Seicento: secolo di crisi

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SEICENTO: SECOLO DI CRISI?
(l'Europa tra Seicento e Settecento)
Il diffondersi della RIFORMA PROTESTANTE determina una serie di CONFLITTI CIVILI A SFONDO RELIGIOSO
-
FRANCIA: Intorno alla metà del Cinquecento gli ugonotti sono circa un quinto della popolazione.
Caterina de' Medici, reggente dopo la morte di Enrico II in nome dei figli, si trova a dover gestire una
situazione particolarmente complessa: difficoltà economiche e finanziarie, debolezza della monarchia e
pressione dell'antica feudalità che cerca di riprendersi il potere sobillando lo scontro religioso tra le
fazioni presenti a corte. Caterina de' Medici cerca di trovare un equilibrio tra le parti, ma nel 1572 scoppia
una guerra civile tra ugonotti e cattolici. Il nuovo re Enrico III viene assassinato e il diritto al trono passa
al futuro Enrico IV, capo degli ugonotti (Enrico di Borbone); egli per evitare conseguenze internazionali
decide di convertirsi al cattolicesimo. VEDERE SOTTO
-
SPAGNA di FILIPPO II: baluardo del cattolicesimo e “braccio armato” della Controriforma. Dopo
l'abdicazione di Carlo V il Regno di Spagna (Paesi Bassi, Franca Contea, possedimenti italiani
e
d'oltremare) passa a suo figlio Filippo II. Egli:

governa, senza mai spostarsi dalla Spagna, attraverso un complesso apparato burocratico: divide i
suoi possedimenti in province e regni affidati a governatori e viceré;

si impegna nell'imporre la fede cattolica in tutti i suoi domini ponendosi al “servizio” della Chiesa
(Inquisizione e politica estera). Nel perseguire tale obiettivo, la Spagna, che era la più importante
potenza militare dell'epoca, si trova impegnata contemporaneamente su cinque fronti:
1. MEDITERRANEO: nel tentativo di imporre la propria egemonia nel Mediterraneo, nel 1517 Filippo II si
scontra e sconfigge gli Ottomani nella battaglia di Lepanto, ma successivamente (1577) firmerà con essi
una tregua in quanto il Mediterraneo ha perso la propria centralità perdendo attrattiva per entrambi;
2. PAESI BASSI:
quest'area, una delle più ricche e sviluppate d'Europa, sotto Carlo V aveva goduto di
una buona autonomia, ma la politica accentratrice di Filippo II e la sua volontà di imporre il
cattolicesimo scatenano una rivolta che porterà all'indipendenza dell'Olanda e alla nascita delle
Province Unite;
3. INGHITERRA:
i rapporti già tesi tra Filippo II ed Elisabetta I subiscono un'impennata in seguito alla
condanna a morte di Maria Stuart fuggita dalla Scozia (dopo aver cercato di rintrodurvi il
cattolicesimo) presso Elisabetta I e poi autrice di un complotto ai suoi danni. Filippo II coglie
l'occasione per dichiarare guerra alla sovrana inglese e affermare la propria superiorità in ambito
religioso ed economico (controllo dei mari), allestisce l'INVINCIBILE ARMATA, ma subirà una
sconfitta; VEDERE SOTTO
4. COLONIE AMERICANE:
sono teatro di disordini provocati sia dai discendenti dei conquistadores sia
dalle popolazioni autoctone;
5. PORTOGALLO:
approfittando della crisi dinastica, Filippo II prese in potere (1580). l'unione delle due
corone durerà fino al 1640;
1

in seguito ad un'errata politica economica Filippo II deve dichiarare per ben tre volte bancarotta
dello Stato: la Spagna deve la propria ricchezza ai metalli preziosi delle colonie americane, ma non
ha una classe borghese in grado di far sfruttare questa fonte di ricchezza che tra l'altro pare
inesauribile! Inoltre cresce la mentalità parassitaria che aveva caratterizzato lo Stato fin dal
Quattrocento; VEDERE SOTTO
(per Filippo II vedere libro di testo pag. 589)
-
PAESI BASSI: protestanti reagiscono alla politica repressiva spagnola e proclamano la loro
INDIPENDENZA.
Il Seicento è per L’OLANDA il “Secolo d’Oro”, la Repubblica delle Sette Province Unite
emerge in Europa in molti ambiti: economia, commercio, scienza ed arti. VEDERE SOTTO
-
SACRO ROMANO IMPERO: finché regna il cattolico Rodolfo II, fermo sostenitore della Controriforma,
non ci sono scontri a carattere religioso.
-
INGHILTERRA: i TEST ACT, serie di leggi penali, impediscono ai Cattolici inglesi l’accesso alle funzioni
pubbliche. VEDERE SOTTO
- LA GUERRA DEI TREN'ANNI (1618: DEFENESTRAZIONE DI PRAGA – 1648: PACE DI WESTALIA)
L’intolleranza religiosa (all’inizio della guerra) e gli interessi politici delle principali potenze che mirano al
predominio in Europa, scatenano la GUERRA DEI TRENT’ANNI che, scoppiata in Boemia si estende a
tutto il continente e coinvolge anche l’area lombarda e il Ducato di Mantova.
Il conflitto scoppia a causa del tentativo degli Asburgo (Rodolfo II e i suoi successori) di affermare la propria
egemonia politica in Europa e di ricondurre al cattolicesimo tutti i territori dell’Impero e si sviluppa in tre
fasi/aspetti successive:
 guerra locale: nel 1617 Ferdinando d’Asburgo annulla le concessioni fatte ai non cattolici, i Boemi si
ribellano a assegnano il trono a Federico V del Palatinato (guida dell’Unione Evangelica). Ma il controllo
della Boemia è fondamentale per gli Asburgo che iniziano la guerra: La Lega Cattolica (capitanata da
Massimiliano di Baviera) e la Spagna si schierano con l’imperatore; l’Unione Evangelica appoggia i
Boemi. L’esercito imperiale sconfigge i protestanti.
 guerra europea: in Germania si riapre il conflitto religioso e la Spagna riprende la guerra con l’Olanda;
Danimarca e Svezia, appoggiate finanziariamente da Inghilterra e Francia, si schierano con l’Olanda ⇒
la guerra assume dimensioni europee
 guerra di egemonia: la Francia nel 1635 dichiara guerra alle monarchie asburgiche. Il conflitto non è
più a carattere religioso, ma diviene guerra di egemonia. La guerra sarà vinta dalla Francia alleata a
Svezia e Olanda.
Con la GUERRA DEI TRENT’ANNI (1618/1648) gli equilibri del continente vengono stravolti:

Il conflitto europeo termina con la PACE DI WESTFALIA (24 OTTOBRE 1648)

La guerra tra Francia e Spagna si protrae, tuttavia, fino al 1659: pace dei Pirenei (la politica
matrimoniale prevede l’unione di Maria Teresa di Spagna con Luigi XIV di Francia)
2

Solo nel 1660 si conclude anche la prima guerra del Nord, voluta dalla Svezia.
Il fine del conflitto determina la successiva politica europea caratterizzata dai seguenti elementi:

La ridefinizione dei confini dell’Impero asburgico e il frazionamento politico della Germania;
all’interno dell’impero la concessione della libertà di culto.

La fine delle guerre di religione e la necessità di una politica laica.

La definitiva dimostrazione che politica è diventata «europea»: le vicende di uno Stato hanno
ripercussioni su tutti gli altri. La ricerca e il mantenimento di un equilibrio europeo diventerà l’obiettivo
della politica internazionale dei decenni successivi.

la vincita della Francia che migliora le sue frontiere nordorientali, diventa prima potenza europea, ma
esaurisce le proprie risorse finanziarie.

L’emergere di nuove potenze quali la PRUSSIA e la SVEZIA.

Il consolidarsi dei PAESI BASSI dove, alla fine del Cinquecento, i protestanti avevano reagito alla
politica repressiva spagnola di Filippo II e proclamato la loro indipendenza. Il Seicento è per l’Olanda
il “Secolo d’Oro”, la Repubblica delle Sette Province Unite emerge in Europa in molti ambiti:
economia, commercio, scienza ed arti.

la sconfitta della Spagna  il declino politico e militare si incrementa e diverrà irreversibile alla fine
del secolo con la morte senza eredi di Carlo II e l’inizio del conflitto per la successione. I motivi del
declino spagnolo oltre che alla perdita della guerra dei Trent’anni vanno fatti risalire allo scontro tra
Filippo II ed Elisabetta I d’Inghilterra (l’invincibile armata, allestita da Filippo II per contrastare i corsari
inglesi, era stata sconfitta dalla flotta di Elisabetta I al largo delle isole britanniche segnando la fine
del tentativo della Spagna d’imporre il cattolicesimo e la propria egemonia in Inghilterra) ed
all’arrestarsi del progresso economico (espulsione dei moriscos: musulmani convertiti al
cristianesimo e cattiva gestione dei proventi di oro e argento americani prima del loro esaurimento)

Tra Cinquecento e Seicento ci furono STAGNAZIONE DEMOGRAFICA e CRISI ECONOMICA
GENERALIZZATA, a causa delle numerose guerre e della ripresa di epidemie (peste-lanzichenecchi) e
carestie. Il rallentamento della crescita della popolazione fu particolarmente evidente nell’area
mediterranea e centro-europea, mentre le regioni settentrionali vissero un periodo di espansione. Il
Seicento vide il crollo contemporaneo dei mercati spagnolo, tedesco e turco e una diminuzione della
disponibilità di moneta causata dall'esaurirsi delle importazioni di oro e argento dal Nuovo Mondo.
(vedere libro di testo pag. 614 – mappa concettuale)

Si intensificano gli effetti delle scoperte geografiche determinando un RIBALTAMENTO degli equilibri
economici: Inghilterra e Olanda trovano nel commercio atlantico la loro ricchezza. ATLANTIZZAZIONE:
l'organizzazione produttiva dei Paese atlantici sconfisse quella degli Stati mediterranei. ( VEDERE
SOTTO: politica
coloniale)
ITALIA perde il controllo del Mediterraneo; in particolare Venezia che si trova costretta a spostare i propri
interessi verso l’agricoltura. Per tutto il XVII sec. subisce la DOMINAZIONE SPAGNOLA
 periodo di
3
decadenza: l’economia entra in crisi, numerose sono le carestie e le epidemie, la concorrenza dei Paesi
Atlantici determina la perdita d’importanza dei porti italiani e la decadenza del settore tessile. In particolare:

REGNO DI NAPOLI: il malcontento popolare è all’origine delle rivolte delle classi più povere contro il
governo spagnolo autore di nuove gabelle (1647: Masaniello) 
inizialmente gli Spagnoli
concedono riforme, ma poi ritorno ad una situazione feudale con una nobiltà ricca e potente che
priva lo Stato della sua autorità e ostacola lo sviluppo di un’economia produttiva (permane il
LATIFONDO)

DUCATO DI SAVOIA: è l’unico Stato che riesce a mantenere l’indipendenza grazie ad una politica
senza scrupoli che porta Emanuele Filiberto ad allearsi ora con la Francia, ora con la Spagna a
seconda della convenienza del momento

FRANCIA: le guerre di religione tra Cattolici e Calvinisti (Ugonotti) hanno il proprio apice nella Strage di
S.Bartolomeo (1572) durante la quale gli Ugonotti vengono massacrati dai cattolici e si concludono, sotto il
regno di Enrico IV, con la proclamazione dell’Editto di Nantes (1598)  libertà religiosa, di coscienza e di
culto, per gli Ugonotti e maggiori diritti politici, militari e territoriali. [L’editto di Nantes sarà revocato da Luigi
XIV con l’Editto di Fontainebleu del 1685 con la falsa motivazione che in Francia non ci siano più Calvinisti,
ma in realtà per interessi politici (assolutismo); la nuova persecuzione contro gli Ugonotti verrà attuata con
estrema crudeltà] Enrico IV cerca anche di promuovere lo sviluppo economico e di garantire alla Francia un
ruolo internazionale, ma nel 1610 verrà assassinato. (per Editto di Nantes vedere libro di testo pag. 586)
Con LUIGI XIII (figlio di Enrico IV), abilmente consigliato da RICHELIEU, la Francia rafforza il potere centrale e
la burocrazia e, in politica estera, vince la guerra dei Trent’anni. MAZARINO (successore di Richelieu) deve
combattere contro la FRONDA: una rivolta dei nobili parigini, insoddisfatti delle conseguenze economicofinanziarie della guerra dei trent’anni e determinata da tre fattori principali: l’aumento della pressione fiscale,
la rimessa in discussione dei privilegi dei parlamentari e le intenzioni assolutiste del sovrano; Mazarino
riesce a dominarla grazie ad una notevole abilità politica e può così procedere con la propria politica che
porterà la Francia di LUIGI XIV ad avere un ruolo di egemonia in Europa (POLITICA ESPANSIONISTICA:
vengono invase le Fiandre, inizia la guerra con l’Olanda  la Francia ottiene la Franca Contea e
l’ampliamento dei confini settentrionali). Con Luigi XIV il “Re Sole” il modello politico francese è
ASSOLUTISTA
ed accentratore. Tale modello viene “imitato” in tutto il continente e in particolare da Carlo I
d’Inghilterra, Pietro il Grande di Russia e Federico Guglielmo di Prussia.
INGHILTERRA (periodo elisabettiano ed età delle Rivoluzioni): l’autorità regia è temperata dalla
presenza di un Parlamento forte. Sotto il regno di ELISABETTA I (figlia illegittima, per i cattolici, di Enrico VIII
e Anna Bolena), si verificano una grande espansione economica e un notevole sviluppo sociale e letterario
che ne fanno uno dei periodi più prosperi della storia inglese. Elisabetta Tudor sale al trono nel 1558, grazie
all'appoggio del Parlamento inglese (a maggioranza protestante) che la preferisce a Maria Stuart, cattolica
regina di Scozia e moglie di Francesco II di Francia. Elisabetta:

avvia un processo di modernizzazione del paese, che permette una rapida crescita in tutti i settori;
4

in economia: propugna il MERCANTILISMO (politica d'intervento dello Stato in economia); focalizza lo
sviluppo del paese sul commercio internazionale; promuove le compagnie privilegiate (società
con il monopolio del commercio in una determinata area), ma si serve dei corsari;

riporta la stabilità in ambito religioso, dopo anni di cambiamenti ai vertici dello Stato (Maria Tudor, “la
sanguinaria”): scelse il protestantesimo, ma non perseguitò i cattolici;

il clima di pace sociale favorisce la rinascita della cultura (Shakespeare) ;

conduce la guerra con la Spagna e sconfigge l'Invincibile Armata (1588), ma non conclude il conflitto
perché nel 1603 muore. La guerra finirà l'anno successivo sotto il regno di Giacomo Stuart.
(per Elisabetta I vedere libro di testo pag. 591)
Con GIACOMO I (figlio di Maria Stuart, regina cattolica di Scozia) unifica il regno di Scozia e quello
d'Inghilterra e inaugura un’epoca di ASSOLUTISMO e di tensioni col Parlamento che sfoceranno in uno
scontro tra il Parlamento stesso e CARLO I (successore di Giacomo I).
Carlo I scioglie il Parlamento (1625) e tenta d’imporre alla Scozia calvinista la religione anglicana 
ribellione prima della Scozia poi dell’Irlanda cattolica; richiesta di Carlo I di aiuto al Parlamento (riconvocato)
senza concedere nulla in cambio  rivoluzione inglese/guerra civile (1642-1649 Re contro Parlamento)
si scontrano i Cavalieri, sostenitori del re, e le “teste rotonde” (sostenitori del parlamento). Nel 1648
(battaglia di Preston) le truppe del Parlamento guidate da OLIVER CROMWELL sconfiggono il re appoggiato
dagli Scozzesi. Nel 1649 Cromwell fa giustiziare il re, nasce la REPUBBLICA denominata COMMONWEALTH OF
ENGLAND
e costituita dall’unione di Scozia, Irlanda ed Inghilterra (1649-1660). Successivamente Cromwell,
di fronte ad un parlamento diviso in troppe fazioni in lotta tra loro e preoccupato di una possibile anarchia,
epura il parlamento dai moderati ed instaura una dittatura militare autoproclamandosi LORD PROTETTORE
d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Durante la dittatura Cromwell soffoca l’opposizione cattolica in Irlanda ed
attua una politica di espansione verso le Americhe (ATTO DI NAVIGAZIONE: merci inglesi trasportate solo da
navi inglesi). Alla sua morte il Paese entra in crisi  nuova convocazione del parlamento e ritorno della
monarchia con Carlo II. Il suo successore Giacomo II Stuart (suo fratello) cerca di ristabilire una monarchia
assoluta, ma il suo tentativo determina nel 1668 una nuova rivoluzione, la cosiddetta GLORIOSA
RIVOLUZIONE,
perché rapidissima e senza spargimento di sangue: Giacomo II viene sconfitto e il Parlamento
offre la corona a GUGLIELMO D’ORANGE.
GUGLIELMO D’ORANGE e MARIA STUART governano l’Inghilterra dopo aver giurato fedeltà alla DICHIARAZIONE
DEI
DIRITTI e alla COSTITUZIONE. Tale atto segna la nascita della prima MONARCHIA PARLAMENTARE
(con “caratteri costituzionali”) che, in Inghilterra, soppianterà per sempre l’assolutismo.
Altro importante segnale del cambiamento è che il Parlamento vede, per la prima volta in Europa, la
compresenza di due partiti: gli WHIGS, liberali, filoparlamentari e protestanti (diventeranno poi partito
laburista o dei lavoratori) e i TORIES, conservatori, difensori del sovrano e della Chiesa anglicana e
favorevoli ai grandi proprietari terrieri.
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 SCIENZA: il processo di rinnovamento iniziato nel Rinascimento origina una vera e propria
SCIENTIFICA
RIVOLUZIONE
che durerà circa centocinquant'anni (da Copernico a Newton). Nasce la scienza moderna
basata sulla sperimentazione e sull’osservazione diretta: grazie alla scoperta del metodo sperimentale
di GALILEI si afferma l'autonomia della scienza. Nonostante permangano difficoltà nel conciliare le verità
scientifiche con le verità religiosa (GALILEI conferma le tesi di Copernico, ma viene condannato
dall’Inquisizione ed è costretto ad abiurare) gli scienziati del Seicento vogliono liberarsi dalla
sottomissione alla religione e alla tradizione; essi intendono scoprire le leggi che regolano la natura e
che sono espresse nel linguaggio della matematica. Lo sviluppo della scienza coincide con quello della
tecnica che acquista una sua identità (perfezionamento degli strumenti di misurazione).
 BAROCCO: indirizzo culturale che caratterizza il Seicento ed è presente in tutti i Paesi europei.
Predomina la necessità di stupire lo spettatore, meravigliare con forme “strane” ed originali. Il barocco
ricerca tutto ciò che è spettacolare, bizzarro grandioso, mentre rifiuta le regole e i modelli della tradizione.
L’architettura è caratterizzata da forme fantasiose e dall’abbondanza delle decorazioni. La Chiesa, dopo lo
scontro coi protestanti, vuole riaffermare il proprio primato e cerca di stupire con sculture straordinarie ed
architetture sontuose.
Esponenti: Bernini (architetto e scultore), Caravaggio, Rembrant e Rubens (pittori), Monteverdi
(musicista), Cervantes (scrittore ed autore del Don Chisciotte), Moliere (commediografo),
Shakespeare (drammaturgo)… (trovare esempi di opere barocche)
 POLITICA COLONIALE: estensione della sovranità di una nazione su territori e popoli all’esterno dei propri
confini. La politica coloniale assunse caratteri diversi nel corso dei secoli: nel ‘500 è caratterizzata
dall’espoliazione dei territori conquistati; nel ‘600 dalla diffusione di piantagioni e dalla conseguente
necessità di manodopera ⇒ TRATTA SCHIAVI NERI; tra ‘700 e ‘800 dall'imperialismo.
Nel corso del Seicento Olandesi, Inglesi e Francesi fondano grandi compagnie commerciali per
salvaguardare i propri interessi economici (la prima Compagnia delle Indie Orientali viene istituita nel
1602 dagli Olandesi); in questa prima fase non possiamo parlare di imperialismo, infatti l’Olanda (come
precedentemente il Portogallo) cerca di garantirsi il dominio dei traffici acquisendo il controllo di porti e
centri strategici del commercio mondiale, ma non impone il proprio dominio su territori all’esterno dei
propri confini. (vedere libro di testo pag. 625, 629)
Inglesi e Francesi proseguono la politica di colonizzazione in America e in Africa.
Successivamente l’Inghilterra fonda, per prima, colonie di popolamento (America del Nord). Il traffico
degli schiavi dall’Africa all’America subisce un’impennata: da circa un milione del ‘500 si arriva a più di
tre milioni di neri deportati. (COMMERCIO TRIANGOLARE)

MONARCHIA:
forma di governo che prevede la figura di un sovrano (per elezione o per ereditarietà) con
carica a vita (può tuttavia abdicare) e la possibilità di accentrare in sé tutti i poteri in caso di necessità.
La monarchia ha assunto nel corso dei secoli significati diversi:
6

MONARCHIA FEUDALE
(LEX FACIT REGEM): il sovrano è limitato dalle leggi, anche se è il magistrato
supremo. La legge determina e fonda il potere del sovrano; i nobili hanno un potere enorme
(privilegi); il re e l’intera corte formano un corpo a se stante separato dai sudditi. Sono presenti
Assemblee rappresentative.

MONARCHIA ASSOLUTA (REX FACIT LEGEM):
il potere del sovrano è assoluto ed imposto ai sudditi; poteri
legislativo, esecutivo e giudiziario sono totalmente accentrati nelle mani del sovrano che gli esercita
in modo indiscusso; la monarchia è quindi al di sopra dello Stato e delle leggi. Gli unici vincoli per il
re sono il rispetto per le leggi di successione al trono e l’ortodossia religiosa.

MONARCHIA COSTITUZIONALE (LEX FACIT REGEM):
è la forma di governo che si afferma nel passaggio dello
Stato assoluto allo Stato liberale e si caratterizza per la netta separazione dei poteri tra il Re (potere
esecutivo) ed il Parlamento (potere legislativo). Il re è affiancato dal Parlamento, ma sovrano e
Parlamento rappresentano due centri di potere autonomi (dualismo di poteri). Il re deve rispettare la
Costituzione (legge fondamentale dello Stato) e la Dichiarazione dei Diritti. Nella monarchia
costituzionale hanno trovato riscontro i principi della divisione dei poteri, tuttavia, il sovrano
rimane il capo indiscusso dell’esecutivo e non è sottoposto al controllo del Parlamento, mentre il
potere legislativo compete in modo quasi esclusivo a quest’ultimo. Il Governo è responsabile sia
verso il re sia verso il Parlamento. La monarchia è organo dello Stato. Dalla monarchia
costituzionale hanno avuto origine le forme di governo degli stati contemporanei.

MONARCHIA PARLAMENTARE:
prevede una spartizione dei poteri tra monarca e Parlamento. È, in pratica,
una forma di governo democratico repubblicano nella quale i poteri del re sono simili a quelli di un
presidente della Repubblica parlamentare (le differenze principali sono nella successione ereditaria,
e nel fatto che, in teoria, il re può avocare a sé tutti i poteri in momenti di gravi crisi sociali o di
governo, trasformando la monarchia da parlamentare in assoluta)

Il dualismo re/Parlamento è superato. Il Governo risponde solo al Parlamento. Il Re rimane il
rappresentante dell'unità nazionale, “custode della Costituzione”, egli ha solo una funzione
rappresentativa, il compito di ratificare le leggi e, in misura diversa a seconda delle diverse
costituzioni, contribuisce a nominare i giudici nelle più alte corti di giustizia.
IMPORTANTE
RIFERIMENTO AL TESTO: unità 15 e 16
STORIOGRAFIA: DIBATTITO: IL SEICENTO FU UN SECOLO DI CRISI?
libro di testo: STO 3 pagg. 631-635 (svolgere tutti gli esercizi)
INTEGRARE LO STUDIO CON:
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quadro degli indicatori
 presentazione reperibile al seguente link:
http://www.dfpp.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid325674.ppt
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