Radici della civiltà - Volume 2 Capitolo 14 La società europea nell

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Radici della civiltà – Volume 2
Capitolo 14 La società europea nell’età carolingia
1 Il benefucium era
A il mantenimento che il re garantiva agli uomini che gli erano fedeli
B il privilegio di far parte degli uomini al seguito del re
C il tributo che il signore riceveva dai contadini
D il possesso di terre, concesso dal re ai suoi fedeli
2 I rapporti feudali consistevano
A nel rispetto della gerarchia tra i diversi ordini sociali
B nel legame di fedeltà che univa i guerrieri al loro re
C in una serie di rapporti di dipendenza con obblighi reciproci
D nella divisione delle funzioni tra i vari ordini sociali
3 Il vassallo doveva
A combattere agli ordini del signore
B dare una parte dei suoi beni al signore
C vivere nel castello del signore
D essere legato per tutta la vita al signore
4 Le corvées erano
A i tributi in natura che il contadino doveva al signore in cambio di protezione
B i lavori gratuiti che il contadino doveva fare nelle terre del signore
C le parti del raccolto che il contadino devolveva alla Chiesa
D tutti gli obblighi che il contadino aveva nei confronti del suo signore
5 La fellonia era
A il tradimento
B la vigliaccheria
C l’avarizia
D la menzogna
6 La monarchia feudale, consisteva
A nel principio che tutta la terra appartenesse al re che la concedeva in usufrutto ai suoi uomini
B nell’idea che la sovranità del re derivasse direttamente da Dio e la sua persona fosse perciò sacra
C nel fatto che i sovrani controllassero i loro regni attraverso i rapporti di vassallaggio
D nella concezione privatistica dello Stato per cui le finanze private del re si confondevano con quelle pubbliche
7 Per quanto riguarda la successione al trono, la Chiesa e i grandi feudatari, preferivano
A l’ereditarietà perché assicurava una maggiore stabilità del regno
B l’elezione, perché permetteva di scegliere il migliore o il più adatto
C l’ereditarietà perché solo la nascita poteva assicurare l’autorità al re
D l’elezione perché dava loro la possibilità di intervenire nella scelta del re
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Capitolo 14 La società europea nell’età carolingia
8 Nell’Impero carolingio, i funzionari
A erano ricompensati con terre e privilegi, perché i sovrani non avevano denaro sufficiente per pagarli
B dipendevano direttamente dal re che li pagava con il denaro dei tributi, controllando, attraverso di loro, il regno
C erano pochi perché non c’era denaro sufficiente per pagarli, perciò l’imperatore non riusciva a controllare il suo
regno
D erano numerosi e mal retribuiti, perciò si rifacevano sulle popolazioni e furono una delle causa della
disgregazione dell’Impero
9 Con il capitolare di Quierzy
A Carlo Magno stabilì le regole nei rapporti di vassallaggio
B Carlo il Calvo riconobbe l’ereditarietà dei feudi maggiori
C Lotario III vietò l’alienazione vendita dei feudi
D Corrado II concesse il diritto di ereditare il feudo ai vassalli minori
10 Con la Constitutio de feudis
A Carlo Magno stabilì le regole nei rapporti di vassallaggio
B Carlo il Calvo riconobbe l’ereditarietà dei feudi maggiori
C Lotario III vietò l’alienazione vendita dei feudi
D Corrado II concesse il diritto di ereditare il feudo ai vassalli minori
11 Nella società feudale, il potere del re
A era maggiore di quello dei grandi feudatari, che però amministravano i propri feudi come se fossero dei sovrani
B era assoluto perché egli governava attraverso i funzionari e i feudatari erano legati a lui dal rapporto di
vassallaggio
C era limitato da quello della Chiesa che amministrava le sue terre rispondendo al papa e non al re
D non era assoluto perché le città sfuggivano ai vincoli di dipendenza feudale ed erano in gran parte autonome
12 La struttura sociale feudale venne rappresentata dal vescovo francese, Adalberto di Laon, divisa in
A tre classi sociali: nobili, borghesi e contadini
B tre gruppi: clero, vassalli maggiori, vassalli minori
C tre ordini: clero, guerrieri, contadini
D tre categorie: coloro che comandano, coloro che lavorano, coloro che servono
13 Nell’economia curtense
A si produceva tutto ciò che serviva per la sopravvivenza e non c’era commercio
B non si produceva solo per l’autoconsumo, ma anche per i mercati cittadini
C anche se si produceva per l’autoconsumo, si commerciavano i prodotti artigianali
D esisteva un vivace scambio commerciale tra le curtis confinanti
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Capitolo 14 La società europea nell’età carolingia
14 Nel corso degli anni, l’economia curtense
A non subì alcun cambiamento interno, ma fu la rinascita del commercio a modificarla
B fu caratterizzata dall’espansione della parte del signore, a spese di quella dei contadini
C fu modificata dall’impoverimento dei contadini e dall’aumento delle corvèes
D vide l’estensione della parte coltivata dai contadini che pagavano un canone fisso
15 Il fenomeno dell’incastellamento era rappresentativo
A della frammentazione del potere centrale in molti poteri locali, rappresentati dai castelli
B della crisi demografica perché tutti gli abitanti del feudo potevano entrare in un castello
C della violenza dei signori sui contadini che non potevano ribellarsi senza essere distrutti
D dell’aggressività dei feudatari, sempre pronti a combattersi per estendere i loro domini
16 I monasteri, oltre ad essere luoghi di preghiera,
A erano sedi politiche perché, essendo luoghi neutrali, ospitavano gli incontri diplomatici
B furono espressione del potere temporale della Chiesa che amministrava i loro territori
C offrivano rifugio ai contadini e favorivano la coltivazione e la diffusione di alcune piante
D furono sedi delle prime scuole, grazie alle loro biblioteche, contenenti i maggiori testi classici
17 La condizione dei contadini
A era dovunque misera, caratterizzata dal peso dei canoni d’affitto e dalla bassa produttività
B era caratterizzata anche da una certa differenziazione sociale perché alcuni erano proprietari dei campi
C era condizionata dagli eventi naturali, malgrado i nuovi aratri con i vomeri d’acciaio avessero aumentato la
produttività
D era migliorata dal fatto che i feudatari si incaricavano di distribuire sementi nei periodi di carestia
18 Il paesaggio europeo si presentava, nell’Alto Medioevo,
A caratterizzato da grandi foreste, le coltivazioni si trovavano soltanto intorno alle città, ai castelli e ai monasteri
B con ampie zone coltivate, che continuarono a estendersi a spese dei boschi, considerati inutili
C caratterizzato dai resti delle ville romane, intorno alle quali si organizzava l’attività agricola
D ancora simile a quello dell’ultimo periodo dell’Impero romano, anche se con evidenti tracce d’abbandono
19 Col termine millenarismo si intende
A la convinzione che la storia fosse divisa in cicli di mille anni
B la teoria, basata sul numero mille, per calcolare la durata della vita sulla terra
C la credenza che collocava la fine del mondo mille anni dopo la comparsa di Cristo
D l’eresia basata sul principio che Dio si manifesta agli uomini ogni mille anni
20 Il millenarismo
A era diffuso tra tutta la popolazione allo stesso modo, indipendentemente dalle categorie sociali
B era diffuso tra il popolo, ma non tra le persone istruite che anzi si battevano contro di esso
C era usato dalla Chiesa come strumento per tenere sottomessi gli uomini col terrore del giudizio
D ebbe una diffusione molto limitata, tra i gruppi che vivevano isolati nei luoghi più periferici
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