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L’illustrazione medico-anatomica trait d’union tra arte e scienza
Mirco Tangherlini: tecnica e tecnologia come trampolini di lancio per la creatività
dell’illustratore
A cura di Luca Sguanci pittore
L’illustrazione anatomica, come a ragione notano i curatori dell’evento In Corpore
Hominis, ha avuto un ruolo decisivo nell’acquisizione e nella divulgazione delle
conoscenze scientifiche . All’interno di un simile contesto divulgativo o di studio,
l’immagine creata dall’illustratore necessariamente deve fare i conti con i limiti
tecnici dell’esecuzione artistica e con le possibilità tecnologiche legate al mondo del
visuale. Tecnica e tecnologia divengono pertanto i binari in cui la creatività
dell’illustratore corre per proporre soluzioni rappresentative nuove che giocano, se
così si può dire, con il "senso di verità" della scienza e del pubblico.
Mirco Tangherlini, premiato per la migliore applicazione multimediale dell’anno
(Digital Art Nigth -1998), di cui in mostra possiamo ammirare un centinaio di tavole
tra edite ed inedite, riesce sicuramente nel proprio lavoro a farsi "esteticamente"
contaminare dall’ampia gamma di rappresentazioni offerte dal panorama
tecnologico: l’apparato scheletrico che fa da sfondo a parti organiche poste in rilievo
ed in primo piano, sublima l’immagine radiografica tingendosi di velature di azzurro,
nondimeno le sue prospettive anatomiche aumentano la nitidezza dei modelli 3D
dei nuovi sistemi diagnostici e l’osservazione sui vasi riflettono le possibilità offerte
dai microscopi elettronici.
Queste strategie visive mutuate dalle macchine moderne e ricombinate
creativamente non mancano di contenuto storico: la plasticità dei corpi immersi in
profondità virtuali rievocano i modelli de La Specola e, al contempo, fanno
l’occhiolino alle tavole anatomiche del ‘700. La computer grafica ha dunque aperto
le porte a mille strategie comunicative ed artistiche, ha per così dire mostrato nuovi
orizzonti dell’illustrazione medico-scientifica e reso possibile inoltrarsi in campi di
sperimentazione del visuale impensabili solo decine di anni fa, ma ha un limite nel
suo dipendere da un programma che può consentire solo azioni pre-definite. Un
limite che Tangherlini, abile costruttore di suggestive immagini, controbilancia con
una professionalità che non fa del computer l’unico mezzo di comunicazione visiva.
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