buone prassi di sicurezza informatica

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BUONE PRASSI DI SICUREZZA INFORMATICA
Premesso che il D.Lgs. 196/2003, Codice Privacy, prescrive misure di sicurezza agli articoli 31-ss
e all'Allegato B), relativo alle misure minime, questo documento mira ad indicare alcune buone
prassi di sicurezza informatica relativamente alle modalità di utilizzo delle attrezzature messe a
disposizione dalla Pubblica Amministrazione di appartenenza.
1) Controllo Accessi
Il “controllo accessi” si opera su due livelli: il primo “fisico” (accesso ai locali
dell’Amministrazione), il secondo “logico” (accesso alle risorse informativo–informatiche).
L’accesso alle risorse informativo–informatiche avviene attraverso una fase di autenticazione e
profili di autorizzazione (creazione, modifica, sola lettura, ecc..) che devono essere prestabiliti
dall’Amministrazione.
Ogni utilizzatore dei sistemi informativi è identificato mediante un codice identificativo personale
(“account”) e una “password”. Quest’ultima deve essere mantenuta riservata e devono essere
codificate eventuali procedure di accesso in assenza del diretto interessato.
Gli “account” degli Utenti “cessati” devono essere prontamente disabilitati.
E’ opportuno, inoltre, prevedere la disattivazione dell’ “account” nel caso di mancato utilizzo dello
stesso per un periodo superiore a tre mesi.
La “password” deve essere “robusta” (si considera tale se ha almeno otto caratteri, con lettere
maiuscole e minuscole e caratteri alfanumerici) e deve essere cambiata ogni tre mesi. A tutela della
segretezza, la “password” non deve contenere riferimenti facilmente desumibili da altre persone (ad
es. nome e cognome, data di nascita, nome del cane, ecc.).
2) Protezione antivirus
Tutte le risorse informativo–informatiche devono essere protette contro il rischio di diffusione virus
e più in generale dal “malware”.
La protezione avviene mediante l’utilizzo di adeguati programmi antivirus, il cui aggiornamento
deve essere costante.
3) Protezione della rete
Tutte le risorse informativo–informatiche, utilizzate per l’interconnessione della rete locale con le
reti e/o sottoreti esterne, devono essere protette con adeguate soluzioni (apparati o sistemi software,
quali ad esempio routers, firewall, sistemi IDS/IPS, ecc.) in funzione delle caratteristiche tecniche
dei collegamenti e del livello di esposizione al rischio.
L’accesso dall’esterno alle risorse informativo–informatiche interne deve essere assoggettato a
regole di autenticazione e di autorizzazione.
4) Utilizzo degli strumenti
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Il software impiegato nello svolgimento delle mansioni lavorative deve essere esclusivamente
rilasciato e installato dalle persone autorizzate dall’Amministrazione.
E’ opportuno non solo vietare a livello di politica di sicurezza, ma anche tecnicamente inibire
l’istallazione di software non autorizzati.
Tutti i dipendenti sono tenuti al corretto utilizzo delle apparecchiature informatiche e ad usarle in
modo da evitare qualsiasi danneggiamento conseguente a negligenza o trascuratezza.
L’uso di Internet, della posta elettronica e comunque l’utilizzazione della postazione informatica in
genere sono subordinati alle finalità afferenti le proprie mansioni.
L’Amministrazione deve specificare l’ambito consentito di utilizzo degli strumenti, anche per
motivi personali, mediante un apposito disciplinare/regolamento interno.
L’Amministrazione deve, altresì, opportunamente definire una “black list” dei siti “inibiti” i cui
accessi saranno bloccati perché non conformi alle politiche di utilizzo di Internet definite nel
predetto disciplinare/regolamento interno.
E’ opportuno prevedere misure di backup e ripristino dei dati personali al fine di scongiurare la
“perdita” dei dati.
5) Reimpiego, riciclaggio e smaltimenti di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
In caso di reimpiego di apparecchiature elettriche ed elettroniche, le misure e gli accorgimenti
adottati volti a prevenire accessi non consentiti ai dati personali in esse contenuti, devono garantire
l'effettiva preventiva cancellazione dei dati o la loro non intelligibilità.
In caso di smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici, l'effettiva cancellazione dei dati personali
contenuti nei loro supporti può anche risultare da procedure che, nel rispetto delle normative di
settore, comportino la distruzione dei supporti di memorizzazione di tipo ottico o magneto-ottico in
modo da impedire l’acquisizione indebita di dati personali.
La distruzione dei supporti prevede il ricorso a procedure o strumenti diversi a seconda del tipo di
supporto, quali: sistemi di punzonatura o deformazione meccanica; distruzione fisica o
disintegrazione (usata per i supporti ottici come i cd-rom e i dvd); demagnetizzazione ad alta
intensità, ecc.
6) Analisi dei rischi
Gli elaboratori accettano sia collegamenti interni alla rete Intranet, sia collegamenti esterni dalla
rete Internet.
Tali collegamenti possono presentare rischi di accesso indesiderato derivante da intrusioni illegali.
L’Amministrazione deve effettuare l’analisi dei rischi, individuare e adottare le conseguenti misure
di sicurezza a protezione di tutti gli elaboratori installati.
In particolare, l’analisi deve focalizzarsi sui rischi di distruzione o perdita, intenzionale o
accidentale, dei dati, di accesso non autorizzato o di trattamento non consentito o non conforme alle
finalità della raccolta.
In tal senso anche ogni Utente può, per la sua parte, contribuire individuando i rischi che possono
correre i dati da lui trattati e adottando prudenti misure precauzionali di tutela, per quanto possibile.
A puro titolo esemplificativo, si elencano di seguito alcuni dei tipici fattori di rischio con alcune
misure adottate dall’azienda e dettate dal buon senso e dalla tecnologia disponibile.
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