borgo_scheda_volontariato_15-12-10

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Allegato 2
“IL VOLONTARIATO, PILASTRO DELLA COMUNITÀ”
Censis 2010
Il Volontariato si pone come una componente sempre più rilevante all’interno della società
italiana e costituisce un grande serbatoio civile di disponibilità e di impegno specie per le
fasce più deboli e disagiate.
Secondo i dati diffusi dal 44° rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del
Paese, oltre il 26% degli italiani dichiara di svolgere attività di volontariato all’interno di realtà
organizzate o in modo spontaneo. Nel contesto di una società provata dalla crisi, dai tagli al
Welfare e dall’incertezza, che il Censis brutalmente descrive “piatta, priva di sogni e di
desideri”, il Volontariato sembra essere una dei pochi ambiti ancora vitali, un luogo capace di
generare relazioni motivanti. Infatti tre quarti dei volontari dichiarano di svolgere il loro
impegno all’interno di realtà organizzate e ben il 97% valuta positivamente l’attività di
volontariato in cui si impegna, il 59% perché fa una cosa alla quale crede nel profondo e il
38% perché è convinto di incidere positivamente sulla vita delle persone, in particolare quelle
che hanno più bisogno.
Il Censis non è l’unica fonte che descrive il fenomeno. Se consideriamo i dati che
provengono dai registri provinciali, istituiti dalla legge quadro sul volontariato, L. 266/91, in
Italia a fronte di 27.000 organizzazioni di Volontariato, che coinvolgono 826.000 volontari,
sono ben 7.000.000 le persone che usufruiscono dei servizi offerti. Secondo la ricerca IRES
condotta ad agosto 2010, le organizzazioni di Volontariato contribuiscono in modo
importante all’economia del Paese, apporto valutabile anche in termini PIL. Anche per
questo la proposta, che sembra rientrata, di ridurre i fondi destinati al 5 per mille ha destato
profonda preoccupazione tra le organizzazioni e un ampio coro di proteste. Tanto più alla
vigilia di un anno, il 2011 che il Consiglio Europeo su proposta della Commissione Europea
ha nominato Anno Europeo del Volontariato.
I principali ambiti di attività delle organizzazioni di volontariato riguardano servizi sociali,
come la cura e l’assistenza di persone anziane, malate o diversamente abili; seguono servizi
di protezione civile e ambientale ed attività di solidarietà e cooperazione internazionale.
L’Emilia Romagna, insieme a Trentino e Valle d’Aosta, è tra le regioni che vantano il numero
più elevato di organizzazioni attive per numero di abitanti.
I numeri del Volontariato a Modena e provincia, resi disponibili dall’ultima rilevazione Fivol,
confermano l’importanza che questa realtà riveste per il nostro territorio. Le organizzazioni di
Volontariato modenesi sono equamente distribuite sul territorio provinciale e coinvolgono a
vario titolo poco più di 108.000 persone, il 18% della popolazione adulta. Le organizzazioni
dispongono di un esercito di 18.500 volontari, di cui 58 su 100 continuativi o sistematici, in
grado di assicurare l’equivalente del lavoro settimanale di 1.040 operatori a tempo pieno.
Guardare al territorio come luogo di relazioni significative implica porre il Volontariato come
soggetto imprescindibile di attenzione, oltre che per il rilievo economico e sociale della sua
azione, per la sua capacità di dare motivazione e speranza.
Eventi ed ufficio stampa a cura di Negrini&Varetto:
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