prior - Centro Studi Giuseppe Federici

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Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 19/07 del 12 febbraio 2007, San Valentino
Razzismo anticattolico
Vittorio Messori: una Lega anticalunnia in difesa dei cattolici
Sostengo da tempo che i cattolici, ridotti ormai a minoranza (almeno sul piano culturale)
dovrebbero seguire l’esempio di un’altra minoranza, quella ebraica . Dovrebbero, cioè, creare
anch’essi un’Anti Defamation League che intervenga sui media a ristabilire le verità storiche
deformate, senza peraltro pretendere alcuna censura o privilegio , bensì soltanto la
possibilità di rettifiche basate sui dati esatti e sui documenti autentici.
Prendiamo, ad esempio, quei Càtari (Albigesi, in Francia) di moda anche perché hanno gran
parte nel Codice da Vinci e che si vorrebbero rivalutare, dimenticando che erano seguaci di una
cupa, feroce, sanguinosa setta di origine asiatica. Paul Sabatier - storico del Medio Evo e
insospettabile in quanto pastore calvinista – ha scritto: ”Il papato non è stato sempre dalla
parte della reazione e dell’oscurantismo: quando sbaragliò i càtari la sua vittoria fu quella della
civiltà e della ragione”. E un altro protestante, radicalmente anticattolico e celebre studioso
delle crociate, l’americano Henry C. Lea: “Una vittoria dei càtari avrebbe riportato l’Europa ai
tempi selvaggi primitivi”.
Della campagna cattolica contro quei settari (appoggiati dai nobili del Midi francese non per
motivi religiosi, ma perchè volevano mettere le mani sulle terre della Chiesa) è ricordato
soprattutto l’assedio e la presa di Béziers, nel luglio del 1209. Vedo ora, su il Messaggero, che
un divulgatore di storia come Roberto Gervaso non esita a dare per buona la replica di dom
Arnaldo Amalrico, abate di Citeaux e “assistente spirituale “dei Crociati , ai baroni che gli
chiedevano che cosa fare della città conquistata. La risposta è stata resa famosa dagli
innumerevoli ripetitori: Uccideteli tutti ! Dio riconoscerà i suoi. Ne seguì un massacro che,
stando a Gervaso – seguace, anche qui, della vulgata corrente – avrebbe fatto fino a
quarantamila morti . Il divulgatore è comunque in sorprendente compagnia : persino uno
specialista vero del Medio Evo come Umberto Eco, ne Il nome della Rosa , accredita la frase
terribile dell’abate e il numero spropositato delle vittime.
Ebbene: si dà il caso che possediamo molte cronache contemporanee della caduta di Béziers ,
ma in nessuna di esse vi è traccia di quell ‘ “uccideteli tutti“. La realtà è che più di sessant’anni
dopo, un monaco , Cesario di Heisterbach, che viveva in un’abbazia del Nord della Germania da
cui mai si era mosso, scrisse un centone fantasioso conosciuto come Dialogus Miracolorum. Tra
i “miracoli“ pensò di inventare anche questo: mentre i crociati facevano strage a Béziers (che
fra’ Cesario neppure sapeva dove fosse) Dio aveva riconosciuto i suoi, permettendo a coloro
che non erano càtari di sfuggire alla mattanza. Insomma, la frase attribuita a dom Arnaldo ha
la stessa credibilità dell’Eppure si muove! che sarebbe stato pronunciato fieramente da Galileo
Galilei davanti ai suoi giudici e che fu invece inventato a Londra, nel 1757, quasi un secolo e
mezzo dopo, da uno dei padri del giornalismo, Giuseppe Baretti. In realtà, a Béziers, in quel
1209 i cattolici volevano così poco una strage che inviarono ambasciatori agli assediati perchè
si arrendessero, avendo salva la vita e i beni. Del resto, dopo una lunga tolleranza, il papa
Innocenzo III si era deciso alla guerra solo quando i Càtari, l’anno prima, avevano assassinato
il suo legato che proponeva un accordo e una pace. Erano falliti pure i tentativi pacifici di
grandi santi come Bernardo e Domenico. Anche a Béziers, i Càtari replicarono con la violenza
del loro fanatismo all’offerta di negoziare: tentarono, infatti, una sortita improvvisa ma, per
loro sventura, i primi che incontrarono furono les Ribauds , i Ribaldi, il cui nome ha assunto il
significato inquietante che sappiamo. Erano, infatti, compagnie di mercenari e di avventurieri
dalla pessima fama. Questa masnada di irregolari, non solo respinse gli assalitori ma li inseguì
sin dentro la città. Quando i comandanti cattolici accorsero con le truppe regolari, il massacro
era già iniziato e non ci fu modo di fermare quei “ribadii” inferociti. Venti, addirittura
quarantamila morti ? La strage ci fu, comprensibile con la mentalità di allora (lo storico vero
non giudica il passato con le categorie del suo tempo) ed è spiegabile con l’esasperazione
provocata dalla crudeltà dei càtari. Comunque, l’eccidio principale ebbe luogo tra coloro che si
erano rifugiati nella chiesa della Maddalena, nella quale non potevano affollarsi più di mille
persone. Béziers spopolata e diroccata? Non sembra proprio, visto che la città si organizzò
poco dopo per ulteriori resistenze e occorse un nuovo assedio. Insomma: un episodio, tra mille
altri, di manipolazione ideologica. Una “Lega anticalunnia“ non gioverebbe solo ai cattolici, ma
a un giudizio equo e attendibile sul passato di un’Europa forgiata per tanti secoli anche dalla
Chiesa.
(Da Il Corriere della Sera del 31 gennaio 2007)
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