Domande Capitolo IX
Strategie e politiche di prodotto
1) L’effetto prisma identifica:
a) le alterazioni percettive subite dal prodotto nei nuovi mercati rispetto al mercato di origine;
b) le alterazioni apportate al prodotto per la sua commercializzazione sui mercati esteri;
c) le variazioni di prezzo apportate al prodotto per essere venduto sui mercati esteri;
d) gli adattamenti in termini di comunicazione per modificare la percezione del prodotto da parte di
mercati diversi.
(risposta corretta a))
2) La strategia “stesso prodotto del mercato di origine” consiste :
a) nel trasferire all’estero un prodotto ideato e realizzato per il mercato di origine;
b) nel trasferire all’estero, senza apportare alcuna modifica, un prodotto ideato e realizzato per il mercato
di origine;
c) nel trasferire all’estero, senza apportare alcuna modifica, un prodotto ideato e realizzato per un mercato
diverso da quello di origine;
d) nel trasferire all’estero un prodotto ideato e realizzato per un mercato diverso da quello di origine.
(risposta corretta b))
3) La strategia di “prodotto globale” consiste nel:
a) progettare e realizzare un prodotto in grado di soddisfare, una volta adattato, la domanda di più paesimercato;
b) progettare e realizzare un prodotto in grado di soddisfare, senza apportare modifiche, la domanda di un
numero circoscritto di mercati;
c) progettare e realizzare un prodotto destinato a segmenti localizzati in paesi diversi, ma contraddistinti da
esigenze simili;
d) progettare e realizzare un prodotto destinato a segmenti localizzati in paesi diversi e contraddistinti da
esigenze eterogenee.
(risposta corretta c))
4) La strategia di “prodotto adattato ai nuovi mercati” comporta:
a) l’adozione di un approccio uniforme in termini di offerta nei confronti dei diversi mercati esteri;
b) l’adattamento delle caratteristiche del prodotto e delle scelte di marketing mix alle esigenze del mercato
locale;
b) l’adozione di un approccio eterogeneo in termini di offerta nei confronti di un unico mercato;
c) l’adattamento delle scelte di comunicazione, distribuzione e prezzo alle esigenze di un determinato
mercato locale.
(risposta corretta b))
5) La strategia di “prodotto su misura” implica:
a) l’adeguamento di un prodotto già esistente alla esigenze dei mercati esteri;
b)l’adeguamento di un prodotto esistente su commessa di aziende pubbliche e/o private;
c) l’ideazione e lo sviluppo di un nuovo prodotto per specifici mercati esteri;
d)l’ideazione e lo sviluppo di un nuovo prodotto per segmenti omogenei nei diversi mercati di sbocco.
(risposta corretta c))
6) Gli impianti “chiavi in mano”sono:
a) grandi opere di ingegneria in cui l'impresa capofila ha il compito aggiuntivo di formare il personale
necessario per il funzionamento dell’opera realizzata
b) grandi opere di ingegneria in cui l'impresa capofila non ha il compito aggiuntivo di formare il personale
necessario per il funzionamento dell’opera realizzata
c) beni strumentali ed industriali su commessa commissionati da imprese clienti (pubbliche e private)
operanti in paesi diversi
d) beni strumentali ed industriali su commessa la cui realizzazione implica anche la formazione del
personale preposto al loro utilizzo
(risposta corretta a))
7. Per “glocalizzazione” si intende:
a) l’utilizzo di un modello globale adattato ai diversi mercati di sbocco per venire incontro ai gusti ed alle
esigenze locali (think global, act local);
b) l’utilizzo di un modello locale adattato per soddisfare le esigenze di mercati universali (think local, act
global);
c) l’utilizzo di un modello locale adattato alle esigenze di mercati locali (think local, act local);
d) l’utilizzo di un modello globale adatto a segmenti omogenei a livello internazionale (think global, act
global).
(risposta corretta a))
8. Le marche locali (local brand):
a) operano in più paesi nei quali sviluppano una strategia omogenea sotto il profilo dell’identità, del
posizionamento ed in alcuni casi anche delle leve di marketing mix;
b) operano in più paesi nei quali adattano una strategia diversa sotto il profilo dell’identità, del
posizionamento ed in alcuni casi delle leve di marketing mix;
c) sono definite per essere destinate a segmenti di consumatori specifici all’interno di un mercato locale;
d)sono definite per essere destinate ad un determinato mercato-paese.
(risposta corretta d))
9. Per effetto “country of origin” si intende
a) una qualunque influenza (positiva o negativa) esercitata sulla percezione del consumatore dal paese di
origine nel quale ha luogo la progettazione, la produzione e l’assemblaggio di un determinato prodotto
b) l’influenza positiva esercitata sulla percezione del consumatore dal paese di origine nel quale ha luogo la
progettazione, la produzione e l’assemblaggio di un determinato prodotto
c) l’influenza negativa esercitata sulla percezione del consumatore dal paese di origine nel quale ha luogo la
progettazione, la produzione e l’assemblaggio di un determinato prodotto
d) una qualunque influenza (positiva o negativa) esercitata sulla percezione del consumatore dal paese in cui
ha luogo la produzione e l’assemblaggio di un determinato prodotto
(risposta corretta a))
10. La “brand country image” identifica:
a) l’immagine di marca trasferita attraverso l’immagine del paese
b) l’immagine congiunta di marca e paese
c) l’immagine del paese trasferita attraverso l’identità paese
d) l'immagine del paese trasferita attraverso l’immagine di marca
(risposta corretta d))