ALLARME EPATITE A: RISCONTRATI 502 NUOVI CASI NEL 2013

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GRUPPO AEC TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE
[email protected] www.aeceuropa.eu
Prot. IT.AEC.1927 del 13.08.2013
COMUNICATO STAMPA
ALLARME EPATITE A: RISCONTRATI 502 NUOVI CASI NEL 2013 CAUSATI, PARE, DAI
FRUTTI DI BOSCO CONGELATI. AVVIATA UN’INDAGINE A CAMPIONE DA PARTE
DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TORINO.
Nuovo pericolo per la salute del cittadino (Fonte http://www.corriere.it/salute). Sotto accusa questa volta i
frutti di bosco congelati, che potrebbero essere una delle cause determinanti del contagio del virus
dell’epatite “A” rilevato in forte crescita in questi giorni.
La Procura di Torino ha avviato un’indagine a campione sulle confezioni di mirtilli e simili
venduti nei supermercati e negozi dopo che il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha affidato
l’incarico alla polizia giudiziaria della forestale di campionare le confezioni di fragole, mirtilli,
ribes, more e lamponi presenti nei punti vendita torinesi. Questi saranno poi analizzati da un
consulente tecnico incaricato dei controlli, avviati dopo l’allerta lanciata nelle scorse settimane dal
Ministero della Salute, che ha recepito le indicazioni fornite dall’Efsa, l’Autorità europea per la
sicurezza alimentare.
I numeri sono allarmanti, si calcola che in Italia ci siano stati nei primi mesi dell’anno ben
502 casi, con un aumento esponenziale rispetto al triennio precedente e sarebbero causati proprio
dai frutti congelati.
L’epatite A torna quindi a far paura e il Piemonte si è dimostrato una delle regioni più
colpite dall’epidemia, con 65 casi registrati quest’anno, più del doppio rispetto ai 33 di tutto il 2012.
Di questi episodi, otto hanno colpito persone che avevano mangiato i frutti di bosco. A livello
nazionale, secondo i dati inviati da 16 regioni, i casi sarebbero 502, con un incremento del 70%
rispetto allo scorso anno e del 264 rispetto alla media degli ultimi tre anni.
Dimostrare la correlazione tra l’insorgenza del virus e il consumo di frutti di bosco congelati
non sarà facile dato i tempi di incubazione del virus (anche un paio di mesi). Il mezzo di
trasmissione del contagio sarebbero comunque i frutti di bosco provenienti (o lavorati) da Egitto,
Cina o Nord Europa, che sarebbero stati lavati e congelati con acqua non potabile.
La nostra Associazione, tramite il Gruppo AEC Tutela dell’Ambiente e della Salute, si
attiverà per tenere monitorata la situazione e fornire la corretta informazione al cittadino
consumatore ma, soprattutto, valuterà con i propri esperti e consulenti ogni azione di tutela
collettiva si rendesse necessaria qualora la Procura della Repubblica di Torino rilevasse, al termine
delle indagini, eventuali colpevoli di comportamenti lesivi per la salute del cittadino.
Associazione Europa Cultura – Italia
Il presidente
Maria Paola Meli
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