PROT: 23112 del 21-08-2013 - Comune di Fiorenzuola d`Arda

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SETTORE SOCIO-EDUCATIVO
COMUNE di
FIORENZUOLA D’ARDA
(Provincia di Piacenza)
UFFICIO DI PIANO
Piazza S. Giovanni, 2 – 29017 – Fiorenzuola d’Arda (PC)
 0523 – 989.315/243
 0523 – 982.680
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Cert. n. 3231/0
PROT: 23112/21-08-2013
Fiorenzuola d’Arda, il 21/08/2013
Al Direttore Generale Az. USL di Piacenza
Al Direttore del Distretto di Levante
Ai Sindaci dei Comuni della Val d’ Arda e Val
Nure
E p.c.
Alla Segreteria della Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria c/o Provincia di Piacenza
Loro Sedi
OGGETTO: Confronto tra Ufficio Presidenza Distretto Levante e Azienda USL di Piacenza in
merito alle proposte relative all’adeguamento strutturale e antisismico dell’Ospedale di
Fiorenzuola (Percorso deliberato dalla CSST della Provincia di Piacenza nella seduta del 13
agosto 2013)- Incontro del 20 agosto 2013 – Documentazione
Per riallineare tra tutti i Sindaci del Distretto Levante le risultanze di ciascuna fase del processo
in oggetto si trasmette in allegato
-
il Verbale dell’incontro in oggetto (Allegato 1)
-
la Relazione contenente le controdeduzioni richieste dall’Ufficio di Presidenza del
Comitato Distretto Levante all’Azienda USL di Piacenza in merito alle Osservazioni
depositate dagli Esperti della Comunità Locale nell’Audizione in Ufficio di Presidenza del
Comitato Distretto Levante del 19 agosto 2013 (Allegato 2)
Cordiali saluti.
Fiorenzuola d’Arda, il 21/08/2013
MOD.01.16 rev. 00 del 01/01/06
Il Presidente del
Comitato di Distretto di Levante
(Giovanni Compiani)
1
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ALLEGATO 1
A. Verbale dell’incontro del 20 agosto 2013 tra Ufficio di Presidenza del Comitato di Distretto
di Levante e l’Azienda USL di PC per confronto in merito alle proposte relative
all’adeguamento strutturale e antisismico dell’Ospedale di Fiorenzuola;
B. Impegni convenuti tra Ufficio di Presidenza del Comitato di Distretto di Levante e Azienda
Ausl di Piacenza per la prosecuzione del confronto
A. VERBALE
L’Ufficio di Presidenza del Comitato di Distretto di Levante nella seduta del 20 agosto 2013
aveva in discussione il seguente ordine del giorno:
1. Confronto con Azienda USL in merito alle proposte relative all’adeguamento strutturale e
antisismico dell’Ospedale di Fiorenzuola;
2. Varie ed eventuali
L’Ufficio di Presidenza del Comitato di Distretto di Levante regolarmente riunito alle h. 9,30 in
presenza:
a. del numero legale dei componenti l’Ufficio di Presidenza (presenti i Rappresentanti dei
Comuni di Fiorenzuola d’Arda, Bettola, Cadeo, Caorso, Cortemaggiore, Lugagnano,
Podenzano, Pontenure e il Direttore di Distretto di Levante);
b. del Direttore Generale dell’Azienda Ausl di Piacenza
c. dei Tecnici dell’Azienda Ausl di Piacenza: Ing. Franco Camia e Ing. Luigi Gruppi del
Dipartimento Tecnico; Dr. Giuseppe Arcari, Direttore Amministrativo; Dr. Guido Pedrazzini,
Direttore Sanitario; Dr. Franco Federici, Dirigente Medico Responsabile del Presidio
Ospedaliero della Val d’Arda, D.ssa Carolina Cuzzoni, Responsabile UO Complessa Tecnology
Assesment Presidi Ospedalieri
ha esaminato i punti dell’Odg:
1. Confronto con Azienda USL in merito alle proposte relative all’adeguamento strutturale e
antisismico dell’Ospedale di Fiorenzuola;
INTRODUZIONE del SINDACO del COMUNE di FIORENZUOLA Giovanni Compiani
Il Sindaco del Comune di Fiorenzuola d’Arda ha aperto i lavori. Dopo avere ringraziato i
convenuti per la disponibilità al confronto in sede Distrettuale Levante (come stabilito dalla
CTSS del 13 agosto 2013) ha ripercorso per sommi capo l’iter istituzionalmente deliberato e
precisamente:
1. Decisione della CTSS del 13 agosto 2013: Definizione del piano di ristrutturazione
dell’Ospedale di Fiorenzuola d’Arda (entro il 31 agosto 2013) tramite :
1.1 Confronto a livello Distrettuale Levante tra Azienda USL di Piacenza e Ufficio di
Presidenza del Comitato di Distretto Levante (8 sindaci in rappresentanza dei 24 Sindaci dei
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Comuni della Val d’Arda e Val Nure ricompresi nel Distretto) – ivi comprese eventuali
audizioni di soggetti ulteriori qualora ritenute utili per integrare il quadro conoscitivo onde
procedere all’efficace contestualizzazione del piano di intervento – per l’approfondimento/
perfezionamento del piano di intervento strutturale e riorganizzativo (ivi compresa la
definizione del profilo di vocazione territoriale del presidio - funzionale e operativa - di medio
e lungo periodo nel quadro della rete ospedaliera provinciale e della continuità assistenziale
ospedale-territorio provinciale e distrettuale
1.2 Presentazione al Comitato di Distretto Levante da parte dell’Azienda Usl di Piacenza della
proposta di Piano di intervento in esito al confronto soprarichiamato da proporre
successivamente alla CSST
2. Presentazione alla CSST dell’Azienda Usl di Piacenza della proposta di Piano di intervento
in esito al confronto soprarichiamato per l’approvazione (entro prima settimana settembre
2013)
3. Sottoscrizione di Protocollo di intesa tra Enti Locali,Azienda Usl di Piacenza e Assessorato
regionale competente contenente il cronoprogramma delle azioni,le fasi,le scadenze,le modalità
di verifica congiunta degli stati di avanzamento e del processo di realizzazione del piano di
intervento e i ruoli e le responsabilità degli enti sottoscrittori nella realizzazione,pilotaggio e
verifica dell’intervento pianificato
Il Presidente del Comitato di Distretto,alla luce del percorso istituzionale sopradescritto, dopo
aver richiamato le comuni responsabilità relative alla strategicità di ricaduta del processo
decisionale da affrontare, ha sottolineato la necessità di avviare e proseguire il confronto al
livello Distrettuale in un’atmosfera di costante disponibilità delle parti all’ascolto reciproco
delle ragioni e delle argomentazioni a sostegno delle opzioni in campo (anche se tra di esse
talora fortemente alternative o reciprocamente escludentisi) nella prospettiva di perseguire una
dovuta convergenza secondo una logica partenariale e l’osservanza di una condivisa
responsabilità programmatoria quale l’assetto istituzionale di governance socio-sanitaria e la
comune funzione di committenza loro attribuiscono e prescrivono.
Per assicurare ai Rappresentanti presenti dei due Organismi istituzionali demandati al confronto
un comune quadro conoscitivo delle azioni pregresse e concomitanti nel frattempo attivate
dall’Ufficio di Presidenza, il Sindaco di Fiorenzuola d’Arda ha relazionato sinteticamente sui
contenuti e sulle risultanze dell’audizione accordata dall’Ufficio di Presidenza del Comitato di
Distretto Levante il giorno precedente 19 agosto 2013 ai tecnici e agli esperti (coordinati
dall’Ing. Giovanni Lambri, già progettista dell’intervento sul Vecchio Corpo di Fabbrica
dell’Ospedale realizzato negli anni ’80) che in qualità di cittadini residenti nel territorio del
Comune Capo Distretto ne avevano presentato richiesta.
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Consegnando al Direttore Generale dall’Azienda USL di Piacenza i documenti depositati dagli
esperti nell’ audizione del 19 agosto 2013 e messi agli atti 1 nonché l’evidenza di registrazione
dell’incontro2 in ottemperanza alle decisioni assunte dall’Ufficio di Presidenza in seduta
ristretta al termine dell’audizione sopracitata, il Sindaco Compiani ha tenuto a precisare:
1. che il contributo spontaneo e volontario degli esperti - a detta dei medesimi - non vuole
porsi in nessun modo quale richiesta di controperizia né assumerne il valore;
2. che pertanto non vengono messe in discussione l’esaustività e la correttezza della
valutazione peritale di Sicuring srl quanto alle proiezioni di comportamento strutturale
dell’edificio in caso di sismicità
3. che le Osservazioni pongono all’attenzione degli Organismi competenti - come si evince
dal verbale sopra richiamato e dalla Relazione depositata - alcuni rilievi sul metodo seguito
da Sicuring srl relativamente alla procedura di validazione delle prove e dei dati
sperimentali riguardanti le indagini sui materiali e sulla loro capacità di resistenza alle
sollecitazioni di carico (staticità)
4. che tali Osservazioni, se confermate, potrebbero incidere in modo significativo sulla
valutazione del grado di criticità dei carichi statici e conseguentemente sullo scenario delle
opzioni di intervento da mettere in campo per la ristrutturazione e adeguamento
dell’edificio agli standard di sicurezza e per la conseguente riorganizzazione delle attività
durante i lavori di messa in sicurezza
5. che pertanto si demanda ai tecnici istituzionalmente competenti dell’Azienda Ausl di
Piacenza (e qualora lo ritengano necessario ai tecnici competenti della società assegnataria
della verifica peritale e/o del livello regionale sovraordinato) di provvedere alla verifica
tecnica (anche tramite confronto diretto con gli esperti qualora ritenuto opportuno
dall’Azienda Usl di Piacenza titolare della responsabilità ultima di merito) della fondatezza
della pertinenza e della congruenza delle Osservazioni depositate
6. che contestualmente l’Ufficio di Presidenza si è premurato di attivare una propria
consulenza separata nel merito delle Osservazioni da intendersi quale contributo ulteriore e
non sostitutivo delle competenze aziendali e regionali per concorrere a disambiguare
definitivamente le ipotesi diagnostiche sulla statica dell’edificio e – data la strategicità
sociale,economica e istituzionale delle scelte da adottare che non può prescindere
dall’appropriatezza e dalla sostenibilità – a sgomberare il campo decisionale dal minimo
dubbio onde procedere celermente alla realizzazione e alla conclusione del percorso
deliberato
La Relazione “Prime Osservazioni alla perizia tecnica ‘Espletamento delle verifiche tecniche di vulnerabilità sismica
agli immobili di pertinenza dell’Ausl di Piacenza’ e La Circolare 617/2009 (parte), da cui sono stati estratti alcuni
passaggi riferiti nelle Prime Osservazioni (vedi pag.286 - Cap. 8.3 - Circ. 617
2 Verbale dell’Ufficio di Presidenza del 10 agosto 2013 comprensivo delle decisioni dell’Ufficio di Presidenza
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PROPOSTA DI METODO DI LAVORO avanzata dal DIRETTORE GENERALE
DELL’AZIENDA USL DI PIACENZA (DR. ANDREA BIANCHI)
Il DG dell’Azienda Usl di Piacenza dopo aver convenuto con il Sindaco Compiani sull’iter
istituzionale deliberato e sul percorso richiamato ha presentato la folta rappresentanza di
Tecnici dell’Azienda coinvolti nel processo
di elaborazione della proposta di intervento
proponendo un metodo organico e consequenziale:
1. di esposizione da parte dell’Ing. Camia e dell’Ing. Gruppi (competente sulle caratteristiche
antisismiche di costruzioni strategiche rilevanti in tema di protezione civile) delle motivazioni
cogenti riguardanti la diagnosi sulla natura strutturale dell’edificio (ivi compresi alcuni primi
commenti alle Osservazioni depositate - ovviamente sommari data la ristrettezza di tempo
accordato con la riserva di una più compiuta trattazione delle medesime esitante in un atto
documentale dedicato come richiesto dall’Ufficio di Presidenza ) sottese tanto alla proposta di
modalità di intervento (scelte e soluzioni operative e aspetti procedurali di urgenza) per la sua
messa in sicurezza quanto alle ragioni di opportunità per la salvaguardia di destinazione
presente e futura della struttura evidenzianti un’opportunità sostanziale per il territorio
2. di presentazione da parte del Dr. Guido Pedrazzini,supportato dalla D.ssa Cuzzoni e dal Dr.
Federici per gli aspetti tecnologici e sanitari e dal Dr. Arcari per gli aspetti di previsione di
costi e di strategie di finanziamento degli interventi, delle corrispondenti ipotesi di soluzione
logistica per il mantenimento in loco/assorbimento ad opera della rete ospedaliera provinciale
delle attività,dei pp.ll. e degli spazi funzionali interessati dalla sopravvenienza delle opere di
adeguamento
3. infine supportata dall’Ing. Camia di rilettura comune del cronoprogramma inizialmente
allegato al Piano Aziendale presentato in Comitato di Distretto del 6 agosto 2013 per meglio
comprendere in quali tempi e secondo quali modalità risulti possibile rispettare l’obiettivo
strategico definito dall’Azienda – facendosi carico delle istanze di celerità dei lavori avanzate a
più riprese dagli Amministratori – di riprendere almeno il 75% delle attività entro un anno
dall’avvio dei cantieri previsti .
Il metodo viene approvato all’unanimità.
1. ULTERIORI PRECISAZIONI dell’AZIENDA USL di PC SU ASPETTI STRUTTURALI
EDIFICIO (diagnosi della capacità di carico statico e di tenuta a fronte di sollecitazioni
dinamiche) e sulla STRATEGIA SOTTESA alle proposte di intervento per la messa in
sicurezza
1.1 PRIMI COMMENTI alle Osservazioni depositate dagli Esperti in audizione da parte
dell’Ufficio di Presidenza il 19 agosto 2013 (ING. CAMIA)
l’Ing. Camia:
- dopo avere espresso una valutazione positiva sul profilo propositivo del contributo apportato
dagli esperti - che non ponendosi in contrapposizione alla perizia segnala un costruttivo passo
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avanti in un delicato dibattito a tratti così aspro da sospendere il dialogo necessario alla
risoluzione delle criticità emerse - ;
- dopo avere premesso che la disanima di tutti gli aspetti e le dimensioni del problema operata
dai tecnici competenti (società incaricata,tecnici Aziendali e Regionali) deputati alla verifica
sismica della struttura secondo le procedure stabilite dalla Regione è stata esaustiva,dettagliata
e costantemente monitorata, l’Ing. Camia ha ripercorso e commentato puntualmente alcune
obiezioni alle valutazioni e alle conclusioni della perizia
DIAGNOSI sulla capacità di carico verticale dell’Edificio (STATICITÀ)
Mentre la perizia evidenza il problema di urgenza e il rischio di collasso/implosione,le
osservazioni degli esperti sono volte a ridimensionarne la portata. Gli argomenti a supporto che sono basati sulla ricostruzione storica degli interventi costruttivi e di ristrutturazione
succedutisi negli anni – secondo le Osservazioni evidenzierebbero:
1) che per quanto riguarda il 4° piano oggetto di sopralzo a metà degli anni ’80
1.1 il piano era già previsto nel disegno originario
1.2 le strutture in cemento armato sono state ancorate al piano sottostante
2) che nell’intervento di sopralzo il taglio delle enormi travi di c.a preesistenti ha consentito
un alleggerimento dei carichi e non un appesantimento
3) che la qualità dei materiali – in particolare quelli relativi al sopralzo (4° piano) – danno
sufficienti garanzie di tenuta come emerge dai dati di laboratorio e di collaudo
4) che in assenza di rischi richiedenti interventi improcrastinabili di messa in sicurezza
dell’edificio vengono a cadere tanto il carattere di urgenza giustificante la demolizione del
quarto piano quanto la necessità dello sgombero; e dunque - in linea con quanto previsto
dalla Circolare 617/2009 citata – la possibilità di programmare e realizzare il piano di
miglioramento antisismico in un arco di tempo sufficientemente dilazionato da poter
adeguare gli spazi del nuovo corpo di fabbrica alle funzioni previste e una volta ultimato
l’adeguamento trasferirvi le attività (in particolare del comparto operatorio) senza doverle
né sospendere né interrompere
5) che le conclusioni della perizia considerate le ricadute sociali degli esiti andavano
sottoposte all’attenzione di revisori ulteriori non coinvolti nella valutazione
Tuttavia occorre tenere presente:
1.1 Che fatta eccezione di alcuni disegni non rilevanti ai fini della questione non è disponibile
la documentazione relativa alla composizione dei materiali e alle validazioni di resistenza dei
medesimi antecedente l’anno 1980 (il nucleo primigenio dell’edificio risale a metà degli anni
’50). Inoltre l’originaria previsione del 4° piano non è sufficiente a giustificarne anche la
valutazione di carico dato che:
1.1.1 la previsione è del 1960 con standard di costruzione irrelati a quelli odierni
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1.1.2 che da allora ad oggi l’incessante ammodernamento degli impianti e delle tecnologie ha
comportato sovraccarichi la cui consistenza non poteva essere oggetto di previsione accurata
1.2 Che solo i ferri di armatura – peraltro di dimensioni contenute - dei pilastri del 4° piano
sono annegati nelle componenti omologhe componenti sottostanti mentre le murature del piano
oggetto di sopralzo sono semplicemente appoggiate
2. che il taglio delle travi di chiusura del sottotetto esistente anche se ha comportato un
alleggerimento è intervenuto su una componente essenziale e costitutiva del telaio che garantiva
la capacità strutturale di tenuta (chiusura). Il taglio di un elemento che chiudeva in solido le
parti in un’unica struttura ha avuto quale conseguenza che la capacità di sopportazione dell’
edificio ad un eventuale evento sismico è diminuita in quanto attualmente due pareti verticali
una volta solidali finiscono nell’ultimo piano senza collegamento
3. che non è mai stata messa in discussione la qualità dei materiali utilizzati per il sopralzo del
4° piano. Le preoccupanti criticità emerse nella composizione dei materiali - pertinenti ai fini
della diagnosi di sopportazione dei carichi - sono quelle del 1° piano su cui scarica tutto il
carico verticale (portanza,impiantistica e arredi) nel tempo aumentato a dismisura per la
progressiva dotazione e adeguamento tecnologico e messa a norma degli impianti
4. che stante tale situazione il carattere di improcrastinabilità degli interventi non è discussione
proprio alla luce di quanto prevede la citata circolare 617 del 2009.
5. che tali esiti di verifica sono stati discussi e valutati dai tecnici aziendali ripetutamente con i
periti e con i tecnici regionali in diversi incontri, in particolare con il nucleo tecnico
dell’Ufficio Regionale Sismica, Geologia e Suoli che da questo punto di vista, in qualità di
organismo di asseverazione e validazione del processo di verifica attuato va interpretato quale
parte terza rispetto all’Azienda USL committente e ai Periti commissionari e che da questo
punto di vista offre una garanzia di imparzialità istituzionalmente riconosciuta rispetto alle parti
in causa (ivi compresi i professionisti a intervenuti sull’edificio a vario titolo negli anni).
METODOLOGIE SEGUITE nelle PROVE di indagine sui materiali
Le osservazioni degli esperti in audizione
1. fanno riferimento alla normativa UNI quale standard procedurale che non sarebbe stato
rispettato nelle indagini sui materiali,sminuendone così la portata.
2. Inoltre le prove distruttive (carotaggi) non sarebbero sufficienti in quanto attuati solo su di un
piano
Ma nella Perizia – l’Ing. Camia ha precisato che il documento completo è in possesso solo del
Sindaco Compiani e del Presidente della CTSS provinciale –
1. ci sono ben 150 pagine di descrizione delle indagini sofisticate attuate e sulle ragioni delle
scelte adottate
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2. l’avere iniziato dal piano rialzato aveva tre ragioni di fondo:
2.1 il fatto di essere vuoto e pertanto le prove non provocavano disservizi e disturbi ai degenti
2.2 la strategicità prioritaria dell’indagine sul materiale del piano in quanto base terminale del
carico soprastante
2.3 il disegno di procedere successivamente negli altri piani solo dopo avere valutato le
risultanze delle prove. Da questo punto di vista
2.3.1 l’aver constatato che le 4 prove evidenziano in modo inequivocabile la presenza di
materiale scadente
2.3.2 che tali risultanze NEGATIVE sono state ampiamente confermate dalle altre prove
integrative (termografiche, ultrasoniche e endoscopiche) non distruttive realizzate e
dall’evidente eterogeneità dei materiali ulteriore sintomo di scarsa capacità di carico
Tutto ciò è risultato sufficiente all’Ufficio Tecnico Aziendale per non procedere oltre evitando
il disagio di ulteriori carotaggi in considerazione del fatto che – ha ribadito l’Ing. Camia – “ se
devo valutare la capacità di ortesi (stazione eretta) di un individuo,una volta appurata una
zoppia alle gambe non ho certo bisogno di effettuare una radiografia al torace o di un
elettroencefalogramma per arrivare alle conclusioni “
2.4 l’utilizzo dell’indice di confidenza di 1,35 è necessario in quanto non si dispone della
completezza dei dati (compresi quelli ante 1980) la precondizione necessaria a legittimare
l’adozione di un indice di confidenza 1. Per l’adozione dell’indice 1,20 sarebbe occorsa
l’effettuazione di prove distruttive a tutti i piani a questo punto inutile dato lo scarso guadagno
(0,15 irrilevante) in termini di risultati
1.2 Rilievi finali e conclusioni in merito alla tipologia e al grado di urgenza degli
interventi programmati dall’azienda Ausl di Piacenza per la messa in sicurezza
dell’edificio in esito alle conclusioni peritali : le ragioni strategica della scelta operata tra
le opzioni in campo (Ing. Camia)
La perizia in esito alle conclusioni prospetta tre alternative di messa in sicurezza:
1. Ristrutturazione del piano sottotetto con salvaguardia del 4° piano e degli impianti tramite
funzione portante trasferita a una struttura esterna e indipendente per sorreggere il piano
del comparto operatorio
2. demolizione piano sottotetto e spostamento impianti
3. demolizione copertura della muratura perimetrale salvaguardando gli impianti nell’attuale
configurazione
In tutte le tre alternative proposte
-
non è mai stata avanzata una riserva di tipo economico
-
non risulta possibile per i condizionamenti dovuti all’intervento tenere aperto l’H
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occorre comunque liberare l’edificio perché le opere non consentono la contemporanea
attività ospedaliera
-
senza la demolizione della copertura tutte le attività in essere comprese quelle del Piano
seminterrato (Pronto Soccorso e Radiologia) risultano soggette a sospensione
-
tempi largamente dilatati di adeguamento e ripristino funzionale
Stante tale scenario l’Azienda ha strategicamente pensato:
-
di trovare il modo di salvaguardare l’H durante i lavori tenendo in vita se non tutte le
attività almeno il pronto Soccorso e la Radiologia (comparti strategici che fanno di una
struttura un H e senza i quali una struttura diventa un poliambulatorio)
-
demolire il 4° piano per provvedere all’immediata riduzione dei carichi
-
accelerare i tempi di intervento su tutta la struttura onde progressivamente liberare quanto
prima spazi della stessa struttura per il celere ripristino in itinere di alcune attività e
funzioni
In vista di tali scelte l’Azienda ha provveduto:
-
a contenere i tempi di riattivazione operativa in una logistica ottimale rivisitata tra vecchio
e nuovo corpo di fabbrica entro 12-14 mesi (già dettagliato il percorso con progetti già a
scala 1:100)
-
a contenere entro i 24 mesi la ristrutturazione e il ripristino funzionale operativo completo
con la risoluzione definitiva delle criticità statiche e dinamiche
- tenendo presente che il lavoro di consolidamento è specifico per ogni edificio e che solo dopo
due mesi dall’avvio degli interventi si potrà perfezionare e calibrare il cronoprogramma (anche
con eventuali e ulteriori risparmi di tempi)
2. ULTERIORI PRECISAZIONI dell’AZIENDA USL di PC SU ASPETTI riorganizzativi e di
assorbimento delle attività da parte della rete ospedaliera provinciale e/o con soluzioni in loco
(progetto integrato di compensazione) nella fase transitoria di messa in sicurezza finalizzati al
completo ripristino post-intervento (DR. GUIDO PEDRAZZINI)
Il primo elemento di valutazione è stato quello di verificare in assoluto in caso di sgombero e
chiusura temporanea dell’Edificio
la capacità reale di assorbimento da parte della rete
provinciale . Tale elemento è cautelativo e preliminare ovvero aiuta a valutare nel confronto la
sostenibilità e la percorribilità di soluzioni integrate di assorbimento (ivi comprese soluzioni
parziali di compenso in sede ) a partire da un quadro ultimo e certo di gestione dell’emergenza
1. Precisazioni sul dimensionamento di attività e pp.ll.
Per disambiguare il campo da possibili equivoci occorre distinguere le dimensioni dell’attività e
della degenza che sono differenti in base ai parametri valutativi assunti e ai criteri di
definizione:
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SPECIALITA’ INTERESSATE: Chirurgia Generale, Ortopedia, Pediatria, Ginecologia e
Ostetricia, Otorino
1. Posti letto autorizzati (teorici): 88 tra Ricovero Ordinario e Day Hospital
2. Posti letto ordinariamente gestiti ( soggetti alle variazioni annuali – 9 settimane
estive,periodo natalizio – per adattamenti conseguenti alle attività di programmazione e
organizzazione del lavoro in base alle ferie del personale) : 81 medi gestiti tra Ricovero
Ordinario e Day Hospital
3. Presenza media dei pazienti su pp.ll. ordinariamente gestiti : 57 di cui 47 in Degenza
Ordinaria e 10 in Day Hospital
4. Per determinare i posti letti necessari di assorbimento a parziale compenso occorre
considerare un tasso di saturazione dell’85% per la gestione dei carichi di degenza in base a
picchi di ricoveri
5. Si arriva pertanto a 60 pp.ll. per le Specialità considerate (caratteristica di Chirurgia e
Ginecol. e Ostetricia 5gg medi di degenza) escludendo i posti letto di PARE ortopedico
previsto in continuità a Fiorenzuola
6. a Piacenza ne sono disponibili 69 pp.ll3. con una tasso di saturazione raggiungibile
dell’80% così distribuiti
2. Strategia di assorbimento dalla rete ospedaliera provinciale
Specialità
CHIRURGIA
GENERALE
ORTOPEDIA
TRAUMATOLOGIA
PEDIATRIA
GINECOLOGIA
e
OSTETRICIA (presenza
di
interventi
non
programmabili)
OTORINOLARINGOIA
TRIA
PARE
Posti letto
autorizzati
Pazienti
mediamente
presenti
Posti ll
mediamente
gestiti
21
13,5
20
Posti ll
mediamente gestiti
assorbiti a
Piacenza
19
21
11
19
17
12
(9 degenza ordinaria
3 day hospital)
21
10 bambini
7
3
7
5
14
9
19
21
5
Ricorso a strutture extra - aziendali
per Riabilitazione e Fisioterapia e/o
posti letto PARE c/o il presidio
unico della Val d’Arda
3. IPOTESI sull’allestimento di sale operatorie mobili in loco
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Piazza S. Giovanni, 2 – 29017 – Fiorenzuola d’Arda (PC)
 0523 – 989.315/243
 0523 – 982.680
e-mail: [email protected]
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Premesso che una sala operatoria ha la capacità di accogliere 10 sedute settimanali e che
connessa all’attività operatoria è connessa la degenza (pre e post operatoria) vengono prese in
considerazione 4 ipotesi, valutandone la fattibilità ed i vantaggi/svantaggi
IPOTESI 1 – UNA SALA, UNA SOLA SPECIALITÀ
Valutando questa possibilità è emerso che per entrambe le specialità di chirurgia generale e
ortopedia-traumatologia è possibile fare attività sia programmata che urgente in una sola sala.
CHIRURGIA GENERALE (ATT. PROGRAMMABILE 60%,ATTIVITÀ IN URGENZA 40%)
Oggi 3 sale operatorie per la chirurgia programmata – 1 per urgenza-. Per la chirurgia generale
è più problematico gestire le urgenze facendo attività di chirurgia più pesante con una sala
sola, in quando la chirurgia maggiore richiede un tempo di occupazione della sala operatoria
lungo e in caso di emergenze chirurgiche sarebbe impossibile farvi fronte.
Sarebbe quindi possibile svolgere attività di chirurgia generale dedicandosi solo ad attività di
chirurgia programmata minore. (alcune urgenze già oggi sono gestite a Piacenza) Questo
comporterebbe lo sdoppiamento delle attività delle equipe su 2 sedi, ipotesi non compatibile
con l’organico ed il mantenimento delle attività ambulatoriali e di reperibilità per il PS. Inoltre
sarebbe impossibile per i chirurghi che, a seguito di attività ambulatoriale prendono in carico
pazienti per interventi complessi, seguirli durante tutto il percorso diagnostico terapeutico. Lo
svolgimento della sola attività di chirurgia minore è ritenuta dai professionisti, anche se svolta
per un periodo di tempo limitato, professionalmente mortificante.
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Per l’attività traumatologica, invece il suo trasferimento in toto a PC comporterebbe un numero
di trasporti elevato perché la maggior parte di attività di traumatologia (circa 150 su 400
ricoveri) sono urgenze da PS e mediamente le attività urgenti possono attendere la fine di una
seduta, interferendo molto meno sulla attività programmata.
Inoltre il costo di eventuale mobilità passiva da mancata offerta in ambito ortopedicotraumatologico è molto più pesante rispetto a quella chirurgica.
Conclusioni
E’ sostenibile l’utilizzo di una sala mobile/ temporanea per la sola attività di ortopedia così
articolata:
 4 SEDUTE ORTOPEDICHE + 1 SEDUTA POCCOLI INTEVENTI AL POMERIGGIO
 URGENZA
 REPERIBILITA’
Ricavati dal rinvio dell’adeguamento previsto in base agli standard di qualità di confort (riduzione delle camere da tre a due
pp.ll)
3
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10
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Piazza S. Giovanni, 2 – 29017 – Fiorenzuola d’Arda (PC)
 0523 – 989.315/243
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Per questa attività considerando la degenza media sono utili 18 posti letto di cui 11 per attività
chirurgica ortopedica e 7 di PARE ortopedica, da ricavare nell’attuale medicina.
Effetti collaterali:
 Occorre acquisire servizi di lungodegenza (7/8 pp. ll.) e di lungo assistenza (6 pp.ll.)
 Occorre ricollocare la pediatria di comunità per ricavare gli spazi di supporto alla sala
operatoria
 Occorre organizzare il trasporto dei ferri a PC per la sterilizzazione
PREVENTIVO Ipotesi 1
AFFITTO DI SALA OPERATORIA
(VALORI IN € STIMA)
ACQUSIZIONE SERVIZI
LUNGODEGENZA E ASSISTENZA
(VALORI IN € STIMA)
800.000,00 + IVA
750.000,00
IPOTESI 2 – UNA SALA, DUE SPECIALITÀ
Può essere sostenuta con almeno 18 posti letto a 5gg di cui 9 per attività chirurgica generale e
9 per attività chirurgica ortopedica, che troverebbero collocazione nella attuale lungodegenza.
Le attività potrebbero essere così articolate:
 10 SEDUTE SETTIMANALI
 ATTIVITÀ DI RICOVERO IN WEEK SURGERY
 URGENZE CONCENTRATE A PIACENZA
Effetti collaterali:
 Aumento dei trasporti primari per PC per entrambe le specialità
 occorre acquisire servizi di lungodegenza / lungo assistenza
 Occorre acquisire servizi di pare ortopedico
 Frammentazione attività per entrambe le specialità tra i presidi di PC e FLA non compatibile
con gli organici ed il mantenimento a FLA delle attività ambulatoriali e per PS
 Occorre ricollocare pediatria di comunità
 Occorre organizzare il trasporto dei ferri a PC per la sterilizzazione
PREVENTIVO Ipotesi 2
AFFITTO DI SALA OPERATORIA
(VALORI IN € - STIMA)
800.000,00 + IVA
MOD.01.16 rev. 00 del 01/01/06
ACQUSIZIONE SERVIZI PARE
LUNGODEGENZA E ASSISTENZA
(VALORI IN € - STIMA)
1.300.000,00
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IPOTESI 3 – DUE SALE, DUE SPECIALITÀ
 10 SEDUTE SETTIMANALI DI CHIRURGIA E ORTOPEDIA + 2 SEDUTE DI PICCOLI
INTERVENTI
 NESSUNA FRAMMENTAZIONE ATTIVITA’ TRA I PRESIDI DI PIACENZA E VAL
D’ARDA
OCCORRONO
 18 POSTI LETTO DI CUI 9 PER ATTIVITÀ CHIRURGICA GENERALE E 9 PER
ATTIVITÀ ORTOPEDICA
 14 POSTI LETTO PER WEEK SURGERY/DAY SURGERY
Effetti collaterali:
 Non si può fare urgenze per nessuna specialità
 Aumento dei trasporti primari per PC
 Problematica comunque la gestione delle emergenze di chirurgia generale
 Occorre acquisire servizi di lungodegenza / lungo assistenza
 Occorre acquisire servizi di pare ortopedico
 I letti per Week e Day Hospital possono essere ricavati nell’attuale punto prelievi, ma
occorre fare i bagni con allungamento dei tempi di ripresa delle attività ed importanti modifiche
strutturali del Piano Terra
 Bisogna ricollocare pediatria di comunità e punto prelievi
 Occorre organizzare il trasporto dei ferri a PC per la sterilizzazione.
Conclusione
Tale ipotesi non risulta percorribile per la complessità degli interventi di allestimento dei
14 posti aggiuntivi
IPOTESI 4 – DUE SALE, UNA SPECIALITÀ
Fa il paio con l’ipotesi 1. In questo caso risulta possibile effettuare l’attività ordinaria ed
urgente in alternativa o della chirurgia o della ortopedia. Rispetto alla soluzione 1 esiste anche
un ulteriore potenziale di attività fruibile in caso di riutilizzo parziale di posti letto di volta in
volta resi disponibili.
PREVENTIVO Ipotesi 4
AFFITTO DI 2 SALE OPERATORIE
(VALORI IN € - STIMA)
1.200.000,00 + IVA
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ACQUSIZIONE SERVIZI PARE
LUNGODEGENZA E ASSISTENZA
(VALORI IN € - STIMA)
1.300.000,00
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Collocazione sale operatorie temporanee
il luogo più adatto per l’installazione della sala operatoria mobile è considerato il parcheggio
sul lato ovest a fianco del nuovo ospedale, di dimensioni sufficienti, senza necessità di opere di
consolidamento in quanto posto su terrapieno, collegabile con la struttura ospedaliera attraverso
una uscita di sicurezza (che si sta valutando possa essere resa disponibile cambiando i flussi
per l’emergenza) ed attigui a questa zona di collegamento possono essere resi disponibili gli
spazi della pediatria di comunità, come supporto alla sala stessa.. Vi è la necessità di verificare
con i vigili del fuoco gli aspetti relativi alla sicurezza incendi interessando l’installazione delle
sale operatorie di vie di fuga e vie di accesso dei mezzi dei VV. FF.
3. ULTERIORI PRECISAZIONI dell’AZIENDA USL di PC sulla TEMPISTICA
INTERVENTO PER L’ADEGUAMENTO ANTISISMICO (Ing. CAMIA)
L’Intenzione è quella di avviare le procedure di urgenza (progetto esecutivo chiavi in mano) In
base all’evoluzione del consolidamento strutturale avremo un quadro più certo della rapidità
dell’intervento (non è escluso di liberare spazi e ripristinare letti di degenza più celermente di
quanto programmato). Tra due mesi ne sapremo di più
INTERVENTI dei MEMBRI dell’UFFICIO di PRESIDENZA del COMITATO DISTRETTO
LEVANTE
Il Sindaco del Comune di Fiorenzuola Giovanni Compiani dopo aver ringraziato gli intervenuti
per il dettagliato contributo fornito ha tenuto a precisare il ruolo dell’Ufficio di Presidenza del
Comitato di Distretto Levante che:
– è un organismo di supporto alle attività di programmazione indirizzo e verifica del Comitato
di Distretto Levante di cui è espressione
– in quanto tale assolve alla funzione di Committenza ovvero ha la responsabilità di tradurre il
fabbisogno e la domanda di servizi di salute in indirizzi per la definizione dell’offerta da parte
dei produttori qualificati e accreditati,valutando tutte le alternative di proposta e le ricadute in
termini di equità,sostenibilità ed efficacia di ognuna di queste
– nel caso specifico di adeguamento dell’H di Fiorenzuola a requisiti di sicurezza antisismica
nell’assolvere tale funzione ha il dovere di ascoltare le espressioni e i contributi in tema di
preoccupazioni ed esigenze dei rappresentanti della comunità locale (cittadini, personale,
sindacati, tecnici e qualsivoglia portatore di interesse)
– per assolvere compiutamente tale funzione si relazione fattivamente con i ruoli istituzionali e
i livelli di governance come delineati nel Piano Sociale e Sanitario Regionale; in particolare si
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avvale dell’autonomia e della competenza professionale dei produttori qualificati e accreditati
per la definizione dell’offerta secondo criteri di appropriatezza,sostenibilità, economicità ed
efficacia e in base a standard di attività e di prestazione ove definiti
– nel caso specifico tale ruolo di produzione qualificata e accreditata è assolto da un soggetto
pubblico quale è l’Azienda USL di Piacenza contestualmente partner di Committenza in ambito
di salute e di assistenza della popolazione distrettuale
Per quanto attiene al merito della proposta dell’Azienda USL di Piacenza come articolata dai
contributi odierni il Sindaco Compiani ha valutato positivamente lo sforzo propositivo
dell’Azienda che rispetto al Piano presentato in Comitato di Distretto Levante nella seduta del
6 agosto 2013:
– ha riconsiderato tramite ulteriori approfondimenti la possibilità di installare due camere
operatorie temporanee (4^ ipotesi presentata dal Dr. Pedrazzini) dimensionandone le ricadute in
termini di mantenimento parziale delle attività chirurgiche in loco accollandosene il costo
– ha evidenziato procedure di intervento in urgenza garanti tempi celeri di attivazione dei
cantieri e realizzazione delle opere in un arco di tempo contenuto – considerando la mole
dell’intervento complessivo – assicurando così quanto prima al termine dell’intervento di
adeguamento e messa in sicurezza il ripristino completo delle funzioni e delle attività in essere
prima dell’adeguamento, ivi comprese la ricomposizione delle équipes mediche e sanitarie
operanti,la dotazione di pp.ll. per la degenza ordinaria e di day hospital e le specialità assicurate
a rilevanza chirurgica
Pure il Sindaco Compiani ha rimarcato l’emergere di alcune pre-condizioni e ha espresso
alcune preoccupazioni in esito al contributo dei tecnici aziendali e precisamente:
– l’evidenza esplicitamente ribadita dall’Azienda USL di Piacenza della cogente connessione
dell’urgenza e improcrastinabilità
dell’intervento (minacce statiche) con la messa a
disposizione da parte della Regione dell’ammontare preventivato di finanziamento straordinario
(10.000.000,00 di €); risorse che in caso di pianificazione programmata degli interventi di
adeguamento antisismico in un arco di tempo dilazionato senza sospendere le attività – dunque
senza il carattere di urgenza imposto dalle minacce statiche – non verrebbero messe a
disposizione
– il profilarsi di disservizi per i cittadini,costretti a convergere a Piacenza per il loro fabbisogno
assistenziale con i conseguenti disagi per i famigliari
– la presa in considerazione dei disagi per il personale dipendente (il trasferimento a Piacenza
durante i lavori di adeguamento in esito al riassorbimento dei pp.ll. di degenza ipotizzato dalla
rete ospedaliera provinciale anche se parziale va comunque ipotizzato consistente) che in clima
di blocco delle assunzioni può fare ipotizzare scenari sfavorevoli quanto a possibilità di
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ripristino completo delle équipes attualmente operanti presso l’H di Fiorenzuola al termine
degli interventi
– l’importanza di poter mantenere in loco per ovvi motivi di servizio di prossimità la Pediatria
– l’evidente necessità di poter disporre di un disegno di lungo periodo per la struttura
ospedaliera (mettendo bene a fuoco in questo periodo le ipotesi di vocazione di servizi e di
attività di prospettiva) per non limitare l’intervento ai meri aspetti di adeguamento con il rischio
di non dare un futuro all’H di Fiorenzuola
– la necessità di rafforzare l’attrattività del comparto chirurgico e la fedeltà di ricorso da parte
dei cittadini residenti nel Distretto anche risolvendo il problema dei trattamenti intensivi postoperatori sulle 24 h gestiti da anestesisti e rianimatori
Il Sindaco Papamarenghi di Lugagnano ha riferito alcune perplessità in esito al contributo dei
tecnici aziendali. In particolare ha sottolineato che:
– ferma restando la necessità dell’intervento antisismico (necessità che non è mai stata messa in
discussione) ,nonostante i chiarimenti verbali forniti dai Tecnici dell’Azienda Usl di Piacenza
sulle Osservazioni depositate dagli esperti ascoltati nella seduta del 19 agosto 2013 ad oggi
appare ancora irrisolta la diagnosi finale sulla staticità dell’edificio; qualora pervenissero
valutazioni sistematiche e complete sulle Osservazioni soprarichiamate da parte dell’Azienda
USL e degli Uffici regionali competenti allora si potrebbe riconsiderare la situazione partendo
almeno dalla certezza su un aspetto dirimente;
– il ridimensionare i pericoli di crollo e il sospendere la diagnosi di urgenza sulla staticità del
vecchio corpo di fabbrica significa non sospendere le attività
– all’opposto il mantenere la diagnosi di urgenza delle criticità statiche potrebbe essere
affrontato con le soluzioni prospettate da Sicuring in merito all’assorbimento dei carichi
verticali da parte di una struttura esterna, senza interventi demolitivi sull’edificio esistente
onde non pregiudicare le attività ed evitare la loro sospensione e lo sgombero
Il Sindaco di Cadeo Avv. Bricconi ,dopo avere ribadito di comprendere pienamente le ragioni
delle parti istituzionali convenute al confronto, ha chiesto all’Azienda USL di Piacenza di non
sottovalutare la voce della cittadinanza e,in particolare, il fatto che gli esperti e i tecnici
ascoltati nella seduta del 19 agosto abbiano introdotto elementi di dubbio sulla perizia. I sindaci
nel loro ruolo di Amministratori del territorio operanti per la salvaguardia dell’interesse
generale hanno bisogno per decidere e valutare correttamente le scelte che il campo sia
sgomberato da dubbi ed equivoci
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Il Sindaco di Caorso Fabio Callori ha preso atto con rammarico che il livello di tensione del
confronto tra Enti Locali ed Azienda USL di Piacenza è rimasto alto per lungo tempo; e che da
oggi occorre che l’Azienda USL di Piacenza mostri una maggiore disponibilità al dialogo
accettando senza pregiudizi e arroccamenti di confrontarsi con le proposte rispettose dei livelli
istituzionali (il contributo degli esperti in audizione non si è mai posto quale richiesta di
controperizia). Le preoccupazioni in merito alla possibile chiusura dell’H ,al suo
declassamento,alla mancanza di servizi ritenuti essenziali per la fiducia nelle attività operatorie
(vedi Rianimazione) sono paure concrete dei cittadini; vissuti che vanno presi sul serio.
Rimanere sulla difensiva,rispondervi in modo anonimo o solo procedurale o in forma
generica,magari
appoggiandosi
all’inerzia
decisionale
degli
organismi
sovraordinati
preposti,non farebbe che aumentare il malcontento e il rancore della cittadinanza
Il Sindaco di Bettola Sandro Busca ha espresso vivo malcontento per la modalità di gestione
della vicenda da parte degli attori in campo e in particolare per la modalità con cui è stata
eccessivamente assecondata l’opinione pubblica. Una responsabilità che va ascritta a tutti gli
attori coinvolti. A fianco di evidenti lacune di comunicazione da parte istituzionale nella fase
iniziale del problema occorre anche segnalare che non sempre i cittadini sono stati
accompagnati all’assunzione di responsabilità. Spesso si è preferito coltivare l’immagine di
richieste irrealistiche e strumentali a fini politico-elettorali. Bisognerebbe ricordare a tutti noi
che il livello politico è chiamato a decidere e che in ragione di questo ruolo non dovrebbe
temere le scelte e le priorità. Occorre ricreare un clima di fiducia,in primis tra Enti Locali e
Azienda USL di Piacenza. E poi con i cittadini non alleandosi alle loro paure ma in base a
scelte efficaci e chiare. Da questo punto di vista il Sindaco Busca ritiene pertinenti ed esaustivi
i chiarimenti oggi ricevuti dall’Ing. Camia che ha ricordato svolge un ruolo di Pubblico
Funzionario e non di portatore di interesse
Il Sindaco di Cortemaggiore Girometta ha ricordato ai presenti che gli azionisti di maggioranza
delle decisioni pubbliche sono i cittadini. I quali,mossi da bisogni,esigenze e interessi hanno
necessità di riferirsi a una classe politica che non demandi ai tecnici le decisioni ma che a
partire dalle conoscenze che questi ultimi possono fornire,sappia comunicare ai suoi azionisti
cosa sta facendo,quali siano le condizioni in campo,quali ragioni sostengano le scelte più
virtuose ed efficaci e quali controindicazioni e ricadute negative inficino quelle più
svantaggiose.
L’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Podenzano Fiorenzo Piccioli in rappresentanza
del Sindaco di Podenzano non ha nascosto la propria delusione rispetto al permanere di palesi
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ambiguità e contrapposizioni di natura tecnica (in particolare quelle riferite al sussistere o
meno di minacce relative alle condizioni statiche dell’edificio) pareri che contrariamente a
quanto sta accadendo essendo basate su procedure standardizzate secondo una metodologia
scientifica dovrebbero essere convergenti. Tali aree di indefinibilità ingenerando confusione
che mettono in stallo gli Amministratori esponendoli alle rimostranze di una cittadinanza
altamente disorientata. Occorre disambiguare al più presto la questione con un percorso
istituzionale in modo da rispettare innanzitutto le esigenze di sicurezza per i cittadini. Inoltre
tale dibattito sottrae tempo ed energie a quello ben più importante sul futuro dell’Ospedale di
Fiorenzuola e su quale investimento siamo disposti a mettere in campo
Il Sindaco di Cadeo Bricconi ,dopo avere espresso l’assenso ai contributi di chi l’ha preceduto
ha ribadito la necessità di dare risposte chiare e univoche alla cittadinanza al fine di superare lo
stallo e gestire un ulteriore fase del processo di risoluzione delle criticità
Il Sindaco di Pontenure Fagnoni ha ribadito la necessità di non trattare il tema secondo le mere
procedure burocratiche istituzionali. Il problema data la complessità di ricadute sociali che
veicola merita un coinvolgimento anche del livello regionale su modalità decisionali equilibrate
e più rispettose delle esigenze delle comunità territoriali
PRECISAZIONI e CHIARIMENTI dell’AZIENDA AUSL a seguito degli INTERVENTI dei
COMPONENTI dell’UFFICIO di PRESIDENZA
Il Direttore Generale dell’ Azienda USL Dott. Bianchi:
– ha dichiarato di comprendere le preoccupazioni espresse dai Sindaci
– ha ribadito l’importanza di riportare il dibattito sui contenuti e sulle scelte dalla piazza
mediatica ai tavoli istituzionali migliorando – in accordo con le osservazioni del Sindaco di
Cortemaggiore Girometta – le strategie comunicative sugli atti istituzionali e sul processo di
confronto in corso
– ha convenuto per l’efficacia del confronto sulla necessità di astenersi da elementi
pregiudiziali nei riguardi di chicchessia, confermando l’impegno dell’Azienda USL di Piacenza
tramite i Tecnici competenti a fornire all’Ufficio di Presidenza la documentazione riferita alle
contri deduzioni di evidenza su ciascuno dei chiarimenti richiesti nelle Osservazioni depositate
il 19 agosto 2013 (Vedi Allegato 2); precisando altresì che - pur legittime - le opzioni in campo
non si pongono sullo stesso piano : una società qualificata incaricata con procedura di evidenza
pubblica e gli Uffici Regionali competenti sono da considerarsi garanzie di imparzialità e
obiettività di arbitrato non assimilabili ad interessi di parte. La Regione con la sua funzione di
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accreditamento in ambito sanitario è per definizione parte terza e non va confusa con il ruolo
dell’Azienda
– ha sottolineato forti perplessità sull’enfasi perdurante in merito agli aspetti tecnici a fronte
di una perizia poderosa in esito a verifiche tecniche esaustive ultimate e depositate, effettuate
da esperti competenti ufficialmente e pubblicamente incaricati; conclusioni che andrebbero
assunte quale punto di partenza per procedere e risolvere quanto prima i problemi di sicurezza e
che invece vengono fatte oggetto di richieste di ulteriori approfondimenti senza specificare a
che titolo e in funzione di quale ruolo
– ha precisato che l’impegno dell’Azienda USL di Piacenza è stato quello di evitare sin
dall’inizio, in presenza di responsabilità dirette, di ricorrere da un lato a prematuri allarmismi;
dall’altro a strategie difensive delegando ad altre istituzioni pubbliche (Prefettura e Vigili del
Fuoco) come conseguenza di una eventuale inerzia decisionale
– ha rimarcato di avere lavorato da subito insieme ai propri collaboratori per la gestione fattiva
della criticità convinto che il governo del processo gestito congiuntamente con gli
Amministratori Locali nei Luoghi deputati (CTSS e Comitato di Distretto Levante) fosse (e sia)
l’unica reale garanzia di credibilità e affidabilità per i cittadini delle scelte ottimali perché
operate da organi elettivi e istituzionali
– ha ricordato il pericolo derivante dal non controllo dei livelli di reputazione dell’H anche in
termini di ricaduta negative per le sorti della stessa struttura quali un aumento di mobilità
passiva e un radicarsi della disaffezione al presidio da parte della cittadinanza
– ha ribadito la convinzione che si siano fatti oggettivi passi avanti nel confronto grazie al
puntuale ed esigente ruolo di interlocuzione svolto dai Sindaci e alle conseguenti aperture
aziendali (tempi contenuti,assicurazione del ripristino delle attività e delle équipes,sforzo
economico sull’affitto di camere operatorie temporanee, riduzione al minimo indispensabile –
fermi restando i livelli di sicurezza e appropriatezza delle prestazioni che non sono negoziabili
– delle attività )
– ha rammentato però che il punto dirimente (urgenza si/urgenza no in base alla valutazione
della capacità statica) non risulta essere negoziabile :
1.
innanzitutto per ragioni di sicurezza di pazienti,personale e cittadini
2.
e poi per non banali ragioni finanziarie : i 10.000.000,00 di € previsti quale gettito
dalla Regione,rispetto alla cui disponibilità si è in grado di dare ampie garanzie considerati
gli impegni regionali (verbali e scritti) al riguardo, sono disponibili solo a partire dalla
conferma delle conclusioni peritali ,dall’asseverazione del processo di validazione delle
conclusioni e delle conseguenze operative quali tratte dall’Azienda USL di Piacenza da
parte dell’Organismo Regionale preposto e all’avvio delle procedure di urgenza
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Il Direttore del Distretto D.ssa Ferrante ha espresso la forte preoccupazione per il calo di livello
di fiducia tra le parti e la necessità di reintegrarlo al più presto affrontando in sinergia contenuti
e priorità
L’Ing. Camia ha confermato lo sforzo della proposta aziendale per contenere ulteriormente i
tempi di disagio e disservizio ribadendo la precondizione di urgenza per l’avvio delle migliorie
in condizioni di certezza di copertura finanziaria
Il Dr. Pedrazzini ha raccolto le preoccupazioni dei Sindaci – in particolare alcuni rilievi
espressi dal Sindaco Callori – in merito alla Rianimazione puntualizzando:
– che non è pensabile l’istituzione nell’H di Fiorenzuola di una struttura ospedaliera di Terapia
Intensiva e Rianimazione che stanti le norme e gli indirizzi regionali sulla rete ospedaliera
viene prevista - per sviluppo tecnologico richiesto,costi sostenuti e parametro di bacino di
utenza - solamente per gli Hub capoluogo di reti ospedaliere di ambito provinciale;
– che in una logica di rete tali garanzie di appropriatezza e di volumi di intervento sono da
considerare un fattore di sicurezza aggiuntivo in quanto a disposizione per tutti i residenti in un
territorio provinciale
– che comunque tale funzione rilevante negli H di prossimità è ovviabile con la garanzia di
letti dedicati alla assistenza ad alta intensità utile anche alla fase post operatoria del paziente
gestiti da anestesisti e rianimatori sulle 24 h e che su questa ipotesi si sta fattivamente
lavorando
B. CONCLUSIONI e IMPEGNI
Il Sindaco Compiani dopo avere ringraziato i partecipanti al dibattito,chiudendo i lavori della
giornata ha espresso soddisfazione per il livello e la trasparenza del confronto che anche se
talvolta intenso e acceso ha consentito di mettere sul tavolo
– utili dati di scenario,
– il chiaro profilo di alcune condizioni e requisiti orientanti e favorenti i livelli decisionali;
– gli impegni reciproci attuali e di prospettiva
– un’esaustiva valutazione di opportunità e criticità in merito alle dimensioni in gioco di ogni
singola opzione
Il Sindaco Compiani ha precisato che questi chiarimenti e conoscenze ,così riallineati e messi in
comune, possono ora consentire di procedere nel confronto. Nello specifico:
–
di predisporre l’ulteriore documentazione necessaria per il prosieguo del confronto
(Commento e controdeduzioni ad opera dell’Ufficio tecnico aziendale preposto alle
Osservazioni degli esperti ricevuti in audizione nella seduta del 19 agosto 2013; affinamento e
MOD.01.16 rev. 00 del 01/01/06
19
COMUNE di
FIORENZUOLA D’ARDA
(Provincia di Piacenza)
SETTORE SOCIO-EDUCATIVO
UFFICIO DI PIANO
Piazza S. Giovanni, 2 – 29017 – Fiorenzuola d’Arda (PC)
 0523 – 989.315/243
 0523 – 982.680
e-mail: [email protected]
ISO 9001
Cert. n. 3231/0
perfezionamento della proposta aziendale di riorganizzazione operativa e funzionale transitoria
volta a contenere i disagi e i disservizi conseguenti all’avvio dei lavori di adeguamento
– di consentire ai Sindaci dell’Ufficio di Presidenza (convocati per lunedì il 26 agosto 2013 alle
h 9.30) di valutare nel dettaglio in sede riservata la proposta odierna dell’Azienda USL di
Piacenza in vista del confronto programmato con l’Azienda per il giorno 28 agosto 2013
– di procedere all’ulteriore e definitivo confronto con l’Azienda (programmato per il 28 agosto
2013 alle ore 15.00) onde pervenire a una soluzione di intervento calibrata, equilibrata e
condivisa
– di ultimare infine il percorso deliberato dalla CTSS del 13 agosto 2013 con la presentazione
da parte dell’Azienda degli esiti del confronto ai Sindaci del Comitato di Distretto convocato
per il 29 agosto 2013 alle ore 14,30
I presenti approvano all’unanimità la scaletta di impegni e scadenze proposta
La seduta si chiude alle h. 13.00
MOD.01.16 rev. 00 del 01/01/06
20
ALLEGATO 2
ESAME DEL DOCUMENTO “PRIME OSSERVAZIONI ALLA PERIZIA TECNICA” PRESENTATE DAL
GRUPPO DI TECNICI CONSULTATI DAL “COMITATO” E RICEVUTI IN AUDIZIONE DALL’UFFICIO DI
PRESIDENZA DEL COMITATO DISTRETTO LEVANTE NELLA SEDUTA DEL 19 AGOSTO 2013.
Premessa
Devo premettere che il lavoro che l’Azienda con il proprio Ufficio Tecnico ha eseguito in questo mese è stato orientato a
predisporre un progetto che creasse il minor disagio possibile per la popolazione e che risolvesse il problema nel minor
tempo possibile.
Aggiungo di aver esaminato attentamente il documento presentato dal gruppo di tecnici e che correttamente è definito come
“osservazioni alla perizia” e che non può e non deve essere considerato come una controperizia; il tempo a disposizione dei
tecnici (pochi giorni) non è certo sufficiente per compiere valutazioni e proposte di intervento alternative. Non è inoltre
confrontabile il lavoro di due anni con le considerazioni e osservazioni formulate.
La relazione dei tecnici si limita a presentare una serie di osservazioni che mi sento in dovere di contro dedurre.
Controdeduzioni dell’Ufficio Tecnico AUSL
Pagina 2
(1)
Le Osservazioni affermano la necessità di rimettere in discussione le conclusioni a cui è pervenuta Sicuring, nella
sua perizia in merito alla stabilità statica dell’edificio; da ciò si evidenzia chiaramente che le problematiche in
merito agli effetti di un eventuale sisma e in particolare alla non rispondenza della struttura in tale evenienza,sono
condivisi anche dal gruppo di tecnici interpellati.
(2)
In questo paragrafo i tecnici confermano l’assenza di documentazione ante 1980; questo fatto è molto importante
per quanto successivamente esposto circa il coefficiente di confidenza 1,35.
(3)
Si dichiara inoltre che le strutture in c.a (ma non le murature) relative al sopralzo 1985 sono state collegate alla
sottostante parte di edificio (con le modalità all’epoca usuali – intendesi 4 ф 12/16 verticali ancorati al solaio
sottostante e forse anche senza resina); questa operazione non può intendersi come collegamento fra le due
strutture (precedente e nuova).
(4)
Si indicano inoltre le elevate caratteristiche dei materiali utilizzati nel sopralzo 1985 sui quali comunque non si
pone in nessun modo alcun dubbio.
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1
Pagina 3
(5)
Viene citata la circolare 617/ 2009 ma la stessa nelle prime due righe da’ già la risposta, dove testualmente cita:
“E’ evidente che i provvedimenti detti sono necessari ed improcrastinabili nel caso in cui non siano
soddisfatte le verifiche relative alle azioni controllate dall’uomo ossia prevalentemente ai carichi
permanenti ed accidentali ed alle altre azioni di servizio… omissis”.
(6)
L’AUSL ha ottemperato a quanto citato nella circolare 617/2009, infatti ha sottoposto la perizia della Soc.
Sicuring al Servizio Geologico, sismico e dei suoli, struttura regionale competente, (che non ha preso parte al
lavoro ed alla valutazione della Soc. Sicuring);
(7)
E’ una considerazione del tutto personale che la valutazione debba essere sottoposta a controllo da parte di figure
tecniche “terze”. L’Azienda ritiene che la più ampia garanzia di controllo sia data dal Servizio regionale
competente in materia di dissesto idrogeologico e di prevenzione sismica e che non può essere considerato
“terzo” chi è parte interessata nella questione.
Pagina 4
(8)
Si mette in discussione il limitato numero di prove eseguite e l’aver operato nel solo piano libero.
L’osservazione non è pertinente, infatti la Soc. Sicuring ha operato in tutti i piani con indagini sclerometriche
(dieci per ogni prova e previa individuazione della posizione dei ferri d’armatura tramite pacometro, come
attestato dalla stessa Sicuring a pag 8 della relazione su indagini e saggi), con analisi ultrasoniche, con indagini
endoscopiche, con analisi non distruttive sulle strutture verticali ed orizzontali, per stabilire la quantità/qualità
delle murature, dei c.a. e le modalità di posa delle armature metalliche su tutto l’edificio.

poiché i campionamenti distruttivi (carotaggi) sono stati fatti tutti al piano primo (non utilizzato) ed hanno
dato risultati scadenti è comunque evidente che questi elementi, confermati dalle analisi non distruttive
estese, sono sufficienti per valutare le caratteristiche dell’intero edificio (indipendentemente dai materiali di
costruzione dei soprastanti piani);

la non conformità rilevata in particolare dai carotaggi è al piano primo (sul quale gravano altri quattro piani)!

visto l’esito delle prove è stato concordato di non procedere con prove distruttive anche ai piani superiori e
ciò per evitare inutili disagi alle attività sanitarie in corso.
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2
(9)
La circostanza di letture con risultati molto variabili nelle campionature è indice di disomogeneità del materiale e
non viceversa di effettuazione di prove non corrette;
Pagina 6
(10)
I carotaggi sono prove distruttive e quindi sono eseguiti con moderazione, il fatto che dei quattro provini prelevati
uno/due non si siano rotti secondo il tipico schema piramidale evidenzia e conferma la scarsa affidabilità del
materiale costituente il provino;
Pagina 7
(11)
Si ribadisce che i risultati negativi riferiti anche al solo piano campionato (piano basso) è sufficiente per mettere
in discussione la stabilità dell’intero edificio; gli eventuali provini che eventualmente si fossero prelevati ai piani
superiori, viste le conferme avute dalle prove non distruttive effettuate, non avrebbero altro che potuto confermare
le carenze costruttive dell’edificio anni 60;
Nelle immagini seguenti (Elementi di tecnologia dell’architettura - Prof. Luca Venturi -Università di Bologna) si vede come si
presentano le rotture con calcestruzzo di buona e cattiva qualità
Calcestruzzo ottimo
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3
Nella pagina successiva sono riportate le immagini delle prove effettuate sulle carote estratte dai pilastri dell’ospedale di
Fiorenzuola.
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4
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6
(12)
Le motivazioni dell’aver limitato le prove al solo piano primo derivano dal fatto di aver constatato già in tale
piano la inadeguatezza dei materiali di costruzione utilizzati e dalla conseguenza di non dover procedere oltre nei
reparti utilizzati per non arrecare grave disagio al funzionamento dei reparti stessi.
Pagina 8
(13)
Vale quanto già detto al punto 11 – un gigante con i piedi d’argilla avrà difficoltà a reggersi in piedi.
Pagina 10
(14)
Nella foto è indicato il lato Sud; i pilastri che si vedono nella foto (e su cui è scaricato il tamponamento del
sovralzo e circa 1,50 ml di copertura) sono realizzati con canne fumarie in eternit da 10x15 circa; ignoto è il
contenuto delle canne (tipo di calcestruzzo, ferri verticali?).
(15)
Nella foto è indicato l’ingresso del pronto soccorso: il muro evidenziato, a livello del pavimento presenta
probabili segni di schiacciamento con distacco della parte esterna della muratura e con riduzione dello spessore di
circa 5 cm della stessa.
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7
Pagina 11
(16)
Affermazione non condivisibile in nessun modo poiché il livello di confidenza va da 1 a 1,35. Per poter
utilizzare il valore 1 bisogna però disporre di tutti gli elementi progettuali, costruttivi, ecc. e questo non è
possibile perché anche i tecnici hanno dichiarato in premessa che non si dispone di nulla prima del 1980;

per poter utilizzare il valore 1,20 si sarebbero dovute eseguire prove distruttive su tutto l’edificio e ciò con un
risultato finale (vedesi prove ultrasoniche, endoscopiche e materiche) che sostanzialmente non si sarebbe
discostato dalle risultanze finali della perizia.
(17)
Affermazione che denota una scarsa conoscenza dell’edificio e dell’evoluzione che lo stesso ha avuto dalla
costruzione agli anni 90 perché durante tale periodo sono state inserite una serie di opere che hanno
continuamente incrementato i carichi originari (inserimento di impianti, ristrutturazioni, nuovi servizi igienici,
attrezzature più pesanti). L’edificio oggi non è più quello del 1960 e Sicuring indica che il sovralzo del 1985 ha
probabilmente contribuito alla non rispondenza statica complessiva dell’edificio.
Pagina 12
(18)
Questa sezione evidenzia che il progetto originario prevedeva al piano quarto il terrazzo sul lato sud; nel 1985 è
stato realizzato il tamponamento dello stesso piano sul lato sud (che è sorretto dai pilastri di eternit).
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Pagina 13
(19)
La fotografia evidenzia che le murature perimetrali portanti sono effettivamente “solo appoggiate” come
affermato nella perizia della Soc. Sicuring.
Pagina 14
(20)
Le travi di copertura in c.a. presenti nel 1985 avevano (o potevano avere) anche la funzione di “completamento
del telaio” e la loro asportazione può essere stata una operazione dannosa per la stabilità dell’edificio (e ciò al di
là del notevole peso che si ritiene di condividere).
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10
(21)
Si condivide l’affermazione che i travetti di tipo Varese non sono stati allungati in sede di sopralzo.
(22)
Non si condivide che il peso del solaio piano di copertura del comparto operatorio + il solaio di sottotegola
(muricci e tavelloni) sia analogo alla copertura preesistente e per rendersene conto basta recarsi nel sottotetto e
vedere le dimensioni delle travi rialzate che sostengono il solaio piano (già queste pesanti quanto le travi inclinate
della precedente copertura);
Pagina 20
(23)
L’affermazione è vera solo in parte in quanto una parte di copertura è eseguita con un solaio inclinato con travi
Varese e tavelloni;
(24)
Considerazione corretta;
(25)
Non c’è contraddizione tra le due affermazioni, Il testo può essere letto nel seguente modo:
“La struttura simulata presenta il rischio di collassi preliminari per sole azioni statiche, che ovviamente
pregiudicano qualunque capacità di resistere alle azioni sismiche, e ciò, anche se la struttura reale non
presenta evidenti segni di ammaloramento o di sofferenza.”
(26)
La considerazione della Sicuring è condivisa dall’Ufficio Tecnico dell’Azienda;
(27)
Per la “radicale ristrutturazione” del piano sottotetto sono proposte da Sicuring tre metodologie d’intervento:

salvataggio del piano e degli impianti in esso contenuti (ma con una radicale ristrutturazione sotto il profilo
strutturale, demandando la funzione portante ad una nuova struttura portante collegata a quella esistente (ad
esempio in acciaio) e declassando la muratura esistente a sola tamponatura …omissis.

completa demolizione del piano sottotetto e di tutti gli impianti in essa contenuti ricolocandoli a quota
diversa (a piè d’opera) per esempio sulla copertura del pronto soccorso lasciando come copertura piana il
solaio di sottotetto eventualmente impermeabilizzato;

demolendo l’attuale struttura portante la copertura inclinata e la muratura perimetrale salvaguardando però gli
impianti lasciandoli posizionati nell’attuale configurazione, ciò presuppone ovviamente la possibilità di poter
lasciare alle intemperie i componenti degli impianti …omissis.”;
Si evidenzia che tutti questi interventi non sono realizzabili e non sono compatibili con l’attività sanitaria
in corso nel comparto operatorio (per la prima soluzione l’incompatibilità è estesa all’attività sanitaria di
tutti i piani dell’edificio).
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11
Consapevoli di quanto sopra la proposta di ridurre di un piano l’edificio e di svuotare gli altri piani fuori terra
consente di:

rientrare nelle condizioni di staticità;

mantenere, con opportuni accorgimenti, l’attività esercitata nel piano interrato – radiologia e pronto soccorso
– e ciò con la consapevolezza che senza questi servizi l’ospedale cesserebbe di esistere e verrebbe
trasformato in una RSA e in poliambulatorio;

completare in tempi brevi anche le opere per il miglioramento/adeguamento sismico dell’edificio (si
evidenzia che questa operazione non può in nessun caso essere eseguita con l’attività sanitaria attiva e che
pertanto un certo periodo di inattività – o subito o dopo – deve essere considerata);

eseguire l’intervento di miglioramento sismico cercando di lavorare per step progressivi e con la possibilità
di riconsegnare alcuni piani, pienamente operativi, anche prima dei due anni previsti per la chiusura degli
interventi.
Pagina 21
(28)
Gli impianti nel sottotetto non sono costituiti prevalentemente da impianti ad aria ma da condotte idriche (acqua
refrigerata) di notevoli dimensioni (e peso) che scaricano sulle murature sottostanti (quelle con RCK 150!) per
mezzo di selle in acciaio fatte installare dall’AUSL proprio per non lasciare tali carichi sul solaio.
Pagina 22
(29)
Vorrei che si provasse ad immaginare cosa vuol dire “realizzare una nuova struttura portante” in un ambiente
sanitario e di quanto sia impensabile di poterla realizzare con l’attività sanitaria in corso;
(30)
Sulla base dei contenuti della perizia, sulle possibili modalità di intervento indicate nella stessa, l’ipotesi di
demolire copertura e piano quarto è stata proposta dopo confronti con strutturisti.
Conclusioni
Come tecnici ospedalieri si ritiene di poter esprimere un parere competente sulla scelta della ipotesi e della più opportuna
modalità di intervento che, considerando gli aspetti strutturali, impiantistici, funzionali e
di sicurezza, porti alla
salvaguardia delle funzioni essenziali e vitali dell’ospedale e ad una di riduzione dei tempi di intervento e di chiusura
temporanea dei reparti.
Chiudo questa mia relazione confidando che le spiegazioni possano aver contribuito a rendere più chiara la correttezza e la
opportunità di procedere secondo quanto proposto dall’Azienda USL.
Firmato
Il Direttore del Dipartimento Tecnico
Ing. Franco Camia
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