Contro i sofisti (16-17) Isocrate TRADUZIONE: [16] Poiché sono giunto a questo punto, voglio parlare in modo ancora più chiaro su questo argomento. Io dico, infatti, che non è tra le cose molto difficili acquistare la conoscenza dei procedimenti retorici, coi quali pronunciamo e componiamo tutti i discorsi, qualora uno si affidi non a chi facilmente promette, ma a chi è esperto della materia; però scegliere tra questi procedimenti quelli che convengono a ciascun argomento, collegarli l’uno con l’altro, ordinarli convenientemente e, ancora, non sbagliarsi sul momento di usarli, variare con con riflessioni in modo adatto, il complesso del discorso ed esprimersi con armoniose e musicali espressioni, [17]il tutto questo richiede molta cura, ed è proprio di uno spirito vigoroso e sagace; ed è necessario che il discepolo, oltre a possedere una natura adatta apprenda i procedimenti retorici e si eserciti nel loro uso, e che il maestro sia in grado di esporli così accuratamente, da non tralasciare nulla di ciò che si può insegnare; riguardo al resto, poi, offra sé stesso ad esempio, [18] in modo che sia subito evidente che quelli su cui ha lasciato un’impronta e sono in grado di imitarlo, si esprimono con un linguaggio più fiorito ed elegante degli altri. Qualora si siano verificate tutte queste circostanze, chi si dedica all’oratoria raggiungerà la perfezione; ma se qualcuna delle suddette condizioni viene a mancare, necessariamente, sotto questo riguardo, i discepoli si trovano in difetto.