Analisi socio-economica del territorio della

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ANALISI SOCIO – ECONOMICA DELLA
PROVINCIA DI ANCONA
TERRITORIO E POPOLAZIONE
Le Marche sono una regione italiana, situata al centro della penisola e confinante
con: l’Emilia- Romagna a nord, con l ’ Umbria, la Toscana e il Lazio ad ovest, con l ’
Abruzzo a sud e ,ad est, bagnata dal
mare Adriatico. È una regione
pressoché collinare, pianeggiante
sulle coste e montuosa all’interno.
Al primo gennaio 2008 la
popolazione residente nelle Marche
è di circa 1.500.000 abitanti e la
densità demografica è di circa 243
abitanti/km². Nel 2007 si evidenzia
un recupero del tasso d’incremento
totale della popolazione residente di
2,5 punti rispetto al 2006.
Considerato che il saldo naturale
rimane invariato (si conferma – 1,4
per mille segnando la minore
perdita relativa di tutto il decennio
considerato) la crescita della
popolazione
è
dovuta
essenzialmente all’aumento dei
movimenti migratori. Il trend
positivo del tasso d ’ incremento migratorio, registrato nel 2007 rispetto agli anni
precedenti , è dovuto principalmente ( per circa 80% ) alla componente estera, che
ritorna ai livelli raggiunti nel 2003. Gli stranieri nella provincia di Ancona sono
soprattutto: albanesi, tunisini, macedoni, marocchini, rumeni e cinesi. Alla fine del
2007 l’incidenza percentuale degli stranieri sul totale della popolazione residente
nella Provincia è del 7,11%, con un incremento dello 0,59% rispetto all’anno
precedente. In accordo con il quadro demografico, anche il numero degli studenti che
frequentano le scuole della provincia è in costante crescita negli ultimi anni.
Nell'anno scolastico 2007-2008 le scuole di ogni ordine e grado sono state
frequentate da 67.781 bambini e ragazzi, circa 700 in più rispetto al 2006-2007:
l'incremento è in buona parte spiegato, soprattutto per il primo ciclo di istruzione,
dalla crescente presenza di alunni stranieri, che rappresentano attualmente circa il
10% della popolazione scolastica totale. Le Marche sono tra le regioni più anziane
1
d'Italia e, nella regione, la
provincia di Ancona si
maschi
contende con quella di
90 e più
Macerata il primato per la
85-89
Fonte:
80-84
maggior quota di popolazione
75-79
ISTAT
70-74
anziana: al 1 gennaio 2008 i
65-69
residenti nella provincia con
60-64
55-59
almeno 65 anni sono 107.325,
50-54
45-49
vale a dire il 23% della
40-44
35-39
popolazione totale e si contano
30-34
in media 175 anziani ogni 100
25-29
20-24
residenti con meno di 15 anni.
15-19
10-14
Le nascite, il progredire
5-9
dell'età nelle generazioni e,
0-4
soprattutto, i flussi migratori
20.000 15.000 10.000 5.000
0
5.000 10.000 15.000 20.000
contribuiscono tuttavia a
sostenere la crescita anche degli altri gruppi di età, in particolare quello dei bambini e
dei ragazzi fino a 14 anni (+1,2%), mantenendo stabile l'indice di vecchiaia
provinciale.
Provincia di Ancona
Piramide dell'età (1 gennaio 2007)
femmine
IL MERCATO DEL LAVORO
Nel 2007 è stato registrato un aumento di circa 7 migliaia di occupati in più rispetto al
2006, infatti, a livello regionale, l’occupazione riafferma l’effettivo incremento di
unità, che si è verificato da 3 anni a questa parte, raggiungendo circa le 654.000 unità.
Si ha invece una diminuzione delle persone in cerca di lavoro, che rispetto al 2006,
scendono a 7.000 unità. Si registra inoltre un numero totale di disoccupati, sia nelle
Marche,
sia
nella
Tassi caratteristici del mercato del lavoro anno 2007
(valori percentuali)
provincia di Ancona,
inferiore
alla
media
60
nazionale. Il tasso di
50
disoccupazione
della
40
Ancona
provincia è del 3,5%di
30
Marche
molto inferiore sia al dato
20
Italia
regionale (4,2%) che
10
nazionale (6,1%), sia per
0
Tasso di
Tasso di diTasso di attività
gli uomini che per le
occupazione
soccupazione
donne. Il tasso di attività
nel 2007 è nella nostra provincia del 51,5%, circa mezzo punto percentuale in meno
rispetto al 2006, in linea con il dato regionale, ma superiore al dato nazionale.
2
Tasso do occupazione della popolazione 15 –64
anni per sesso - anno 2007
Infine, a diminuire inesorabilmente, è
l’occupazione femminile; in questo
ultimo anno si è evidenziata la netta
differenza tra occupati di sesso
maschile e femminile che ammonta a
circa 18.3 punti percentuali (0,8 in più
rispetto agli anni precedenti). Rispetto
al livello nazionale e regionale,
comunque, nella provincia di Ancona
tali differenze risulterebbero più
contenute.
Nella fascia d’età compresa tra i 15 e i
64 anni, si registrano a livello
provinciale, i livelli di partecipazione al lavoro più elevati. Se si prendono in esame i
tassi di attività maschili, noteremo che non vi sono differenze sostanziali con quelle
nazionali, mentre, se si analizzano quelli femminili, si può facilmente notare come
essi siano superiori sia a quelli regionali che nazionali. Il tasso di disoccupazione
giovanile continua a scendere e nel 2007 si colloca all’8,9%, decisamente inferiore ai
dati nazionali (20,3%) e pressoché in linea con quelli regionali (9,3%).
La distribuzione degli occupati nei tre macro settori dell’agricoltura, dell’industria e
dei servizi nel 2007, conferma la caratterizzazione del mercato del lavoro provinciale
già evidenziata negli anni precedenti. Il settore dei servizi rappresenta il maggiore
bacino occupazionale (66% degli occupati totali), ma l’industria esprime localmente
una quota di domanda (32,5%) maggiore della media nazionale mentre il peso
dell’agricoltura in termini di occupazione è nettamente inferiore (1,5%).
Ore autorizzate totali di CIG - Provincia di
Ancona
3.000.000
2.500.000
2.000.000
2008
1.500.000
2007
1.000.000
500.000
0
Ordinaria
Straordinaria
Totale
I dati ISTAT evidenziano che i
tassi
di
occupazione
e
disoccupazione sono rimasti
pressoché invariati nel 2008.
Dall’analisi della verifica dei
trend del mercato del lavoro del
2008, sembrerebbe che il
rallentamento
dell’economia
non abbia avuto ripercussioni
sui
livelli
occupazionali.
Tuttavia le difficoltà, che il
sistema economico locale ha
affrontato nel corso del 2008,
iniziano a delinearsi se si
prendono in esame i dati della
Cassa Integrazione Guadagni,
Fonte: INPS, Osservatorio sulla Cassa Integrazione Guadagni
3
con circa 2 milioni e mezzo di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, contro
le circa 980 mila del 2007 (+155,5%).
Già nel 2008 nella provincia di Ancona, si era verificato un aumento della CIG
straordinaria che era triplicata rispetto all’anno precedente (da 608.000 ore a
1.863.000 ore). Nei primi 3 mesi del 2009, c’è stato nella provincia di Ancona un
forte incremento delle ore di CIG ordinario (+258%, con circa 370.000 ore
autorizzate). In alcune province marchigiane, in particolare Ascoli e Macerata, sono
aumentate sono anche le ore di CIG straordinaria, tanto da richiedere un intervento
diretto delle Istituzioni.
Il settore dalla meccanica ha assorbito circa il 92% delle ore di CIG straordinaria
autorizzate nel 2008 nell’ambito di tutta l’industria della provincia, e il 50% di quelle
di CIG Ordinaria, mostrando come l’economia provinciale sia influenzata
dall’andamento di tale comparto.
REDDITO E CONSUMI
Il valore aggiunto della provincia di Ancona deriva in larga misura dal settore
terziario, lasciando in secondo piano l’attività manifatturiera e rendendo marginale
l’agricoltura.
L’industria, al netto del settore delle costruzioni, ha contribuito alla creazione di
valore aggiunto per il 25% (dato maggiore rispetto al paese e alle Marche,
l’agricoltura per il 1,3% e i servizi per il 68,1%).
L’andamento della Ricchezza pro-capite è stata nel 2008 pari e poco più di 28.000
euro oltre mille euro in meno rispetto all’anno precedente (-3,5%). Ancona è scesa da
26-esimo al 37-esimo posto della graduatoria delle province italiane, anche se
mantiene
la
leadership regionale.
Reddito lordo disponibile pro capite delle famiglie
Questa tendenza al
19.500
ribasso si scontra con
19.000
un quadro che tende
ad
andare
nella
18.500
2006
direzione opposta: In
18.000
2007
Italia il reddito pro
17.500
capite è in crescita
17.000
dell’1,6% e nelle
16.500
Marche dell’1%. La
16.000
stessa
tendenza
emerge
anche
dall’analisi del reddito lordo disponibile per le famiglie, che è cresciuto ad un tasso
più basso rispetto alla media regionale. In termini di reddito disponibile pro-capite, la
Pesaro
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
MARCHE
ITALIA
4
provincia di Ancona risulta la più ricca con 19.268 €, seguita da Macerata, Pesaro –
Urbino ed Ascoli Piceno.
Consumi finali interni per tipologia
Anno 2006 - valori percentuali
90
80
70
60
50
alimentari
40
non alimentari
30
20
10
IA
IT
AL
E
H
C
M
AR
ic
en
o
ta
As
co
li
P
M
ac
er
a
An
co
na
0
Pe
sa
ro
In questi ultimi anni si è registrato
un più elevato livello dei consumi
interni pro-capite, ma, anche per
questo indicatore, il vantaggio
rispetto alla media italiana
diminuisce; Ancona si posiziona,
da alcuni anni, all’ultimo posto
nel livello dei
consumi
alimentari (16,5%) ed evidenzia
un livello di consumi non
alimentari
dell’
83,5%;in
particolare l’aumento della spesa
per i consumi relativi ai servizi di
pubblica utilità è riconducibile
solo in minima parte alla
maggiore domanda da parte degli
utenti, la parte più consistente di
questo è dovuto al rincaro delle
tariffe.
LE IMPRESE
A fine anno 2007, le imprese attive nella provincia di Ancona ammontano a 42.261
unità, con un incremento di 344 unità rispetto all’anno precedente. Il saldo positivo
tra iscrizioni e cessazioni si è verificato anche nel corso del 2008 (306 nuove imprese
con una crescita dello 0,65%). Analizzando la dislocazione territoriale si nota come
Ancona sia il comune con il più elevato numero di imprese attive (8.940 unità circa il
20% del totale provinciale), seguono Senigallia (9,8%), Jesi (8,4%), Osimo (7,8%),
Fabriano (5,8%) e Falconara Marittima (4,7%).
Totale imprese attive provincia di Ancona
42.500
42.000
41.500
41.000
40.500
40.000
2003
2004
2005
2006
2007
5
Analizzando i dati sulle imprese
per settore di attività economica si
evidenzia che le 42.261 imprese
Agricoltura e Pesca
attive sono così distribuite: il 20%
Attività manifatturiere
opera nel settore dell’agricoltura e
della pesca, il 13% nel
5,4%
Costruzioni
20,0%
10,6%
manifatturiero, il 13% nelle
2,4%
13,1%
Commercio ingrosso e dettaglio;
3,6%
costruzioni,
il
27,3%
nel
riparazioni beni personali e per la
4,3%
casa
Alberghi e ristoranti
commercio, il 4,3% nel settore
“alberghi e ristoranti”, il 13% nel
Trasporti e magazzinaggio e
comunicazioni
settore dei servizi alle imprese ed
Intermediaz. monetaria e finanziaria
il 5% nei sevizi alle persone.
27,3%
13,3%
Attività Immobiliari, Noleggio,
Confrontando l’andamento dei
Informatica, Ricerca
principali settori di attività
Altro
rispetto al 2006, si osservano delle
trasformazioni che hanno portato
ad una diminuzione delle imprese operanti nei settori tradizionali (agricoltura e
manifatturiero, con 78 e 45 imprese in meno), a vantaggio del settore terziario:
“costruzioni”, “servizi alle imprese”, “alberghi e ristoranti” e “servizi alle persone”,
così come è avvenuto in tutto il paese. I settori tradizionali (agricoltura,
manifatturiero, costruzioni, commercio) continuano ad essere la forza trainante
dell’economia locale, anche se il loro peso dal 2000 al 2008 è passato dal 72,7% al
69,7%. Tuttavia la provincia di Ancona si caratterizza per la presenza, ancora molto,
di un’industria manifatturiera che si affianca al terziario.
Unità di imprese per sezione di attività economica – Provincia
di Ancona 31dicembre 2007
Il tessuto imprenditoriale della provincia di Ancona, nel 2008, è caratterizzato da una
forte
presenza
di
ditte
individuali che con 27.398
Distribuzione per natura giuridica delle imprese
unità rappresentano il 58,8%
registrate Italia e provincia di Ancona anni 2000-2008
delle imprese registrate. A
seguire le società di persone
70
(9.309 imprese) e le società di
60
capitali (8.827 imprese con
50
circa il 19%), anche se
Ancona 2008
40
analizzando i dati in chiave
Italia 2008
30
storica è evidente un graduale
20
Ancona 2000
processo di consolidamento del
10
Italia 2000
sistema
imprenditoriale
0
provinciale, con un incremento
SOCIETA' DI SOCIETA' DI
DITTE
CAPITALE PERSONE INDIVIDUALI
delle società di capitali e una
diminuzione delle società di
persone e delle aziende
6
individuali. Questo è un segnale di come il sistema produttivo della provincia si stia
attrezzando ad affrontare un mercato sempre più globale e competitivo.
Nella provincia di Ancona, il totale delle imprese artigiane, a fine 2007, ammonta a
euro 12.313 e rappresenta il 29,1% delle imprese del territorio, in aumento di 72 unità
rispetto all’anno precedente. Esse si distribuiscono in larga parte nel settore delle
costruzioni (35,7% del totale) e delle attività manifatturiere (31,2%).
IL CREDITO
Nel 2007 l’economia marchigiana ha rallentato e questo rallentamento è stato diffuso
in tutti i settori.
I prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1.6 %, questo aumento è però fittizio e si
traduce, in realtà, in una
diminuzione a causa delle
60
cartolarizzazioni
dei
50
crediti
attuati
dalle
40
banche.
Questa
31/12/2005
30
decelerazione
è
31/12/2006
20
imputabile in particolare
31/12/2007
al minor volume di
10
scambi
immobiliari
0
Amministraz. Famiglie
Imprese
Ist. Senza
Società e
registrati
nell’ultimo
Pubbliche
Finan. e
scopo di
Quasi Soc.
anno,
sia
a
causa
Assicurative lucro al
non
dell’aumento nei tassi d’
servizio
finanziarie
delle
interesse, sia a causa
famiglie
dell’aumento dell’indice
dei prezzi nominali delle
nuove abitazioni.
Il credito alle imprese è tornato a crescere a un ritmo più elevato rispetto a quello alle
famiglie, seppure anche
esso in lieve decelerazione.
80
Aumentano i crediti in
70
sofferenza
31/12/2005
60
- soprattutto per la minore
50
31/12/2006
40
affidabilità delle imprese 31/12/2007
30
mentre la sofferenza dei
20
crediti
concessi
alle
10
famiglie
si
mantiene
0
relativamente stabile.
Amministraz. Famiglie
Imprese Ist. Senza Società e Unità non
Pubbliche
Finanz. E
Assicurative
Scopo di Quasi Soc. classificabili
lucro al
non
e n.c.
servizio delle finanziarie
famiglie
7
La raccolta bancaria presso le famiglie marchigiane, invece, ha accelerato, sostenuta
dalla ripresa delle obbligazioni, che ha più che compensato la scarsa crescita dei conti
corrente, evidenziando la preferenza per una minor liquidità in cambio di rendimenti
un po’ più significativi.
Nel confronto con l’Italia, nel portafoglio delle famiglie marchigiane è maggiore
l’incidenza dei depositi bancari e postali e delle obbligazioni, minore quella delle
azioni e dei fondi comuni di investimento.
Sono diminuiti i crediti verso le Amministrazioni pubbliche (soprattutto la Regione) e
sono invece cresciuti quelli alle società.
Crediti alle famiglie consumatrici:
mutui e credito al consumo
Per quanto riguarda le forme tecniche dei
Forme tecniche
2005 2006 2007 prestiti alle famiglie, sono apparentemente
aumentati sia il credito al consumo sia i
mutui; questi ultimi rimangono la parte
dell’indebitamento
delle
Mutui (1)
2.087 2.285 2.534 prevalente
famiglie.
Credito al
Nel 2008 l’attività economica nelle Marche
consumo (2)
560
637
740 si è indebolita.
Vi è stata una minore domanda di abitazioni che si è tradotta in una riduzione della
produzione dell’edilizia e degli scambi immobiliari. In particolare le famiglie hanno
contenuto la spesa per beni di consumo durevoli. È diminuita la crescita dei prestiti
bancari, sia alle imprese sia alle famiglie.
La raccolta bancaria, favorita dalla minore propensione agli investimenti immobiliari,
ha accelerato.
Inoltre, osservando il volume dei prestiti si rileva come in tutta la regione sia
aumentata in modo significativo la presenza delle banche di medie dimensioni e, in
generale delle banche locali, a scapito delle banche maggiori; tale successo è
riconducibile principalmente alla loro capacità di relazionarsi con il territorio, grazie
ad una migliore conoscenza della realtà locale.
COMMERCIO ESTERO
Le stime del WTO stimano per il 2009 una contrazione del commercio mondiale del
9%. La tendenza del commercio mondiale assume maggior peso in quei paesi e in
quei territori, i cui sistemi economici sono caratterizzati da un più elevato grado di
apertura ai rapporti con l’estero o di propensione all’export (export su valore
aggiunto). Questo indicatore evidenzia come l’economia della provincia di Ancona
sia influenzata dal commercio internazionale, dato che il 39,4% del suo valore
aggiunto proviene dalle esportazioni, contro il 34,3% delle Marche e il 26,4% a
livello nazionale. Nelle Marche, solo la provincia di Ascoli Piceno presenta un valore
superiore pari al 44,3%. Questa caratteristica si rivela fonte di problemi nelle fasi
recessive come quella attuale.
8
Nelle Marche e nelle sue province si è verificato nel corso del 2007 un aumento delle
esportazioni rispetto al 2006. I dati provvisori del 2008 evidenziano un forte calo
delle esportazioni sia nelle Marche nel loro complesso, sia nella provincia di Ancona
(-18,5%), superata solo da Ascoli Piceno che evidenzia la variazione maggiore (19,5%).
Per ciò che riguarda le importazioni, dopo l’incremento generalizzato del 2007, i
valori provvisori del 2008 evidenziano una diminuzione a livello regionale del –
9,3%. Ancona è l’unica provincia marchigiana in controtendenza con un incremento
del 7,6%.
Il saldo della bilancia commerciale della provincia risulta positivo per 1.615 milioni
di euro nel 2007, con un aumento rispetto all’anno precedente di circa il 3,1%. La
bilancia commerciale del 2008 registra un saldo ancora positivo, anche se decrescente
rispetto al 2007.
La struttura delle esportazioni per l’anno 2008, suddivisa per settori di attività
economica evidenzia per la provincia di Ancona la netta preponderanza del settore
meccanico ( macchine ed apparecchi meccanici) che incide per oltre la metà (53,9%)
sulle esportazioni provinciali, anche se con un netto calo di circa il 26% rispetto
all’anno precedente. Le difficoltà del settore sono legate alla criticità di un modello
produttivo caratterizzato sostanzialmente da una sola importante specializzazione: gli
apparecchi per uso domestico, che rappresentano il 60% delle esportazioni
meccaniche
Export per settore di attività economica – Provincia di Ancona
provinciali. Nel corso
Dati ISTAT 2007
del 2007 l’incidenza
dei prodotti sul totale
Le macchine e apparecchi meccanici
delle
esportazioni
Export per settore di attività economica
provinciali segna al
I metalli e prodotti in metallo
primo
posto
gli
I mezzi di trasporto di cui Navi e
Apparecchi per uso
59%
imbarcazioni
domestico (41,5%), al
Apparecchi elettrici e di precisione
secondo le Altre
macchine
per
7%
Altri prodotti delle industrie
8% 4%
13%
impieghi speciali, al
manifatturiere (compresi i mobili)
4% 5%
terzo
le
Altre
Carta, prodotti di carta, stampa ed
editoria
macchine
per
Altri settori
l’agricoltura e la
silvicoltura, al quarto
le
Navi
e
imbarcazioni. Nel corso del 2008 vengono mantenute le prime tre posizioni, mentre
al quarto posto si rilevano gli articoli in materie plastiche. Nel 2008, rispetto al 2007,
si evidenzia una forte flessione delle esportazioni per uso domestico(-37,2%) e della
nautica (-53%) una diminuzione nel comparto delle macchine per l’agricoltura e la
silvicoltura (-4,9%) , mentre si verifica un trend positivo per le macchine per
9
impieghi speciali (+4,4%), per le macchine per impiego generale (+6,2%) e per gli
articoli in pasta di carta, carta e cartone (+27%). Sostanzialmente stabile il comparto
dei mobili.
Nelle Marche si evidenziano importazioni nel settore dei manufatti di circa il 72% e
di prodotti energetici del 25%; con riferimento alle specializzazioni nel settore
manifatturiero, al primo posto il settore chimico – farmaceutico con il 28%, seguito
dal settore del cuoio e
Import per settore di attività economica – Provincia di Ancona
prodotti in pelle con il
Dati ISTAT 2007
12,9%, metalli e
prodotti in metallo
I minerali energetici e non
11,3%,
nonché
energetici
Im port per settore di attività econom ica
macchine e prodotti
Le macchine e
apparecchi meccanici
meccanici 11,2%.
I metalli e prodotti in
15%
I dati 2008 relativi ai
5%
metallo
43%
principali
prodotti
Apparecchi elettrici e di
7%
precisione
oggetto
di
Prodotti chimici e fibre
9%
importazione
nella
sintetiche e artificiali
9%
12%
provincia di Ancona
Carta, prodotti di carta,
stampa ed editoria
confermano al primo
Altri settori
posto
il
petrolio
greggio e il gas
naturale, seguiti, confermando le posizioni dell’anno precedente, i prodotti chimici di
base, gli apparecchi ad uso domestico, la pasta da carta, carta e cartone.
Per quanto riguarda le aree geografiche si può notare che
 l’Europa, pur evidenziandosi un calo delle vendite rispetto al 2007, rappresenta
tuttora il maggior mercato di sbocco dei prodotti marchigiani (77,6%) e della
provincia di Ancona, mentre l’America settentrionale pesa per il 4,8%, l’Asia
orientale il 4,2% e il Medio Oriente del 4,4%.
 Nel corso del 2008, Francia, Germania, Spagna, Polonia, Regno Unito, Russia e
Stati Uniti sono stati i principali paesi di destinazione delle nostre esportazioni, con
un forte diminuzione nel Regno Unito, in Spagna, Francia e Germania e una
crescita in Russia e India.
 Le importazioni provengono per circa il 70% dai paesi extra – europei (Iran,
Arabia Saudita e Iraq in testa), mentre il restante 30% proviene essenzialmente dai
paese europei (soprattutto da Germania, Francia e Polonia)
10
LA CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA
INTERNAZIONALE E I RIFLESSI NEL CONTESTO
LOCALE
SCENARIO INTERNAZIONALE
L’anno 2008 ha evidenziato un rallentamento nei tassi di crescita delle principali
economie mondiali, fenomeno già emerso nella parte conclusiva del 2007. Le
turbolenze del mercato finanziario internazionale si sono poi ripercosse
sull’economia reale e anche sulla crescita delle economie emergenti, che hanno
iniziato a sperimentare una fase di contrazione della loro espansione, pur mantenendo
tassi di crescita di gran lunga superiori agli standard occidentali. L’U.E. ha rivisto al
ribasso tutte le previsioni di variazione del PIL dei principali paesi dell’unione e
delle economie occidentali, con uno scenario leggermente più ottimista per il 2010.
Nel 2008 si sono riscontrati rischi di tenuta del sistema finanziario e bancario
soprattutto nei paesi dell’Europa Centro-Orientale entrati nella U.E. nel 2004.
Nessun analista è in grado di affermare con certezza che il 2010 sarà l’anno della fine
della crisi economica; si pensa invece che gli effetti della instabilità finanziaria
continueranno ad essere avvertiti per lungo tempo, soprattutto in termini di
disoccupazione.
I governi delle principali economie mondiali si sono impegnati, nel corso del 2008,
nella messa in atto di massicci piani di intervento e sostegno della crescita e della
domanda e a supporto del sistema bancario e finanziario, per evitare che si verificasse
una situazione simile a quella del 1929
Questi interventi sembra che abbiano ottenuto l’obiettivo minimo di evitare il
degenerare della crisi finanziaria e bancaria, anche se mancano certezze sulle
modalità di reazione dell’economia reale: il calo degli ordinativi e dei consumi finali,
molto sostenuto nel anno corso del 2008, sembrano mostrare una diminuzione della
discesa, mentre continua a destare preoccupazione il mercato del lavoro.
L’Italia si è mossa ad un passo più lento di quello dei suoi partner comunitari e,
unico caso tra i grandi paesi europei, ha avuto un rallentamento del PIL già nel 2008
(-0,6%) rispetto alla media UE (0,9%).
L’ECONOMIA ITALIANA NEL 2008
Il 2008 è stato un anno negativo per l’economia italiana, anche se la crisi
internazionale si è acuita soprattutto nell’ultima parte dell’anno. Questo è evidenziato
da tutti i principali indicatori.
11
 Il PIL è diminuito dell’1% rispetto al 2007 e per il 2009 è prevista un’ulteriore
diminuzione, stimata dal FMI di circa il 5%. Questo dato è dovuto alla
diminuzione degli investimenti, dei consumi delle famiglie, solo parzialmente
compensato dall’aumento della spesa pubblica e anche dell’andamento negativo
della bilancia commerciale.
PIL e principali componenti
(quantità a prezzi concatenati, variazioni percentuali sul periodo precedente)
COMPONENTI DEL PIL
Var 07/06
Var 08/07
Prodotto interno lordo
1,5%
-1,0%
Importazioni di beni e servizi FOB
Esportazioni di beni e sevizi FOB
3,3%
4,0%
-4,5%
-3,7%
Spesa delle famiglie
Spesa della P.A.
Totale domanda interna
1,2%
1,0%
1,1%
-0,9%
0,6%
-0,5%
Fonte: elaborazione su dati ISTAT

Le imprese riflettono questo stato di difficoltà del sistema economico italiano. L’indice della
produzione industriale ha subito una contrazione di circa il 6%.
 Ribasso del tasso d’inflazione negli ultimi mesi dell’anno dovuto soprattutto alla diminuzione
del prezzo del petrolio (da 147,27$ al barile l’11/7/08 a 49,22$ a fine aprile 2009).
Questa maggiore debolezza del sistema economico italiano è dovuta ad una serie di elementi che ne
condizionano lo sviluppo e limitano la competività internazionale:
1. Specializzazione in settori a più basso valore aggiunto(manifatturiero) dove è più forte la
concorrenza dei paesi emergenti
2. Bassa propensione del settore privato ad investire nella ricerca per l’innovazione, lasciata quasi
esclusivamente al settore pubblico.
3. Debito pubblico eccessivo e di nuovo in crescita (dal 104,1% del PIL del 2007 al 105% del
2008) con la necessità di adottare scelte di politica fiscale
4. Alta dipendenza energetica dall’estero che incide fortemente sulla bilancia di pagamenti
nazionali e sui costi di produzione delle imprese e penalizzazione nei mercati extra UE per il
forte tasso di cambio euro/dollaro
5. Difficoltà storiche nel processo di crescita da parte di numerose aree del Mezzogiorno
6. Ostacoli burocratici creati da una P.A. che necessita di una riforma modernizzatrice
SITUAZIONE NELLA PROVINCIA DI ANCONA
La recessione ha prodotto effetti negativi anche nella provincia di Ancona, con particolare forza
della seconda metà del 2008, riducendo i tassi di crescita e ponendo il problema della perdita del
posto di lavoro.
Le criticità del modello produttivo della nostra provincia sono dati da:
 Presenza di un settore dei servizi, in particolare quelli rivolti all’impresa non modernizzato
 Specializzazione in settori manifatturieri maturi
12

Presenza diffusa di micro-imprese inserite nella filiera produttiva dei distretti industriali che
risentono maggiormente dei rallentamenti della domanda (come sta avvenendo nel comparto
meccanico)
Sembra che la nostra provincia abbia gia anticipato l’estensione della crisi del sistema finanziario
all’economia.
Gia nel 2008 ha avuto un tasso di crescita vicino allo zero (+ 0,2%, rispetto al dato regionale +1,3%
e a quello nazionale +1,8%)
Il valore aggiunto della provincia di Ancona deriva in larga misura dal settore terziario, lasciando in
secondo piano l’attività manifatturiera e rendendo marginale l’agricoltura.
L’industria ha contribuito alla creazione di valore aggiunto per il 25% (dato maggiore rispetto al
paese e alle Marche, l’agricoltura per il 1,3% e i servizi per il 68,1%).
L’andamento della Ricchezza pro-capite è stata nel 2008 pari e poco più di 28.000 euro oltre 100
euro in meno rispetto all’anno precedente (-3,5%). Ancona è scesa da 26-esimo al 37-esimo posto
della graduatoria delle province italiane, anche se mantiene la leadership regionale.
Questa tendenza si scontra con un quadro generale che si muove nella direzione opposta: in Italia il
reddito pro-capite è aumentato dell’1,6% e nelle Marche dell’1% (con risultati particolarmente
positivi per la provincia di Pesaro - Urbino +5,9% e di Macerata +5,4%)
Anche il Reddito lordo disponibile per le famiglie, per i quali i dati si riferiscono al 2004, evidenzia
che nella nostra provincia tale reddito è cresciuto ad un tasso più basso rispetto sia alla media
regionale che a quella nazionale.
PIL pro capite e posizione nella graduatoria delle province/regioni italiane
anni 2007 e 2008 e variazione 2008/07
Anno 2007
Anno 2008
Differenza
Province e regioni Posizione in Pro-capite Posizione in Pro-capite
di
graduatoria
(euro)
graduatoria
(euro)
posizione
con
Pesaro – Urbino
Ancona
Macerata
Ascoli Piceno
MARCHE
57
26
58
56
10
24.658,50
29.125,50
24.253,20
25.167,30
26.057,10
50
37
54
60
11
26.118,90
28.119,80
25.553,70
24.946,40
26.318,00
il 2007
7
-11
4
-4
-1
NORD – OVEST
NORD – EST
CENTRO
SUD E ISOLE
ITALIA
1
2
3
4
-
31.107,90
30.896,80
28.938,50
17.456,70
25.861,80
1
2
3
4
-
31.914,70
31.060,70
28.950,10
17.796,90
26.278,60
0
0
0
0
-
13
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