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GLI ARTISTI DEL MAS FEST
THE VICKERS:
The Vickers sono una psychedelic pop/rock band nata a Firenze sotto l’influenza dei suoni e delle grandi
melodie degli anni 60 con un tocco di spleen tipico dei 90′s. In poco tempo registrano il loro primo demo e
si lanciano in un intensa attività live, arrivando nel 2009 a firmare per l’etichetta Foolica Records.
Dopo l’album d’esordio “Keep Clear” (2009), la band è stata accolta positivamente dal pubblico e dalle
riviste specializzate e non, vantando frequenti passaggi radiofonici su radio nazionali.
Dopo l’EP acustico lisergico “Sofa Session“ (2010), nel febbraio del 2011 è uscito il loro nuovo lavoro, “Fine
For Now“.Alla lavorazione dell’album hanno collaborato professionisti del calibro di Steven Orchard (Paul
McCartney, Pulp, U2, Iggy Pop) e Jon Astley (The Who, Stereophonics, Paul McCartney). Nel luglio 2011
“Fine For Now” è uscito in Giappone per l’etichetta Flake Records. La dimensione live è da sempre uno dei
punti di forza della band, che riesce a rendere al massimo ogni esibizione.
Il nuovi singoli “She’s Lost” (maggio 2013) e “I Don’t Know What It Is”(dicembre 2013) anticipano il
definitivo e maturo suono raggiunto dal gruppo con l’uscita dell’ album “Ghosts” sotto Black Candy Records.
Lo scorso maggio si sono esibiti al Primavera Sound di Barcellona, il più importante festival europeo.
JAMBASSA:
Jambassa è un progetto di musica dub digitale iniziato nell'anno 2000 da Carmine Minichiello e Raffaele
Gargiulo con base in Irpinia, sud Italia, in un territorio aspro e povero, lontano dai centri nevralgici dove
questo genere musicale ha avuto modo e spazio per esprimersi.
Un isolamento fisico e culturale che sviluppa in Jambassa un proprio stile originale lontano dai clichè di
genere.
Nato inizialmente come dj set, Jambassa ha maturato una vocazione verso la produzione di studio già dal
2006 #on "waiting dragoon", prima opera di Jambassa e quarta pubblicazione della label Aquietbump
fondata qualche anno prima insieme con Paolo Picone (Peak) e Giovanni Roma (Black Era). Il sound di
Jambassa è digitale pur restando estremamente caldo, è contemporaneo pur conservando un forte richiamo
alla roots music degli anni '70/'80, è essenziale ma ricco, basato più sulla costruzione del groove che sulla
melodia, quindi batteria, basso e pochi altri elementi.
Da qui nascono spontaneamente collaborazioni e condivisione di esperienze con diversi artisti italiani e
stranieri.
Intensa l'attività live, partecipando ad eventi nazionali ed internazionali di assoluto rielievo, quali:
"Delicious Offbeat Vibration Festival" a Freiburg (DE), la Dub Station del "Fusion Festival" a Lartz (DE), "Dub
en
Sauce Festival" in Montpellier (FR), presso il Dub Bar del Raw Tempel di Berlino (DE) e il NIU espai artistic
contemporani di Barcellona (ES).
DJ GRUFF:
La storia dell'hip hop italiano è strettamente connessa a quella di Dj Gruff, nei suoi passaggi più significativi.
Sempre sulla cresta dell'onda grazie al suo genio creativo, è considerato una pietra miliare della scena. A
dimostrarlo, la sua intensa attività live e la vasta discografia, legate alle realtà italiane che hanno costruito le
fondamenta dell'hip hop italiano: Radical Stuff, Isola Posse All Stars, Sangue Misto, Alien Army, Casino
Royale, Royalize, etc.
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83100 – Avellino
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Gruff entra in contatto per la prima volta con la cultura hip hop nel 1982 a Torino, grazie alla passione per lo
scratch; successivamente espande il suo interesse alla breakdance, al beatbox e quindi al rap, di cui inizia a
fare pratica. Nel 1993, con "Rapadopa" c'è il suo esordio da solista. Seguono oltre venti album e diversi
singoli. La promozione della cultura hip hop resta prioritaria, nelle sue attività, anche attraverso la
produzione di eventi musicali e la realizzazione di compilation. Nel settembre del 2007 chiama a raccolta
alcuni tra i più noti Mc's, DJ e produttori da tutta Italia per dar vita ad un progetto unico nel suo genere:
"Viene e va", un 'work in progress' scaricabile gratuitamente diviso in due parti, un lato "A" ed uno "B". Tra
gli mc's: Svez, Menhir, Gruff, Esa, Ekspo, Phogna, Paura, Danno, Domasan, Toni Joz, Speaker Cenzou, Vaitea.
Nel 2009 esce per l'etichetta Sinfonie l'album Sandro O.B. con diversi ospiti, tra cui Cenzou, Esa, Dre Love,
mentre a fine 2010 pubblica Phonogruff.
Attualmente sta ultimando due album a cui lavora da diversi anni, perché Gruff fa le cose per bene.
FLOWERS OR RAZORWIRE:
fortemente influenzati dal vinile e dalla raccolta di musicassette dei loro genitori, Flowers or Razorwire
possiedono anche una grande ammirazione per realtà contemporanee.
Le loro canzoni nascono da un mix di generi diversi ,dal french touch al Tropical.
La loro prima uscita (These waters ) è stato citato sul popolare blog di Jerry bouthier di Kitsunè maison
(Parigi).
Il loro secondo ep si chiama MIDORI uscito per l’etichetta Snowy peach. Il singolo “Malibu dream” ha
ricevuto tantissimi consensi all’estero ed è stato postato su molti blog rinomati.
Il 2013 per il duo si apre con la produzione del nuovissimo singolo “Lemme burn”.
Hanno condiviso il palco con artisti come: IS TROPICAL, ICONA POP, XXYYXX, GIRAFFAGE, , GESAFFELSTEIN,
PHON.O, I HEART SHARKS, WE HAVE BAND, IORI’S EYES, BENJAMIN DEMAGE.
G.B. HUSBAND AND THE UNGRATEFUL SONS:
G.B. Husband & the Ungrateful Sons sono un gruppo musicale formatosi ad Avellino nel 2012. E' nel freddo
inverno avellinese che 4 amici provenienti da formazioni ed esperienze diverse, dal garage, allo stoner, al
Soul, decidono di intraprendere un viaggio inspirato dalle morbide armonie della chitarra di G.B. Husband. I
quattro cominciano con l'intento di seguire un cammino che affonda nelle radici del folk, dando libero sfogo
a tutte le loro influenze che spaziano da Neil Young a John Martyn. Ad arricchire una struttura musicale
dove basso, batteria, chitarra acustica ed elettrica disegnano l'ossatura dei brani, si inseriscono le
percussioni e l'organo a conferire dinamicità e groove, con una strizzatina d'occhio a certe sfumature
tropicaliste.
Ed è così dalle radici del rock&roll che i nostri tessono oniriche trame e delicate ninne nanne, con lo sguardo
rivolto oltre i confini, sognando forse lo stesso sogno caledioscopico dei mid sixties. Ballate nostalgiche e
visioni languide suggeriscono la quiete di un tramonto, forse quello irpino dove i bastioni di roccia
trattengono i profumi dei boschi e certe asperità tipiche dei popoli di montagna, ostinati a raccontare del
difficile amore tra il sole e la luna.
THE GENTLEMEN'S AGREEMENT:
The Gentlemen’s Agreement è un progetto che nasce a Napoli nell’Agosto del 2006. Le prime idee portano
a sonorità “Speed Country” ed alla auto-produzione di due Ep (“ The Gentlemen’s Agreement” 2006 e “
Cow” 2007) grazie ai quali il gruppo comincia la propria attività live e si fa conoscere nel panorama
underground. Nel Marzo 2008 la band è pronta per registrare il primo full lenght dal titolo “ Let Me Be a
Child” prodotto da Materia Principale e distribuito dalla Family Affair. Un disco che rispecchia lo Speed
country degli esordi, misto a venature folk e manouche. Nel 2010 comincia la pre-produzione del secondo
lavoro discografico “ Carcarà”. Un disco, registrato tutto in acustico all’Italy SoundLab, che segna una
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rielaborazione del linguaggio stilistico del gruppo ed, al tempo stesso, una notevole maturazione in fase di
composizione ed arrangiamento. Le sonorità del gruppo si aprono a nuove influenze quali il Son Cubano
anni ’50/’60, i ritmi africani, il Samba, la Bossa Nova, il tropicalismo. Nello stesso anno il tour di Carcarà
viene coronato da una esibizione allo Sziget Festival. Marzo del 2013 vede l’uscita di un EP (“ Da…da…da
Quando ci sei tu”) registrato totalmente in presa diretta da Stefano Manca, ingegnere del suono e
proprietario del gigantesco Sud Est Studio (Guagnano, Lecce). Questa volta la band batte i sentieri
dell’Erotic Swing, un miscuglio di “vecchia canzone carosoniana” e “Cicciolina sound”…tutto cantato in
Italiano. L’EP è stato la colonna sonora dello spettacolo “ Dignità Autonome di Prostituzione” di Luciano
Melchionna. Agosto 2014: il gruppo registra il terzo album “ Apocalypse Town”, utilizzando una forma
alternativa e sostenibile di finanziamento per le registrazioni (anche questa volta al Sud Est Studio di
Guagnano) e per la pre-produzione (un appartamento nel quale comporre, suonare e vivere nel Lanificio 25
di Napoli). Questa alternativa è stata il baratto. Esplorando ancora una volta nuove sonorità, il gruppo ha
narrato, utilizzando ancora il cantato in italiano, la storia di una scelta coraggiosa: l’abbandono del sistema
fabbrica/città. Autocostruendosi un campionario di strumenti rumorosi hanno dato vita ad un particolare
mix Psycho/Industrial/Samba.
ETEREA POST BONG BAND:
Nel 2001 gli Eterea Post Bong Band (Luigi Funcis, Pol de Lay, Lelesd, Rigon) creano il collettivo industriAlien
ed autoproducono alcuni EP. La Wallace Records pubblica "La chiave del 20", scritto e realizzato assieme agli
Uochi Toki e premiato al PIMI tra i migliori album del 2007. Per promuoverlo, inventano una performance
chiamata "Operazione Salsa Bianca": concerti abusivi di 45 secondi davanti ai chioschi dei panini. Luigi
Funcis e Pol de Lay partecipano al mockumentary "The Transervolo Connection" (montato dallo stesso
Funcis), durante il Circuito Off, festival internazionale dei cortometraggi di Venezia. Lelesd diventa endorser
per Manne guitars. Nel frattempo, in Francia, fanno da spalla ai Secret Chiefs 3, ex Mr. Bungle, mentre
durante una puntata di "R.I.S. - Delitti imperfetti" su Canale 5, appaiono i manifesti di un loro finto tour.
Un anno dopo esce per Trovarobato l'EP in vinile "Cavalcata", coprodotto da Ricky L. che diventa una hit del
Red Zone club, dove Ricky L è resident. Dopo qualche mese viene pubblicato per Trovarobato "epykS 1.0"
uno strano album incentrato sull'uso di internet e cellulari, in cui altri musicisti partecipano via VoIP. Come
lancio a tema, gli Eterea eseguono interamente "Epyks 1.0" in streaming da un garage. Collaborano dal vivo
con Musica Per Bambini allo spettacolo "La bella addata", suonano da spalla a Devendra Banhart, aprono il
Gay Pride di Napoli e partecipano al Monkey Week Festival in Spagna. Nel 2010 viene pubblicata dalla
Trovarobato una musicassetta chiamata SongSwap, in cui compare un pezzo chiamato "Come cucinare il
gatto" in cui per la prima volta gli Eterea cantano tutti e quattro. Il canale televisivo americano Lifetime
trasmette nel 2011 "Amanda Knox: Murder on Trial in Italy", contestato film tv sull'omicidio di Meredith
Kercher, dove in una scena è visibile la copertina di Epyks 1.0. Inoltre MTV manda in onda uno speciale di 20
minuti su Luigi Funcis. Nel 2012 Il brano "Red Bulldozer / i-Dozer", tratto da Epyks 1.0, viene incluso nella
compilation "Musica, Troppa Musica" de Il Mucchio Selvaggio. Poi il silenzio. Fino all'annuncio di BIOS.
In BIOS (Trovarobato, 2013) gli Eterea si sono tuffati nel mondo della matematica, intesa come possibile
metodologia per risolvere il grande puzzle dell'universo: se la natura segue degli schemi, allora qual è il
programma che muove l'uomo? Siamo davvero così diversi dalle macchine che costruiamo? E chi ha scritto
il linguaggio di programmazione?
Prodotto alla Hot Farm, fattoria ipertecnologica ai piedi del monte Grappa, questo è un album in cui
melodie robotiche e chiassose si incastrano su strutture ritmiche dalla natura duplice: beat digitali e
percussioni acustiche sono ormai fusi in un colorato monolite attorno a cui danzano chitarre taglienti e
grosse linee di basso. L'elettronica, passata attraverso caldi macchinari vintage, si è ingigantita. Gli
amplificatori analogici sono stati catturati con vari microfoni per sperimentare diverse combinazioni
ambientali.
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