ecologia del paesaggio - Istituto Serpieri Bologna

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Un ecosistema è una porzione di biosfera delimitata naturalmente, cioè l'insieme
di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l'ambiente che li
circonda. Esso è costituito essenzialmente da un ecotopo (componente abiotica)
e da una (o più) biocenosi (componente biotica) inserite in un particolare
ambiente climatico
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Landscape ecology –ecologia del paesaggio è un ramo
dell’ecologia chiamato così da un biogeografo tedesco
Carol Trol .
Paesaggio sistema complesso di ecosistemi ( fiumi
,laghi, costa, aree agricole ecc…) che interagiscono
attraverso scambi di energia e materia creando un
fragile equilibrio dinamico integrato
Le caratteristiche di un paesaggio derivano dalla
somma della caratteristiche degli ecosistemi che lo
compongono.
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tre aspetti fondamentali del paesaggio
Struttura: ciò che è presente e come è
disposto; macchie, corridoi, matrici
 Funzione: le interazioni tra gli elementi del
paesaggio; connettività, barriere
 Cambiamento: sia la struttura, sia la funzione
non sono costanti
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Ricercare la configurazione spaziale (pattern) di ogni
singolo ecosistema e dei reciproci rapporti che gli
ecosistemi assumono nel territorio
La scienza che si occupa dello studio della variazione
spaziale del paesaggio a diversi livelli di scala
Ogni paesaggio è scomposto nell’ecosistema
elementare che lo costituiscono- patches- tessere
Tessera – rappresenta la più piccola porzione
omogenea di ecosistema ( tessera di bosco, siepe,
strada, residenze……)
Ciascuna è caratterizzata da connessioni con le altre
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Un paesaggio con grandi tessere è banale, poco
eterogeneo con conseguente perdita di biodiversità.
L’insieme delle tessere di uno stesso tipo è denominato
matrice
Porosità della matrice il numero di poligoni diversi
Corridoio ecologico striscia di territorio differente dalla
matrice superficie naturale o creata dall’uomo
attraverso interventi di rinaturalizzazione.
In questo ambito si verifica lo spostamento della fauna
e lo scambio del patrimonio genetico aumentando il
grado di biodiversità
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Ecotoni- aree di contatto tra tessere differenti ( tra
bosco e coltivato)
Ecotopo - l’unità spaziale elementare di paesaggio ( un
frammento di bosco, un campo)
Unità di paesaggio – diversi ecotopi riuniti e delimitati
sia da elementi naturali che antropici
Si può notare che i flussi energetici scorrono attraverso
due sistemi di reti distinte naturale e antropica
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computer per l’analisi di dati spaziali
sistemi di informazione geografica (GIS)
modelli di simulazione
esperimenti in campo su vasta scala
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I GIS vengono utilizzati per
Sovrapposizione dei tematismi e gestione
cartografica
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Metodi per valutare il cambiamento del paesaggio
(Change Detection Methods)
I dati più semplici per valutare il cambiamento del
paesaggio sono quelli derivati dall’osservazione della
stessa porzione di territorio in due date diverse
Ad esempio compariamo due carte di copertura del
suolo della stessa area generate tramite classificazione
di immagini da satellite corrispondenti a due date, e
osserviamo in che misura molte celle (pixels) sono
cambiate da una data all’altra
1. Gestione e pianificazione dell’uso del territorio
II concetti dell’ecologia del paesaggio sono una base
importante per la gestione e la pianificazione del
territorio
 L’ecologia del paesaggio fornisce teoria e metodi per
spiegare le dinamiche ecologiche a scala territoriale
Importante FONDAMENTO CONCETTUALE per la
GESTIONE delle risorse
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Perché le reti ecologiche?
Strumenti di gestione del territorio con il fine di tutelare gli
habitat in cui questi animali vivono ( si passa dalla
salvaguardia della specie alla salvaguardia dell’ habitat) , ma
soprattutto si afferma il concetto che è fondamentale che le
aree naturali siano connesse tra loro.
Soluzione di continuità Una delle principali minacce alla
sopravvivenza degli ecosistemi e soprattutto alla conservazione
della biodiversità è la frammentazione degli ecosistemi e
l’isolamento di aree ed elementi naturali i principali elementi che la
causano sono:
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infrastrutture. Autostrade, ferrovie , zone industriali, città
ecc…
Sterilità impoverimento del pool genetico
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Rete ecologica – è un sistema interconnesso di habitat , di
cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi
attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente
minacciate.
ELEMENTI DI UNA RETE ECOLOGICA:
1) area nucleo -aree centrali- core areas sono parchi o
riserve, presumibilmente già oggetto di protezione
2) aree tampone - buffer zone sono contigue alle aree
nucleo e svolgono funzione di protezione
3) corridoi ecologici-fasce di connessione -hanno funzione
di collegamento tra le aree ad alta naturalità e consentono
la mobilità delle specie
4) aree puntiformi o frammentate –stepping zone aree di
piccola superficie in posizione strategica per specie di
passaggio su un territorio per la migrazione di avifauna o
piccoli stagni di aree agricole
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Rete ecologica protetta al fine di garantire la
biodiversità sul territorio europeo
La direttiva 92/42/Cee – direttiva habitat prevede
l’individuazione e la protezione di siti naturali e
seminaturali, animali e vegetali, di interesse
comunitario
La direttiva 79/409/Cee- direttiva uccelli (
2009/147/Ce) individua aree da destinare alla loro
conservazione e protezione
Ogni paese membro deve individuare e costituire aree
ecologiche europee di natura 2000 in funzione del
proprio territorio.
 Siti di importanza comunitaria (SIC)-habitat
 Zone di protezione speciale (ZPS)- direttiva uccelli
Rete Natura 2000 comprende in Italia 130 habitat, 92
specie di flora, 109 specie di fauna ( 21 mammiferi, 11
rettili, 16 anfibi, 26 pesci, 35 invertebrati)
Emilia Romagna n. siti 158 ha 269812
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attività di programmazione e attuazione degli interventi, di
controllo e vigilanza allo scopo di tutelare e valorizzare il
territorio stesso, considerando il territorio una risorsa finita
OBIETTIVI:
 Promuovere un ordinato sviluppo del territorio
 Migliorare la qualità della vita e degli insediamenti umani
 Ridurre la pressione degli insediamenti sul sistema naturale
 Promuovere il miglioramento della qualità ambientale,
architettonica e sociale
 Tutelare i territori agricoli , rispettando le zone sottoposte a
vincolo idrogeologico e delle zone boscate.
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Piano territoriale Regionale di coordinamento PTRC
Piano territoriale di coordinamento Provinciale PTCP
Piano paesaggistico Regionale PPR
Piano di bacino Distrettuale e Tutela delle Acque
Piano di assetto idrogeologico
Piano Regolatore Generale Comunale PRGC
Piano Faunistico –Venatorio
Pianificazione Territoriale Forestale
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E’ uno strumento di programmazione con il quale la
Regione definisce gli obiettivi per assicurare lo sviluppo
e la coesione sociale, accrescere la competitività del
sistema territoriale, garantire la riproducibilità,
qualificazione e valorizzazione delle risorse sociali e
ambientali
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E’lo strumento di pianificazione che definisce l’assetto
del territorio con riferimento agli interessi
sovracomunali, articolando le linee di programmazione
regionale
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Sistema di pianificazione paesagistica e tende a :
Migliorare l’integrazione tra pianificazione territoriale
e urbanistica , valorizzazione e riqualificazione del
paesaggio
Fornire strumenti di sensibilizzazione paesaggistica
conservazione del paesaggio,
miglioramento della qualità paesaggistica- interventi di
trasformazione del territorio
diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici
e loro fruizione
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Decreto legislativo 152/2006 adempie agli obblighi europei
prevedendo l’obbligo per ciascun distretto di adottare un
piano di gestione
È uno strumento conoscitivo, normativo e tecnicooperativo tramite il quale sono pianificate e programmate
le azioni e le norme d’uso, finalizzate alla conservazione,
alla difesa e valorizzazione del suolo e della corretta
utilizzazione delle acque.
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Rappresenta uno stralcio funzionale del settore della pericolosità idraulica e
idrogeologica del piano generale di Bacino.
Obiettivo è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con
gli usi del suolo in atto, in modo da salvaguardare l’incolumità delle persone e
ridurre al minimo i danni ai beni esposti.
Il PAI definisce criteri di quantificazione del rischio:
1) pericolosità – probabilità che il dissesto si manifesti entro un tempo
predefinito
2) valore degli elementi a rischio – valore economico, ma non solo, degli
elementi fisici omogenei che sono soggetti al medesimo tipo di dissesto
3)vulnerabilità- % del valore dell’elemento fisico che si stima possa essere
persa nel caso l’elemento stesso sia soggetto ad un definito dissesto
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La classificazione dei dissesti fa riferimento:
Rischio idraulico (esondazioni e alluvioni)
Rischio da fenomeni gravitativi di versante ( frane e
colate di fango )
Rischio da valanghe
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Strumento che regola l’attività edificatoria all’interno
del territorio comunale
Può essere redatto da un comune o da più comuniPiano regolatore generale intercomunale
Piano strutturale comunale PSC si propone di
pianificare la crescita delle città e gestire l’incremento
urbano entro i limiti spaziali del perimetro del
territorio comunale
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Strumento di pianificazione e programmazione per
una corretta tutela della fauna selvatica e degli
habitat all’interno del suo territorio, regionale, e per il
prelievo venatorio sostenibile e compatibile
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