- Parrocchia SS. Redentore

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Parrocchia SS.Redentore – Milano
Comunità Giovani 2007-2008
1 Cor 11,23-26
Come fare crescere l’Amore? La domanda è facile: andando alla fonte dell’Amore,
attingendo là dove questo amore sgorga in maniera limpida e genuina. Siamo allora
chiamati ad accostarci all’Ultima Cena di Gesù, al Suo Sacrificio, all’Eucaristia; e poi a
partire proprio da lì, per verificare se il nostro amore è capace di offrirsi come il Suo.
23
Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho
trasmesso:
Trasmettere la Fede: Con l’uso di due verbi “tecnici” della teologia (riceveretrasmettere) Paolo ci spinge subito ad una riflessione su una dinamica della Fede: la si
riceve, e poi la si testimonia. Significa che per la prima Chiesa era importante affermare
che la Fede non la si inventa, non la si improvvisa, non la si adatta ai propri gusti, ma la
si riceve come un tesoro e come un dono, al quale rimanere fedeli. Ed insieme è un
grande invito a trasmetterla, cioè ad esserne testimoni, agli altri cristiani innanzitutto, e
poi a tutti gli uomini che incontriamo nel cammino della vita. Per Paolo è
importantissima questa dinamica: lui non c’era all’Ultima Cena, ma anche lui si è sentito
salvato: è importante che questo patrimonio rimanga intatto e non modificato nei
secoli!!!
Sono fedele al patrimonio della Fede che ho ricevuto, o lo cambio a mio interesse
e gusto? Che cosa mi spinge a cambiarlo?
Testimonio ciò che ho incontrato di Dio? Lo testimonio con i miei compagni di
fede (per esempio con le persone che con me camminano in Comunità Giovani)?
Lo faccio solo il Giovedì sera, od in ogni momento della vita?Lo testimonio nella
società?
Paolo testimonia un Gesù che offre se stesso per noi, e mi chiede di essere diverso
nel modo di relazionarmi con gli altri:che volto di Dio riesco a testimoniare agli
altri?Che volto di Dio è stato testimoniato a me? Che volto di Dio oggi riesce a
testimoniare la Chiesa?Che cosa cambiare?
il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24 e, dopo aver reso grazie, lo
spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”. 25 Allo stesso
modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio
sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”.
Un Amore che si sacrifica: Se il nostro presupposto è che la Fonte, la Sorgente, il
Modello dell’Amore sia l’Ultima Cena, mi sembra che questo avvenimento ci faccia
molto interrogare: è possibile un amore diverso da quello dei baci perugina e da quello
commercializzato da una cultura materialista e superficiale. Esiste, e può essere vissuto
un amore che allora non è concentrato su se stessi, che non è fatto solo di piacere o di
soddisfazioni, ma un amore che si dona, che perde se stesso, che mette al centro l’altro.
Credo in un amore così? Ed il mondo intorno a me? Perché?
Penso davvero che l’Amore con cui Dio ama l’uomo sia modello dell’amore con
cui io sono chiamato ad amare? Come posso far crescere questa relazione fra i
due amori?
E’ più bello l’amore di Dio? In che cosa? Che cosa manca oggi all’uomo per
imparare ad amare un po’ di più?
26
Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte
del Signore finché egli venga.
Un Amore che entra nella vita: Siamo al punto decisivo per Paolo: questo Amore che
incontriamo nell’Eucaristia diventa ogni volta che la celebriamo invito a rendere
presente il Signore sulla terra nel nostro oggi; e questa presenza si realizza per Paolo non
solo nel Sacramento, in cui è realmente presente il Signore Gesù, ma anche nel mio
modo rinnovato di vivere, che diventa un culto spirituale. Noi cristiani siamo chiamati a
viver in maniera del tutto nuova e diversa, perché dal Signore abbiamo imparato un
nuovo modo di essere uomini e donne; ed anche la vita della Comunità deve essere per
Paolo segno di questo, una vita cha abbandoni le divisioni, le diversità e gli egoismi.
La vita dei Cristiani oggi testimonia un modo diverso di vivere, più ricco di
Amore?
Che cosa mi rende difficile uno stile di vita più simile a quello proposto dal
Vangelo?
La nostra Comunità è fondata sull’amore di Gesù che si offre nell’Eucaristia? Ha
i tratti di una Comunità di fratelli, insieme salvati? O solo di “colleghi” per caso
in un cammino insieme? O di condomini, che sperano che l’altro non si debba
incontrare? Ci sono divisioni fra noi, o diversità? Come le affrontiamo?
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