I disturbi dell`apprendimento. - Direzione Didattica Terzo Circolo Sarno

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I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO
L'apprendimento è un processo (naturale, attivo, continuo, intenzionale, autoregolato) di
costruzione di significati in base alle informazioni, alle esperienze, all'insegnamento. Esso è diretto
ad un obiettivo e filtrato attraverso percezioni, pensieri, sentimenti di ciascuno.
I disturbi dell'apprendimento possono essere generici e specifici.
I disturbi generici dell'apprendimento
Sono dovuti a: disinteresse per la scuola, svogliatezza, bassa autostima, alterazioni del
comportamento, ansia da prestazione etc..
I disturbi specifici dell'apprendimento
Identificati con la sigla DSA sono deficit di uno o più processi psicologici di base intrinseci alla
persona, legati a disfunzioni del sistema nervoso. Essi non permettono una completa autosufficienza
nell'apprendimento, poiché le difficoltà si sviluppano sulle attività che servono per la trasmissione
della cultura, come ad esempio la lettura la scrittura e il far di conto. I DSA possono essere presenti
lungo l'intero arco della vita e possono coesistere con le learning disabilities (termine che si riferisce
ad un gruppo eterogeneo di disordini manifestati da significative difficoltà nell'acquisizione ed uso
di abilità di ascolto, espressione orale, ragionamento..). Si chiamano disturbi specifici in quanto
primari, essenziali, non derivanti da altre situazioni. Sono: dislessia, disgrafia, disortografia,
discalculia, disturbi linguistici, disturbi di attenzione/iperattività e insufficienza mentale.
La dislessia è la difficoltà a riconoscere e comprendere i segni associati alla parola, ciò che è
disturbato è la correttezza e la rapidità con cui si legge; non è causata da deficit sensoriali o da
inadeguata istruzione scolastica.
La disgrafia è un disturbo della scrittura nella riproduzione dei segni alfabetici e numerici con
tracciato incerto ed irregolare. La difficoltà investe la scrittura ma non il contenuto.
La disortografia riguarda il contenuto della scrittura. E' la difficoltà a scrivere le parole usando
tutti i segni alfabetici e di collocarli al posto giusto e a rispettare le regole ortografiche (accenti,
apostrofi, forme verbali..)
La discalculia è un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche, si manifesta con errori o lentezza
tanto nel calcolo vero e proprio, quanto nell'attività cognitiva (ragionamento, soluzione di
problemi.).
I disturbi specifici del linguaggio
Sono: i disturbi della voce e della parola o fonetici, i disturbi del linguaggio fonologici. Nei primi,
la capacità di realizzare i suoni è alterata e compaiono errori nella produzione, nell'uso e nell'
organizzazione dei suoni (ad es. la sostituzione di un suono con un altro t-d); distorsioni oppure
omissioni di suoni (come le consonanti finali). Mentre i disturbi del linguaggio o fonologici, si
riferiscono ad una serie di disturbi a carico di uno o più ambiti dello sviluppo linguistico e si
realizzano nelle seguenti componenti della comunicazione verbale: comprensione o ricezione,
produzione, uso.
Il disturbo da deficit dell'attenzione/iperattività, è uno dei più comuni disturbi neurocomportamentali e si manifesta nella prima infanzia. I sintomi relativi alla disattenzione, sono la
difficoltà da parte dei soggetti, a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito per un periodo
di tempo sufficientemente prolungato. Essi sono disorganizzati e sbadati nello svolgimento delle
loro attività e hanno difficoltà nel mantenere la concentrazione. Le manifestazioni di iperattività e
impulsività, invece, sembrano essere attribuibili ad una difficoltà di inibizione dei comportamenti
inappropriati che i bambini con disturbo dell'attenzione esprimono con agitazione, difficoltà a
rimanere fermi, seduti o composti quando viene loro richiesto.
L'insufficienza mentale si caratterizza con un funzionamento intellettivo inferiore alla media, e
con l'incapacità del soggetto ad adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente
culturale.
Un soggetto con un QI minore di 70 (ottenuto con un test di QI somministrato individualmente) lo
identifica come insufficiente mentale. Il ritardo mentale si classifica in lieve con Q.I. 50-70, medio
con Q.I. 25-50, grave con Q.I. 0-25 e gravissimo.
L'intervento
La tipologia dell'intervento varia in relazione all'eterogeneità dei profili funzionali e di sviluppo. Di
conseguenza gli interventi possono essere: preventivi, riabilitativi o compensativi.
Preventivi sono tutti quegli interventi mirati ad una identificazione precoce del disturbo e, in
generale, ad un rafforzamento delle abilità (soprattutto meta-fonologiche) necessarie
all'acquisizione della lingua scritta e ad un suo uso efficiente. Nell' identificazione precoce le abilità
meta-linguistiche e in particolare quelle meta-fonologiche sono risultate il migliore indice predittivo
del successivo apprendimento della letto-scrittura. Esse sono abilità strettamente correlate, che
evolvono rapidamente tra i 3-5 anni, e presentano una marcata eterogeneità nei profili individuali di
sviluppo. Le abilità metalinguistiche sono: sia le attività di riflessione sul linguaggio e sul suo uso,
sia la capacità di manipolare in modo deliberato la forma. La consapevolezza fonologica invece, ha
per oggetto la struttura fonologica del linguaggio, e si riferisce all'abilità del soggetto di essere
sensibile e capace di manipolare i segmenti fonologici della parola.
Riabilitativi Sono tutti quegli interventi che si indirizzano in senso stretto ad un recupero della
funzione o di quelle sue componenti che risultano più deficitarie, attraverso cicli di esercitazioni
mirate e specifiche. La riabilitazione della dislessia si pone obiettivi diversi, in relazione alle diverse
fasi di acquisizione delle abilità di lettura e alla conseguente modificazione nell'espressione del
disturbo.
Ciò che non è modificabile con l'apprendimento e l'insegnamento va compensato, con l'uso di
strumenti compensativi e misure dispensative.
Il protocollo n 4099/A/4 del 5.10.2004, invita le scuole ad applicare tali strumenti.
Gli strumenti compensativi sono tutti quegli interventi che si attuano in fasi più avanzate del
percorso scolastico (scuola media e oltre) nelle situazioni in cui il disturbo è più severo e ormai
poco modificabile, per cui non è più ragionevole ipotizzare un ripristino della funzione. Per
facilitare l'apprendimento, esistono numerosi tipi di ausili più o meno sofisticati dal punto di vista
tecnologico, che possono essere utilizzati con vantaggio dall'alunno dislessico allo scopo di
"vicariare", anche solo parzialmente, la funzione deficitaria (leggere, scrivere, contare).
Strumenti compensativi: tabelle, mappe concettuali, formulari, fasi dello svolgimento del
problema...; strumenti compensativi informatici : calcolatrici tascabili, computer con software
specifici (videoscrittura, correttori ortografici, sintesi vocali, riconoscitori di voce, enciclopedie
multimediali) audiolibri, registratore...
Gli strumenti dispensativi esonerano : dalla lettura ad alta voce; dalla scrittura veloce sotto
dettatura; dallo studio mnemonico; dall'uso del vocabolario; (dove necessario) dallo studio della
lingua straniera in forma scritta. Programmazione : di tempi più lunghi per prove scritte; per
interrogazioni. Valutazione: di prove scritte ed orali con modalità che tengano conto del contenuto e
non della forma.
Aspetti normativi sui DSA
Protocollo n 26/A/4 del 05.01.2005: precisa che gli strumenti compensativi e dispensativi devono
essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale ed
esami di Stato di scuola secondaria di 1°e di 2° grado ( C.M. 2005 ), a favore di tutti gli alunni che
siano in possesso di una diagnosi specialistica di DSA.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con circolari del 2004 (Prot. MOT3/43914374/M350) e del 2007 ( Prot. Div 6 98013/23.03.05) ha dato disposizioni perché le persone con
DSA possano svolgere oralmente (patentino) o con sintesti vocale ( patente) l'esame di teoria.
Indicatori per la rilevazione di DSA nella scuola dell'infanzia:
Indicatori verbali: il soggetto è incapace di ricordare oggetti noti; usa parole sostitutive per
indicare cose specifiche; ha difficoltà ad imparare filastrocche in rima; ha difficoltà a mettere in
successione sequenze di immagini; ha un ritardo nello sviluppo del linguaggio.
Indicatori non verbali: il soggetto non ha "camminato carponi"; possiede un'errata impugnatura
dello strumento grafico; ha difficoltà nella motricità fine; ha difficoltà a seguire un ritmo con le
mani; ha difficoltà nel vestirsi; ha difficoltà legate alla dimensione spazio-temporale; è accusato di
non prestare attenzione e di non ascoltare.
Indicatori per la rilevazione di DSA nella scuola primaria:
Indicatori verbali: il soggetto ha difficoltà nella lettura; ha difficoltà nel porre i numeri in ordine;
ha difficoltà nel ricordare le tabelline; omette le parole; conta facendo segni sulla carta; ha scarsa
concentrazione; scarsa l'elaborazione linguistica.
Indicatori non verbali: il soggetto non sa allacciare le scarpe; non riconosce la destra dalla sinistra;
possiede uno scarso orientamento; ha scarsa fiducia in sé.
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