato
delle Tossicodipendenze per l'anno 2007 elaborata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per ogni sostanza è indicata a fianco la percentuale stimata di quante persone, apparteneti alla fascia
di età sopracitata, ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi 12 mesi.
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ALCOL 68,1%
TABACCO 48,4%
CANNABIS 23%
PSICOFARMACI (senza prescrizione medica) 7,5%
COCAINA 4,2%
STIMOLANTI (amfetamine, ecstasy, ecc...) 3,2%
ALLUCINOGENI (lsd, funghetti, ecc...) 2,7%
EROINA 1,4%
ANABOLIZZANTI (senza prescrizione medica) 0,67%
Come possiamo osservare alcol, tabacco e cannabis risultano essere le sostanze maggiormente
diffuse fra i giovani del nostro paese. Rilevanti risultano essere anche i consumi di psicofarmaci,
cocaina e stimolanti. Soprattutto per quanto concerne la cocaina si è assistito negli ultimi anni ad un
notevole e costante incremento del suo utilizzo in tutte le fasce della popolazione, causato
soprattutto dalla accresciuta dispopnibilità e dal sostanziale ridimensionamento del prezzo di
vendita, fattori che hanno contribuito a rendere tale sostanza, il cui utilizzo era fino a qualche anno
fa esclusivo appannaggio delle classi più abbienti, accessibile anche ai ceti sociali più bassi e ai
giovani.
Occoree anche segnalare la diffusione del consumo di altre sostanze non presenti in elenco, come la
Ketamina, un'anestetico dissociativo, o alcune sostanze inalanti, tipo il Popper e le colle. Fra i
giovani si registra anche un forte consumo di energy-drink, nella cui composizione figurano
solitamente sostanze altamente eccitanti, come la caffeina o la taurina, che ad alti e prolungtati
dosaggi possono causare seri disturbi psico-fisici.
Un nuovo concetto di droga
Oltre al già citato sostanziale incremento nei consumi di sostanze, negli ultimi anni si è
assistito anche ad un non meno preoccupante mutamento nella concezione delle varie
droghe, con l'instaurarsi di nuove aspettative e modalità relazionali fra i giovani e le varie
sostanze, che ha portato ad una loro nuova collocazione nell'immaginario collettivo degli
adolescenti.
Molte droghe, prime fra tutte alcol, cannabis, cocaina ed ecstasy, sono spesso percepite
dai giovani adolescenti come semplici sostanze ricreazionali, da usarsi in compagnia di
amici, per divertimento, in modo più o meno episodico ed in totale tranquillità, in quanto il
pericolo dipendenza viene solitamente associatoal consumo quotidiano di grandi quantità
e non ha quello più sporadico e limitato, circoscritto al fine settimana o a particolari
occasioni
ed
eventi.
Molti giovani tendono quindi a sottovalutare la pericolosità delle varie droghe e ad
affermare con certezza la possibilità di una facile convivenza con l'uso ricreazionale di
sostanze.
Tali mistificazioni sono soprattutto sostenute da tutti quei soggetti che, per particolari
caratteristiche psico-biologiche, sviluppano più lentamente e meno degli altri i disturbi
collegati all'uso di sostanze, senza però tenere conto che, al contrario, ci sono altri
soggetti che, presentando una preesistente vulnerabilità alle droghe, possono sviluppare
in maniera molto repentina gravi e svariati disturbi psico-comportamentali.
In quest'ottica, dettata da mistificazioni, falsi concetti e messaggi ambigui dei media, la
cocaina è considerata da molti giovani non pericolosa e facilmente controllabile, l'ecstasy
un'innocente svago del fine settimana, l'alcol una normale abitudine e lo spinello
un'innoquo
e
rilassante
piacere.
I giovani sembrano quindi ignorare, sottovalutare o non accorgersi dei gravi e persistenti
danni neurologici e problemi psicologici e socio-relazionali che può provocare l'uso di
sostanze (Volkow e Fowler 2000; McCann et al.1998; Gerra et al. 1998, 2000; Solowij et
al. 2002; Solowij 1995; Curran et al. 2002; Parrott et al.2000; Emrich et al. 1997; Leweke
et
al.
1999).
Da alcuni anni nei ragazzi, ed anche in alcuni esperti, si è come formata la concezione
dell'esistenza di due mondi separati all'interno dell'universo droga. Il primo, prorio delle
pasticche di ecstasy e della cocaina, vede prevalere una concezione di droga come
divertimento e come svago del fine settimana, facilmente inseribile in una vita normale e
conciliabile con studio e lavoro. Nel secondo, associato soprattutto all'eroina, prevale al
contrario la concezione di una condizione di marginalità, di dipendenza, di malattia e di
completa incompatibilità con la vita sociale, lo studio e il lavoro. Ciò a portato ad una
profonda stigmatizzazione degli eroinomani e ad una loro inquietante e moralistica
discriminazione, ricollegabile in massima parte alla classica metodologia d'assunzione
dell'eroina, quella endovenosa, considerata nell'immaginario collettivo "sporca" e
pericolosa.
A questa visione bilaterale del fenomeno ne consegue che il consumo di sostanze come
ecsatsy e cocaina viene spesso decolpevolizzato e tollerato in quanto più "pulito" e, solo
apparentemente,
socialmente
meno
invasivo.
Anche l'eroina si sta però in qualche modo adeguando a questa nuova concezione,
proponendosi attraverso nuove vie di somminstrazione, soprattutto attraverso l'inalazione
dei fumi o direttamente della polvere, che permettono ai soggetti di evitare il degradante e
stigmatizzato "buco".
Nuove aspettative collegate all'uso di sostanze
Consistenti mutazioni hanno investito in modo specifico anche le spettative collegate al consumo
delle varie sostanze. Mentre in precedenza l'uso di droghe era soprattutto collegato all'esigenza di
annullare la propria identità personale per riuscire in qualche modo ad uscire da se stessi, oggi
sembra prevalere un'esigenza contraria, quella di riuscire a percepire a pieno il proprio se e ad
entrare profondamente dentro se stessi.Le sostanze psicostimolanti ed entactogene, come l'ecstasy
ed altri amfetamino-derivati, sembrano aiutare i soggetti ad intraprendere quei percorsi introspettivi
tanto desiderati e rispondere alle imperanti esigenze di comunicazione interpersonale, causate dal
progressivo impoverimento delle relazioni, dall'ansia e dal diffuso maladattamento sociale. Anche i
grandi luoghi del divertimento sembrano riflettere questi nuovi bisogni, al loro interno, attraverso
un mix di movimenti corporei, affollamento, musica ritmica, luci intermittenti e sostanze
psicotrope, i nostri adolescenti tentano di esprimere nuove forme comunicative in alternativa
all'ipoverimento delle relazioni e delle normali comunicazioni tra persone (Gerra et al. 1998).Le
modificazioni degli stati di coscienza indotte dalle droghe sembrerebbero mitigare il profondo vuoto
lasciato dal crollo delle ideologie e dalla crisi della religione, appagando, anche se solo
parzialmente ed in maniera artificiale, quel latente bisogno di trascendenza, spiritualità e
introspezione che ne è derivato.L'uso di sostanze può risultare spesso anche collegato alla difficoltà
ad accettarsi per quello che si è, con le proprie caratteristiche, i propri limiti e difetti. I ragazzi,
attreverso l'uso di sostanze, mirano a raggiungere l'immagine ideale di se stessi, plasmando il
proprio corpo e la propria spiche su un modello ideale, presentandosi fisicamente perfetti e
psicologicamente forti e sereni. Sono le sempre più pressanti richieste della società che glielo
impongono. Vi è spesso una vera e propria impossibilità ad accettare i propri limiti, a piacersi e a
piacere nonostante i propri difetti e a mostrare gli aspetti più intimi della propria interiorità, molto
spesso fatti di ansia, incertezza e paure. Inoltre, a spingere molti adolescenbti verso l'uso di droghe
può essere anche quella caratteristica intolleranza alla noia che sempre più spesso si riscontra nei
giovani, quello stato di anedonia ed insofferenza che caratterizza molti gruppi di ragazzi (Gerra et
al. 1998). Ancora una volta i maggiori responsabili della formazione di queste nuove aspettative collegate all'uso di sostanze
sembrerebbero essere i repentini mutamenti socio-culturali a cui siamo andati incontro negli ultimi decenni. L'attuale società ha
insegnato ai nostri giovani la possibilità di trovare un rimedio immediato ed indolore a qualsiasi male, ha fatto degli show televisivi i
mezzi privilegiati per esperire emozioni, ha trasformato la superficialità e l'apparenza in prerogative di vita, ha reso il denaro l'unico
obiettivo di vita perseguibile e ha relegato il nostro benessere negli stretti confini della materialità e del consumismo più sfrenato.
Tutto questo limita drasticamente i vissuti emozionali dei nostri giovani e ne impoverisce le relazioni e gli affetti. I sogni, i progetti di
vita e le prospettive per il futuro, aspetti caratterizanti lo sviluppo cognitivo adolescenziale, precedentemente privati dei loro valori
più profondi e relegati nel ristretto campo della materialità e del mero possesso di beni di consumo, subiscono adesso, anche ad opera
della imperante crisi economica e morale, un drastico ridimensionamento.E' in questa latente situazione di impoverimento interiore
che andrebbero quindi ricercati i perchè del costante ed inarrestabile aumento dell'uso di sostanze da parte dei giovani. E' infatti lecito
supporre che i ragazzi attraverso le droghe cerchino di riappropriarsi delle emozioni, dei sentimenti e della fantasia che sempre più
spesso la nostra società gli nega, senza però accorgersi che così facendo rischiano di perdere per sempre proprio ciò che così
assiduamente vanno cercando .
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