Corso Cooperative Learning Prof. Sacchetti 15

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Cooperative Learnign
Corso di formazione per Docenti
Cingoli 15-17 maggio 2014
Francesco Sacchetti
Le competenze
• Le Competenze non sono abilità esecutive
(saper fare), ma rappresentano i risultati
formativi di lungo periodo, ciò che rimane
dopo l’esperienza scolastica, che non può
essere la semplice memorizzazione di “pezzi di
curriculo” contenutistico (Giancarlo Cerini).
Le competenze
• Troppo spesso la valutazione si limita ad
accertare se lo studente è capace di riprodurre
un “frammento” di curricolo, molto meno se
ha acquisito gli strumenti e la mentalità giusta
per poter andare avanti, per appassionarsi al
sapere e vivere l’apprendimento come una
risorsa a disposizione per risolvere problemi e
capire il mondo che lo circonda (ibidem).
Le competenze
• La parola competenze evoca un metodo di
lavoro, l’idea di processi da attivare, il clima
favorevole, la partecipazione emotiva, la sfida
dell’impresa conoscitiva, la voglia di andare
avanti (ibidem)
Le competenze
• Se il principiante è colui che usa le cose che sa
(che ha in testa), il competente è colui che usa
anche le risorse dell’ambiente (insegnanti,
compagni, documenti, linguaggi, tecnologie);
• è colui che partecipa sempre più
consapevolmente ad un ambiente culturale
organizzato, sapendo utilizzare tutti gli
strumenti della conoscenza (ibidem).
Le competenze
• Solo così si costituisce una comunità di
pratiche e di apprendimento: questa è la
classe che lavora sulle competenze. Non basta
la centratura sui processi personalizzati
(indicazioni/2004), occorre puntare sull’idea
dell’apprendere insieme (insieme ce la
possiamo fare!) (ibidem).
Cooperative learning
• Il Cooperative learning rappresenta una
specifica strategia di conduzione e
organizzazione della classe, grazie alla quale
gli studenti hanno la possibilità di apprendere
lavorando in piccoli gruppi aiutandosi
reciprocamente e sentendosi corresponsabili
del reciproco percorso.
La classe cooperativa
• Una classe cooperativa è un insieme di piccoli
gruppi di studenti relativamente permanente
e composto in modo eterogeneo, unito per
portare a termine un'attività e produrre una
serie di progetti o prodotti, che richiedono
una
responsabilità
individuale
nell'acquisizione delle competenze utili al
raggiungimento dello scopo (Kagan).
L’insegnante
• Il cooperative learning può costituire
l’ossatura profonda, il substrato di cui si nutre
tutta l’azione formativa e l’apprendimento
all’interno del gruppo classe.
• Insegnante come protagonista “attivo” e
“libero”, assieme agli studenti, del processo di
apprendimento/cambiamento della classe.
L’insegnante
• Insegnamento tradizionale: l’insegnante deve
avere delle conoscenze e trasmettere questo
sapere agli alunni che devono imparare.
• CP: Il docente non è più l’attore principale del
processo, ma in queste fase diviene “attento
regista”, all’interno della classe; il “luogo del
sapere” viene modificato, l’insegnante non è più
l’unico detentore del “sapere” ma in un ruolo di
interazione e co-formazione, anche il docente
apprende nell’atto di insegnare.
L’insegnante
• Il docente può trovare nel cooperative learning linee
guida e utili indicatori di percorso, ma anche utilizzare
la sua competenza esistenziale, comunicativa,
relazionale per arricchire l’offerta didattica e costruire il
proprio “meta-modello” che fuoriesce dalla sola teoria
asettica dell’ apprendimento cooperativo.
• Tenere presenti ad esempio i limiti delle strategie
didattiche e riconoscere sempre il valore intrinseco
della relazione nei processi di cambiamento, permette
di avere una sempre maggiore aderenza alla realtà del
gruppo classe e di offrire ai propri allievi un “saper
essere” trasversale a qualunque contesto.
• Schema strutture gruppi
Interdipendenze
• Interdipendenza nulla: si lavora in modo
individualistico. Raggiungo il mio obiettivo ma senza
che questo sia vincolato al raggiungimento del
medesimo obiettivo da parte degli altri componenti del
gruppo.
• Interdipendenza negativa: tipica della competizione. Io
raggiungo l’obiettivo se gli altri non lo raggiungono. Io
vinco se tu perdi. Nei settings scolastici, l’introduzione
della competizione tra singoli consente di apprendere
solo per chi è nelle condizioni di arrivare primo: gli altri
probabilmente rinunceranno ad apprendere.
Interdipendenze
• Interdipendenza positiva:
se un elemento del gruppo raggiunge il suo
obiettivo,
anche
tutti
gli
altri
lo
raggiungeranno. Per raggiungere un obiettivo
singolarmente anche tutti gli altri compagni
del gruppo devono raggiungerlo, perché il
raggiungimento di questo obiettivo è
dipendente dal collettivo.
Interdipendenze
• L’interdipendenza deve dunque essere
oggettiva (la crea l’insegnante): l’insegnante
deve costruire l’attività in modo che gli
studenti siano messi in una condizione per cui
l’obiettivo
sarà
raggiunto
solo
se
collaboreranno tra loro.
• “Io non posso fare cooperative learning perché
i miei studenti non sanno lavorare in gruppo”.
Interdipendenze
• Tramite la proposta sistematica e continuativa
nel tempo di compiti strutturati in questo
modo, gli studenti cominceranno a introiettare
la dimensione dell’interdipendenza anche a
livello soggettivo: si renderanno conto della
necessità di mettersi in relazione costruttiva e
cooperare per raggiungere gli obiettivi
individuali e di gruppo.
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