Diritto pubblico - Life Imprisonment

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DIRITTO PUBBLICO L-Z 2015/2016
Prof. Davide Galliani
Corso di Laurea in
“Scienze Internazionali e Istituzioni Europee (SIE)”
Università degli Studi di Milano
Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali
Diritto e diritto pubblico
Cosa è il diritto?
E’ una scienza umana (che prescrive) e non una
scienza naturale (che descrive).
Diritto e diritto pubblico
Cosa è il diritto?
E’ un insieme di regole che disciplinano i rapporti tra
gli individui di una comunità.
E’ quindi un fenomeno “tendenzialmente” relativo:
basti pensare alle legislazioni sulla pena di morte e
alle problematica dei diritti universalmente validi.
Diritto e diritto pubblico
Le regole che formano il diritto sono giuridiche e non
morali e non religiose perché prevedono una sanzione
esterna e istituzionalizzata: sono quindi regole
coattive o coercibili (Norberto Bobbio).
Diritto e diritto pubblico
Cosa è il diritto pubblico?
Il diritto pubblico è l’insieme delle norme giuridiche
che interessano i rapporti tra gli individui e lo Stato,
mentre il diritto privato tra gli individui.
Problema: la distinzione è sempre più in crisi poiché
lo Stato utilizza spesso strumenti tipici del diritto
privato.
Diritto e diritto pubblico
Si potrebbe dire, altrimenti, che il diritto pubblico
tutela l’interesse generale, mentre il diritto privato
l’interesse privato.
Problema: tutte le norme giuridiche aspirano a
garantire la pacifica convivenza o la “giustizia”.
Diritto e diritto pubblico
Cosa è il diritto pubblico?
Il diritto pubblico è uno dei rami del diritto
costituzionale (Santi Romano).
Diritto e società
Qual è il rapporto tra il diritto e la società?
Per Hans Kelsen: il diritto forma la Società, il diritto
è l’insieme delle norme valide di un ordinamento
Ciò significa unicità dell’ordinamento giuridico.
Diritto e società
Qual è il rapporto tra il diritto e la società?
Per Santi Romano: la società forma il diritto, il
diritto è l’organizzazione sociale, il diritto sono i
legami che tengono insieme la società, il diritto è
l’istituzione.
Ciò significa pluralità degli ordinamenti.
Come si studia il diritto
Il diritto si studia mediante tre approcci:
• deontologico: il dover essere
• ontologico: l’essere
• fenomenologico: l’efficacia
Come si studia il diritto
I tre approcci sono tra di loro autonomi e
indipendenti: una norma giuridica dovrebbe essere
diversa perché ingiusta, magari è anche inefficace,
ma è pur sempre valida e soggetta a sanzione
(Norberto Bobbio).
Come si studia il diritto
Esempio classico dei limiti di velocità in autostrada:
una norma giuridica del Codice della strada prevede i
130 km/h, che possono essere giusti o ingiusti,
efficaci o inefficaci, ma sono pur sempre validi e
sanzionabili.
Come si studia il diritto
L’autonomia e l’indipendenza dei tre approcci
significa dare la massima importanza alla cd.
“certezza del diritto” che è garanzia di
democraticità di un sistema.
E’ meglio una cattiva e inefficace norma che nessuna
norma, altrimenti, sarebbe valida la legge del più
forte.
Come si studia il diritto
Alcuni autori, come Gustav Radbruch, hanno però
sottolineato che a volte può esistere un “diritto
ingiusto” ed anche un “diritto inesistente”, formule
apparentemente contraddittorie, ma che mirano a
far prevalere la “giustizia” sulla certezza del diritto.
Come si studia il diritto
Quando il conflitto tra certezza e giustizia è
intollerabile (diritto ingiusto), quanto una norma non
aspira minimamente all’eguaglianza ma la nega di
proposito (diritto inesistente), allora, a cedere è la
certezza rispetto alla giustizia.
Come si studia il diritto
Le teorie di Radbruch e le sue due “formule” sono
state utilizzate dalla Cassazione tedesca in diverse
occasioni, in specie, per punire i crimini nazisti e
quelli commessi sotto l’ex DDR.
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