presentazione_ultima

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Questa conferenza nasce da una presa di coscienza, cioè che oggigiorno il cibo non è solo un mezzo
di sussistenza e che l’atto del nutrirsi rappresenta uno strumento per esprimere la propria relazione
con il mondo.
Viviamo in una società “cibo-centrica”; il XXI secolo porta in seno innumerevoli drammi e
contraddizioni, mancanze ed eccessi di cui noi tutti siamo la prova concreta.
Morning Banana, Atkinson, Miami sono le diete di nuova generazione: regole alimentari prive di
senso, apporti calorici assolutamente inadeguati e la promessa di perdere dai 3 ai 5kg in poco più di
10 giorni.
Non si mangia dunque per sopravvivere, per saziarsi e nemmeno per fame; il messaggio sembra
essere che, se si tratta di cibo buono, non esistono restrizioni.
Ma se davvero si trattasse solo di essere e apparire, di taglia 40 e servizi fotografici sulle riviste
patinate l’anoressia si collocherebbe ancora sul podio dei drammi sociali e l’obesità non sarebbe
una condizione in crescita.
Diventa legittimo, nonché scontato, chiedersi perché. Perché il cibo sia diventato così importante,
una valvola di sfogo quasi irrinunciabile.
Ho quindici anni, sono iperfagica e sono sola al mondo.Le rarissime volte che riesco a mangiare
sono felice soprattutto perché sono libera.
E ancora:
Nei momenti più bui ero consapevole di farmi del male.....era come autofagocitarmi...mangiare me
stessa per annullarmi.
Questo è quanto si legge nei vari blog. Centinaia di testimonianze fornite in altrettante lingue, lo
specchio in pixel di un male diffuso, un male sociale.
Ma, come in ogni medaglia che si rispetti, esiste un rovescio…
Perché il cibo è un’arma che può essere usata per ferire gli altri oppure per infliggere dolore a se
stessi.
A poche manciate di km da queste realtà, infatti, ve ne sono altre ugualmente drammatiche, cui
troppo spesso non viene data voce, quindi molto più silenziose.
Giochi politici e spietate leggi economiche possono ledere il diritto all’alimentazione, non tenerne
conto, dimenticare che esista come fosse un aspetto marginale, senza importanza.
Le relazioni che saranno presentate mostreranno dati e statistiche che approfondiranno ogni mio
accenno.
Al di là di ogni nobile obiettivo e credito universitario, del desiderio di apparire e di quello di
conoscere, sta la voglia di cambiare le cose.
E la speranza che questo mondo sia sì in-fame, ma il futuro no.
http://gruppokos.blogspot.com/
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